venerdì 29 maggio 2020

Il Galles 2016 e un Europeo indimenticabile

Un fantastico regalo per il mio compleanno da parte di mia sorella e del suo fidanzato mi ha conferito lo spunto di scrivere questo post legato all'Europeo di calcio di ormai 4 anni fa, una competizione particolare che ha presentato non poche sorprese sin dall'inizio.
Il regalo in questione è un paio di pantaloncini away della Wales Football Association, ovvero della nazionale gallese di calcio del 2016, marcati Adidas e replica di quelli che sono stati indossati dai Dragoni durante Euro 2016.


La compagine trainata dalla stella Gareth Bale si è presentata per la prima volta ad un europeo e, nel proprio girone, è passata come la migliore tra Inghilterra, Slovacchia e Russia! Inutile dire che le reti dell'esterno del Real Madrid sono risultate decisive per poi scontrarsi agli ottavi di finale con l'Irlanda del Nord!
E proprio agli ottavi una rete di McAuley ha regalato un'insperato accesso ai quarti al Galles, già qui un risultato a dir poco incredibile.
La magia si concretizza la notte dell'1 luglio 2016 quando la formazione allenata da Chris Coleman riesce a sbattere fuori i blasonati diavoli rossi del Belgio con un sonoro 3-1, frutto di una incredibile rimonta dopo essere passati inizialmente in svantaggio.
Il giorno successivo il giornale ECHO-South Wales intitolerà "The dream is on!", il sogno continua, con lo sfondo della squadra in maglia rossa a festeggiare con i propri tifosi.
Purtroppo il fantastico viaggio si interromperà solamente in semifinale quando l'implacabile Portogallo di Ronaldo eliminerà i gallesi e di fatto andrà a prendersi la vittoria finale del trofeo.
Ricordo che all'epoca il Galles era stata per me la più bella realtà che in questo torneo, merito di un gruppo solido e talentuoso.
Quest'anno ci sarebbero dovuti essere gli europei, sono però stati posticipati al 2021: anche nella prossima edizione si potranno vedere i dragoni in campo, alla ricerca di emulare quel grandioso europeo.
Non c'entra col post ma c'entra con il british football e con lo spostamento dell'europeo: mi son preso la mascherina dell'Intercity Firm, nera con il logo degli Hammers del West Ham ricamato in claret!


venerdì 22 maggio 2020

Ho ricostruito l'Estadio El Sadar

A Pamplona, in Spagna, sorge l'Estadio El Sadar, la casa della squadra di calcio del C.A. Osasuna: noto anche come Reyno de Navarra, è una struttura che riesce ad ospitare ben 17.286 spettatori.
La società rossoblu ci gioca dalla sua inaugurazione, avvenuta il 2 settembre 1967, il terreno di gioco misura 104 x 67 MT, e sinceramente parlando questo stadio mi piace moltissimo.
Tutto è nato qualche settimana fa quando la Gazzetta dello Sport ha pubblicizzato degli stadi in formato puzzle 3D di molti degli stadi de La Liga: mi sono informato ed effettivamente era un pò di tempo che tenevo d'occhio questo tipo di articolo.
Chiaramente ci sono un pò tutti gli stadi più grandi e importanti del mondo tra cui Wembley, l'Allianz Arena, San Siro, la Bombonera e molti altri.
Io sono andato su Amazon e, conscio di non avere chissà che abilità manuali, sono andato alla ricerca di un piccolo stadio in 3D che non costasse un patrimonio ed ecco palesarsi l'Estadio El Sadar dell'Osasuna.


Detto, fatto, l'ho acquistato e la domenica successiva ero già alle prese con la costruzione di quello che è di fatto uno stadio storico per il campionato spagnolo.
Il puzzle è della Eleven Force, è costituito da pezzi in un materiale espanso ricoperto da una stampa plastificata. Alla fine la struttura risulta parecchio solida!
Sono partito dalla base, quindi dal campo vero e proprio, quindi, una volta costruita tutta l'intelaiatura ho innalzato da prima la Grada Preferencia, Grada Gol, Grada Lateral e Grada Sur, quindi mi son spostato al secondo anello con la Tribuna Preferencia, Tribuna Gol, Tribuna Lateral e Tribuna Sur.
Da qui sono passato alla Tribuna Alta, che se vogliamo caratterizza parecchio lo stadio di Pamplona.


Nel giro di qualche ora assieme a Chiara ho costruito questo meraviglioso impianto: da non dimenticare il bus della squadra che accompagna i calciatori alle partite!!


