martedì 30 luglio 2013

Granata da leggenda

Bacigalupo; Ballarin Maroso; Grezar Rigamonti Castigliano; Menti Loik Gabetto Mazzola (c) Ossola. Allenatore: Lievesley. Direttore Tecnico: Erbstein.
Io a Torino non ci sono mai stato ma questa filastrocca l'ho sentita molto spesso. Sarà la mia passione per il calcio, sarà per tutti i libri che ho spulciato, sarà per un romanzo che ho letto o forse per una fiction passata per Rai 1 anni fa, a me questa squadra sembra quasi di conoscerla.
Il famoso quarto d'ora granata li allo stadio Filadelfia (ora a quanto ne so ridotto a qualche pezzo di cemento in mezzo ad erbacce), Valentino Mazzola che tra un problema familiare e l'altro capitanava la squadra più forte di sempre. I due chioggiotti, Aldo e Dino Ballarin. Tutti hanno fatto storia.
Ho comprato un sacco di anni fa ormai "Il romanzo del Grande Torino", una  storia molto bella che vuole raccontare dall'interno come era la compagine che negli anni '40 ha vinto tutto quello che c'era da vincere in patria e che forniva alla nazionale di calcio italiana ben 10 undicesimi della formazione.


Come dicevo, a Torino centro non sono mai andato e mi piacerebbe farlo, vedere quello che resta del teatro di mille sfide a colpi di classe, e anche vedere Superga, la fine di tutto e l'inizio della leggenda.
Lo scorso anno, mentre il Toro in serie A lottava per una tranquilla salvezza mia mamma ha visitato il capoluogo piemontese ed ha fatto acquisti al negozio ufficiale proprio in Piazza Castello.
Sono stato felicissimo a ritrovarmi tra le mani un pacchettino granata direttamente dallo store ufficiale, in effetti sono sempre stato affezionato ai granata per la grandissima società e tradizione che hanno sempre portato avanti. Per la cronaca la sorpresa di mia mamma è stato un portamonete in pelle con l'immagine serigrafata del Toro rampante e la data della fondazione del Torino Football Club, nel 1906.


Sotto la Mole sta nascendo una nuova squadra, vedremo se il nuovo calciomercato aiuterà a riportare il Toro alle posizioni che gli competono.

lunedì 29 luglio 2013

Dov'è il campo a West Kirby?

Lunedì scorso dovevo andare in un paesino vicinissimo al Galles, tecnicamente sempre sotto il distretto di Liverpool, Merseyside chiamato West Kirby.
Per raggiungerlo la cosa migliore era fare un biglietto giornaliero per un treno che partisse da Liverpool James Street e raggiungesse direttamente la cittadina che da direttamente sull'oceano.
Dopo un apparentemente lungo viaggio (in realtà prendendo il traghetto che attraversa il river di Liverpool ci si avrebbe impiegato più tempo) sono arrivato con la mia ragazza in questo posto decisamente caratteristico.
Appena sceso ho guardato la cartina e indicava tra le altre cose che a nord del paese c'era uno spazio considerevole dedicato alla squadra di calcio locale, il West Kirby Football Club.


Così, dopo aver passeggiato nella spiaggia e aver ispezionato la zona dei negozi a lungo, stanchi morti ci siamo indirizzati alla volta del campo sportivo.
Decisamente non era quello che mi sarei aspettato di trovare: un campo senza tribune ne spogliatoi e dei ragazzini che stavano facendo una partitina con le maglie dei rispettivi idoli...non mi pareva plausibile che questa città potesse avere solo quello di campo.
Per questo abbiamo proseguito ancora un pò lungo Greenbank Rd, la strada che stavamo percorrendo, e all'improvviso ho trovato la casa del West Kirby FC.


L'impatto non è stato dei migliori, sembrava che il campo, il Marine Park, fosse stato dismesso da quanto disordine c'era li attorno, ma forse è anche quello il bello dei campi della Non-League inglese.
Vale la pena spendere due parole sulla squadra, i bianconeri di Kirby giocano attualmente nella West Cheshire Association Football League Division One, 11esimo livello della piramide del calcio inglese, essendo stati non da molto promossi nella massima categoria della lega di cui fa parte.
Vincitrice di numerosi trofei locali, West Kirby ha un famoso settore giovalile, denominato West Kirby Wasp FC. Le partite in casa si giocano appunto al Marine Park e la divisa ufficiale della squadra è a strisce verticali bianconere.
Lo spogliatoio era molto semplice come del resto anche il campo che non comprende tribune e anzi è delimitato solamente da una staccionata bianca. Le linee non erano ancora state disegnate nel terreno di gioco, probabilmente in attesa della prossima partita in casa.




