domenica 27 novembre 2022

Nella storia del C. A. Boca Juniors

Buenos Aires, città che racconta storie tra i suoi vicoli, dove la malinconia serpeggia tra le grandi vie della capitale argentina e dove la musica di tango si confonde con i cori dei tifosi di calcio: il calcio qua è tutt'altro che un banale sport, è uno stile di vita, è praticamente una religione.
Io, da quando seguivo il futbol sudamericano e soprattutto argentino da Sportitalia, ho sempre desiderato vedere dal vivo La Bombonera, la "scatola di cioccolatini" come viene chiamato da queste parti lo stadio del Club Atletico Boca Juniors.
Palermo, Riquelme, Maradona, Palacio, sono solo alcuni dei grandissimi campioni che hanno calcato il manto dell'Estadio Alberto José Armando, nome ufficiale di questo incredibile impianto che ospita ben 49.000 spettatori in ogni partita in cui i gialloblu scendono in campo.
Per raggiungere il quartiere de La Boca, dove è situata dal 1940 La Bombonera, con Chiara abbiamo preso un taxi dall'obelisco di Buenos Aires e, dopo un tragitto di una decina di minuti, ci si è manifestato questo enorme stadio blu e giallo alle prime ore del mattino.


Meraviglioso a mio avviso il logo CABJ posto proprio sul fronte della struttura, sotto un cielo limpidissimo abbiamo deciso di fare un bel giro attorno a questo gigante prima di imbatterci nel Museo della squadra.
Li attorno c'erano un pò ovunque manifesti celebrativi della vittoria del Campionato Argentino 2022, solo qualche giorno prima infatti, il Boca allenato da Hugo Ibarra, si è laureato vincitore della Primera Division a seguito di un rocambolesco pareggio con l'Independiente.


Tutto attorno, a due passi dal Caminito, tutto parla del club locale, ci sono veramente un sacco di negozio monotematici dedicati agli "Azul y Oro" e tantissime sono le statue - rigorosamente fatte artigianalmente e messe fuori dalle diverse tiende - dei campioni argentini del Boca.


Terminato il giro di perlustrazione, siamo entrati nel negozio ufficiale del Boca Juniors e abbiamo fatto i biglietti per visitare il Museo de la pasion Boquense: anche qui, come al Maracanà, non ci sono delle guide ed il tour è autonomo. Il peccato è che, dall'inizio della pandemia, non è più stato possibile fare il tour completo dello stadio con visita a spogliatoi e campo.
Abbiamo quindi iniziato la visita al museo con una serie di cartonati dei calciatori del Boca del 2018 tra cui Wanchope Abila e Carlos Tevez!


Come siamo entrati è iniziato anche un video a 360° che faceva capire ai visitatori come fosse la vera passione per la squadra argentina: devo ammettere che è stato molto emozionante sentire la 12 (la parte dello stadio che ospita la tifoseria più calda del Boca) esultare dopo i goal dei campioni gialloblu.


Immediatamente finita questa presentazione, in una stanza adiacente è iniziato una sorta di documentario su Martin Palermo, centravanti del Boca Juniors dal 1997 al 2011 (con brevi parentesi in Europa ad inizio anni 2000).
Per me Palermo è stato il più grande, il vero motivo per cui mi è sempre interessato il calcio sudamericano: vedere le sue gesta da oltre oceano mi ha sempre esaltato molto!


Terminato anche questo interessantissimo video nel quale venivano mostrati praticamente tutti i goal del centravanti di La Plata e molteplici interviste ad allenatori e compagni di squadra, abbiamo iniziato il tour vero e proprio del museo, iniziando dall'esposizione di maglie del Boca Juniors che sono presentate tutte su una parete e incorniciate alla perfezione. Ci sono veramente tutte le divise che ricordavo degli anni '90 e '00, oltre ovviamente alle primissime utilizzare anche agli albori, dal 1905 (anno di fondazione) ai giorni nostri.


