sabato 8 febbraio 2014

Capolavori da Subbuteo

Ho pensato per un pò di scrivere un post sul Subbuteo, mi manca molto giocarci da quando mi sono trasferito allora ho iniziato a riflettere su qualcosa che potrebbe interessare un appassionato di questo gioco.
Ho passato ore in internet cercando le più belle creazioni di Subbuteo, da stadi a porte da calcio, da palloni personalizzati a squadre dipinte.
Ma quando ho scoperto Westwood Table Soccer mi sono proprio innamorato dei suoi lavori, erano veramente incredibili e ho pure iniziato a desiderare di avere una squadra personalizzata.
La persona che sta dietro questi capolavori che potete trovare cliccando QUI è Calum Westwood: lui è appassionato di Subbuteo da quando era molto piccolo grazie alla passione che gli ha trasmesso suo padre Jim. Questo gioco gli ha permesso di essere conosciuto per le sue favolose squadre dipinte.
Questa è l'intervista che ha lasciato a MyFootbalLand dove parla di tutta la sua carriera nel dipingere squadre, dei suoi idoli, di Subbuteopia e di molto altro!!


Ciao Calum, quando e come hai iniziato a dipingere miniature di Subbuteo?

Ho iniziato a dipingere miniature di Subbuteo quando ero piccolo, avevo circa 7 o 8 anni. Ho iniziato con i portieri, le loro divise erano sempre noiose e fui ispirato dal portiere dell’Inghilterra R720 con il kit da trasferta che aveva dipinto per me mio padre per un compleanno o per Natale, aveva una maglia di un lucido viola e calzettoni altrettanto lucidi.


Un pomeriggio quindi, mentre mio padre stava lavorando alla fattoria, io e mio fratello abbiamo avuto uno sfogo creativo, abbiamo colorato ogni portiere sul quale abbiamo potuto mettere le mani con divise arancioni, rosse, gialle e blu, di qualunque colore esistente. Purtroppo ho venduto quasi tutte le mie squadre “lightweight” circa 5 anni fa per cui da allora non vedo più quei portieri. Possiedo ancora, comunque, qualche portiere “heavyweight” che ho dipinto in un’occasione simile e che tutt’ora uso nella mia league di Subbuteo. E’ scontato dire che mio padre non fu particolarmente contento che ci fossimo messi a colorare con il suo materiale, probabilmente lasciando tubetti di colore senza tappo e non pulendo per bene i pennelli. Quel genere di cosa che oggi mi irrita particolarmente!

A quel tempo dipingevo tutto quello su cui potevo mettere le mani. In genere usavo delle squadre “lightweight” per le mie partite ma presto mi sono accorto di andare meglio con gli “heavyweight” quindi spesso rubavo giocatori dalla scatola degli spares di mio padre e li usavo nelle mie partite. Di solito usandoli come centravanti ci facevo dei gran tiri! Non è passato molto tempo che anch’io ho iniziato a dipingerli e alla fine mio padre resistette e dipinse per me una vecchia squadra R2 “lightweight” con la divisa del Leicester City e ci aggiunse due giocatori “heavyweight” del Brasile, ero contentissimo perché avevo la mia squadra di Subbuteo del Leicester City e non avrei mai pensato ciò fosse possibile. Probabilmente questa cosa mi ispirò a continuare a provare a creare squadre per me usando tutti i materiali che riuscivo a trovare.


Fu nei primi anni 2000 quando mio padre si trasferì, prese un computer e scoprì eBay e le sue compere a tema di Subbuteo aumentarono smisuratamente. Comprava qualsiasi cosa e a quel tempo le cose non costavano quanto ora. Siamo inoltre stati coinvolti con il Club del Subbuteo con i vari incontri organizzati in Inghilterra, quello fu il momento in cui il Subbuteo diventò così importante!
Fu in quell’anno che la mia league di Subbuteo passò da una divisione a 4, avevo bisogno di squadre per poterle riempire. Cominciai allora ad andare all’attacco dei giocatori singoli di mio padre, ne aveva di più da quando aveva iniziato a fare acquisti online, stavo attento a tutto, dalle basi ai giocatori, scambiavo i pezzi e giravo addirittura i dischi delle basi dato che i lati erano di colori diversi. Non mi preoccupavo nemmeno di scrostare le figure, stendevo semplicemente il colore sopra lo strato precedente finchè non si vedeva più il colore di fondo. I miei lavori migliori erano il Burnley e lo Scunthorpe United, due squadre che sono sempre state presenti nella mia league di Subbuteo. Il Burnley doveva essere un Aston Villa ma l’avevo dipinto così male che alla fine era diventato un Burnley (Si può far caso alla diversa tonalità di blu sui colletti dei giocatori).


