domenica 26 novembre 2017

Viaggio nella storia del SL Benfica

Una delle prime cose che mi è venuta in mente programmando il viaggio a Lisbona è stata indubbiamente la visita ad uno degli stadi che da sempre mi ha incuriosito e ispirato, quello del SL Benfica.
Teatro di mille sfide, l'Estadio da Luz (o Stadium of Light che dir si voglia), è stato per lungo tempo il secondo stadio più grande del mondo, dietro soltanto al brasiliano Maracana!
Regolamenti UEFA ne hanno ridotto la capacità, è stato raso al suolo e ricostruito daccapo, fino a presentarsi come si vede oggi: 5 stelle UEFA, tante quante bastano per ospitare la finale di Champions League.
Nel 2014 infatti questo impianto ha ospitato Real Madrid - Atletico Madrid valevole per l'ultimo atto della maggiore competizione europea!!
Nel giorno prefissato abbiamo preso la linea della metro azzurra fino alla fermata Alto dos Moinhos, di fatto la più vicina alla casa del Benfica.
Quest'ultima si raggiunge dopo una breve camminata che permette di intravedere qualche scorcio della struttura, rigorosamente di colore rosso.


Appena arrivati abbiamo fatto i biglietti per tour e museo proprio dentro il Megastore ufficiale dei lusitani che fa parte di un piccolo centro commerciale adiacente allo stadio.
D'obbligo la visita alla statua di Eusebio, il più grande della storia di questo club.


Con la Lisbona Card si hanno notevoli agevolazioni anche per questo genere di esperienze.


Entrati al gate 18 ci siamo ritrovati la statua di Bela Guttmann, allenatore dei biancorossi in uno dei periodi di maggior splendore del club e anche autore della maledizione che a suo dire dovrebbe proibire alla squadra di vincere in Europa per 100 anni!!


Abbiamo aspettato davvero poco tempo prima che Bruno, la nostra guida, venisse a presentarsi al gruppo che doveva intraprendere il tour.
Innanzi tutto abbiamo visto un paio di plastici che ricostruivano il complesso di stadio ed edifici limitrofi, oltre alle strutture per l'allenamento dalle giovanili, al di là del fiume Tago, un pò distante da Lisbona.
Da qui siamo passati alle tribune, caratterizzate da seggiolini rigorosamente rossi (ad eccezione del bianco delle pubblicità) e pulizia fuori dal comune per uno stadio.


Il giretto tra i seggiolini è stato da preludio alla visita dello spogliatoio. A dire il vero è possibile visitare solamente lo spogliatoio degli ospiti, quello di casa è stato utilizzato solo da tre squadre nel corso della storia: SL Benfica, la nazionale del Portogallo ed il Real Madrid durante la famosa finale di Champions!
In ogni caso lo spogliatoio away pur essendo decisamente più piccolo, ha tutte le facilities di cui necessitano i calciatori prima, durante e dopo il match!
Le maglie dei giocatori del Benfica erano tutte esposte, ad attirare la mia attenzione sono state quelle dei portieri Svilar e Julio Cesar, oltre ovviamente a quelle di Pizzi e Luisão.


Le docce erano molto spaziose, come del resto i bagni.
Da qui si passa inevitabilmente al campo: che emozione toccare quel manto erboso mitico!!


Il tunnel introduce quel campo mistico, le tribune si alzano davanti e viene da pensare a che favola debba essere trovarsi davanti a decine di migliaia di tifosi pronti a sostenere i propri colori!


Abbiamo avuto tempo di scattare qualche foto, prima di dirigerci verso le aquile, simbolo del Benfica e della sua tradizione assolutamente vincente.


Questi 3 rapaci si chiamano Gloria, Vitoria e Luz, ma solo la seconda prima delle partite fa un volo fino al centro del campo per poi atterrare proprio di fianco all'entrata del tunnel dei giocatori. Mentre le altre due svolgono diverse attività presso il club, tutte comunque legate ai tifosi che trattano come vere e proprie celebrità queste aquile reali provenienti dagli Stati Uniti!!
Molto bella anche la sala stampa, ovviamente Bruno si è fermato per permettere a tutti di far la foto con il logo delle aquile.


Il tour di li a poco si è concluso ma ci restava da vedere tutto il museo, oltre al megastore! 
Il museo Cosme Damiao è veramente molto grande e si sviluppa su 3 piani: al piano terra è impressionante vedere la mole di trofei che son stati portati a casa dai lusitani, in particolare spiccano le 2 Coppe dei Campioni (vinte nel 1961 e 1962), decisamente i maggiori trofei che la compagine di Lisbona sia mai riuscita a portare a casa!!


