sabato 31 marzo 2018

Compleanno al Meazza di Milano

Il giorno del mio compleanno, scorso 24 marzo, per festeggiare volevo passare l'intera giornata a visitare lo Stadio Giuseppe Meazza: non per niente ma, visitati gli stadi di mezza Europa, mi mancava proprio quello della mia squadra del cuore, l'Inter!!
Così di prima mattina ho preso la macchina e assieme a Chiara, mia sorella e il suo fidanzato, siamo partiti alla volta di Milano, zona San Siro!
Come sempre abbiamo parcheggiato a Lampugnano, veramente a due passi dalla stadio.
Sapevo che, essendo la giornata del FAI, la visita sarebbe stata gratuita, fatto sta che arrivati in prossimità dell'ingresso 8 dedicato ai tour, ci siamo trovati di fronte una bella coda di gente in attesa di entrare!!


Visto il protrarsi dell'attesa, abbiamo ingannato il tempo mangiando una bella vaschetta di patatine fritte, in questo modo la coda sembrava scorrere più rapidamente e in poco tempo ci siamo ritrovati all'ingresso dello stadio per iniziare il tanto atteso tour!!
L'ingresso è quello della tribuna d'onore, primo step è stata una spiegazione del fatto che i tifosi nerazzurri amino chiamare questa struttura "Stadio Meazza" (vista la lunga militanza del Balilla tra le fila interiste), mentre i tifosi rossoneri preferiscono "San Siro", dal nome del quartiere e della chiesa su cui sorge questo gigante!!


Da qui siamo subito stati indirizzati verso la mix zone, posto dove vengono intervistati i giocatori prima e dopo le partite. In realtà si tratta di un corridoio metà nerazzurro e metà rossonero dove giocatori e giornalisti sono separati da un muretto.


Dalla mix si passa direttamente agli spogliatoi, in particolare a quello del Milan: pareti rosse con frasi di incitamento nere, il disegno di una grande Champions League, questo quello che propone l'ingresso.
Dentro invece ogni giocatore ha la sua poltrona rigorosamente rossonera, il suo armadietto e la maglia in bella mostra! Al centro della stanza un tavolino con la forma del logo milanista, ripreso dal lampadario appeso al soffitto!!


Lo spogliatoio dell'Inter è stilisticamente molto diverso, l'ingresso è rappresentato da sagome dei giocatori che hanno segnato la storia nerazzurra quali Zanetti, Bergomi, Facchetti, Meazza, Cambiasso, Zenga, Julio Cesar, Milito e molti altri. Poi due sagome senza nome e numero, ogni calciatore deve aspirare ad apporre la propria maglia alla gloriosa storia della società!


Le postazioni dei giocatori consistono in una panca disposta in semicerchio, ciascun posto ha un armadietto blu sotto il quale viene appesa la maglia del calciatore e tutto il materiale per la gara.



Usciti dallo spogliatoio interista ci siamo diretti nel tunnel che introduce al campo da gioco: mi son piaciute molto le scalette che spesso vedo inquadrate in tv quando seguo la Beneamata, con tutti i cartelloni e il logo dell'Inter.


Il campo da gioco è fantastico, l'erba è curata in ogni minimo dettaglio ed il rettangolo verde non sembra eccessivamente grande da bordo campo. Alzandosi un pò invece la prospettiva cambia e tutto appare molto più esteso.
Che emozione alzare gli occhi e osservare il settore verde, quello della Curva Nord di Milano!!


Il tour è finito in tribuna d'onore rossa, da qui si poteva uscire e raggiungere il San Siro Store dove terminare la visita.


La giornata non è certo terminata qui, abbiamo preso la linea lilla della Metro e abbiamo raggiunto il centro città: la fermata "STADIO SAN SIRO" è favolosa, oltre ad essere nuova, ad ogni parete ha una foto di una vittoria di Inter e Milan oppure di un momento particolarmente speciale delle due società meneghine, quale può essere l'esultanza di Diego Milito contro il Siena nel 2010!!