Mi hanno colpito le caratteristiche panchine tipiche delle squadrette di provincia d'oltremanica...



Unico aspetto negativo della gita sono stati alcuni ragazzi decisamente con problemi mentali che ci hanno fatto innervosire. Una piaga del posto è proprio la mancanza di educazione oltre al fatto che si beve eccessivamente.

venerdì 26 luglio 2013

Un giro dai Toffees

Continua la visita degli store d'oltremanica con una squadra che decisamente ha fatto la storia del campionato inglese e che nelle recenti stagioni ha raggiunto importanti risultati nel suo Goodison Park: sto parlando dei blues di Liverpool, l'Everton Football Club.
Il negozio si chiama Everton Two, è situato nel centro commerciale più grande della città degli scousers e si sviluppa su due piani.


La disposizione di manichini e prodotti è la tipica di tutti gli store di formazioni firmate Nike, all'ingresso c'è una foto di Marouane Fellaini, belga simbolo della squadra di questi anni.


All'interno non erano ancora presenti le nuove maglie della stagione 2013/'14, difatti la presentazione di queste era prevista per il giorno 24 di luglio. Nell'attesa però c'era un cartonato di un giocatore dei blues che vestiva la nuova divisa home.


Come store non era molto rifornito, le maglie della scorsa stagione erano vendute a prezzi mediamente superiori rispetto ad altre squadre, salvo i pantaloncini away che venivano venduti a sole £8 e attiravano l'attenzione dei visitatori. Per il resto gli articoli a basso prezzo non erano molti, tanto è vero che non ho trovato nulla che valesse la pena portare a casa. Probabilmente il negozio a Goodison Park è più rifornito di occasioni.
La cosa però veramente bella di questo store è che sono esposti trofei del club e altri oggetti memorabilia dietro una teca e nella parete adiacente all'ingresso c'è una foto enorme di Dave Hickson con la celeberrima sua frase pronunciata in procinto di ritirarsi da giocatore: "I'd have broken bones playing for other clubs, I would have died for Everton" (Mi sarei rotto le ossa giocando per altre squadre ma avrei dato la vita per l'Everton).


mercoledì 24 luglio 2013

In the City

La scorsa settimana per motivi di lavoro sono stato a Manchester e a Liverpool per una settimana nella quale ho avuto tempo di ritagliarmi, tra un impegno e l'altro, qualche piccolo spazio per visitare store e cose calcistiche di quei posti.
Prima di tutto, passeggiando vicino al centro commerciale più importante della città di Manchester, l'Arndale Shopping Center, mi sono imbattuto nello store del Manchester City Football Club.
Da fuori la struttura è abbastanza piccola, quasi non la si nota in mezzo a quelle grandi catene di negozi, una volta arrivati vicino però si può apprezzare l'eleganza del negozio.
In vetrina c'erano un paio di manichini, uno che mostrava il fronte della nuova maglia griffata Nike della squadra di Pellegrini e l'altro che esibiva il retro della maglia del neo acquisto degli skyblues Negredo.


Entrato c'erano un sacco di maglie dell'attuale stagione, soltanto quelle home perchè le away sono state presentate soltanto oggi, ben mostrate in perfetto Nike style.


Più avanti c'erano le sedie in pelle della panchina del City e onestamente facevano una grandissima voglia di sedercisi sopra!!


Cercando qualche piccolo ricordo della giornata ho trovato una spilla bellissima di quando i citizens hanno vinto il campionato nella stagione 2011/'12 a soltanto £1. Altrettanto costava la borsetta in un tessuto particolare e nera che era venduta alla cassa del negozio.



