venerdì 9 settembre 2016

Giacinto Facchetti, Il rumore non fa gol

Milano anni '60, una città che sta rifiorendo, verrebbe da dire centro nevralgico di un'Italia che sta ripartendo decisa. Il Duomo, il castello dei Visconti, il tram che passa tra questi mega palazzo dove la vita della gente borghese si svolge senza patemi ma con grande impegno.
E poi due squadre di calcio, i rossoneri del Milan ed i nerazzurri dell'Inter, formazioni che dominano in Italia ma soprattutto in Europa, di questi anni non ce n'è proprio per nessuno.
È in questo contesto che si inserisce l'ultimo libro di calcio che ho letto. Che poi forse libro non sarebbe la definizione giusta dal momento che è una storia illustrata: si perché le pagine sono formate da disegni con dialoghi, una sorta di fumetto che ci narra una storia meravigliosa, in parallelo, di un giocatore simbolo dell'Inter di quel periodo, Giacinto Facchetti.


La trama appunto coinvolge il terzino di Treviglio solo marginalmente essendo incentrata invece sulle vicende di un padre giornalista sportivo e del figlio che ne vuole ripercorrere le orme.
Il filo conduttore sarà Facchetti, la voglia di raccontarne le gesta e l'aspirazione un giorno di poterlo intervistare e vivere da vicino.
Sono stato subito colpito dal fatto che tre autori, Maggioni, Barzi e Castelluccio, avessero composto un progetto simile con disegni meravigliosi e dialoghi tanto avvincenti.
Tra le pagine viene raccontata la storia della grande Inter del mago Herrera, di Mazzola, delle vicende della nazionale di cui Facchetti era capitano.
Delle grandi vittorie della sua presidenza in nerazzurro e dei momenti comunque più difficili.
Ho deciso immediatamente di acquistarlo per Amazon poiché mi ha veramente incuriosito dal primo momento in cui ho letto le prime cose da Twitter e susseguentemente in internet. d
Direi che si tratta di un libro completo, un must per chiunque abbia ammirato quest'uomo tutto d'un pezzo e dai sani principi etici anche in ambito sportivo.
Questa recensione è per me l'occasione di ricordare un capitano che non ho potuto vivere in campo ma che ho saputo apprezzare nell'arco della sua presidenza interista.


Non potrò mai dimenticare quando, sia nel 2001 che nel 2002, in occasione del Trofeo Tim a Trieste sono riuscito a incontrarlo e ad avere il suo autografo.
In occasione di una fiera a Bologna ho anche acquistato la figurina anni '70 di Facchetti, allora capitano interista!!

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