Lo stadio finito è circa 35 cm ma il colpo d'occhio che offre è decisamente meraviglioso, sembra di essere proprio al cospetto di questo gigante: sicuramente averlo in casa mi fa sentire meno la mancanza di andare allo stadio.
Inoltre, l'aver costruito l'Estadio El Sadar, mi ha incuriosito a tal punto che mi piacerebbe moltissimo poterlo vedere dal vivo!!

venerdì 15 maggio 2020

Il mito di Kojiro Hyuga

Kojiro Hyuga per i non appassionati di manga e anime giapponesi magari dirà poco, Mark Lenders, versione latina del nome del protagonista di questo post sicuramente dirà di più.
Kojiro è un personaggio di Capitan Tsubasa, anime dell'autore Yoichi Takahashi, che è diventato celebre qui in Italia principalmente grazie al cartone animato "Holly & Benji".
Per me questa figura è sempre stata molto importante, tanto è vero che, pur essendo il principale antagonista di Tsubasa Ozora, il protagonista indiscusso della serie, è pur sempre un calciatore che porta dentro di se i più grandi valori che si possano mettere a disposizione della squadra, come la forza, la volontà e il sacrificio!
Da quando vedevo in TV le varie partite abilmente disegnate da Takahashi e da quando leggevo i manga di Tsubasa, ho sempre ammirato molto Kojiro per questi motivi, oltre per le sue caratteristiche maniche arrotolate fino alle spalle.
La carriera di Hyuga, attaccante che fa della prestanza fisica la caratteristica principale, parte dal Meiwa FC (con la quale riesce a sconfiggere la squadra di Tsubasa), per poi passare al Toho, quindi in grande salto in Europa tra le fila della Juventus ed infine il prestito in Serie B con la Reggiana! Ha giocato chiaramente nella Japan Football Association (nazionale di calcio giapponese).
Famigerato il tiro della Tigre che lo ha reso davvero celebre nella saga.
All'ultimo Lucca Comics Chiara mi aveva regalato anche il pupazzetto di Hyuga (Mark Lenders) con la divisa numero 9 della nazionale di calcio giapponese!


Invece per il mio compleanno mia sorella Titti mi ha regalato una fantastica t-shirt con davanti Kojiro intento a calciare il pallone, mentre nel retro il nome KOJIRO appunto e il numero 10.



Non vedo l'ora di poterla indossare! E, perchè no, magari un giorno poter visitare la Yotsugi Station a Tokyo, interamente dedicata al mio manga giapponese preferito, dove di recente è stata anche apposta la statua di Iniesta, giocatore passato dal FC Barcelona al Vissel Kobe, da sempre legato a questo mondo di Capitan Tsubasa.

martedì 12 maggio 2020

I miei campioni: Neymar Jr

Fin da quando era ragazzino e giocava nel campionato brasiliano aveva attirato la mia attenzione: merito o colpa di alcuni documentari trasmessi dalle varie TV in Italia che descrivevano e documentavano con immagine l'enorme talento di Neymar Jr.
Nato nel 1992 nello stato di San Paolo, in Brasile appunto, Neymar è stato un vero e proprio bimbo prodigio, lo dimostra l'esordio tra le file del Santos FC ad appena 17 anni e la rete siglata con quella che era la squadra di Pelé alla seconda presenza.
Con il Peixe O'Ney riesce addirittura a vincere una Copa Libertadores nel 2011, prima dell'inevitabile approdo in Europa, tra le fila del FC Barcelona.
All'ombra del Camp Nou va a formare il tridente più prolifico della storia dei blaugrana assieme a gente come Messi e Suarez. I tre formeranno il cosiddetto MSN che sbaraglierà molte compagini spagnole ed europee, culminando con la conquista della Champions League nel 2015!
Nel 2017 arriva il trasferimento, non poco discusso, al Paris St. Germain, per la cifra record di 222 milioni di euro, di fatto il trasferimento più oneroso della storia del calcio fino a quel momento.
Verrebbe da dire soldi ben spesi viste le numerose vittorie domestiche conquistate dai parigini grazie ai goal di Neymar Jr, nonostante numerosi infortuni abbiano in parte compromesso alcuni tratti delle stagioni del brasiliano. 
Con la nazionale verdeoro O'Ney è diventato un vero e proprio simbolo e uomo squadra! Purtroppo il mondiale giocato in casa (Brasile 2014) non è andato come previsto, tuttavia ha portato nella bacheca della Selecao niente meno che una Confederations Cup nel 2013 e l'Olimpiade nel 2016!
Nella mia collezione di maglie ne ho ben 2 di Neymar e mi piacerebbe aggiungerne altre! A Pasqua mia sorella Titti mi ha regalato il Funko Pop di Neymar con la divisa del PSG.