Da segnalare la grandissima disponibilità di tutti i commessi, sempre pronti ad aiutare ma mai opprimenti, nonostante stiamo parlando di una delle squadre più blasonate al mondo.
Al piano inferiore c'era una vastissima gamma di maglie retrò del Manchester City davvero belle e prodotte dalla Toffs.
Parlando dell'aspetto retrò dei blues, proprio in quei giorni è venuto a mancare una leggenda del club, il portiere tedesco Bert Trautmann, famoso per aver giocato la finale di FA Cup vincendola con il collo rotto. In un'uscita in presa bassa è stato colpito da un attaccante del Birmingham City e ha subito una brutta frattura. Ha continuato a giocare fino al termine della partita prima di accorgersi di ciò che era successo.
Itv ha dedicato al campione un servizio molto bello con immagini di quella data (si parla del 1956) e le ho colte vedendole in diretta dall'albergo.



lunedì 15 luglio 2013

Un Inter Arsenal estiva

D'estate il calcio è fermo, solo adesso iniziano a muoversi i primi ritiri e le prime amichevoli estive, decisamente troppo poco per chi, come me, vive di calcio e delle grandi partite durante la stagione.
Resta soltanto il Subbuteo per riportare un pò di emozione calcistica in casa, un gioco che di per se non ti dovrebbe far venire caldo anche se ad ogni azione devi girare attorno al tavolo per cui sudi ugualmente!!
La scorsa domenica, visto che le partite del grande calcio mi mancavano particolarmente con la mia ragazza abbiamo deciso di fare una partita da Champions: Inter vs Arsenal. Queste le formazioni:


I numeri di giocatori sono stati assegnati per la somiglianza della miniatura al giocatore indicato.
All'AC Park di Lambeth-Londra va in scena Inter-Arsenal, squadre che hanno vissuto una stagione complicata e che ora vogliono vivere un pronto riscatto. Partita che inizia subito con il botto per l'Inter che a pochissimi minuti dall'inizio della partita segna con Ricky Alvarez che con un tiro preciso da metà campo circa, sorprende il portiere dell'Arsenal Szczesny.


L'Arsenal tenta una reazione ma nel suo momento migliore viene sorpreso nuovamente ancora da un tiro beffardo dal limite dell'area sempre dell'argentino Alvarez e 2 a 0 per i nerazzurri di Milano.


L'Arsenal (mio!!) è ora in balia della partita e dopo una fase di gioco in cui gli errori a metà campo la fanno da padroni Giroud dei Gunners accorcia le distanze dopo un'azione insistita in area di rigore dell'Inter. Il tiro è potente e batte l'incolpevole Handanovic.


Ma l'Inter non ci sta e si sfoga nella ripresa in cui Rodrigo Palacio trova, con un grandissimo guizzo, l'angolino basso alla sinistra di Szczesny che, nonostante il il tuffo, deve capitolare per la terza volta.


Tre quarti campo e il pallone finisce nuovamente tra i piedi del Trenza, controllo in velocità e tiro beffardo dalla distanza: l'Arsenal prende il quarto goal di giornata e Szczesny dimostra ancora una volta che non è giornata! 4a1


Arriva finalmente la veemente reazione dei londinesi che segnano il secondo goal su azione con un grandissimo goal dalla distanza di Jack Wilshere che nonostante l'opposizione di Handanovic porta i biancorossi a segnare la seconda rete di giornata.


La rimonta non sembra più impossibile e, guadagnato un calcio d'angolo, l'Arsenal si riversa in avanti anche con l'artiglieria pesante (Koscielny e Vermaelen su tutti). Batte Santi Cazorla al centro dell'area, pallone che arriva sui piedi del belga Vermaelen che non ha problemi, di fronte al portiere nerazzurro, a batterlo.


4 a 3 e Arsenal che insiste ancora...ma non c'è più tempo, l'Inter si aggiudica questa amichevole estiva.
Ok sono stato battuto dalla mia ragazza ma abbiamo iniziato a giocare simultaneamente a questo gioco per cui ci può stare!!:)
Pochi minuti dalla fine della partita è tornata a casa dal week end mia sorella che mi ha portato a casa il set ufficiale di arbitri del Subbuteo!!


Probabilmente la prossima partita sarà più imparziale vista la presenza anche del direttore di gara...

venerdì 12 luglio 2013

La prima volta che...

