domenica 27 dicembre 2020

Uno scudetto incredibile quello del 1970!

Certe imprese devono per forza di cose essere celebrate, soprattutto se l'evento che si concretizza è qualcosa di più unico che raro!
L'evento in questione è niente meno che lo scudetto del Cagliari nella stagione 1969/'70, conquistato al termine di una cavalcata entusiasmante durata un anno intero grazie alle reti di Gigi Riva e alle strategie in panchina del Mister Manlio Scopigno.
In occasione del 100° anniversario della nascita del Cagliari Calcio 1920, mia mamma mi ha regalato il libro di Luca Telese "Cuori Rossoblù", un fantastico libro edito da Solferino che analizza nel dettaglio la squadra sarda che ha fatto l'impresa - portare la prima vittoria di un campionato italiano al Sud!


Partendo dalla copertina, non si può rimanere incantati dalla maglia bianca che ha accompagnato il Cagliari nelle partita di quella stagione sia allo Stadio Amsicora (impianto nel quale si disputavano le gare casalinghe rossoblù prima del Sant'Elia), sia in trasferta: si perchè quell'anno, più per scaramanzia che altro, Riva e compagni avrebbero quasi sempre utilizzato il bianco come maglia principale.
Nel libro vengono passati in rassegna tutti quei campioni, da Riva appunto a Nené, da Niccolai a Greatti!
Sono nomi che sono restati nella storia della società sarda e che tutt'ora per i tifosi rossoblù rimangono il riferimento di un qualcosa di troppo bello e grande.
Questo 2020 mi ha fatto molto riavvicinare al Cagliari, squadra che mi è sempre stata tanto simpatica, così Chiara per Natale mi ha regalato un orsacchiotto piccolissimo fatto di lana cardata (la riproduzione del mio Orso dal collare Puzzo che mi accompagna da quando ero bambino), con il logo del Cagliari Calcio sulla pancia!


E chissà che questo nuovo Casteddu, con un Godin in più, non possa togliersi qualche bella soddisfazione, 50 anni dopo quello storico scudetto e 100 dopo la nascita del club.

giovedì 24 dicembre 2020

Buon 60° Compleanno Calciatori Panini!

Buon 60° compleanno Calciatori Panini!! Eh già sono già passati ben 6 decadi dalla nascita della famosissima raccolta di figurine che ha fatto innamorare grandi e bambini.
Da quando sono diventato appassionato di calcio, ogni dicembre è count-down per prendere il prima possibile l'album e/o le figurine dei calciatori, e ogni anno sono curiosissimo di vedere le tantissime novità che l'azienda di Modena ha in serbo per i collezionisti.
Quest'anno ho deciso di non acquistare l'album ma in ogni caso Chiara mi ha regalato la fantastica Tin-Box raffigurante l'album Calciatori 1990-'91: in copertina aveva tutte le bandiere delle squadre che avrebbero preso parte al campionato di Serie A!


Dentro ad ogni Tin-Box ci sono ben 15 bustine di figu, decisamente un affare acquistare queste scatoline da collezione.
Ce ne sono 6, una per ciascuno dei 6 album (e quindi copertine) che hanno celebrato i vari decenni della raccolta!
Per quanto riguarda le figurine, anche quest'anno sono lucide e riportano tutti i dati di ciascun giocatore proprio ai bordi dell'immagine stessa.


Se devo dire a me piacciono particolarmente le maglie in quanto sono in raso e sono molto ben definite. Io ho avuto molta fortuna a trovare quelle di SSC Napoli, AS Roma e UC Sampdoria.


Non male nemmeno gli scudetti delle squadre di Serie A e Serie B: quest'anno hanno la stessa dimensione e sono presentati allo stesso modo, con lo sfondo a "mattoni-faccia-a-vista" e la cornice tricolore.


Tra le novità di quest'anno c'è una pagina dedicata agli MVP (Most Valuable Player) per ciascuno dei mesi in cui si giocherà il campionato di Serie A.
Poi tantissime conferme come le pagine Calciomercato Sky, il Film del Campionato in collaborazione con La Gazzetta dello Sport.
Le prime pagine dell'album sono dedicate a tutte le copertine degli album dei Calciatori dalla nascita nel 1961 fino ai giorni nostri: ciascuna copertina è presentata su uno sfondo che io da piccolo definivo "brillante"! Sono stato fortunato a trovare quella 1997/'98, stagione nella quale ho ricevuto il primo album Panini.


Insomma, un altro ottimo lavoro da parte di Panini che con questa collezione di Calciatori giunta alla 60a edizione ha confermato di essere una vera e propria icona per il calcio italiano!

sabato 19 dicembre 2020

Ricostruisco la storia dell'Inter

Da un pò di tempo a questa parte ho pensato sarebbe bellissimo cercare di ricostruire la storia della mia squadra del cuore, l'Inter, attraverso la collezione di alcuni oggetti che hanno segnato e contrassegnato le stagioni sportive a cui i nerazzurri hanno partecipato.
Di recente devo ammettere di aver dato una notevole accelerata nel reperimento di alcuni pezzi importanti dell'Inter, anche grazie all'aiuto del mio collega e amico Niccolò che, visitando mercatini e girando il nord Italia per lavoro, ha modo di scovare piccoli tesori che prontamente mi aiuta ad avere.
In questo post volevo fare una breve carrellata di alcuni oggetti particolarmente interessanti che ho aggiunto alla mia collezione!

