domenica 28 maggio 2017

Qualche serata con Van Persie a Londra

Se c'è una cosa che adoro mentre sono in viaggio, in particolare in Inghilterra, è passare le serate, dopo una lunga giornata trascorsa a visitare tante cose interessanti, in compagnia di Chiara a letto a leggere qualche libro.
Lo scorsa gita a Londra sono stato nella libreria Waterstones di Piccadilly, uno dei più grandi negozi per estensione e varietà di libri proposti.
Onestamente, data la mole di cose che volevo acquistare, ho deciso di puntare diretto sullo scaffale dei saldi dedicato al calcio. Tra i tanti volumi li disposti, uno ha attirato la mia attenzione, ovvero RVP: The Biography of Robin Van Persie.


Chiara alla fine me lo ha regalato, è stata comunque una bellissima sorpresa come contenuto!
Pubblicato nel 2013, quando quindi il centravanti olandese militava nel Manchester United, questa biografia scritta da Andy Williams si propone di analizzare tutte le controversie che hanno accompagnato il calciatore lungo la sua carriera.
Devo ammettere che, dalla comodità del mio letto al Travelodge di King's Cross, mai avrei pensato che Van Persie fosse così tremendo e istintivo!
Dalle pagine del libro infatti sono emersi racconti di cui ero all'oscuro, soprattutto legati al Feyenoord e al primo periodo di Arsenal dove, un paterno Wenger, ha dovuto faticare non poco per difendere il proprio pupillo.
Il talento però è senza dubbio l'aspetto che emerge maggiormente, tutti quei goal soprattutto con la maglia dei Gunners hanno fatto si che l'olandese diventasse idolo indiscusso della tifoseria di North London. 
Il libro di per se è scritto bene con uno stile molto giornalistico che non guasta mai. Il bello di queste biografie sono senza dubbio le curiosità legate al protagonista.
Leggerlo a Londra è stata una cosa molto affascinante, in ogni caso mi sento di consigliare la storia di Van Persie a tutti i tifosi che intendano cimentarsi in una lettura inglese che narri per filo e per segno le avventure di questo straordinario campione!!

sabato 20 maggio 2017

Padova - Albinoleffe: purtroppo è già vacanza!

Quest'anno la Lega Pro ha adottato un format che personalmente non condivido: le prime 3 di ciascun girone accedono matematicamente alla Serie B, le restanti squadre (dalla 2a alla 9a in classifica dei 3 gironi), disputano i playoff che consentiranno a solo una formazione di aggiudicarsi la cadetteria.
Ebbene, il Padova è arrivato quarto e di conseguenza è stato accoppiato all'Albinoleffe, revival del playoff 2003 che ha visto trionfante proprio i lombardi.
Sede della sfida lo Stadio Euganeo: la dirigenza dei biancoscudati ha chiamato a raccolta il popolo padovano per l'importante sfida, purtroppo l'appello è stato colto da pochi visto che allo stadio c'erano qualcosa come 3000 spettatori.


Cielo azzurro con qualche nuvola, questo il background della sfida: i biglietti per me e Chiara li avevo già presi il venerdì in prevendita così siamo arrivati con giusto anticipo per godersi la giornata di sole.
Prima tappa panino con pulled pork al baretto degli ultras dietro la biglietteria sud. Qui è sempre molto piacevole passare il tempo assieme a canzoni del Padova e anni '70 - '80.
Nella giornata di domenica scorsa c'erano anche molti gazebo di club di tifosi biancoscudati e quello del Macron Store, veramente preso d'assedio dai tifosi patavini.


Con la mia ragazza mi son fermato allo stand del Club Galline Padvane dove mi son stati regalati il gagliardetto del club e l'adesivo.


E' arrivato quindi il momento di entrare in tribuna Fattori, ormai le ultime partite della squadra della mia città le ho viste qui dove c'è il tifo caldo e i prezzi sono anche più abbordabili.
Mi immaginavo una qualche coreografia in occasione dei playoff, in realtà non era stato organizzato nulla. Come sempre ho preso il magazine del Padova, molto bello anche perchè all'interno c'era uno speciale sulla squadra del '58 che ha conteso alla Juventus lo scudetto.
Queste le squadre che si sono affrontate:
PADOVA: 1 Bindi, 3 Favalli, 5 Dettori, 6 Mandorlini (38°st 11 Bobb), 8 De Risio (19°st 4 Berardocco), 9 Altinier, 16 Madonna, 19 Russo, 21 Alfageme, 23 Cappelletti (25°st 10 Neto Pereira), 25 Emerson. Allenatore: Brevi.
ALBINOLEFFE: 32 Nordi, 3 Scrosta, 4 Gavazzi, 5 Zaffagnini, 7 Gonzi, 8 Loviso (38°st 23 Guerriera), 16 Anastasio, 17 Giorgione, 18 Montella (45°st 15 Nichetti), 19 Ravasio (17°st 10 Cortellini), 27 Di Ceglie. Allenatore: Alvini