Stagione 2003/'04 e io all'età di quai 14 anni non avevo mai messo piede a S.Siro, neanche visto da fuori, solo addocchiato nelle innumerevoli foto scattate dai miei amici e dai loro racconti conditi di aneddoti, di maglie comprate nelle bancarelle fuori dallo stadio e di giocatori incontrati per caso.
Con un pò di forza mi sono fatto avanti coi miei e ho chiesto se, come regalo per il mio compleanno avessero potuto portarmi al Meazza a vedere una partita. Con fare non poco reticente mio papà ha accettato, pochi giorni prima che facessi i 14, di accompagnarmi ad una partita casalinga dell'Inter. Sarebbe stata anche la sua di prima volta alla scala del calcio.
Dopo avere ispezionato il calendario di quella semidisatrosa fine stagione, assieme abbiamo visto che la partita migliore sarebbe stata Inter-Bologna il 18 aprile 2004!!


Il giorno prestabilito siamo partiti in macchina la mattina non troppo presto e, con un pò di fatica abbiamo trovato lo stadio e parcheggiato in una via limitrofa in un posto non a pagamento.
Vederlo da fiori S.Siro toglieva il fiato, bellissimo, molto meglio che vederlo dalla rivista ufficiale o dalla televisione. Avvicinandoci siamo passati in fianco a delle bancarelle che vendevano materiale nerazzurro e io sognavo di avere una sciarpa di raso dell'Inter. A quel punto non ricordo se l'ho presa io o mio papà fatto sta che ho trovato proprio la sciarpa dei miei sogni e da allora ogni volta che vado allo stadio o ad un evento dell'Inter la porto con me!!


Mi sembra che all'epoca non ci fossero i tornelli, semplicemente si entrava nello stadio senza problemi e si poteva fare un giro sotto l'impianto potendo entrare al museo o fare shopping al S.Siro Store!! Ricordo che con mio papà siamo entrati al museo e sono rimasto colpito dalla quantità di cose storiche tra cui una maglia in lanetta di Armando Picchi della stagione in cui ha vinto l'Intercontinentale. Quindi abbiamo visto la sala delle statue dei più grandi campioni di Inter e Milan tra cui Sarti, Mazzola ecc..


Ma il meglio doveva ancora venire, entrare al primo anello arancio è stato indescrivibile, sembrava di essere dei giocatori...il rimbombo del tifo della Nord era strepitoso, poi le musiche che accompagnavano il riscaldamento dei miei idoli..tutto da brividi!! Poi l'inizio della partita con l'inter che schiaccia il Bologna e il Chino Recoba che segna dopo pochissimi minuti su assist di un inarrestabile Adriano.
Alla fine la partita è finita 4 a 2 per i nerazzurri che hanno dominato i felsinei in lungo e in largo, col solo Bellucci a spaventare i tifosi di casa con una doppietta alla fine.
Quando lo spettacolo è finito mi sono piazzato fuori della tribuna vip a vedere se qualche giocatore nerazzurro che magari non era tra i 18 convocati sarebbe uscito di li. Passata ormai un'oretta dal triplice fischio e non vedendo più anima viva con mio papà abbiamo deciso di tornare alla macchina.
In tutte quelle ore non ero ancora andato in bagno e avevo un veloce bisogno fisiologico da affrontare. Trovato un angolo li allo stadio un pò riparato mi sono guardato attorno e ho visto una figura con il trolley un minimo distante che veniva verso di me. Ho guardato meglio e si trattava di Farinos che aveva giocato da titolare quella sfida!! Sono subito corso da lui a chiedergli l'autografo, era a piedi con giacca e cravatta dell'Inter ed è stato disponibilissimo a farmi la firma su un foglietto che avevo portato per l'occasione!!


Del bisogno non ricordavo più niente e ho ripreso la marcia verso la macchina quando ancora mi sono ritrovato davanti il pullman del Bologna FC. Non so per quale motivo, fatto sta che il capitano dei rossoblu Signori è sceso e mi ha fatto l'autografo!!


Ero felicissimo di quella giornata, la prima volta non si scorda mai...

giovedì 11 luglio 2013

A volte ritornano-quel pomeriggio

Altro post sull'Inter, il blog non vuole essere monotematico, semplicemente sono molto preso dai mille ricordi che mi stanno riaffiorando guardando le foto di Pinzolo 2013 di quando anche io ogni anno ero al seguito dei nerazzurri.
Venerdì prossimo ci sarà la presentazione di Marco Andreolli, un giovane cresciuto nel vivaio del Calcio Padova e in seguito nella primavera dell'Inter. Ha poi debuttato alla grande nel 2004/'05, maglia numero 49 e ruolo di terzino destro in quell'ultima di campionato contro la Reggina.


