domenica 23 agosto 2020

Passione per la maglia Triestina

Unione Sportiva Triestina, squadra cult del panorama calcistico italiano, con quella maglia rossa e l'alabarda cucita sul petto trasuda di storia passata, di grandi vittorie conquistate un tempo contro le big del nostro campionato, e di cocenti delusioni, soprattutto negli anni recenti dove i soldi la fanno da padrone.
Ma evidentemente il fascino di una società non si misura in ingaggi faraonici, ne tanto meno in sponsorizzazioni altisonanti: ecco che a Trieste ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Daniele Diminich, vero e proprio appassionato ed entusiasta della maglia Triestina - quella che dal 1918 contraddistingue questa squadra così unica nel suo genere.
Tutto è nato dalla mia solita curiosità per le maglie delle squadre di cui vado a visitare le città, così per caso mi sono imbattuto in un bellissimo sito internet, lamagliatriestina.it, ho scritto nel form dei contatti del sito dove era possibile acquistare una divisa della Triestina, e ho così conosciuto Daniele!
Avendolo poi incontrato di persona ed essendo stato contagiato dalla sua grande passione per il collezionismo di maglie alabardate, ho da subito pensato sarebbe stato il caso chiedergli alcuni aneddoti riguardanti la sua fantastica e ricchissima collezioni di divise che vanno dagli anni '70 ai giorni nostri - non disdegnando anche maglie di altre squadre appartenute però a calciatori nativi o originari di Trieste!


1) Qual'è stata la scintilla che ha innescato questa collezione di maglie della Triestina?
Nel 2012 ho subito la rottura del tendine d'Achille giocando a calcio...ho avuto tanto tempo per stare a casa, iniziare a sistemare quei pochi cimeli che avevo, cercando di arrivare ad avere almeno un modello per colore per ogni anno.

2) Hai mai fatto una follia per ottenere una maglia della Triestina in particolare?
Direi che forse la follia è quella fatta di recente, acquisire una collezione di 150 maglie da un caro amico che ha smesso di collezionare e che vendeva soltanto in blocco, per....soltanto 3 maglie che mi mancavano! Adesso sto cercando di rientrare dell'investimento, ma ne è valsa la pena, perchè una di queste tre è dell'annata 1980/81, maglia di quarant'anni fa.

3) Ricordi qualche aneddoto legato alla conquista di una divisa da gioco?
16 giugno 2013, playoff di ritorno Triestina - Pro Dronero. Il 3-3 non basta dopo l'1-1 dell'andata, scoppia la rabbia dei tifosi che rilanciano in campo le maglie donate dai calciatori. Riesco a prendere la numero 10 di Dino Sangiovanni, la nascondo nella bandiera e risalgo i gradoni, quando un anziano signore, insultando i giocatori, mi strappa la maglia che avevo nei pantaloni ma che mi ero tolto per il caldo, credendo fosse quella da campo. Fatto sta che me ne torno a casa indossando la maglia sudata appena presa!


4) Qual'è la tua top 5 delle maglie della tua collezione?
5° posto: 2008/09 maglia in lanetta coi laccetti celebrativa numero 4 indossata da Luca Tabbiani soltanto in Triestina - Livorno 1-1. Per deroga della Lega Calcio, le maglie (solo due esemplari per ogni calciatore) non avevano i nomi e non riportavano neanche lo sponsor commerciale Bossini per ricreare una maglia fedele a quella dei primi decenni del 1900.
4° posto: 1984/85: maglia verde in lanetta pesante numero 16 prodotta dal Maglificio Lama, sponsor commerciale Fissan. Per molti tifosi e collezionisti, il modello più curato nei dettagli e di alta qualità della storia.
3° posto: 1974/75 maglia in lanetta rossa con scudetto bianco, numero 2 indossata da Giuseppe Fontana, nella stagione che vede andare in scesa il derby con il Ponziana in serie D, al Grezar davanti a 20360 persone.
2° posto: 1978/79 maglia dello sponsor tecnico inglese Admiral, rossa numero 4, sempre di Giuseppe Fontana, indossata in serie C, si sogna la B ma si deve soccombere al Parma allenato da Cesare Maldini nello spareggio di Vicenza terminato 3-1 dopo i supplementari.
1° posto: 1982/83 maglia numero 7 rossa con carrè bianco, sponsor commerciale Sanson, indossata nelle prime partite stagionali da Franco De Falco. In seguito, la maglia, strappata, è stata ricucita ma è rimasta in magazzino fino a fine stagione, per poi esser conservata fino allo scorso anno dal magazziniere dell'epoca. Per tutti i tifosi triestini quella stagione ed in particolare il bomber di Pomigliano rappresentano l'apice della moderna storia alabardata.