In questa magica giornata del mio compleanno ho ricevuto da Chiara un regalo a dir poco unico: la maglia originale home dell'Inter 2010/'11 con stampato nel retro "CAMBIASSO" 19 e patch e ricamo della finale del 2010 FIFA Club World Cup, vinta appunto dai nerazzurri per 3-0 contro il Mazembe ad Abu Dhabi.


Un compleanno che difficilmente potrò scordare!!

sabato 24 marzo 2018

110 anni di Inter

Lo scorso 9 marzo è stato l'anniversario della nascita della mia grande squadra del cuore, l'Inter.
In particolare nel 2018 si sono festeggiati i 110 anni di attività da quando, al ristorante L'Orologio a Milano, nel 1908 è stato formato il sodalizio nerazzurro, formatosi da una fazione di milanisti.
Ogni anno aspetto con ansia di conoscere come l'Inter voglia celebrare questa importantissima data, questa stagione il count down è iniziato con ben 110 giorni d'anticipo: uno per ogni anno di storia, in cui il sito della Beneamata ha raccontato un avvenimento o un personaggio che ha segnato il cammino interista.
Il giorno stesso dell'anniversario è stato svelato un logo celebrativo a mio parere semplice ma eloquente, lo scudetto con sfondo bianco e croce rossa (simbolo di Milano), gli anni 1908 e 2018, il logo FCIM al centro e, in alto, la scritta "CENTODIECI INTER".
Chiara mi ha mandato lo screenshot di questo logo direttamente dalle stories di Instagram!!


Il giorno dopo ho scoperto che La Gazzetta dello Sport aveva dedicato un bellissimo libro, "1908-2018 SOLO INTER" con la storia dei nerazzurri, dei suoi più grandi campioni e delle partite più importanti che ha giocato. Il prezzo era a dir poco accessibile così sono corso in edicola e ora l'ho messo in libreria con un posto d'onore.


Topolino stesso ha dedicato la prima pagina del fumetto all'Inter, in particolare ad Icarduck, centravanti argentino che da anni fa battere i cuori dei tantissimi tifosi della Beneamata!
Mia sorella me l'ha fatto trovare una sera tornato da lavoro, sono veramente felice di avere tra le mie mani anche questo significativo pezzo che sicuramente diventerà storico tra qualche anno.
All'interno c'è uno speciale con storie riguardanti Icardi appunto, poi Toldo, Javier Zanetti e Mister Spalletti, oltre ad interviste a questi grandi campioni.


Il traguardo è molto importante per la squadra di Milano, sarebbe bello festeggiarlo nella maniera che tutti si augurano, onorando questa gloriosa storia in campo!!

sabato 17 marzo 2018

Maurizio Coppola, cuore biancoscudato!

Torniamo ad un caldo pomeriggio di giugno nel 1994, tutta l'attenzione di migliaia di tifosi scatenati è su un rettangolo verde di Cremona dove due squadre si stanno contendendo una posta molto alta, la promozione in Serie A.
Il match è in equilibrio, 1-1, azioni da una parte, contropiede dall'altra.
Sono 32 anni che il Padova, per l'occasione in maglia rossa, non approda nel massimo campionato italiano, il Cesena d'altro canto non vuole passare da vittima sacrificale e vuole accontentare quella massa bianconera di romagnoli che li ha seguiti fino al capoluogo lombardo.
E' il 69' minuto della gara e Maurizio Coppola, numero 4 biancoscudato, scambia il pallone, vede da molto distante i pali della porta cesenate, un colpo di destro ed il pallone è scagliato verso la rete. Il portiere Biato non se lo aspetta ma si tuffa in un disperato intervento, inutile.
Appena riapre gli occhi il pallone è in goal e Coppola sta correndo come un pazzo per tutto il campo verso la curva padovana, conscio di averla fatta grossa: sarà la rete che di fatto regalerà al Calcio Padova la Serie A, un goal che resterà nella mente e nel cuore di tutti i tifosi biancoscudati, quelli che come me non hanno avuto il piacere di poter vedere la partita possono vivere di epici racconti e grandi video su YouTube con il commento unico di Gildo Fattori, voce storica di fede patavina.
Ho avuto occasione di intervistare il decisivo centrocampista romano che, con molta disponibilità, ha risposto a tutte le domande che gli ho posto.
Ma prima ecco una foto che lui stesso ha condiviso di quel pomeriggio favoloso di Cremona.


