giovedì 2 maggio 2013

La passione per il Subbuteo

Circa tre anni fa la mia ragazza mi ha regalato un libro scritto da Gabriella Greison, nota firma de La Gazzetta dello Sport, "Prossima fermata Highbury", che era una serie di racconti riguardanti il calcio londinese.
Tra i tanti racconti quello che mi ha colpito maggiormente è stato quello in cui si parlava del Charlton Athletic: il protagonista aveva per le mani una squadra di Subbuteo, il Charlton per l'appunto, per la precisione quello del '47 finalista di FA Cup, che con i suoi omini di plastica riviveva le grandi imprese passate della società a sud di Londra sconfiggendo suoi coetanei a partite di Subbuteo.
Prima di allora il Subbuteo l'avevo soltanto sentito nominare e, dato che pochissimi negozi vendevano questo materiale, non  c'avevo dato molto peso. Ma quel libro mi ha alimentato una grandissima passione per il gioco e ho iniziato a desiderare di avere una squadra. Vista la scarsa disponibilità economica in un primo momento ho acquistato solo uno spare del Manchester United su eBay portafortuna giusto per placare la voglia di avere un'intera squadra.
Ho iniziato da allora ad informarmi bene su come si giocasse frequentando il forum di OldSubbuteo dove ci sono giocatori prevalentemente italiani ma anche di altre nazionalità che raccontano delle proprie esperienze di gioco. Mi si è allora aperto un mondo: il Subbuteo non è soltanto un campetto di stoffa con degli ometti, è il gioco del calcio vero e proprio trasferito sulla tavola di casa!
Nel forum la cosa che mi ha incuriosito maggiormente è stata la sezione stadi: si va dal campetto di periferia a veri e propri stadi con telecamere annesse. C'è chi è andato oltre, costruendo anche i quartieri adiacenti agli impianti, costruendo botteghini, pub e talvolta gli store della squadra di casa. Un vero e proprio paradiso per gli appassionati di calcio, soprattutto di quello inglese dal momento che la maggior parte degli stadi riprendono modelli anglosassoni.
A questo punto si avvicinava Natale e sotto l'albero mia mamma mi ha fatto trovare la formazione nerazzurra dell'Inter di Subbuteo e il libro di Daniel Tatarsky "Subbuteo: storia illustrata della nostalgia". Evidentemente avevo sfinito chiunque con questa storia del calcio da tavolo. 
Ben presto mi sono accorto che giocare con una sola squadra era noiosetto ma soprattutto giocare senza porte e senza un vero e proprio campo era alquanto difficile. All'epifania ho preso sia i palloni che il campo da Subbuteo su Amazon a soli 6 euro.


Dopo un paio di giorni avevo il mio campo e avevo ordinato dalla Germania un lotto di 50 spettatori per la tribuna, o le tribune, a cui stavo lavorando (e che posterò a breve).
Avevo praticamente tutto se non che la mia Inter non aveva ancora un avversario. A Pasqua fortunatamente è arrivato l'Arsenal, marca Zeugo per cui con le basi diverse rispetto all'Inter. Ma tant'è, l'importante era iniziare a giocare per imparare bene questo gioco e iniziare a divertirsi.
Il solo telo del campo steso per terra però non faceva scivolare bene le miniature, che molto spesso si ritrovavano a cadere e a non beccare neanche lontanamente il pallone. Si rendeva necessario un ultimo fondamentale acquisto: una tavola di compensato dove attaccare il panno di gioco.
Da li con la mia ragazza sono iniziate le visite a diversi negozi di bricolage per cercare qualcosa che corrispondesse alle esigenze che avevo col mio campo. Una volta trovato il legno ho attaccato con le puntine il panno e da li è iniziato veramente il vero gioco del Subbuteo.
Dimenticavo le porte! Per quelle ho coinvolto mio nonno che ha fatto un vero e proprio capolavoro ricreandole praticamente identiche alle originali con materiale di recupero.


Era tutto pronto ma dopo qualche partita da solo era necessario trovare un avversario: in questo devo ringraziare enormemente la mia ragazza che, dopo aver saputo del rifiuto a giocare dei miei amici, si è prestata a giocare più di qualche partita nei pomeriggi a casa mia. Dandomi anche qualche sonora batosta.
La partita è sempre Arsenal-Inter ma conto di riuscire a prendere qualche altra squadra il prima possibile anche perchè più si impara a giocare e più diventa divertente il gioco.
Fortunatamente nell'ultimo periodo il Subbuteo sembra aver ripreso piede. In ogni caso restano sempre le persone di OldSubbuteo che tengono enormemente agli omini di plastica!

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