Lo trovo veramente molto ben fatto, i dettagli come gli orecchini e la capigliatura sono sicuramente eccezionali!
Ad oggi non sono mai riuscito a vederlo giocare dal vivo allo stadio, senza dubbio uno dei miei sogni sarà quello di ammirarlo magari in una notte di Champions League o, perché no, in una partita tra nazionali! 

venerdì 8 maggio 2020

La quarantena nerazzurra a Pasqua

Quello che stiamo vivendo, e soprattutto, quello che abbiamo vissuto, è stato un periodo incredibilmente difficile! Mai avremmo pensato di restare così a lungo chiusi in casa ne che il campionato di calcio e, di conseguenza, la nostra squadra del cuore, si fermasse per così tanto tempo.
La quarantena non me la sono vissuta male, solo che tra le altre cose mi è mancato molto vedere l'Inter in campo: ho seguito costantemente i calciatori sui social ma direi che non è la stessa cosa!
In tutto questo, vista l'ordinanza di indossare mascherine ogni qualvolta che si deve uscire di casa, ho pensato bene di andare alla ricerca di una mascherina nerazzurra, in modo da sentire sempre più vicina la mia squadra! Chiara mi ha regalato, attraverso un sito che produceva le mascherine con i colori di molte delle squadre di serie A e B (alcune pure di C e D), la mascherina riutilizzabile di stoffa dell'Inter con le righe verticali blu e nere.


Sicuramente è particolare ma trovo bellissimo che un tifoso possa esprimere la propria fede calcistica anche in situazioni così delicate.
Per Pasqua poi credevo che non avrei avuto la possibilità di avere l'uovo dell'Inter come ogni anno, il supermercatino del mio paese non è fornitissimo: fortuna che mia sorella è riuscita a trovarlo e a regalarmelo!
Per me ha avuto un valore sicuramente superiore rispetto a quello degli scorsi anni, per il modo in cui è arrivato nonostante la difficoltà.


Al suo interno ho trovato un bellissimo portachiavi fatto a magliettina con il logo di FCIM.
Nonostante la quarantena il mio supporto all'Inter non è mancato, speriamo che la normalità possa ritornare al più presto e con questa anche la possibilità di tornare a riempire San Siro!

sabato 2 maggio 2020

Ossessione per il Futbol Sudamericano

Il calcio lo hanno inventato gli inglesi ma il Futbol, quello con la "F" maiuscola, come direbbe Daniele Adani, lo hanno inventato in Sud America.
Il calcio di cui stiamo parlando è un qualcosa di speciale, pur rispettando le medesime regole che si utilizzano nel vecchio continente, in Sud America sono riusciti a rivestire questo sport di un misto di passione smodata e leggenda che hanno mitizzato non poche imprese, non pochi giocatori.
E io di questi miti ho sempre cercato di studiarli, da Maradona a Pelè, da Zico a Varela, da Valderrama a Zamorano, chi più ne ha più ne metta.
Di recente mia mamma mi ha regalato un bellissimo libro chiamato "Obsesion por la Copa Libertadores", uscito nel marzo del 2019 e scritto da Vincenzo Paliotto.


In sostanza si tratta di un libro che ripercorre tutte le edizioni della Copa Libertadores (la coppa campioni sudamericana per eccellenza), dalle origini, ovvero dal 1960, fino ai giorni nostri, al 2018.
Ogni annata è caratterizzata da una squadra che è diventata leggenda a seguito della conquista del trofeo, ogni edizione ha avuto il proprio goleador principe, ogni stagione ha visto polemiche, passione, e molto altro.
Così si son succedute sul trono le varie squadre come il Penarol, il Gremio, il Santos, il Flamengo, il Boca Juniors, il River Plate e molte altre!
Il libro è scritto molto bene e, pur essendo scritto in maniera sintetica, non tralascia le vicende chiave di ogni edizione della Copa Libertadores.
Questa passione per il Futbol mi ha portato qualche settimana fa ad acquistare su Classic Football Shirts, la maglia da portiere del Ferro Carril Oeste de General Pico, con il numero 1 sulle spalle.


Il Ferro Carril è una squadra che milita nel campionato di terza divisione in Argentina: il portiere, Nicolas Caprio, è diventato famoso per aver indossato maglie a tema "The Simpsons", una interamente verde con la figura di Homer che indietreggia in un cespuglio, l'altra (quella che ho acquistato), nera con Grattachecca e Fichetto (Rasca y Pica in spagnolo).
Credo che solo in Argentina, o comunque in Sud America, si possano vedere queste divise così speciali ed irriverenti!
Per il mio compleanno invece mia mamma mi ha regalato la felpa, realizzata da Toffs, del Santos FC.
Interamente nera con profili bianchi, riporta nel petto il logo del vecchio Santos nel quale giocava niente meno che la leggenda brasiliana Pelè.


Riguardando un pò di scatole piene di ogni memorabilia, ho ritrovato due Soccerstarz che mi aveva regalato Chiara ai tempi dell'università, in particolare Paulo Roberto Falcao e Leite Ribeiro Adriano, entrambi con la divisa della Roma.


Restando in tema sudamericano, entrambi sono stati grandi protagonisti in Brasile: Falcao è stato una stella dell'Internacional de Porto Alegre, mentre Adriano lo è stato del Flamengo, la squadra di Rio de Janeiro.
Tutto questo ha incrementato la mia già enorme voglia di andare in Sud America a visitare i più grandi stadi che hanno fatto la storia del mio sport preferito!