domenica 7 febbraio 2016

"Voglio la testa di Ryan Giggs", la mia recensione

Io ho dei momenti in cui davvero vorrei prendere e andare a passare qualche giorno nel mio appartamento a Manchester dove ho avuto la fortuna di vivere per 6 mesi. E dico sul serio, li è tutto un altro stile di vita, ne migliore ne peggiore del nostro, è soltanto diverso e a volte mi manca.
Grazie ad un libro questo è stato possibile, grazie alle pagine di un romanzo mi son trasferito mentalmente in quella mia zona di Salford e, ora che l'ho finito, mi verrebbe da prenderlo e rileggerlo da capo.
Ma partiamo dall'inizio: il libro in questione è un regalo di Natale di Chiara e si intitola "Voglio la testa di Ryan Giggs", scritto da Rodge Glass.


Inizialmente avevo letto delle recensioni non troppo entusiasmanti, il che mi aveva prevenuto dal comprarlo prima, tuttavia avendolo per le mani ho iniziato a leggerlo.
Incredible, mi ha preso subito, dalle prime pagine. In sostanza è la storia di un ragazzo, Mike Wilson, nato a Manchester con un grandissimo talento, saper giocare a calcio talmente bene da essere preso dal Manchester United, squadra di cui, per altro, è grandissimo tifoso.
Cresce coi ragazzi della Class of '92, Butt, i fratelli Neville, Beckham, Scholes ma soprattutto con lui, Ryan Giggs, che a quei tempi si affacciava per le prime volte in prima squadra sotto la guida di Alex Ferguson.
L'esordio con il Manchester United non tarda ad arrivare e Mike ai trova presto ad entrare come sostituto in una sfida di campionato contro l'Oldham Athletic FC, maglia n.14 sulle spalle (forse un po' grande) e boxer portafortuna dello United. Ma la partita dura ben poco, un passaggio fuori misura di Giggs lo mette in condizione di fare un fallo tremendo che di fatto lo porterà a chiudere la carriera anzitempo.
Da questo momento in poi è l'inizio della fine, e il romanzo è bello proprio per questo motivo, ti spiega bene come deve essere la vita di un calciatore che è praticamente arrivato ma che per cause incognite si ritrova a dover riportare i piedi per terra. E c'è chi ci riesce e chi no.
La cosa che però mi è piaciuta di più di questo libro è che, essendo ambientato interamente a Manchester e Salford, l'autore descrive dettagliatamente usi e costumi della società mancuniana e posso dire che queste descrizioni sono veramente fedeli, per questo motivo sembra di passeggiare vicino all'Old Trafford o magari per i quartieri di Salford.


L'intera storia ha un unico filo conduttore che è Ryan Giggs, uno come tanti che però ce l'ha fatta.. difficile da mandare giù se nelle stesse situazioni ci sei uscito male!! Così tra flashback e racconti di vita attuale si sviluppa il romanzo, scritto con uno stile scorrevole e veramente piacevole.
Super consigliato allora, soprattutto agli amanti del calcio inglese e a quelli che l'Inghilterra l'hanno vissuta in prima persona!
PS. Io ho scoperto solo alla fine che si trattava di una storia inventata, tanta era verosimile!!!

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