Dicevo, quel pomeriggio ero a Riscone, spettacolare paesino di montagna dove l'Inter era solita trascorrere i ritiri precampionato: avevo letto che all'Inter Village (dove vengono solitamente accolti i bambini tifosi nerazzurri) sarebbe venuto Marco Andreolli a fare un torneo a Fifa con l'xBox contro altri ragazzini.
A quel punto sono entrato con notevole anticipo e mi è stato dato un braccialetto verde che sarebbe servito come pass per il Village (solo quelli col pass e i bambini sarebbero stati ammessi!!)


Quando Andreolli si è presentato nel pomeriggio prima della seduta di allenamento pomeridiana è stato molto disponibile con tutti quanti, firmando autografi e cartoline, facendosi fare numerose foto.



Non è stato facile con la grandissima bolgia di ragazzini ma alla fine ho avuto la firma del giovane difensore nerazzurro, quella stagione 2006/'07 aveva inizialmente il numero 13, in seguito l'ha cambiato col 77 in favore del terzino brasiliano Maicon.


Adesso Marco è tornato a casa madre e speriamo potrà fare una grandissima stagione da protagonista, in 6 anni è cresciuto molto e saprà farsi valere nel ruolo di centrale difensivo!!

mercoledì 10 luglio 2013

Certe notti...

Per quanto mi riguarda è iniziato tutto così, con un test d'ingresso all'università da preparare e una telefonata che avevo voglia di fare al presidente...
-"Ciao Antonio sono Andrea, quando passo a rinnovare la tessera dell'Inter Club?"
-"Oggi pomeriggio sei libero?"
-"Io si ma non state andando a S.Siro a vedere Inter-Barça?"
-"Certo..ci manca l'alfiere per lo striscione...se arrivi adesso partiamo, lo fai tu e entri gratis...ti vedi Messi, Pedro, Xavi e Iniesta gratis.."
-"Eccolo!!!!!"
Peccato il tempo...era appena caduto un nubifragio a Padova che avrebbe sconvolto un pò tutto nella mia zona e, in prima persona ne avevo risentito perchè la strada per raggiungere il pullman era allagata e addio partita senza pagare quella sera.
Era finita con uno scialbo pareggio per 0 a 0 dove comunque l'Inter era riuscita ad arginare i marziani blaugrana quell'occasione in tenuta arancio. La partita me la sono guardata in tv in camera, schermo minuscolo e rabbia indescrivibile per l'occasione persa..e test all'uni il giorno dopo!
Quell'anno le partite della Champions avevano un sapore particolare, non avendo Sky ero comunque riuscito a vedermi tutte le gare del girone con Rubin Kazan e Dinamo Kyev, compresa la sfida di ritorno col Barcelona a casa di mio nonno davanti una pizza a guardare 100 mila catalani che asfaltavano la mia squadra 2 a 0, Pedro e Piquè.
E poi la partita decisiva, il ritorno a Kyev in cui a decidere è stato un goal all'ultimo respiro di uno dei grandi protagonisti dell'Inter di allora, uno Sneijder in grandissimo spolvero!
Quindi gli ottavi di finale, l'andata al Meazza contro il Chelsea me la sono persa perchè ero stato aggregato alla prima squadra della mia società per un recupero infrasettimanale. Il primo tempo ero in panchina per cui ho avuto tutto il tempo di pensare a quello che sarebbe successo quella sera a Milano e a inveire nei confronti del mister perchè mi aveva fatto perdere una partita fondamentale.
Il ritorno a Stamford Bridge invece l'ho visto eccome, sempre dalla mia camera e con tanto di sciarpe nerazzurre!! Poi Eto'o mi ha fatto rilassare con quel goal favoloso proprio di fronte allo spicchio di tifosi interisti..
Ed è arrivata la volta del CSKA, avevo giurato che sarei andato a vedere i quarti allo stadio ma purtroppo la squadra di Mosca non mi attirava particolarmente...ero certo che saremo andati avanti nella competizione più importante d'Europa!!
La partita migliore di quella Champions è stata senza dubbio quella a S.Siro contro il Barça, quel 3a1 con reti di Sneijder, Maicon e Milito, in risposta alla rete spagnola di Pedrito. Il capolavoro di Mou però è stato al Camp Nou in cui 10 uomini hanno combattuto strenuamente per limitare il passivo alla sola rete di Piquè: non posso dimenticare quella sera, la mia minuscola tv e la mia sciarpa portafortuna, la tensione che mi ha portato a farmi fuori una merendina dietro l'altra! Era fatta, di nuovo in finale di Champions dopo 40 anni, un'infinità.
Allora era tutto da giocarsi a Madrid, Santiago Bernabeu colorato per metà del nerazzurro dell'Inter e per l'altra metà del biancorosso del Bayern Munchen.
Julio Cesar; Maicon Lucio Samuel Chivu; J.Zanetti (c) Cambiasso; Sneijder; Eto'o Milito Pandev. Allenatore Josè Mourinho. Ormai per me è diventata quasi una cantilena, quella è la squadra che ai miei occhi ha fatto la storia: vinta quella partita avremmo vinto tutto!!
Calcio d'inizio ed è un monologo interista con il solo Robben a far preoccupare la retroguardia nerazzurra...e poi Milito e ancora Milito per una gioia che con l'Inter ancora non avevo mai provato: sul tetto d'Europa, che sensazione!!!
Quella sera ho guardato la partita a casa mia con la mia ragazza, non ho fatto caroselli perchè la dovevo portare a casa finita la finale ma durante il tragitto, avvolto dalla mia famosissima sciarpa di raso nerazzurra, l'ho fatto con Pazza Inter di sottofondo, sia l'andata che il ritorno!!
Chi non sognava allora di festeggiare alle prime luci dell'alba in quel del Meazza coi neo campioni d'Europa? Avrei voluto esserci, da parte mia però mi sono comunque messo la sveglia alle 7 per andare a prendere la Gazzetta che tutt'ora tengo in una busta, con la speranza che non venisse esaurita prima di quell'ora!!



