domenica 26 maggio 2019

L' Ajax delle giovani meraviglie

Una delle leggende del calcio più importanti di tutto il mondo, al secolo Johan Cruijff, sarebbe stato orgoglioso di questa squadra di ragazzi, dell'Ajax delle meraviglie targato 2018/'19.
Il gioco di questi giovani ricalca pienamente il concetto di calcio totale di Cruijff, veramente un bel modo di trattare il pallone e di smistarlo tra gli 11 in campo.
Artefice di questo capolavoro lasciato in parte incompiuto causa secondo tempo horror contro il Tottenham il Champions League è un certo Erik ten Hag, professione allenatore.
Ha saputo imprimere alla sua squadra una mentalità offensiva notevole, esaltata dalle giocate funamboliche di Ziyech in attacco e dall'incredibile estro e precisione di de Jong a centrocampo.
Senza dimenticare van de Beek, altro centrocampista di talento che non disdegna qualche sortita offensiva con relativa finalizzazione in rete.
Fase difensiva? Nessun problema: all'esperienza di Blind, olandese passato per Manchester sponda United, si affianca l'esuberanza del capitano De Ligt, classe '99 e difensore centrale con il vizio del goal.
Goal che hanno condannato la Juventus ai quarti di finale e che però non son bastati a staccare il ticket per la finale di Madrid contro un Tottenham fortunato, abile a spuntarla sui lanceri solamente al termine di una partita infinita.
Va dato atto che, durante tutto il cammino di Champions League, l'Ajax è riuscito a tenere testa nei doppi confronti a compagini quali Bayern Monaco, Real Madrid, Juventus e Tottenham stesso, facendo impazzire letteralmente l'Amsterdam Arena!
Manco a dirlo questi giovanissimi hanno conquistato sia la Eredivisie che la Coppa d'Olanda stagione 2018/'19, c'è poco altro che potessero fare in più quest'anno, se non blindare una qualificazione in finale di Coppa Campioni che era davvero ad un passo.
Va da sé che per me, la squadra rivelazione della stagione sia stata proprio l'Ajax, che tra le altre cose, indossa una delle maglie più particolari che esista, con questa banda verticale rossa molto larga, lateralmente e sulle maniche bianca.
Lo sponsor tecnico ormai da anni è Adidas e sul petto campeggia il logo con Ajace.
Mia mamma per Pasqua mi ha regalato questa bellissima maglia, finalmente sono riuscito ad aggiungerla alla mia collezione!


Pur non essendo ancora stato ad Amsterdam, ho notato che in molte occasioni ho avuto a che fare con la squadra olandese, come quando nel 2005/'06 in Champions ho visto Inter-Ajax dagli spalti di S.Siro oppure quando Chiara, tornando dagli USA mi ha regalato il gagliardetto dell'Ajax appunto!


Il bello è che questa squadra, pur vantando un palmares di tutto rispetto (tra cui ben 4 Champions League), è sempre stata culla dei più grandi giocatori degli ultimi decenni!

sabato 18 maggio 2019

Museo Ballarin e il Grande Torino

Da pochissimo c'è stato il 70o anniversario della tragedia di Superga che ha coinvolto la squadra del Grande Torino, la squadra allora (si parla di fine anni '40) più forte del mondo: tanto è vero che, per ricordare i ragazzi che con quello schianto aereo se ne sono andati, si è solito citare la frase "Solo il fato li vinse".
Chioggia, città a cui sono molto legato, è stata terra natale di moltissimi calciatori, tra cui 2 di quel Torino abile nel vincere ben 5 scudetti consecutivi: parliamo di Aldo e Dino Ballarin.
I due calciatori sono delle vere e proprie icone nel territorio veneziano e, in occasione del 4 maggio 2019, è stata aperta una mostra a loro dedicata e curata da Nicoletta, nipote di Dino Ballarin, presso il Museo Civico di Chioggia.


Fin dal primo momento ho desiderato visitare questo piccolo museo, a me la storia del Toro ha sempre affascinato, figuriamoci quella dei Ballarin, campioni quasi compaesani.
Appena entrati siamo stati accolti da un signore che ci ha regalato un programma della mostra e la cartolina di Aldo, terzino destro torinista con il numero 2 sulle spalle, e Dino, terzo portiere del Torino soprannominato "L'Angelo Bianco" per i voli tra i pali.