Siamo riusciti anche a vedere un video su un ascensore dove venivano proiettati un pò tutti gli aspetti del tifo benfiquista, ovvero l'attesa per il match, i cori, le esultanze, le gioie e quant'altro possa comportare una partita di calcio di questa squadra storica.
Molti sono i cimeli degni di nota, penso sia stato uno tra i musei più belli e completi che abbia mai visto.


C'era uno spazio dedicato al Grande Torino (è proprio al ritorno da un'amichevole al Da Luz che la compagine granata è stata spezzata dalla collina di Superga), è pure un gagliardetto degli anni '60 del Real Madrid cucito a mano, una cosa meravigliosa!!


La cosa che mi ha senza dubbio colpito di più è stata la divisa di Miklos Feher, giovane calciatore del Benfica che ha perso la vita durante una partita di Superliga. La maglia, in esposizione, è stata tagliata verticalmente a metà dai medici nel disperato tentativo di rianimare il ragazzo.


Ovviamente parte dell'esposizione è dedicata al più grande calciatore a vestire la maglia vermelha, ovvero Eusebio. Oltre alle scarpe d'oro c'è esposta la sua maglia, un qualcosa di magico, sia per bellezza che per importanza storica!



Mi è piaciuta anche un'altra maglia divisa a metà, questa volta per un motivo differente, ovvero perché contesa da due calciatori: non ricordo di preciso di chi fosse la divisa, comunque il giocatore, in imbarazzo per i due pretendenti, ha pensato bene di farla tagliare in due parti per non scontentare nessuno.
Nella parte finale del museo si possono anche tirare dei rigori ad un portiere virtuale, prima di terminare la visita.
Da qui è quasi d'obbligo andare al Megastore del club di Lisbona!


Lo spazio è davvero enorme, maglie, gadget di ogni genere e memorabilia, non manca proprio niente tra gli scaffali dello store.
In quel clima di storia mi son lasciato prendere così ho deciso di acquistare la maglia nera da portiere di Josè Henrique, meglio conosciuto da queste parti con l'appellativo di Zè Gato, per le clamorose parate che ha compiuto con la divisa benfiquista a cavallo tra gli anni '60 e '70!


Chiara mi ha regalato il gagliardetto del SL Benfica, speciale perché di un materiale plastico, veramente particolare.


Uscendo sempre la mia ragazza mi ha preso la monetina dell'Estadio da Luz per ricordo di questa meravigliosa esperienza.


In sostanza abbiamo passato una mattina intera in questa speciale parte di Lisbona, la storia che sprigiona questo club è qualcosa di unico, mi auguro davvero che la maledizione di Guttmann possa terminare presto e che il SL Benfica possa tornare sul tetto dell'Europa che conta, lo meritano i famigerati "No Name Boys" ma anche tutti quei tifosi innamorati di questa maglia rossa.

domenica 19 novembre 2017

La Loja Azul del CF Belenenses

Chi ha visitato Lisbona sa che la zona di Belem non è propriamente vicino al centro, tuttavia è una zona chiave in quanto, proprio qui, ci son due dei maggiori monumenti della capitale lusitana, la torre di Belem e il monastero dos Jeronimos.
A circa 500 mt da quest'ultimo punto di interesse è situato l'Estadio do Restelo, casa del Clube de Futebol Os Belenenses, la terza squadra di Lisbona dopo Benfica e Sporting Lisboa!
Attualmente la società di Belem gioca nel massimo campionato portoghese, la Liga NOS e, pur non eccellendo, ha un discreto ruolino di marcia che l'ha sempre portata a concludere bene le proprie stagioni, talvolta con un posizionamento nelle coppe europee.
Con la mia ragazza abbiamo raggiunto lo stadio percorrendo la via in salita che parte proprio da monastero, ci si mette veramente un attimo, inoltre devo dire che il sole e il cielo limpido di quella giornata invogliavano non poco a passeggiare.
Purtroppo li lo stadio è lasciato un pò andare dall'esterno, non ci sono grandi indicazioni e nemmeno è supportato dal quartiere.
Abbiamo trovato un piccolissimo cartello con la scritta CF Belenenses e nient'altro.


Le tribune comunque si vedevano già da distante con i colori della squadra, il bianco e l'azzurro, a spiccare su tutto!!


Sapevamo che lo store doveva essere aperto, il discorso è che trovarlo è abbastanza un'impresa perché non è segnalato da nessuna parte! Però abbiamo visto l'ingresso della dirigenza della squadra.


La "Loja Azul" l'abbiamo trovata poco dopo, un pò nascosta è davvero un ricettacolo di merchandise di ogni genere e di ogni target di prezzo.


Purtroppo le maglie non erano così abbordabili così ho iniziato a vedere altre cose.
Chiara mi ha regalato la sciarpina di lana della CF Belenenses, con il logo del club alle estremità ed il nome della squadra scritto in bianco su sfondo blu. Questo regalo mi è piaciuto moltissimo!!