Qualche giorno dopo, passeggiando per Chioggia, ho trovato una bancarella che vendeva maglie ufficiali dell'Inter e proprio non ho resistito a prendere una maglia di uno degli eroi del triplete!! Ho pensato di puntare su quella di Wesley Sneijder, veramente rifinita bene, soprattutto il colletto particolare che caratterizza la maglia della storica stagione 2009/'10. E poi Wes aveva segnato la rete decisiva nella fase a gironi, assist e goal in semifinale e ancora assist nella finale di Champions League.




Sarò sempre grato a Mourinho e a quei ragazzi per quello che hanno dimostrato con la maglia del biscione in quell'anno, si sentiva l'attaccamento e una passione che nelle recenti stagioni è venuta a mancare.
Ma certe notti...

lunedì 8 luglio 2013

Una particolare collezione

Correva l'estate 1999, e come ogni anno era tempo di vacanze: quell'anno mi sarebbero toccate 2 settimane a Creta che a dir la verità era una meta da me molto ambita visto che quell'anno alle elementari avevo studiato i cretesi!!
Chiaramente tra il sole/mare/piscina del villaggio e qualche rovina/museo della civiltà greca, la mia passione per il calcio era rimasta un pò in disparte, per quanto cercassi già a 9 anni qualsiasi cosa di qualunque squadra greca (che all'epoca neanche conoscevo) i negozietti non vendevano niente di particolarmente interessante.
Una sera al villaggio, mentre con la mia famiglia stavamo cenando al self service, ho buttato l'occhio sul bancone usato dai camerieri dove stappavano le bottiglie e tenevano le posate: era pieno zeppo di tappi ognuno con la faccia di un giocatore di una nazionale. Dovevo assolutamente prenderne qualcuno!
Erano i tappi delle bottiglie di vetro della Pepsi e a quanto sembra era un'edizione limitata della Grecia, dato che in Italia non ho mai visto niente di tutto ciò.
Ricordo che ogni pranzo e cena in villaggio era un'occasione per riempirsi le tasche completamente, non c'era tempo per vedere se un tappo ce l'avevo o meno, arraffavo tutto!
Questi alcuni dei tappi superstiti, ormai hanno quasi 15 anni e mi sono tornati tra le mani proprio oggi...