1) Carte intestate Inter. Vengono direttamente da Milano, la prima è del 1958 e FC Internazionale si "difende" dall'accusa di non fornire ai reduci di guerra mutilati o invalidi abbonamenti o biglietti a tariffa ridotta.


La seconda invece è datata addirittura 1936, è intestata "Ambrosiana-Inter" e comunica agli interessati che in sede c'erano pronti gli abbonamenti per le partite della stagione in corso: parliamoci chiaro, si parla di una stagione nella quale giocava un certo Giuseppe Meazza detto il Balilla! Avere tra le mani questo documento è decisamente una grande emozione!


2) Match Programme Celtic-Inter 1972. Ho acquistato su eBay questo interessantissimo programma del match di Coppa Campioni dell'aprile 1972 tra il Celtic Glasgow e FC Internazionale. I nerazzurri, in quell'occasione, sono stati guidati alla vittoria da Sandrino Mazzola: la squadra meneghina ha terminato i 90' sullo 0-0, salvo poi vincere la gara ai calci di rigore. La finale contro l'Ajax di Cruyff non avrà lo stesso esito positivo, tuttavia questo programma è decisamente un bel reperto di una campagna europea davvero entusiasmante.


3) Calciomodelli di Brehme e Zenga. Niccolò, al ritorno da un viaggio di lavoro a Udine, mi ha regalato questi due fantastici "modellini" di Walter Zenga e di Andy Brehme trovati proprio in Friuli. Sono entrambi della collezione "Forza Campioni! Calciomodelli da collezione" del 1990/'91 e riprendono fedelmente in 3D rispettivamente il portiere ed il terzino sinistro titolari di quell'Inter che lottava fino all'ultimo contro Milan e Napoli, vere antagoniste dei nerazzurri in quegli anni. Sono davvero rifiniti benissimo, perfino le divise riportano tutti i dettagli di quelle originali che utilizzavano i calciatori.



4) Figurine Inter 2020/'21. Come ormai di consuetudine degli ultimi anni, FC Internazionale ha pubblicato la collezione di figurine interamente dedicata al Club nerazzurro: Prima Squadra, Giovanili, Calcio Femminile, Idoli del Passato, sono tutte categorie presenti nell'album! Io ho acquistato un pacchetto e Chiara me ne ha regalato un altro: ho trovato molte figurine di Andrea Ranocchia, un calciatore che ha sempre dimostrato fortissimo attaccamento ai colori della squadra di Milano.


5) Terza Maglia Inter 2020/'21. Questo è il regalo di Chiara per il primo anniversario di convivenza, e che regalo! Da inizio di questa campionato questa è stata la divisa che più mi è piaciuta: riprende quella utilizzata nella vittoriosa (in Coppa UEFA) stagione 1997/'98, con righe orizzontali nere e grigie e logo FCIM centrato nel petto. Sebbene questa maglia ad oggi sia stata utilizzata solo contro la Lazio e contro il Napoli, trovo che sia davvero una riedizione molto ben riuscita. E' stato un peccato non vederla nei palcoscenici di Champions League ma speriamo porti fortuna in altri match nel corso di questa stagione dove Mister Conte e i suoi calciatori dovranno andare alla conquista di qualche trofeo.


domenica 13 dicembre 2020

Nel cuore del Calciomercato

Esordisco dicendo che "Grand Hotel Calciomercato", di Gianluca Di Marzio e pubblicato da Cairo Editore è di gran lunga uno dei libri di calcio più belli e intriganti che abbia mai letto: lo dimostra il fatto che me lo sia finito nel giro di un paio di weekend!
Non riuscivo a staccarmi, troppi gli aneddoti legati a quel calcio che fin da quando ero ragazzino prendevano quasi la totalità del mio tempo passato in vacanza. Si perchè se tu ami una squadra, il periodo del calciomercato deve essere per forza di cose un periodo di "passione", in tutti i sensi!