Al piano superiore sono esposte alcune delle coppe più importanti e recenti conquistate dagli Xeneizes (genovesi, come le persone che hanno fondato i club), tra cui l'Intercontinentale vinta ai calci di rigore contro il Milan nel 2003.


Dal bar del primo piano è anche possibile intravedere una parte della tribuna e di campo de La Bombonera, peccato non poter scorgere qualcosa di più, tuttavia piuttosto di niente è stato bello avvistare anche questi scorci.


Tornando nella sala espositiva al piano terra, si passa a fianco ad un murales gigante di Diego Armando Maradona, vera e propria leggenda del club di Buenos Aires ad inizio e a fine carriera.


Poi diverse teche raccontano tutta la storia del Boca Juniors, dal 1905, quindi dalla sua fondazione, fino ai giorni nostri, passando per i periodi d'oro come fine anni '90.
Le maglie griffate Olan a mio avviso sono qualcosa di eccezionale, come del resto anche gli scarpini Adidas di Riquelme o numeri storici della rivista El Grafico.


Poi la divisa di Navarro Montoya, portiere colombiano ma naturalizzato argentino in forza agli Xeneizes dal 1988 al 1996, completamente ideato dall'estremo difensore stesso ed utilizzato nelle partite di campionato e coppa!


Prima di uscire un ultimo sguardo alle maglie di Burdisso, Schiavi, Cascini e Carlitos, gli eroi di quel Boca 2003 capace di salire sul tetto del mondo e alla parete piena di stelle (ognuna a rappresentare i tanti soci del club) tra le quali son riuscito a scovare niente meno che quella di Maradona.



Visti i tantissimi negozietti del Boca fuori dalla Bombonera, ho pensato di ripercorrerli alla ricerca di qualche bel souvenir dei neo campioni argentini. Chiara mi ha regalato una simpaticissima calamita del "Fantasma de la B", in sostanza un fantasma che riprende i colori degli acerrimi rivali del River Plate (bianchi con banda trasversale rossa) e una grossa B nera sul petto, a ricordare quel "descenso" del 2011 quando Los Millonarios sono retrocessi per la prima volta in serie B argentina, un'onta che tutt'ora viene riportata alla mente dai tifosi gialloblu ogni volta che si gioca El Superclasico.


E infine ho anche acquistato la terza maglia del Boca Juniors 2018 di Wanchope Abila con il numero 17 sulle spalle, logo CABJ ricamato, un altro splendido ricordo per la visita che abbiamo fatto a questo stadio incredibile.


Secondo me vedere una partita qui è un'esperienza che va oltre la semplice passione per uno sport, qui si respira il calcio più vero che esista, per questo motivo mi auguro di riuscire a vedere una partita di Libertadores in queste meravigliose tribune a Buenos Aires.

domenica 20 novembre 2022

Viaggio nel Brasile calcistico

Ebbene si, ce l'ho fatta a raggiungere il Brasile, paese che da sempre mi attirava per usi, costumi, tradizioni e per il futebol: inutile girarci attorno, se ami questo sport, il Brasile è il posto dove, più di ogni altra parte, si vive per il calcio.
Si vive, si parla di calcio, io in taxi non riuscivo a non chiedere info riguardo le squadre locali: arrivando dall'aeroporto a Copacabana ho parlato con un tassista tifoso del Flamengo, mi ha raccontato come il sogno di tutti i giovani campioni carioca sia quello di arrivare in Europa, troppo forte il richiamo economico e del blasone dei club del vecchio continente.
Abbiamo parlato di Vinicius Jr, attuale attaccante del Real Madrid che da giovanissimo è stato lanciato proprio dal "Mengao" e del fatto che attualmente Gabigol, ex attaccante interista, fa proprio la differenza in Brasileirao e Copa Libertadores.
A me personalmente piace moltissimo però la Fluminense Football Club, squadra fondata da inglesi ma che da sempre ha un grosso legame con l'Italia!
Siccome desideravo avere delle ciabatte Havaianas prese proprio a Rio de Janeiro, in un negozio del marchio brasiliano Chiara mi ha regalato le infradito del FC Fluminense. Sono veramente splendide, una riporta il logo del FFC, mentre l'altra la torcida del Tricolor Carioca. Abbiamo anche aggiunto una spilla con la bandiera del Brasile per completare l'opera!