Lo Scunthorpe United che in realtà fu dipinto due volte, originariamente era claret con strisce azzurro cielo ma quando la squadra cambiò maglia anche io la cambiai alla mia e ne dipinsi la nuova versione.


Crescendo mi resi conto che colorare sul colore già steso non era una buona opzione, i giocatori sembravano in disordine e sovrappeso, il colore inoltre cambiava a causa dei toni sottostanti. Un giorno trovai un relativamente economico Leeds United R21, per me era come una tela bianca così senza pensarci due volte ne comprai due confezioni e iniziai a pensare cosa avrei potuto farci. Decisi di aver bisogno di un Northampton Town perché sono nato lì e l’altra idea era il Darlington, semplicemente perchè mio padre possedeva una vecchia figurina di un giocatore che indossava una maglia bianconera e dei pantaloncini rossi, quell’insieme mi piaceva molto!(vedere foto allegata) Si può notare che al Northampton sono state cambiate le basi e con mio grande imbarazzo si vede che è anche stato dipinto in modo sbagliato, non avrebbero dovuto esserci i cerchi sulle maniche ma quella volta non usavo molto materiale per essere preciso, dopo un’occhiata a un’immagine avevo già i pennelli pronti per dipingere.




Più Avanti quello stesso anno ho girato un pò per lo stato con mio padre; siamo stati a Wakefield, Welwyn Garden City, Leicester e Manchester e abbiamo raccolto tutto ciò che trovavamo del Subbuteo. Raccoglievamo perfino vecchie pubblicità e siamo stati in un vecchio negozio di antiquariato a Sherbourne (in cui ha preso scena la più grande giornata di compere di Subbuteo “heavyweight” nella storia dei Westwood). Penso fosse il primo incontro a cui abbiamo partecipato, siamo arrivati con due ore in anticipo essendo partiti molto presto per paura di non trovare il luogo d’incontro, a quei tempi non c’erano i navigatori satellitari. In quell’occasione ho scoperto che si potevano comprare squadre bianche con basi di ogni colore, con quel tipo di materiale si può fare virtualmente qualsiasi cosa, sembravo un bambino in un negozio di caramelle. All’epoca non avevo molti soldi ma potevo usare quella caratteristica a mio vantaggio dato che per me i rivenditori abbassavano i prezzi perché “ero solo un ragazzino” (ad un incontro a Knutsford mi diedero una squadra gratuitamente nel parcheggio ancor prima di entrare, mi dissero “dai prendilo adesso così non mi tedi tutto il giorno”. Era una squadra degli Hearts R27 che qualcuno aveva dipinto con colletti azzurri che poi io ho ridipinto rendendo l’insieme migliore.)
I pezzi erano della Zeugo e avevano le divise già dipinte, erano bellissimi, non avevo mai visto nulla di così bello. Tornai a casa con un AC Milan, un Aston Villa da trasferta, un Manchester United in divisa home e un Napoli che nel mio campionato usavo come se fosse il Leicester, assomigliava all’R192. Avevo preso anche alcuni giocatori bianchi con i quali cominciò davvero la rivoluzione della “Westwood painting”.


Ci feci il Real Betis, questa è sempre stata la mia squadra spagnola preferita, penso fosse perché indossavano divise a strisce verdi e bianche e quell’effetto mi piaceva molto. Ero così gasato all’idea di questo progetto che colorai anche i visi con toni diversi osservando immagini originali dei calciatori, feci con precisione scarpe e capelli, mi sentivo in paradiso. Finalmente avevo la libertà di creare qualcosa senza rovinare squadre già formate o dovendo cercare in ogni dove pezzi dello stesso colore per creare una squadra completa. La possibilità di dipingere liberamente era tutto quello che potevo desiderare, ciò non significa che non usassi più squadre vecchie come basi, avevo però scoperto l’esistenza del Mister Muscolo per la pulizia del forno e le sue potenzialità in fatto di scrostamento della vernice dalle miniature!
Non mi ricordo quando successe ma vidi un “Plymouth verde” essere venduto su ebay a £300 e rimasi di stucco, in primis per il prezzo del rivenditore e in seguito perché il verde era molto più bello del bianco!