1) Come è nata la tua passione per il calcio e quando hai pensato che sarebbe potuto diventare il tuo lavoro?
Sinceramente era iniziato come gioco, infatti se vedi la mia carriera ho fatto tutte le categorie dalla 1a Categoria alla Serie A.
Ho pensato che sarebbe potuto diventare il mio lavoro quando ho vinto il campionato di Serie D e mi sono affacciato al professionismo: li ho detto "Vabbè, proviamoci!"

2) Chi erano i tuoi campioni da ragazzo e a chi ti ispiravi?
Essendo tifoso della Roma i miei campioni a quei tempi erano i Bruno Conti, i Di Bartolomei, Ancelotti, quelli che insomma vedevo come idoli da ragazzino. Anche Pruzzo: vedi, essendo di Roma ti ispiravi molto ai giocatori della squadra e della città di cui eri tifoso.

3) Qual'è stata la partita che non potrai mai dimenticare?
Diciamo che è facile dire qual'è la partita più importante, però ne voglio comunque mettere due perchè nella carriera calcistica ci sono tante partite importanti però due nella mia sono quelle fondamentali: l'esordio in Serie A che ho fatto con il Cagliari all'Olimpico contro la Roma e soprattutto la partita di Cremona. Quella di Cremona mi ha fatto rimanere nella storia della società Calcio Padova, la ricordo sempre con piacere, quando rivedo quelle immagini mi emoziono, vedere la gioia di una città e del popolo padovano è stata una gioia indescrivibile! Non la potrò mai dimenticare, essere apprezzato ancora quando vengo su a Padova mi riempie di gioia e di orgoglio.

4) Quale aspetto della vita del calciatore ti manca di più e quale invece ne fai volentieri a meno?
Quello che mi manca del calciatore è un pò tutto, diciamo lo spogliatoio così come la preparazione la domenica, la partita, il ritiro, lo stare insieme: una volta nei ritiri non c'erano i telefonini, si giocava a carte, si collaborava, si pensava alla partita del giorno dopo. Adesso è tutto diverso, i calciatori si chiudono nelle camere e stanno per i fatti loro. Quello che mi manca di meno direi niente, il calcio mi manca anche se mi occupo ancora di questo settore con una scuola calcio a Roma che gestisco. Faccio l'allenatore della rappresentativa del girone G della Serie D, quindi sono ancora nel mondo del calcio. Ho fatto anche l'allenatore fino alla Serie D, forse l'unica cosa che non mi manca è il fatto che per fare l'allenatore devi tra virgolette "portare lo sponsor", quelli bravi purtroppo non allenano più se non hai qualcosa di importante dietro.

5) Qual'è la maglia più bella che hai indossato e quella a cui sei più legato?
La maglia più bella è quella di dove son stato più anni cioè quella del Padova. Per me, come tifoso, dopo la Roma viene il Padova. Anzi, diciamo anche allo stesso livello! Quando il Padova tornerà in Serie A sarò tifoso proprio del Padova, questo è sicuro. Sono legato a questa maglia e alla maglietta che ci ha portato in Serie A. Perciò solo e sempre Forza Padova!!

sabato 10 marzo 2018

Subbuteo spares!

La passione per il Subbuteo mi è nata qualche anno fa così per caso, stavo navigando in internet e sono incappato sul forum dell'Old Subbuteo.
Ti si apre un mondo, chi l'avrebbe mai detto che dietro ad un gioco che era in voga negli anni '70-'80, si celassero tutt'oggi dei club e delle persone che fanno di questo hobby una vera e propria mania!! Ebbene, mi son lascito contagiare!!
Avevo da qualche parte della mia camera uno spare del Milan trovato a memoria in una coppetta gelato quando ero veramente piccolo e del calcio mi interessava relativamente.


Inizialmente non avevo proprio nulla, mi sono informato e purtroppo per le mie finanze anche solo una squadra era qualcosa di inarrivabile.
Non mi son dato per vinto così in internet sono andato alla ricerca di uno spare, una miniatura singola, per capire come fossero fatti questi omini del Subbuteo.
L'idea mia era quella di trovarne uno del Manchester United, ho girato molte pagine su Ebay e alla fine ho trovato quello che faceva al caso mio. La maglia non sapevo di che stagione fosse ma ho pensato che l'avrei appurato più tardi!!