Verde, bianco e granata sono appunto i colori principali della Flu, squadra supportata originariamente dalle classi benestanti di Rio e acerrima rivale del Fla: le aristocratiche origini del club precludevano allo stesso la possibilità di tesserare in rosa i pur forti calciatori di colore, cosa che inizialmente faceva solamente il CR Vasco da Gama.
Tuttavia, come ci ha raccontato Guilherme, tassista che ha portato me e Chiara dal Maracanà al Sao Januario, quelli della Flu facevano giocare calciatori di colore con farina di riso sul volto per renderli bianchi: peccato che, dopo qualche minuto in campo, con il sudore venisse via tutto!
E vogliamo parlare di tifosi illustri del Flu? Beh, niente meno che Papa Giovanni Paolo II che, durante un meeting a Rio con i giovani, ha baciato la bandiera della Fluminense scambiandola per quella italiana! Da allora la torcida Tricolor ha coniato un coro riguardo questo speciale avvenimento!
Nonostante non fosse in previsione una visita alla sede della Flu, andando al Pan di Zucchero, siamo passati proprio davanti all'Estadio de Laranjeiras, dove un tempo giocava la squadra carioca e dove oggi è possibile visitarne il museo.


Al di la delle squadre di club, tra pochissimi inizieranno i mondiali di calcio in Qatar 2022 e la Selecao Brasileira de Futebol è, per forza di cosa, una delle maggiori candidate per la vittoria finale: Neymar, Vinicius Jr e co. la rendono una nazionale temibilissima e chissà che i campioni di oggi non riescano ad alzare l'ennesimo trofeo in un mondiale.
A Copacabana, tra i tanti venditori ambulanti, ne ho trovato uno che vendeva maglie della nazionale di calcio brasiliana nuovissime, gialle con dettagli verdi e con un tessuto avente un motivo maculato. Logo Nike e CBF (Confederação Brasileira de Futebol) sono ricamati.


Ovviamente ne ho acquistata una per la mia collezione di maglie da calcio, devo ammettere che quest'anno la Nike si è superata per realizzare questa linea per il mondiale mediorientale del Brasile!
Piccola curiosità riguardo i mondiali: qui in Brasile le figurine e le card Panini di Qatar 2022 sono praticamente introvabili! Troppi i collezionisti che provano a trovare i tanti campioni del mondiale, appena qualche negozio o edicola ne è provvista le esaurisce in un attimo.
Così, l'ingegno brasileiro, ha fatto si che venissero messe in commercio delle bustine di card del FIFA World Cup 2022 non ufficiali, realizzate quasi artigianalmente ad un costo veramente molto più accessibile rispetto alle originali, ovviamente.
La curiosità era troppa nel vederle così Chiara ne ha presa una bustina proprio al mercato di Saara: devo ammettere che le cards sono comunque stupende, all'interno del mio pacchetto ho trovato Christensen della Danimarca, Vina dell'Uruguay, Lucas Hernandez della Francia e Gudelj della Serbia!!



Sempre in tema figurine, dal mio arrivo a Rio de Janeiro, sono andato alla ricerca dell'album del Brasileirao 2022, conscio che la stagione era ormai agli sgoccioli e che quindi probabilmente, le edicole, sarebbero state sprovviste di grandi scorte. Ho comunque avuto la fortuna, nei pressi di Ipanema, di imbattermi in un'edicola che aveva ancora diversi album ma purtroppo nessun pacchetto di figu! Poco male, ho chiesto comunque all'edicolante se fosse possibile acquistare anche solo l'album e, dopo un istante di esitazione, me lo ha regalato.