Questi invece quelli che credo siano i più importanti, Beckham che all'epoca era una giovanissima e promettente ala del Manchester United, Roberto Carlos terzino sinistro e già allora fenomeno del Real Madrid e infine Kostas Frantzeskos (ok ho usato google traduttore per scoprire chi era!), a quanto pare gran tiratore di punizioni della nazionale ellenica, importante perchè è l'unico che ho stampato su un tappo di plastica...


Restando in tema di tappi, la Yoga che produceva succhi di frutta ha per anni pubblicato figurine, caricature e buoni per le figurine Merlin e sempre a fine anni '90, i succhi contenuti nelle bottigliette di vetro avevano il tappo con una foto di un calciatore...ma questa volta nascosto da una patina argentata! Per farla venir via occorreva usare il cotone e dell'alcool e sfregare molto energicamente! Alla fine i risultati non erano eccezionali ma la felicità da piccoli di avere un tappo di un calciatore era grandissima!! Anche qui i tappi rimasti non sono molti...


venerdì 5 luglio 2013

Blaugrana ovunque...e poi Neymar

Sono passati quasi 2 anni dalla mia visita a Barcelona, città meravigliosa e profondamente dedita al calcio: Barcelona e Espanyol sono le squadre principali, la Rambla è costantemente colorata di blaugrana, il Camp Nou regna sovrano a Les Corts, e la scuola "La Masia" si occupa di plasmare nuovi campioni catalani. Le "botighe" del Barça sono ovunque e perfino nel più piccolo supermercato esiste almeno un prodotto ufficiale della compagine catalana.
Tutta questa premessa perchè mia mamma è tornata ieri dalla città più importante della Catalogna e, in favore di un post strepitoso in questo blog, mi ha portato a casa più o meno ogni tipo di ben di Dio!!
Lo scorso maggio è avvenuta la tanto attesa e bramata dai tifosi spagnoli firma del gioiellino brasiliano Neymar Jr. e la sua presentazione recentemente ha fatto un grosso scalpore (non so cosa avrei dato a essere al Camp Nou mentre calciava palloni in tribuna!!). Devo confessare che è da quando ha 16 anni che seguo Neymar e l'ho sempre reputato un grandissimo del calcio mondiale. Inoltre attorno alla sua figura si è costruito un mondo, sono state create maschere e statuine, lui è davvero una stella del calcio! E mia mamma, che da anni convive con questo nome che gira tra i discorsi fatti in casa, ha pensato bene di procurarmi la "camiseta" ufficiale del giocatore! Non posso descrivere la felicità di tenere per le mani la maglia di Neymar che è appena appena arrivato in Catalogna. Gli è stato attribuito in anteprima il numero 11, la scorsa stagione indossato da Thiago Alcantara, probabilmente questo numero verrà ceduto al brasiliano dato che ai tempi del Santos quello è sempre stato il suo numero. Senza ovviamente contare le voci che vorrebbero Thiago vicinissimo ai Red Devils!!



Della maglia adoro lo scudetto che è in un materiale molto particolare e gommoso.


Quindi, dalla Casa Battlò di Gaudì, quale poteva essere un ricordo migliore di una scatola a strisce verticali blaugrana di cioccolatini di Piquè? Continua così la collezione di prodotti di Piquè dopo i chewing gum, i pantaloncini, e il giocatore di pasta polimerica. Dietro la scatoletta il numero 3 che indossa sempre il difensore del Barça.


Ma si sa, Barcelona è invasa (fortunatamente) da negozi ufficiali della squadra locale, pertanto andando anche solo in un centro commerciale è impossibile non imbattercisi!! Da una FCBotiga viene in penultimo "ricordino" che mi è stato portato a casa, ovvero la mascotte del Barcelona, un leone con la famosa camiseta!!


Infine, prima del viaggio di ritorno in aeroporto mi ha preso un giornale interamente dedicato al calcio, il "Futbolista", con all'interno una bellissima intervista al giovanissimo Marc Bartra, i poster di Iniesta e De Rossi e, ovviamente un servizio speciale su Neymar che per il numero in questione è in copertina con la maglia del Barcelona.


Ringraziare mia mamma sarebbe riduttivo, decisamente mi conosce benissimo e sa che tutto questo viene apprezzato molto. Allora "Visca el Barça!!"...e Neymar es un crack :)