Io invece ho preso il gagliardetto della CF Belenenses, riporta anche la data del 26 maggio 2016, data in cui è stato rinnovato il campetto adiacente allo stadio!!


Proprio adiacente allo store c'è una statua dedicata a Pepe Soares, attaccante della nazionale portoghese ma soprattutto della squadra di Belem tra gli anni '20 e '30, vero pezzo di storia di un Club piccolo si, ma ricco di storia e importante vicende calcistiche.


Un giro da queste parti merita davvero, anche solo per la meravigliosa zona di Lisbona!!


Piccola curiosità: i calciatori della CF Belenenses sono chiamati Pasteis, proprio come i dolcetti "Pasteis de Nata" tipici di questo angolo di capitale lusitana.

domenica 12 novembre 2017

Una notte da Cristiano Ronaldo

Nel corso dell'ultimo viaggio che ho fatto a Lisbona, con Chiara abbiamo deciso di toglierci uno sfizio, ovvero dormire una notte in uno degli alberghi migliori della città, il Pestana CR7 Lisboa.
Abbiamo concordato che questo sarebbe stato un regalo da parte di Chiara a me, mentre io avrei pensato al costo delle successive notti in un altro hotel del centro, bello ma decisamente meno costoso!!


In ogni caso il gioco vale assolutamente la candela, appena arrivati l'accoglienza è stata veramente ottima.
Alla reception infatti ci è stato detto che per qualche motivo avevamo avuto un upgrade sulla prenotazione, niente male se si pensa che siamo andati a finire proprio all'ultimo piano con un balcone con vista sull'arco di Praça do Comercio e sul Ponte 25 de Abril di Lisbona!!


Comunque l'ambiente è stupendo fin dall'ingresso, tutto è a tema Cristiano Ronaldo, compreso l'ascensore che, salendo i vari piani, ripercorre la carriera del fenomeno dagli inizi con lo Sporting Lisboa con foto e stagioni.


La stanza era meravigliosa, la prima cosa che ho notato è stato il tappeto dove erano rappresentate delle impronte di scarpe da calcio con i tacchetti, una trovata davvero simpatica!!


Poi la tv, enorme dove c'era riportato un messaggio di benvenuto, anche questo molto apprezzato!!


Sopra il letto invece ho trovato qualcosa di davvero speciale e unico: la cartolina autografata di Cristiano Ronaldo, robe da restare senza fiato!


Si perchè è politica degli alberghi del campione di Madeira offrire una cartolina firmata agli ospiti che soggiornano per una notte, mentre un pallone dorato autografato per chi resta 2 o più notti..opportunità imperdibile per tutti i fan dell'attaccante in forza al Real Madrid.
Il bagno era piccolo ma molto curato e lussuoso con la doccia a cascata evidentemente nuovissima.
I docciaschiuma e gli shampoo sono un'esclusiva Pestana CR7 come riporta la dicitura su ogni singolo flaconcino di prodotto!!


Non ho resistito e li ho portati a casa, troppo buono il profumo!!
Ho tenuto per ricordo anche il block notes e la matita, è stato un soggiorno breve ma troppo speciale.
Con Chiara ho visitato anche la palestra, davvero piccolina ma attrezzata il giusto: la cosa bella è che c'è il programma di allenamento del portoghese proprio all'ingresso in modo da permettere agli ospiti di seguirlo.
La sera, dopo aver guardato un bel pò del canale "A Bola" dove si parlava tra le altre cose di Benfica, Porto e Sporting Braga, ho visto una vecchia foto su Instagram di Ronaldo che mostrava la camera in cui avrebbe dormito: la Suite CR7!! 


Fin qui niente di strano se non che era proprio quella adiacente alla nostra.. emozionante anche sapere che quando è di passaggio dorme proprio lì.
La notte è volata così abbiamo dovuto cambiare hotel, grazie a Chiara che mi ha regalato questo bel momento, spero di poter tornare nuovamente e magari questa volta di portare a casa il pallone firmato. 
Nel frattempo mi godo questa favolosa esperienza, posso dire di aver dormito da CR7!!

domenica 5 novembre 2017

Verona-Inter, un piccolo grande Record

L'idea di andare a vedere questa partita è venuta ad un mio collega che, constatato il prezzo decisamente abbordabile del biglietto, e la vicinanza a casa nostra, ha pensato di propormi questo Hellas Verona - Inter, valevole per l'11a giornata del campionato di calcio di Serie A
Chiara è andata a prendere 4 biglietti per la Curva Nord, settore ospiti dello stadio veronese riservato agli interisti, uno per me, uno per lei, e due per i miei colleghi che avrebbero completato la macchinata verso la città scaligera.