Inutile dire che ero al settimo cielo per questo inaspettato ma apprezzatissimo regalo! La sera, nel mio Hotel Mercure Rio Boutique Copacabana me lo son sfogliato alla grande, scoprendo che, oltre alla Serie A, c'era anche tutta la B con squadre del calibro di Gremio e Vasco!
Stadio Sao Januario del Vasco che ho anche provato a visitare se non fosse che, quando siamo arrivati, non era possibile fare il tour e il quartiere non è che fosse propriamente dei migliori..


Insomma, a Rio veramente abbiamo visto di tutto sul calcio, mi è rimasta impressa la quantità di gente che girava per le vie della città carioca con le maglie di calcio di tutte le squadre brasiliane, nazionale compresa! Il calcio è veramente visto come qualcosa di fondamentale in Brasile, è stato fantastico immergersi in questo splendido clima per qualche giorno.
Anche in TV il calcio era ovunque, mentre ero a Rio ho visto dalla mia camera di hotel Vasco - Criciuma 2-1 e CRB - Operario Ferroviario 2-1!


Solo quando ci siamo spostati a Foz do Iguacu ho visto meno futebol, li però l'attenzione era più sulla splendida natura e sulle cascate della zona. Anche qui Chiara mi ha fatto uno stupendo regalo, un Coati con la maglia del Parco Nazionale di Iguacu!!


Ora il sogno è quello di vedere una partita come torcedor dagli spalti di uno stadio brasiliano..

domenica 13 novembre 2022

Un sogno si avvera, ecco il Maracanà

Faccio parte di quella generazione cresciuta con il mito del Brasile di Ronaldo, Rivaldo, Romario, Roberto Carlos, Cafù e poi di Ronaldinho, Kakà, quindi Neymar.. da quando sono nato la Selecao Brasileira de Futebol ha vinto ben 2 mondiali (nel 1994 - di cui onestamente non ho grandi ricordi - e nel 2002, anno nel quale penso di aver visto ogni singola partita del torneo coreano).
Insomma, per me il calcio è sempre stato verde oro e, se dobbiamo dirla tutta, per me c'è sempre stato solo uno stadio che si distaccava dagli altri, che era più grande, che era più bello e più capiente: parliamo dello Estádio Jornalista Mário Filho, conosciuto da tutti come Maracanà!
Durante il mio viaggio a Rio de Janeiro, assieme a Chiara sono riuscito a coronare il mio grande sogno di visitare questo gigante che continua ad ospitare, a partire dal 1950, tutte le partite della nazionale di calcio del Brasile.
Questa volta niente Uber, siamo partiti con la metropolitana da Siqueira Campos, lo stop più vicino a Copacabana, linea arancio fino a Central dove abbiamo cambiato prendendo la linea verde fino appunto a Maracanà.
Impossibile sbagliarsi, appena si esce una strada conduce dritti dritti li, al fantastico stadio che è stato ristrutturato di recente nel 2013 per prepararsi al meglio ai mondiali brasiliani del 2014.
Da fuori non sembra enorme ma, basta avvicinarsi giusto un attimo e si percepisce tutta l'imponenza di questo meraviglioso impianto.


Appena si entra per fare il tour ci si imbatte subito in un paio di shop, quello delle due squadre che giocano in questo stadio, ovvero Fluminense e Flamengo, e quello dello stadio vero e proprio dove è possibile anche acquistare modellini del Maracanà, oppure agende e quant'altro.
Abbiamo fatto i biglietti per il tour con partenza alle 10.00, tuttavia non sarebbe stato un tour guidato, bensì autonomo e assieme ad un gruppo di persone. Mi è un pò dispiaciuto non avere particolari spiegazioni, avrebbe reso il tutto molto più avvincente, magari conoscendo particolari aneddoti sulle tantissime partite che si son giocate qui.


Prima di iniziare però Chiara mi ha realizzato e regalato la medaglietta dell'Estadio Maracanà, oggetti che colleziono da quando ho iniziato a girare per il mondo alla scoperta di questi stadi che ho sempre e solo visto in TV oppure nelle mie ricerche in internet.