Ispirato da quell’episodio decisi di voler avere anche io il mio Plymouth verde, scovai vecchi omini e tutte le 10 basi verdi che mi servivano anche tra quelle sommerse dalla polvere per poter trovare il mio capolavoro da £300. Penso fu a quel punto che le mie capacità di tecnica pittorica migliorarono notevolmente. Per me quella squadra era fantastica e all’età di 12 o 13 anni ero molto soddisfatto del mio operato.
Ripensandoci ora posso dire che non era male ma di certo non era eccezionale, ma a me non interessava e non interessa, non stavo dipingendo quelle squadre con nient’altro in mente se non la mia personale soddisfazione e la possibilità di poterci giocare, e così feci. (Anche se scoprii che con il mio Plymouth verde non si giocava nemmeno così bene dato che le basi erano tutte associate in modo sbagliato ai giocatori, inoltre ancora una volta mi ero sbagliato a dipingere, la fascia avrebbe dovuto fare tutto il giro invece di fermarsi a metà. Da quel tempo sono tornato a usare la versione bianca che onestamente funziona molto meglio).
Durante il primo paio d’anni nel club del Subbuteo ho raccolto ogni sorta di pezzo, base o squadra da dipingere, creavo squadre per la mia collezione personale. Anche se mi regalarono squadre che non avrei mai pensato di poter avere come un R36 Originale e un R192 con basi blue navy non persi la voglia di dipingere le mie divise, la maggior parte delle volte erano quelle del Leicester City, quelle da trasferta in particolare. Il primo su una squadra della linea Zeugo “paint-your-own”, ci feci la classica divisa bianca e nera che la squadra indossò per l’anniversario dei 120 anni dalla fondazione della società, il secondo fu quella nera bianca e azzurra con la fascia diagonale che indossarono nella stagione 2006/2007, comprai un vecchio Manchester City R5 e lo scrostai per dipingerci questo kit del Leicester dato che non mi piaceva il colore sulla plastica che la Zeugo aveva usato perché assomigliasse alla pelle vera, i giocatori mi sembravano fantasmi.



Col passare del tempo ho iniziato a perdere interesse per il Subbuteo, ero al college e avevo molto meno tempo per me per cui il mio campionato si fermò, in quel periodo ho anche conosciuto quella che ora è mia moglie e i miei genitori sono tornati a vivere assieme. Il problema a quel punto fu che, mentre prima da mio padre c’era una stanza dedicata al Subbuteo nella nuova casa c’era solo il garage ed era gelido. A parte un paio di partite quell’anno il mio campionato fu fermato dalla più lunga pausa invernale di sempre.
Arrivato agli ultimi mesi di università ripensai di nuovo al Subbuteo, la moda di dipingere a mano le squadre si stava espandendo e alcune persone ci stavano guadagnando parecchio. Sapendo che avrei presto lasciato l’Università con molti debiti io e mio padre pensammo alle mie possibilità. Mia madre aveva già dipinto delle squadre per mio padre e in quel momento la Santiago stava producendo giocatori che si trovavano con facilità e che assomigliavano agli heavyweight che piacevano tanto a noi. Mio padre inoltre si appassionò molto al calcio olandese degli anni ’70 e decise che gli serviva una collezione per cui quando tornai a casa ebbi molto da fare, non ero l’unico a dipingere per lui, credo anzi che la sua collezione sia composta da squadre preparate da 5 o 6 persone diverse.
Quindi, come dicevo, tornai a casa dall’università e ricominciai a dipingere.

Osservavo e facevo ricerche sulle divise e dopo averle preparate le mettevo su eBay per vedere quanto potevo guadagnarci. Guadagnai un po’ di soldi anche se niente di eccezionale, non fui comunque scoraggiato perché mi piaceva dipingere e mi piaceva sfidare le mie capacità, forse il mio più grande successo fu uno Sporting Lisbona venduto per £30 su eBay, per ogni maglia mi ci vollero 20 minuti per cui in totale ci misi circa 6 ore per completare il lavoro.


Feci questo tipo di lavori per qualche tempo e dopo un po’ la gente cominciò a contattarmi perché gli dipingessi qualche squadra, non ricevevo molte richieste però dovevo comunque continuare a dipingere. Il problema era che dovevo anche fare un altro lavoro che rendeva la mia vita molto noiosa e ripetitiva. Mi disinnamoravo della pittura per alcuni periodi e per settimane non mi avvicinavo ai pennelli. Semplicemente non ne avevo voglia, mi sembrava di doverlo fare perché dovevo e non perché amavo farlo. Con il passare del tempo la mia vita è cambiata ma tutt’ora attraverso periodi del genere, mi sembra di odiare quello che faccio e non mi va assolutamente di dipingere. In genere però dopo un paio di settimane questi momenti passano e tutto ritorna a posto. Nel frattempo sono cresciuto ed ho trovato un nuovo lavoro da allenatore, ho più tempo per dipingere e mi sono impegnato per migliorare il più possibile. Sono arrivato a pensare che, se anche non posso produrre tanto quanto i miei competitori posso almeno fare in modo di fare del mio meglio nel dipingere. Mi impegno affinché ogni lavoro sia migliore di quello precedente aggiungendo badges e righe molto sottili come in questo Gremio, Real Betis tra trasferta e questa divisa dell’AS Roma di casa che è stata dipinta su miniature 2K4.