Finalmente a distanza di qualche giorno mi è arrivata questa miniatura, prima cosa che ho fatto è stata chiedere ad un esperto di maglie dei Red Devils a che stagione appartenesse quella divisa.
La risposta mi ha fatto piegare in due dalle risate: Nottingham Forest 1995/'96!! Altro che United!! A sostegno della tesi mi ha pure inviato una foto di quell'annata.


Non che questo fosse un problema, a me le squadre minori piacciono anche di più, certo che è stata una sorpresa..
Qualche anno più tardi, mentre ero a Manchester, ho collaborato per un'intervista con Calum Westwood di Westwood Table Soccer.
Gli ho espresso quanto mi mancasse il Subbuteo da quando ero in Inghilterra e lui di tutta risposta mi ha inviato altri due spares.
Mi ha chiesto di che squadra li preferissi, all'epoca, stagione 2013/'14 stravedevo per Ranocchia.
Calum mi ha regalato Andrea Ranocchia con la maglia dell'Inter home 2012/'13 e Inter away 2011/'12, dipinti rigorosamente a mano e inviati al mio appartamentino in meno che non si dica.



Inutile dire che questi due spares mi hanno tenuto compagnia per tutta la permanenza inglese e tutt'ora li conservo gelosamente tra la mia collezione di materiale da Subbuteo!

domenica 4 marzo 2018

Avvicinarsi ai Cottagers di Fulham!

La prima volta che sono stato a Londra non la potrò mai scordare, era il 2010 ed era la prima volta che viaggiavo autonomamente!!
Di quell'esperienza mi porto dietro dei ricordi unici, molti dei quali sono inevitabilmente legati al calcio.
Io ho sempre avuto l'adorazione per il football inglese, li il mio sport preferito è nato e li inevitabilmente si trova la sua essenza più pura.
Avevo solo 4 giorni a disposizione per cui avevo programmato la sola visita a Stamford Bridge, pur essendo allora uno squattrinato simpatizzante dei Gunners, mi sarei accontentato del più centrale stadio londinese, casa dei rivali del Chelsea.
Ma il caso ha voluto che l'ultimo giorno, prima di tornare in aeroporto a Stansted, saltassero i piani della mattinata! Non sapendo che fare ho proposto a Chiara, la mia ragazza, di dirigerci verso Putney Bridge, fermata della metro che porta dritti dritti al Craven Cottage, stadio del Fulham FC!!
E li è stato amore a prima vista, ho sentito che dovevo tifare per questa squadra, il senso di appartenenza che nasce li nei pressi di Bishop's Park è incredibile!
Foto di rito con la statua di Johnny Haynes, camminata lungo la main stand e visita al negozio ufficiale della squadra.
Quei cancelli così antichi e verniciati di nero, quei mattoni a vista tipici solo dell'Inghilterra e quel quartiere così benestante: tutto ha contribuito a legarmi al Fulham, mai nessuno stadio mi ha fatto questo effetto, San Siro escluso.
Fino a quando non sono stato a Manchester dove la mia squadra del cuore è ufficialmente diventata il Manchester City (dovevo supportare la mia local team), il Fulham era veramente un qualcosa di speciale e unico.
Chiara nel corso del tempo mi ha fatto diversi regali tra cui un portachiavi di peluche con il logo dei Cottagers disegnato!!


Più in là mi ha anche cucito un corvo del Fulham FC con ricamate nel petto le lettere FFC! 


Ho anche acquistato online i pantaloncini neri di quella stagione 2010/'11 che tanto mi piacevano, soprattutto ho festeggiato la mia laurea al Craven Cottage vedendo Fulham-Aston Villa, un'esperienza indimenticabile.


Insomma il Fulham è stata la prima vera squadra inglese che mi ha emozionato, nonostante ora non navighi in buone acque (in Championship), continuo a seguirla e a ricordare quei momenti di grande splendore della società di Londra!