L'esposizione era strutturata per lo più in pannelli che ripercorrevano la storia dei fratelli, molto spesso in parallelo viste le molte esperienze comuni.


Il legame con la città di Chioggia è sempre stato molto forte tanto che, ogni volta che i 2 tornavano dal Piemonte, portavano sempre con se maglie, palloni e qualche gioco (come dimostra un biliardino di legno donato all'oratorio dei Salesiani!).


Una delle più belle teche è senza dubbio quella che conteneva la maglia grigia con l'1 di Dino e quella granata col 2 di Aldo. C'erano anche i guantoni del portiere, una cavigliera e una ginocchiera degli anni '40, oltre ad un paio di parastinchi d'epoca.


C'erano esposte anche molte figurine dei due Ballarin, personalmente sono stato molto incuriosito dal materiale dell'U.S. Clodia (legato a Dino), in una vetrinetta c'era addirittura la maglia metà bianca e metà blu, assolutamente un cimelio unico così come il piccolo gagliardetto della città marinara, dorato e con il leone rampante.


Di U.S. Clodia e U.S. Sottomarina, le società locali che venivano prima dell'attuale Clodiense, c'era davvero molto, come dimostrano due maglie che mi hanno colpito: quella verde con bordi neri del Sottomarina appunto, e quella granata di Emanuel Rizzi, storico capitano negli anni 2000 dell'Union C.S. con la patch dei fratelli Ballarin sulla manica destra.



Oltre alle ultime schede di presentazione legate purtroppo alla tragedia di Superga (c'era anche un modellino della Basilica torinese per far capire dove fosse avvenuto l'impatto), c'era una teca con dentro tutte memorabilia di Aldo Ballarin legate alla Nazionale Italiana di calcio. Bellissimi a mio avviso i biglietti dei vari incontri internazionali.


Una piccola mostra che racconta delle meravigliose gesta di due elementi della squadra più forte del mondo e che racchiude dei pezzi veramente unici!

domenica 12 maggio 2019

MyFoodBalLand: Il piatto preferito del Papu Gomez

Scopriamo assieme qual è e come si prepara il piatto preferito del Papu Gomez, un intramontabile classico argentino che non può non piacere a noi italiani.

C'è in queste ultime stagioni della Serie A, una squadra che sta letteralmente sovvertendo le gerarchie, una formazione che ha dimostrato di essere all'altezza di grandi palcoscenici come quelli dell'Europa League e che non soffre di vertigini scalando la classifica di weekend in weekend. Questa squadra gioca in nerazzurro e risponde al nome di Atalanta B.C.
Il suo capitano, Alejandro Gomez ma per tutti El Papu, è argentino ed è il simbolo di cotanto spirito di unione e forza che ha caratterizzato i giocatori orobici nei recenti campionati, tanto da fare vacillare non solo le più grandi del nostro campionato, ma anche un colosso come il Borussia Dortmund!
Ebbene il Papu, classe '88 di Buenos Aires e di professione attaccante, a Bergamo ha vissuto una seconda giovinezza: talento e buona visione di gioco non sono mai mancate, sin dai tempi dell'Arsenal de Sarandì, dove ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone prima di approdare al più celebre San Lorenzo, sempre in Argentina.
In Italia è stato portato dal Catania nel 2010 e ci resterà fino a quando, nel 2014, accetterà la proposta del Metalist per andare a giocare in Ucraina.
Il Papu qui non trova terreno troppo fertile per le sue giocate e torna ben presto nel Bel Paese, questa volta destinazione Bergamo, Atalanta.


I tifosi di tutta Italia piano piano iniziano a scoprire le doti dell'argentino, brevilineo ma con una tecnica sopraffina e un discreto senso del goal!
Con la maglia orobica segna e fa divertire e, al termine della stagione 2016/'17 arriva la qualificazione alla UEFA Europa League coi nerazzurri.

Il campionato seguente diventa addirittura capitano della Dea e, dopo un'entusiasmante cavalcata europea, riesce a ripetere la qualificazione e se possibile a fare girare ancora meglio l'undici di Gasperini.
Diventa di fatto una pedina fondamentale, sia in campo che fuori: si perchè il Papu è uno che fa gruppo, lo dimostra anche la canzone "Baila como el Papu", realizzata a scopo benefico assieme ai ragazzi de Gli Autogol.
In tutto questo riesce anche a conquistare qualche presenza con la prestigiosa camiseta albiceleste della nazionale argentina nel 2017.
In onore al Papu abbiamo deciso di cucinare il suo piatto preferito: si tratta della Tarta argentina jamon y queso, vediamo assieme come si prepara.