Siamo arrivati con buon anticipo e, dopo aver fatto un bel giretto attorno allo stadio, ci siamo piazzati nel parcheggio degli ultras ospiti in attesa che aprissero i cancelli riservati a parlare di questa grande stagione e di argomenti vari.
Pubblico delle grandi occasioni al Bentegodi, soprattutto per ciò che concerne i nerazzurri che hanno letteralmente riempito gli spalti a loro riservati.
Il colpo d'occhio era veramente notevole, il terreno di gioco era perfetto, le tribune un pò trascurate in ogni caso non rovinavano la vista, accompagnata, va detto, anche da una serata fresca ma limpidissima.
Mentre gli spalti iniziavano a diventare davvero gremiti i giocatori sono scesi in campo a fare riscaldamento: chiaramente i nerazzurri hanno svolto gli esercizi proprio sotto la Curva Nord sotto i cori di incitamento dei 3000 giunti da Milano (inclusi noi da Padova!!).
Il primo a presentarsi è stato Berni, quindi Padelli ed Handanovic sotto la guida del preparatore Bonaiuti.
A seguire tutta la squadra è scesa in campo, con grande supporto della Nord.


Inutile dire quanto importante fosse questo match per entrambe le squadra, entrambi gli allenatori hanno scelto l'11 migliore per garantirsi i 3 punti in questo confronto decisivo.

Verona: Nicolas; Romulo, Heurtaux, Caracciolo, Souprayen; Verde, Fossati, Bessa (64' B. Zuculini), Fares; Cerci (79' Lee), Kean (59' Pazzini). All. Pecchia

Inter: Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo; Gagliardini, Vecino; Candreva (74' Brozovic), Borja Valero (78' Cancelo), Perisic; Icardi (86' Eder). All. Spalletti



L'Inter ha tenuto il pallino del gioco per buona parte della prima frazione, non risultando mai però veramente pericolosa ad eccezione di un tiro di Vecino e qualche incursione di Candreva e Perisic.
Proprio Candreva al 36' scodella in area scaligera un pallone abbastanza innocuo, Icardi da solo si porta via i centrali dell'Hellas liberando l'inserimento di Borja Valero a cui non resta che appoggiare in rete: è il goal dello 0-1!


Al termine del primo tempo proprio lo spagnolo ha affermato che sarebbe stata dura portare a casa la vittoria dal Bentegodi.
Effettivamente la formazione gialloblu è rientrata in campo con spirito ritrovato, pressing a tutto campo e determinazione per trovare il punto del pareggio.
Da un disimpegno sbagliato della retroguardia nerazzurra (in tenuta bianca da trasferta per l'occasione), scaturisce un'uscita sconsiderata di Handanovic che abbatte l'attaccante dell'Hellas: l'arbitro consulta il VAR e sancisce il rigore per la squadra di casa.
Dal dischetto si presenta una vecchia conoscenza interista, Giampaolo Pazzini, che non ha problemi a spiazzare l'estremo difensore sloveno e a portare il parziale sull'1-1.
Ma non è tutto qui: l'Inter e i suoi supporters hanno iniziato a spingere, troppo importante la vittoria, si entrerebbe nella storia. Si perchè con gli eventuali 3 punti si raggiungerebbe per la prima volta nella storia del club meneghino un bottino mai eguagliato prima.
Spalletti si sbraccia, Vecino incoccia sulla traversa, dopo qualche azione insistita ne scaturisce un corner.
Palla dentro, il pallone viene ribattuto dalla retroguardia scaligera ma rimbalza nei pressi del limite dell'area di rigore: troppo invitante per il destro violentissimo di Perisic che scaglia il pallone in rete alle spalle dell'incolpevole Nicolas.


L'Inter gestisce il vantaggio senza correre rischi fino al triplice fischio, avvenuto dopo ben 5 minuti di recupero, riuscendo così a portare a casa la 9a vittoria e l'11o risultato utile di questo campionato, vero e proprio record arrivati fin qui.
Meritatissimo l'applauso della Curva Nord nerazzurra alla squadra che è venuta ad esultare proprio sotto il nostro settore!!


L'Hellas Verona è sembrata una squadra in difficoltà ma che con i giusti innesti può arrivare ad una salvezza tranquilla.
Spalletti e la sua Inter sembrano positivamente una lontana parente di quella vista lo scorso anno!!
Finito il match siamo stati dentro allo stadio per un bel pò prima che gli stewards decidessero di aprire le porte.
Io comunque mi son divertito un sacco, ho visto la mia squadra del cuore vincere e ho passato bene il mio tempo.



Uomo Partita MyFootbalLand: Ivan Perisic