5) Trieste ha visto molti campioni vestire la maglia alabardata, chi hai ammirato maggiormente e di chi avresti sempre sognato possedere la maglia?
Avendo iniziato a seguire la Triestina negli anni 90, ho avuto sempre un debole per due calciatori a cui ho dedicato una pagina sul mio sito www.lamagliatriestina.it: Denis Godeas e Riccardo Allegretti. Il grosso rammarico è, essendo nato nel 1982, non aver visto giocare dal vivo gli eroi di quell'anno, in particolare Tiziano Ascagni e Franco De Falco. Sono però felice di poter avere in collezione ben 4 maglie di quest'ultima icona alabardata.


Grazie a Daniele per la disponibilità durante l'incontro e per aver risposto a tutte le mie curiosità!
Le foto delle maglie sono provengono dal sito http://www.lamagliatriestina.it/, dove è possibile vedere nel dettaglio tutta la collezione.

sabato 15 agosto 2020

Cervia, tra mare e tipi di calcio

Vacanze italiane per questa estate che segue un periodo decisamente difficile in tutto il mondo.
Così, tornando a quando da bambino andavo in villeggiatura in Romagna, ho pensato di tornare a Cervia assieme a Chiara. I preparativi ovviamente non si sono fatti attendere e, il sabato prima di partire, con mia mamma sono stato al centro commerciale Ipercity a Padova e lei mi ha regalato una sacca-zainetto del FC Barcelona.


È veramente bellissimo, giallo fluo con cordini "Blau", proprio come la maglia che utilizzava Ronaldinho ai tempi del grande Barca. Davanti c'è il logo FCB e lo swoosh Nike.
I più calciofili ricorderanno che Cervia non è semplicemente una località balneare, bensì è dove si è tenuto il primo reality sul calcio "Campioni, Il Sogno", dove protagonista era la squadra locale A.S. Cervia.


Io che dal 2004 al 2006 ho seguito assiduamente le vicende della squadra di Ciccio Graziani non ho potuto esimermi dal visitare lo "Stadio Germano Todoli" a Milano Marittima, dove venivano disputate le gare di quell'emozionante campionato di Eccellenza (e Serie D l'anno seguente).


In spiaggia invece, al Fantini Club, uno dei principali stabilimenti balneari di Cervia, c'erano numerosi campi da gioco di Footvolley, sport molto praticato in Brasile e pure in riviera Romagnola! Ricordo che da ragazzino spendevo i miei pomeriggi proprio al Fantini, sono riuscito a vedere campioni come Benarrivo e Eugenio Falcone (all'epoca giocava nella Lodigiani).
Anche quest'anno sono riuscito a vedere qualche sprazzo di partita, purtroppo non ho incontrato calciatori, so che però la mattina del mio arrivo ha giocato niente meno che Aldair, ex difensore della Roma!


Uno sport abbastanza recente è invece il Teqball, giocato sempre al Fantini Club, e consiste in una sorta di ping pong ma sempre utilizzando i piedi e la testa! Ronaldinho è l'ambasciatore del Teqball, è decisamente qualcosa che va fuori dall'ordinario ma sembra molto divertente!


Il mercoledì sera della mia vacanza a Cervia c'era il mercatino dell'antiquariato, io che ultimamente stravedo per il materiale calcistico vintage ci sono andato in modo da poter vedere se c'era qualcosa di interessante: così è stato, quasi subito ho trovato e acquistato un quadretto con la copertina del giornale "Domenica del Corriere" che celebrava Helenio Herrera e la vittoriosa Grande Inter!


C'erano altri quadretti interessanti, come una foto del Grande Torino del 1959 (anniversario dei 10 anni da Superga), oppure una Inter degli anni '50!
Chiara invece mi ha regalato in un altro banchetto una bellissima spilla del Torino Calcio, con lo stemma che i granata hanno utilizzato fino agli anni '00 e a cui personalmente ero più affezionato.