Da subito si è capito che aria tirava, l'Albinoleffe si è fatta subito pericolosa con qualche tiro dalla distanza e qualche percussione sulla fascia destra che ha messo in difficoltà tutta la retroguardia di casa.
Al 27° un'ottima percussione di Di Ceglie ancora dalla destra è stata ribadita in rete da uno strepitoso colpo di tacco di Giorgione. La prodezza è valsa l'1-0 per gli ospiti mentre i padroni di casa ancora non riuscivano a trovare in bandolo della matassa: a dimostrazione di questo le pochissime conclusioni da parte di Altinier e compagni verso Nordi.


La seconda frazione di gioco continua con la stessa inerzia tanto che, al 16°, uno strepitoso tiro ancora di Giorgione trova la respinta prodigiosa di Bindi! Il pallone però rimane in area e la disattenzione della difesa patavina fa si che ci si avventi Ravasio che con un facile tap-in porta i bergamaschi sul 2-0!!
Da qui il Padova sembra avere una reazione, appena 10 minuti più tardi da azione di calcio d'angolo, si rifà sotto: il pallone viene impattato dalla testa di Mandorlini che fa 1-2.


La Fattori ci crede, la squadra pure ed inizia un forcing che purtroppo non porta la tanto desiderata rete del pareggio.
A dire il vero un contropiede dell'Albinoleffe fa si che l'estremo difensore patavino atterri la punta azzurra diretta a rete: rigore ineccepibile trasformato con violenza da Montella.


Questo è stato l'ultimo atto del primo turno dei playoff, il Padova è già in vacanza mentre per i bergamaschi la corsa alla B può continuare.
Nel complesso partita insufficiente per i biancoscudati che hanno reso la vita facile alla squadra azzurro-blu.
Speriamo che il prossimo campionato di Lega-Pro possa andare ancora meglio di questo per il Calcio Padova!

Uomo Partita MyFootbalLand: Carmine Giorgione (Albinoleffe)

domenica 14 maggio 2017

MyFoodBalLand: Il piatto preferito di Giulio Donati

Classe '90, toscano di nascita, Giulio Donati è un terzino che nasce calcisticamente sotto la sapiente ala protettiva di un certo José Mourinho: è proprio in quella grande Inter del triplete che debutta in Coppa Italia in una fredda serata invernale contro il Livorno, facendosi spazio tra campioni del calibro di Zanetti, Maicon e chi più ne ha più ne metta!
Ma l'Italia si sa, non è posto per giovani speranze, vincere e subito è il mantra di molte grandi società, così succede che, dopo esperienze in giro per lo stivale con Lecce, Padova e Grosseto, il Bayer Leverkusen, una delle massime realtà del calcio tedesco, mette gli occhi proprio su Giulio e lo convince a fare armi e bagagli e trasferirsi in Germania nel 2013.
Qui il difensore riesce ad esprimersi molto bene, esordisce in Bundesliga e, non meno importante, in Champions League contro il Manchester United!
Da poco più di un anno il trasferimento al 1.FSV Mainz 05 dove diventa protagonista della strepitosa stagione della squadra di Magonza.
Da sempre disponibile con i tifosi ho pensato di chiedergli quale fosse il suo piatto tedesco preferito e Giulio, attraverso Twitter, mi ha risposto essere il Milchreis.


Dopo alcune ricerche abbiamo potuto capire che il piatto preferito di Giulio è una versione tedesca del nostrano risolatte, piatto che, volendo, assomiglia abbastanza al piatto spagnolo preferito di Samuele Longo che abbiamo preparato qui, che sia un gusto comune dei due ex compagni di squadra?
Il milchreis è un  dolce semplice ed economico che ha una grande tradizione, noi, come sempre ne abbiamo preparata una versione senza lattosio, ma se voi non avete problemi a digerirlo potere usare prodotti classici.
Ma passiamo ora alla ricetta.

ciotoline contenenti gli ingredienti utilizzati per la preparazione del milchreis
Per 8 miniporzioni di milchreis:
- 250 gr di riso
- 1 litro di latte
- 1 cucchiaio di olio di semi o burro
- 4 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia (i semi di una bacca di vaniglia o una bustina di vanillina)
- un pizzico di sale
- marmellata di ciliege marasche per guarnire


Ho letto online da un sito tedesco (e per convenienza mi fido) che la qualità di riso più adatta per preparare il milchreis è l'arborio, che poi era casualmente quello che avevamo in casa al momento della preparazione della ricetta, in alternativa, se non lo aveste, si può usare senza problemi anche il carnaroli o l'originario. Evitate però il riso thai e il basmati, qui servono chicchi cicciotti che assorbano bene il latte!

pentola contenente del riso in fase di tostatura

La preparazione inizia come quella di un classico risotto, si fa scaldare l'olio in una pentola dai bordi alti e si procede a far tostare il riso, dopo un paio di minuti si procede ad aggiungere il resto degli ingredienti cioè: il latte, lo zucchero, il sale e la vaniglia.




pentola con all'interno tutti gli ingredienti per la preparazione del milchreis
Detto fatto, la parte difficile è terminata, a questo punto basterà lasciar cuocere il milchreis a fuoco medio-basso per circa mezz'ora mescolando spesso in modo che non si attacchi al fondo.