Ingredienti per una Tarta argentina jamon y queso
  • 2 rotoli di pasta sfoglia rotonda confezionata;
  • 2 uova;
  • 250 ml di panna da cucina;
  • 200 gr di prosciutto cotto a fette spesse;
  • 1 zucchina;
  • 150 gr di formaggio morbido (tipo latteria);
  • una spolverata di Parmigiano Reggiano;
  • sale e pepe q.b. 

Abbiamo scelto di preparare una versione veloce e pratica della tarta jamon y queso partendo da una pasta sfoglia già pronta, anche se in Argentina si prepara ciascuna famiglia la prepara con il proprio impasto preferito, dalla semplice brisée alla sfoglia veloce.


Siamo partiti dalla preparazione degli ingredienti per il ripieno. Abbiamo tagliato a listarelle di circa 1 cm le fette di prosciutto cotto affettato spesso e a cubetti di circa 1 cm il formaggio latteria, infine, dopo averla lavata, abbiamo tagliato a cubetti anche la zucchina.


Nel frattempo in una ciotola abbiamo rotto e sbattuto le due uova, alle quali abbiamo aggiunto la panna da cucina e il sale e pepe, ottenendo così un liquido omogeneo e già condito.
Abbiamo quindi inserito il primo disco di pasta sfoglia in una tortiera da 24 cm e ne abbiamo bucherellato il fondo con una forchetta. Abbiamo adagiato alla rinfusa sulla pasta  il prosciutto, il formaggio e la zucchina, sulle quali abbiamo cosparso la miscela di uova e panna, avendo cura di distribuire il tutto in modo omogeneo.


Abbiamo quindi tagliato a misura il secondo disco di sfoglia e lo abbiamo posizionato sopra il ripieno, avendo cura di creare una sorta di cornice con il disco inferiore. Per concludere abbiamo inciso una piccola croce nel mezzo della tarta (con funzione di sfiato) e abbiamo spennellato sulla superficie le rimanenze del composto di panna e uova, passaggio che conferisce lucidità e colore al risultato.


Per concludere abbiamo infornato la nostra tarta di jamon y queso e l'abbiamo cotta per 30-40 minuti a circa 200° C.


Si tratta di una ricetta semplice e davvero veloce, ottima da gustare sia calda che fredda, in compagnia o al lavoro; un concentrato di gusto ed energie che indubbiamente ha tutte le carte in regole per essere il piatto preferito del Papu Gomez.

sabato 4 maggio 2019

Javier, nerazzurro dietro la scrivania

Dal 2014 in tribuna a S.Siro c'è uno spettatore in più che risponde al nome di Javier Zanetti. Il Capitano recordman di presenze con la maglia dell'Inter si siede in parte al presidente Zhang e a tutta la dirigenza nerazzurra.
Ora Javier ricopre un ruolo di prestigio, quello di Vice-President per la squadra di cui ha difeso i colori per una carriera intera, un ruolo che per forza di cose risulta istituzionale e di tanto in tanto lo "costringe" dietro una scrivania e davanti ad un PC.
Abituati a vederlo scorrazzare per la fascia destra, a crossare al centro, a difendere palloni e a sgroppate indimenticabili, è normale che ad un tifoso, come posso essere io, qualche curiosità possa nascere!
Penso sia per questo motivo che lo scorso anno è uscito "Vincere, ma non solo", un libro edito da Mondadori, scritto da Pupi, che si ripropone di descrivere l'attività del Capitano da quando ha appeso gli scarpini (e la fascia) al chiodo.


A regalarmelo è stato mio papà lo scorso Natale, chiaramente moltissimo apprezzato!!
Il volume racchiude una serie importante di consigli che Javier si sente di dare a tanti giovani e meno giovani che ad oggi si affacciano al mondo del lavoro, l'attitudine al mondo lavorativo infatti non è distante da quella di un giocatore quando deve preparare una partita.
E' una lettura veloce che farà senza dubbio felici i tanti appassionati interisti e sostenitori di Zanetti, chiaro che rispetto ai precedenti libri in cui si raccontavano molti aneddoti della carriera, tante partite epiche, questo è più generico.