Infine, sempre Chiara, mi ha regalato la maglia da portiere dell'A.C. Cesena 2017/'18


Era da tempo che la desideravo, per quanto Cervia sia sotto la provincia di Ravenna, è di fatto più vicina a Cesena e sicuramente questa bellissima maglia nera con lo stemma cesenate serigrafato sul fianco non farà altro che ricordarmi questa splendida vacanza spesa con estremo relax, tra una piadina e un piatto con lo squacquerone, tra mare e tantissimo divertimento!

sabato 8 agosto 2020

Alla ricerca di calcio vintage

Domenica scorsa, per la prima volta nella storia, sono stato ai famosi mercatini dell'antiquariato di Brugine
Non c'ero mai stato, si tengono sempre la prima domenica del mese e, a detta di tutti, hanno molto da offrire: ho pensato sarebbe stata l'occasione giusta per andare in cerca di qualcosa di calcistico vintage, qualcosa che parlasse delle stagioni del passato.
Partito con questa idea, da subito ho avvistato una bellissima spilletta dell'Inter che festeggiava gli 80 anni della società, quindi spilletta del 1988: purtroppo il prezzo un pò proibitivo ha fatto sì che mi concentrassi in altre cose.In un'altra bancarella c'erano diverse maglie da calcio di squadre dilettantistiche venete, tra tutte sono riuscito a scovare una bellissima maglia da allenamento dell'AS Cittadella Padova che risale ai primi anni 2000

Il logo è ricamato sul petto così come lo sponsor tecnico Legea che data questa maglia precisamente dal 2001 al 2004!
È tenuta benissimo e, vista la mia passione per la squadra granata, è veramente un'ottima aggiunta alla mia collezione!
In un altro banchetto c'erano dei Microstars, ne ho presi 3 in quanto sono sempre stati la mia grandissima passione da quando ero ragazzino.

In particolare della collezione 2005/'06 ho acquistato Javier Zanetti dell'Inter e Paolino Di Canio della Lazio, mentre della collezione 2010/' 11 ho preso Wesley Sneijder sempre dell'Inter!
È stata una nuova esperienza, sicuramente in altri frangenti avrei trovato più materiale ma già così è stato divertente andare alla ricerca di cose calcistiche del passato!

sabato 1 agosto 2020

Sogno o realtà tra Grande Torino e Union CS

Una fotografia autografata dall'undici titolare del Torino 1948/'49, appesa al muro e messa in risalto in una cornice granata. Al suo fianco un quadretto con tanti biglietti importanti, come quelli delle partite della nazionale alle quali ha preso parte il terzino Aldo Ballarin, o quella del match Torino - River Plate.
Si aprono i libroni dei ricordi e, i quotidiani di tutta Italia, qualcuno anche del mondo, raccontano il fatidico 4 maggio 1949 e le drammatiche giornate successive a Superga, li dove è finita la leggenda del Grande Toro.
Le foto nelle pagine di quei quotidiani tenuti alla perfezione sono eloquenti, alcune le ho già viste mille volte, altre nemmeno una, forse sono quelle a colpirmi di più. 
Gli album fotografici sono poi assolutamente narrativi, riescono a raccontare quegli anni quaranta, e l'incertezza dei tempi: dietro molte foto dei fratelli Ballarin c'erano dediche per ricordarli, la riflessione che sentissero qualcosa è palese e tutti e 3 ci troviamo a pensare lo stesso.
Bellissime le immagini di Aldo e Dino al mare a Sottomarina o nel campo da calcio di Chioggia.
Nelle scatole dei ricordi saltano fuori le spillette del Torino Calcio, ce ne sono molte e tutte molto datate, ci sono anche le spillette dell'Union Clodia Sottomarina, questo custode di queste cose preziose me ne regala una per ricordo delle più recenti, l'Union CS che ha affrontato l'ultimo campionato di Serie D, onorando i colori della maglia.


I gagliardetti del Clodia (squadra dalla quale è nata poi l'Union CS) sono altri pezzi pregiati della collezione, così come quello della gara Torino-Alessandria, una delle poche gare nelle quali i granata sono usciti sconfitti.
Ma il mito di questa squadra va davvero oltre, è stato un pomeriggio al limite del sogno..