Quando il vostro "budino di riso" avrà raggiunto la consistenza che desiderate, più densa o liquida a seconda dei gusti e del momento della giornata in cui viene consumato, potrete travasare il composto in tazze, ciotoline ecc...



Noi abbiamo scelto di mangiare il nostro milchreis tiepido come dolcetto serale, lo abbiamo tra l'altro servito con un cucchiaino abbondante di confettura di ciliege marasche che, con la sua nota acida, contrastava perfettamente la dolcezza e morbidezza di questo dolce casalingo.

ciotolina contenente una porzione di milchreis con marmellata con accanto una mini-maglietta del Mainz 05

Grazie a Giulio Donati per averci fatto conoscere questo dolce e per averci dato lo spunto per provarlo, chissà se quando tornerà in Italia continuerà a prepararlo pensando ai suoi grandi successi nella Bundesliga.

Scopri anche:

Il piatto preferito di Samuele Longo


Il piatto preferito di Philip Neville


Il piatto preferito di Leo Messi

domenica 7 maggio 2017

Tra Japanese League e Napoli.. la Pina e Emi

Ok il titolo del post è strano però l'incontro della scorsa settimana a me ha ispirato parlare di Tokyo e Napoli nello stesso articolo! Ma andiamo per ordine ed evitiamo di fare confusione!
Il 25 aprile scorso sono stato con Chiara al centro commerciale Ipercity di Albignasego, a portarci da quelle parti è stata la presentazione del nuovo libro de La Pina Deejay ed Emiliano Pepe "I love Tokyo".
Premetto che sia io che la mia ragazza siamo grandi fan dei due e che di recente entrambi abbiamo iniziato ad appassionarci molto al mondo giapponese.
Al di là di tutto è stato bellissimo parlargli e stargli vicino in questa occasione. 


Il libro l'ho letto assieme alla mia ragazza e mi è piaciuto moltissimo con tutti quei consigli per visitare al meglio la regione nipponica, dalla partenza al viaggio, dallo shopping alle cose da visitare assolutamente.
Ho notato però che nel libro manca qualche riferimento calcistico!! Beh, come biasimarli, il Giappone mica è famoso per il calcio, tuttavia il mio orientamento è quello!!
Certo è che se dovessi andare a Tokyo non mi perderei assolutamente un tour delle statue di Capitan Tsubasa a Katsushika. Sono in bronzo e riprendono i principali otto personaggi del Manga calcistico, tra cui ovviamente Tsubasa, Roberto Hongo e Wakabayashi!!
Vogliamo poi parlare di vero calcio giocato? Ebbene in centro a Tokyo c'è il Japanese Football Museum, un intero sito dedicato al cacio giapponese dalle origini ai giorni nostri, passando chiaramente per lo storico mondiale coreano del 2002. C'è spazio anche per le squadre della massima lega nazionale e ovviamente per Holly & Benji, evidentemente grossa fonte di ispirazione per i giovani nipponici che intraprendono la carriera di giocatore.
E in tutto questo Napoli che c'entra?
In effetti dobbiamo cambiare tema, il marito de La Pina, Emiliano Pepe, è un accanitissimo tifoso del Napoli Calcio, assieme a Clementino e Ntò ha scritto il nuovo inno della squadra partenopea "Napoletano" che sono andato prontamente ad ascoltarmi su YouTube.
Napoli che, purtroppo per la mia grande passione, ha sconfitto l'Inter lo scorso weekend: proprio in questa occasione Emi era a San Siro a vedere il match (seguendolo su Instagram ho visto tutte le stories!!).


Infine, per concludere, come coniugare la passione giapponese della Pina a quella per il Napoli di Emi? Chiara mi ha cucito un edamame "Eddy" (fagioli di soia tipici della gastronomia asiatica) del SSC Napoli, come testimonia il logo cucito al petto!!


Spero prima o poi di riuscire a visitare sia Napoli che Tokyo, due realtà agli antipodi che però portano avanti le proprie tradizioni in maniera esemplare.. e poi di calcio abbiamo capito che ne abbiamo da vedere, sia nell'una che nell'altra città!!