Si inizia la visita con un bel revival del Mondiale 1950, quello del Maracanazo per capirsi: il super favorito Brasile, padrone di casa, ospita l'Uruguay che, inaspettatamente, ribalta il vantaggio iniziale verdeoro (che all'epoca giocavano con una divisa bianca) e si aggiudica la Copa Rimet vincendo la partita per 2-1.
Tragedia in tutto il paese, la Selecao si rifarà più tardi grazie ad un ragazzino con discrete doti calcistiche, un certo Pelé.


In ogni caso palloni, cartoline, gagliardetti e album della rassegna iridata 1950 fanno bella mostra di se proprio all'ingresso dello stadio.
A seguire la parte dedicata all'altro mondiale carioca, quello del 2014, con la mascotte gigante Fuleco che giganteggia su tutti gli altri cimeli esposti.


In parte ci sono delle esposizioni per ognuno dei grandi campioni che hanno calcato il prato verde qui a Rio, ecco dunque scarpe, palloni e calchi dei piedi di Ronaldinho, Neymar Jr, Pelé e Garrincha, oltre ovviamente alla più forte calciatrice brasiliana, Marta!


Proprio di fronte a questi "stand" ci sono delle esposizioni per ciascuna delle squadre più blasonate in Brasile come ad esempio il Vasco da Gama, la Fluminense, il Botafogo, il Flamengo e l'America FC.
Anche qui venivano mostrate le maglie storiche di questi club e qualche altro cimelio come palloni, sciarpe e, per un interista come il sottoscritto, la divisa di Adriano e i guantoni di Julio Cesar!


Da qui si accede ad una nuova stanza dove ci sono altri calchi di piedi di grandissimi campioni del futebol, come Ronaldo il Fenomeno e Vavà, Falcao, Amarildo e Brito.


L'evoluzione della divisa della Selecao è ben spiegata nello stanzone successivo dove si ripercorrono tutte le fasi della maglia del Brasile calcistico, dal 1914 fino agli anni '90, dal bianco con inserti blu iniziale al giallo e verde dei giorni nostri, passando per moltissime vittorie ma anche per cocenti delusioni.


Gli spogliatoi (ben 4 e tutti molto grandi) sono lo step successivo, all'interno sono appese maglie delle maggiori squadre di calcio del mondo, ho visto ad esempio quelle di Inter, Ajax, River Plate, Bayern e anche quelle delle società brasiliane come Gremio, Vasco, Botafogo e tutte le altre grandi.


Il tunnel che conduce al campo da gioco è davvero impressionante, ci si sente da subito catapultati nel mito!
Lo spettacolo e l'emozione che si vivono quando si palesano davanti agli occhi il campo verde e le tribune valgono senz'altro l'attesa ed il prezzo del biglietto.


I seggiolini sono sfumati con colori che vanno dal blu al giallo, il campo non era in perfettissime condizioni ma, visto che la sera prima avevano giocato Fluminense e Botafogo (2 a 2 per la cronaca), tutto sommato non era neanche così male.


Classiche foto di rito sulla panchina e poi a godersi il profumo dell'erba e questa imponenza che tanto avevo sognato di vedere un giorno..
Il tempo vola quando si fa qualcosa che si ama e per me quel tour è decisamente durato un attimo: siamo rientrati nella pancia del Maracanà per vedere gli ultimi spazi del museo, ovvero la sala conferenze stampa e i tantissimi gagliardetti appesi di squadre che hanno solcato questo campo mitico.


Come ultima cosa da vedere c'era una mostra di tutte le maglie che O'Rey Pelé ha indossato nel corso della sua carriera, giusto modo di omaggiare il più grande calciatore brasiliano di tutti i tempi!