Da quando è nato il “Westwood Table Soccer” ho prodotto centinaia di squadre tra quelle che sono state messe in vendita,quelle che ho dipinto per me o per le collezioni di mio padre, quelle usate come regali, quelle regalate a ex giocatori o a squadre di calcio professionistiche o addirittura quelle utilizzate come decorazioni per un matrimonio. Ho amato ogni squadra che ho preparato e continuo a divertirmi nel farlo. Ad oggi continuo a sperare arrivi l’occasione giusta per poter trasformare la mia arte in qualcosa di tangibile che, magari, possa farmi guadagnare il denaro che speravo di poter ricavare nei miei sogni di studente universitario.


Quale pensi sia il tuo miglior lavoro di sempre?

Per quanto riguarda il mio lavoro preferito posso dire di non averne uno in particolare. Amo molto quello che avevo fatto quando ero molto giovane, quelle squadre erano solo per me, per poterci giocare e per quello ci tengo particolarmente. Sono comunque molto orgoglioso di altri lavori che ho fatto, ad esempio il Leicester city che ho presentato al club il giorno del mio compleanno nel 2013, ho potuto portare la mia squadra sul campo e sono comparso sul match program in cui è stata inserita anche una mia intervista.


Inoltre c’è stato il team con la divisa del Leicester City per la finale della Coca Cola Cup che ho creato per il mio idolo Steve Walsh l’anno scorso. 


In termini di complessità nella realizzazione e di opera che ha suscitato lo stupore della gente probabilmente devo nominare la squadra con il kit del “Team GB”, le due tonalità di blu sono state mescolate per ogni giocatore singolarmente prima che il colore si asciugasse così da non avere due colori diversi alla fine.


In termini di complessità nella realizzazione e di opera che ha suscitato lo stupore della gente probabilmente devo nominare la squadra con il kit del “Team GB”, le due tonalità di blu sono state mescolate per ogni giocatore singolarmente prima che il colore si asciugasse così da non avere due colori diversi alla fine.



Quale è stato il kit più difficile da dipingere?

Il kit che mi piace di più di solito è l’ultimo che ho terminato, mi innamoro di ogni divisa che dipingo e a volte non voglio più inviarli alle persone che me li hanno commissionati, anche se loro hanno pagato per averli! Credo la mia squadra preferita sia uno dei miei Leicester City, tutti significano molto per me ma l’ultimo che ho realizzato mi ha messo in contatto con il mio “eroe calcistico” e mi ha dato una nuova idea per un business. 


Per quanto riguarda il lavoro più difficile da realizzare direi che dipenda da tanti fattori, non mi piace dipingere le strisce orizzontali, o le squadre che richiedono la creazione di colori specifici perché ciò significa che si ha solo una possibilità per trovare la tonalità giusta e dipingerci tutte le miniature, in caso contrario bisogna ricominciare tutto da capo. In sostanza credo che i più complicati che ho realizzato siano stati lo Sporting Lisbon che ho menzionato prima e il Team GB, per Team GB intendo anche la divisa da trasferta in cui le tonalità di grigio sono tutte diverse.


Hai dovuto dipingere un sacco per Subbuteopia, come è stato questo lavoro?

Parlando di Subbuteopia, devo iniziare dicendo che io ho solo dipinto il logo sulle divise delle miniature, la pelle, i capelli e le scarpe sono stati tutti realizzati da Mark e Mary Parker e per questo meritano molti riconoscimenti. Sono stato coinvolto perché mia madre cuce a maglia giocatori di Subbuteo, la troupe è venuta a intervistare lei come anche mio padre per via della passione smodata che ha per Subbuteo fin da quando era molto giovane. Entrai a far parte dello staff di Subbuteopia in quanto pittore, avevano già intervistato Mark e Mary, mentre loro avevano fatto di tutto io avevo accettato di dipingere il logo di Subbuteopia sui giocatori, abbiamo fatto qualche prova e alla fine la mia partecipazione è stata approvata così come anche la dimensione del logo. Fino a quando sono arrivati tutti gli omini non mi sono reso conto di ciò che avevo accettato di fare, ce n’erano centinaia. Li ho divisi in gruppi e ho scelto di pormi degli obiettivi giornalieri, mi sono impegnato duramente finchè non li ho finiti. Dopo aver terminato il lavoro mi sono sentito sollevato ma al contempo fiero di aver fatto qualcosa che faceva parte di quel fantastico progetto che era ed è il documentario Subbuteopia.


C'è un giocatore in particolare a cui dedicheresti uno spare?

Se potessi dedicare uno spare a qualcuno, che poi è una cosa che in parte ho già fatto con Steve Walsh regalandogli una squadra, direi appunto lui per certo! Se invece dovessi scegliere qualcuno che non ho mai conosciuto direi Gabriel "Batigol" Batistuta o David Beckham, due giocatori dalla classe eccezionale e a cui dipingerei volentieri un giocatore.


Un ringraziamento particolare a Calum e alla mia ragazza Chiara per la traduzione!

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