Una mattina di febbraio di tre anni fa stavo parlando all'università con un mio amico e gli ho chiesto per quale motivo avesse sempre addosso la sciarpa del West Ham. Non è diciamo una delle squadre che in Italia va per la maggiore! Mi ha risposto che l'aveva acquistata a Londra dopo che per molto tempo era rimasto, per così dire, colpito dal film Hooligans di Lexi Alexander.
A quel punto ho voluto capirne di più. Così appena tornato a casa ho iniziato a cercare il film in questione e l'ho guardato. Immaginavo dal titolo l'argomento che si sarebbe trattato ma non immaginavo potesse essere così interessante.
Premetto che sono contro la violenza negli stadi e sostengo che gli scontri che accadono alle partite siano procurati da gente a cui il calcio non importa niente: ma il fenomeno dell'hooliganismo affascina, sapere cosa accadeva nelle terraces negli anno '70 e '80 in Inghilterra fa parte del bagaglio culturale di una persona.
Ecco che dalle avventure di Pete Dunham, fratello di The Major ovvero il leader della firm del West Ham contro i ragazzi di Tommy Hatcher, capo dei Millwall, hanno iniziato a prendermi e a incuriosirmi sempre di più. Non so quante volte l'ho rivisto quel film nei primi mesi, adesso riuscirei a riportare anche le battute.
Avevo finalmente capito il motivo della sciarpa degli Hammers, ma a quel punto dovevo comunque andare a fondo. Io e il mio amico allora siamo tornati in discorso e mi ha spiegato che tante cose le aveva imparate leggendo un libro di uno che dell'Intercity Firm dello United ha fatto parte: Cass Pennant. Essendo a Padova sono corso in libreria e fortunatamente avevano ancora una copia di "Congratulazioni! Hai appena incontrato l'ICF", scritto per l'appunto da Pennant.
Cass, autore di una serie di libri sul tema hooliganismo, è un nero che abitava a Londra e sosteneva i Clarets&Blue. Diventato grande abbastanza da incutere un pò di timore ha iniziato a fare parte del gruppo di Bill Gardner, capo appunto dell'ICF. Nel libro sono riportati scontri (come quello a Brighton vicino alla spiaggia contro i supporters locali), aneddoti (come si costruivano le spille dell'ICF partendo da un tappo di bottiglia), collegamenti con la cultura dell'epoca (il modo di vestirsi e i gruppi punk-rock come i Cockney Rejects) e anche storie di amicizia tra i componenti della Firm.
Tra parentesi, dato che il mio amico andava spesso a trovare sua sorella a Londra, mi ha fatto avere nel giro di un paio di settimane la sciarpa ufficiale della squadra di East London.
Quindi ho guardato il film "Cass" che racconta la storia dell'hooligan dalla sua giovinezza alla maturità delle terraces e qui ho capito cosa doveva essere nella realtà trovarsi in mezzo a tutti quei tafferugli prima, durante e dopo una partita di calcio: il fil è in inglese ma le immagini sono molto esplicite rispetto a "Hooligans".
Non contento di conoscere il fenomeno dal solo punto di vista degli hooligans ho voluto prendere un libro di Bill Burford "Tra i furiosi del calcio", dove il giornalista americano racconta le vicende della firm del Manchester United viste dall'interno non con gli occhi del tifoso ma con quelli del giornalista incuriosito dal fenomeno che negli anni '80 riguardava per lo più la working-class inglese.
Tra le tante cose che ho scoperto investigando sugli hooligans è che a Padova esiste un negozio chiamato non casualmente "Intercity Firm" dove si vende tutto quell'abbigliamento che caratterizzava i tifosi delle terraces. Chiaramente la prima volta che l'ho visitato ho preso una maglia con un treno intercity stampato e con la scritta sotto il logo del West Ham "Congratulations! You've just met the ICF".
Non resta che tornare a Londra e visitare la Green Street...
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