Al termine della visita siamo andati allo store del Maracanà e Chiara, per il mio prossimo onomastico, mi ha regalato la maglia della Fluminense Football Club replica del 1952, collo a V, logo FFC ricamato sul petto, numero 10 ricamato sul retro, e strisce verticali inconfondibili verde, bianco e granata. La maglia è in cotone e decisamente meravigliosa, un pezzo da collezione unico, soprattutto perchè regalato al Maracanà, un luogo magico per me.


Prima di congedarci dall'Estadio Mario Filho siamo andati a vedere la statua di Hilderaldo Bellini, storico capitano della Selecao, celebre per aver alzato per la prima volta una coppa del mondo ai mondiali di Svezia 1958 e, in seguito, anche a Cile 1962.


La visita al Maracanà è stata qualcosa di estremamente fantastico, ora il mio sogno sarebbe quello di vederci una bellissima partita, o di Brasileirao o di Libertadores, con un clima incredibile, come si respira solo qui a Rio de Janeiro.

domenica 6 novembre 2022

I Cavalinhos do Fantastico

Il Brasileirao, massimo campionato di calcio in Brasile, è sicuramente una fucina importante per i nuovi giovanissimi talenti verdeoro, rimane comunque uno dei tornei più seguiti al mondo ed il popolo dello stato sudamericano lo segue con estrema passione!
Palmeiras, Flamengo, Santos, Fluminense, sono solo alcuni dei Times (squadre) che si contendono la vittoria finale del campionato, in ogni caso anche le più piccole compagini godono di un supporto da parte dei propri torcedores non indifferente.
E come succede anche nel nostro paese, finita una giornata di campionato, è tempo di rivedersi tutti i goal e i fatti salienti delle partite che ci son state. Solo che in Brasile, i goal, li presentano i Cavalinhos do Fantastico!
Ebbene si, le partite ed i goal sono introdotti da dei meravigliosi sketch di pupazzi di cavallini con le divise delle proprie squadre di calcio di appartenenza. Si va dall'esuberante cavalinho del Palmeiras, all'imperturbabile della Juventude, allo schizzatissimo dell'Internacional e via dicendo.
Inutile dire che, da vero amante delle mascotte, io mi sono appassionato immediatamente a questi personaggi che vanno in onda con i Gols do Fantastico su rete Globo e, da quando siamo arrivati a Rio de Janeiro, assieme a Chiara siamo andati in cerca di questi pupazzi in ogni tipo di negozio.
Non è stato semplice ma, dopo tanto peregrinare, abbiamo trovato una loja che ne aveva parecchi sia esposti che all'interno dello shop.
Chiara mi ha subito regalato il Cavalinho do Botafogo de Futebol e Regatas, faccino veramente espressivo e divisa bianco nera con la stella bianca tipica della squadra di calcio che è stata resa grande da un campionissimo come Garrincha tra gli anni '50 e '60.


Lo abbiamo nominato "Taroquinho", decisamente un nome simpatico per un Cavalinho esuberante come quello del "Fogao"!
Altra cosa che adoro vedere al termine dei Gols do Fantastico è la classifica: viene simulata una corsa di cavalli con questi fantastici pupazzi che vengono presentati dal primo all'ultimo.
Per ora il Brasileirao è terminato con la vittoria del Palmeiras, non vedo però già l'ora che riinizi il campionato 2023 e di rivedere all'azione i Cavalinhos do Fantastico!!

martedì 1 novembre 2022

Gavea, dove tutto è FLA

Sono appena tornato da una delle più meravigliose e grandiose esperienze della mia vita, un viaggio in Sudamerica nel quale ho avuto il piacere di immergermi nelle realtà calcistiche locali, qualcosa che ho sempre sognato fare.
La mattina seguente all'arrivo mio e di Chiara all'aeroporto GIG Galeao di Rio de Janeiro, ovvero sabato 22 ottobre, abbiamo prenotato una corsa con Uber da Copacabana, dove era situato il nostro Hotel Mercure Boutique, fino a Gavea, splendida zona della città brasiliana nella quale è presente la sede del CR Flamengo, la squadra di calcio brasiliana più seguita nel paese!


Fresca di vittoria in Copa do Brasil 2022, l'interesse da quelle parti era per l'imminente finale di Copa Libertadores che avrebbe disputato la seguente settimana a Guayaquil in Ecuador contro i connazionali dell'Athletico Paranaense.
Appena scesi dalla macchina abbiamo fatto un giro attorno alla struttura che, oltre al campo da calcio con una piccola tribuna, ha anche una piscina, il museo del club e lo store ufficiale della squadra di calcio!
Per entrare al negozio si passa per una scalinata, rossonera come i colori sociali del Mengao e ci si trova davanti ad una statua di Zico, ancora oggi idolo indiscusso di questa società carioca.


La Loja Gavea, come è nominato lo store, è attorniato da molti busti dei calciatori che più hanno fatto la storia con la divisa a strisce orizzontali rosso e nere, tra gli altri ci sono quelli di Nunes, di Marinho, Leandro, Adilio e Andrade!


Da Gavea si vede molto bene la statua del Cristo Redentore che domina la città di Rio dal monte Corcovado e anche questo scorcio idilliaco di Brasile: dal terrazzo del negozio è possibile vedere questo spettacolo incredibile, prima di tornare dentro e rimettersi a fare acquisti!


Nella fattispecie ho acquistato la maglia che il CR Flamengo avrebbe utilizzato per la finale di Copa Libertadores di Arturo Vidal con il numero 5. Questa "camiseta" è particolare per diversi motivi, il primo è che riporta tutti i dettagli della finale nel petto con tanto di data 29 ottobre 2022, le squadre partecipanti, il nome dello Stadio Monumental Isidro Romero Carbo, quindi ha la patch della finale sulla manica sinistra.


Una chicca legata a questa divisa: Vidal utilizza normalmente il numero 32 durante il Brasileirao, tuttavia per norma della Conmebol, essendo già stato utilizzato per il Flamengo il 32 nel 2022, il centrocampista cileno ha dovuto dirottare, per la competizione sudamericana, il suo dorsale nel 5!
Nella loja c'è proprio di tutto, impossibile uscire a mani vuote per un torcedor del Mengao
Ci si può anche fare la foto assieme alle coppe conquistate nel 2019 dai rossoneri.


Prima di tornarcene a passeggio per le strade di Ipanema, sotto un sole fantastico, ci siamo imbattuti in un personaggio proprio lì fuori dalla sede del FLA: in sostanza vendeva delle sciarpine celebrative del Flamengo e, notato che ne aveva una riguardante la finale di Libertadores, mia vera passione!
Chiara me l'ha regalata e, subito dopo, ci siamo accorti che era una sciarpina celebrativa della "vittoria" della massima competizione per club del Sud America.. peccato che il FLA dovesse ancora giocare la partita!!


Poco male dal momento che qualche giorno dopo gli uomini di mister Dorival Junior hanno conquistato anche questa coppa battendo il Club Athletico Paranaense (1-0 con goal di Gabriel Barbosa), rimane comunque un ricordo parecchio folkloristico di questa prima giornata brasiliana!
Pochi giorni dopo, passeggiando per la zona commerciale di Saara sempre nel centro di Rio, Chiara mi ha regalato il pupazzo della mascotte del CR Flamengo, si tratta di un uccello tipico di Gavea chiamato Urubu, nero ma con la testa rossa. La particolarità è che ha ricamato sulla pancia il logo del club calcistico!!


Gabigol, Pedro, Vidal, De Arrascaeta, David Luiz, Luis Filipe sono solo alcuni dei grandi protagonisti di questa eccezionale stagione 2022 del Flamengo, una squadra che all'inizio della sua storia era supportata dalle persone più povere e delle favelas carioca ma che ora si è presa gran parte degli appassionati di calcio nella città di Rio de Janeiro.
A dimostrarlo è il fatto che, in ogni zona della città ci si metta a visitare, si troverà sempre qualcuno con addosso questa maglia rubro-negra, simbolo di una torcida in continua espansione!