In questo periodo si costruiscono le aspettative per il campionato che verrà, è durante questi giorni che si spera che un giocatore venga acquistato oppure si incrociano le dita affinchè non arrivino offerte che possano portar via il campione preferito dal proprio club!
Ebbene, dentro questo libro di Di Marzio, giornalista che attualmente lavora a Sky e che seguo assiduamente (inutile dirlo, soprattutto nel periodo caldo di calciomercato), ci sono centinaia di curiosità e testimonianze legate alle trattative più incredibili della compravendita di calciatori.
Da Maradona a Ronaldo (il fenomeno ma anche Cristiano), da Igli Tare ad Ahn, poi i giri di Pastorello, di Ausilio, di Marotta e di Paratici, le trovate di Gaucci e le fisse di Cellino! Questi e moltissimi altri sono i racconti che mi hanno intrattenuto nei pomeriggi a casa ultimamente.
Essendo dentro l'ambiente Di Marzio vive tutti quei retroscena a cui, noi comuni tifosi, non è consentito avere accesso: ecco che con Grand Hotel Calciomercato finalmente abbiamo il pass per andare a scoprire cosa c'è in realtà dietro le tante trattative estive ed invernali.
Non posso che consigliare questo libro, davvero scorrevole e scritto bene! Chiaramente in attesa di una seconda edizione, dato che, fortunatamente, il calciomercato non dorme mai.
Siccome di recente Gianluca Di Marzio ha chiesto ai lettori di dire quali fossero le trattative a cui si era più legati, io ho pensato di riportarne una qui sotto, ovvero quella di Ronaldo dall'Inter al Real Madrid.
Non è stata così felice come esperienza da tifoso nerazzurro quale sono, tuttavia ho passato l'estate 2002 a seguire la vicenda che avrebbe portato il fenomeno alla corte di Florentino Perez a Madrid: ogni giorno ricordo che leggevo la Gazzetta e il televideo, a volte sembrava che Ronnie potesse restare, altre era scontato avrebbe vestito la camiseta blanca: mi attaccavo a tutto, al mare vendevano le maglie da calcio e vedevo sempre il suo nome stampato su quella nerazzurra.. come avrebbe mai potuto cambiare?
Avevo comprato il calendario della Serie A ed era riportato il suo nome sotto la rosa dell'Inter!
Ma un brutto giorno eccolo li, al Bernabeu con la maglia bianca n. 11 in mano, era fatta..
Poi mi sono comunque affezionato a molti altri campioni nerazzurri, soprattutto a Zanetti e Cordoba, due dei più estranei alle trattative di calciomercato, per evitare evidentemente un'altra cocente delusione.

domenica 6 dicembre 2020

Barrilete cósmico... ¿de qué planeta viniste?

"...la va a tocar para Diego, ahí la tiene Maradona, lo marcan dos, pisa la pelota Maradona, arranca por la derecha el genio del fútbol mundial, y deja el tendal y va a tocar para Burruchaga... ¡Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta... Goooooool... Gooooool... ¡Quiero llorar! ¡Dios Santo, viva el fútbol! ¡Golaaaaaaazooooooo! ¡Diegooooooool! ¡Maradona! Es para llorar, perdónenme ... Maradona, en una corrida memorable, en la jugada de todos los tiempos... barrilete cósmico... ¿de qué planeta viniste? ¡Para dejar en el camino a tanto inglés! ¡Para que el país sea un puño apretado, gritando por Argentina!... Argentina 2 - Inglaterra 0... Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona... Gracias Dios, por el fútbol, por Maradona, por estas lágrimas, por este Argentina 2 - Inglaterra 0."

Così Victor Hugo Morales descriveva il goal del secolo, autore Diego Armando Maradona, l'aquilone cosmico.
Diego, oggi che scrivo questo articolo non è più sulla terra, chissà a dirla tutta se è mai appartenuto a questo nostro mondo di comuni mortali.


Si, perchè a pensarci bene, quello che faceva coi piedi, mai nessuno è riuscito a farlo - quel goal, anzi, quei due goal all'Inghilterra sono la sintesi perfetta del genio dell'argentino.
Maradona a 60 anni se n'è andato e comunque se tu ami il calcio come gioco non puoi non amare el Pibe de oro.
Inutile rimarcare come nella sua vita i momenti controversi abbiano gettato buio sulla figura di questo grande campione, quello che sempre resterà nella memoria di chiunque sono le giocate uniche di Diego.
Genialate come il riscaldamento danzante a Stoccarda, finale di Coppa Uefa, 1989, Maradona palleggia a ritmo di "Live is Life" degli Opus, oppure come il goal alla Juventus su punizione da dentro l'area, realizzato con la casacca numero 10 del Napoli.
Non basta sicuramente un post a rendere omaggio a questo campione, penso che però la gioia che ha portato ai moltissimi appassionati di calcio di tutto il pianeta sia qualcosa di unico nel suo genere!
A Napoli, quando ci sono stato ormai più di 3 anni fa, tutto parlava ancora di lui, sebbene l'ultimo tricolore portato agli azzurri sia datato 1990 - all'epoca ero tornato con 2 regali di Chiara legati a Maradona, la statuina del presepe e una maglia degli azzurri con il numero 10.


Ero riuscito a vedere l'altare con il capello del Pibe ma purtroppo non il murale nei quartieri spagnoli.. cosa che mi son ripromesso di fare assolutamente la prossima volta che potrò essere in Campania.
Di recente ho pure vinto un piatto di pizza con Maradona raffigurato come "Peebe de Pizza", di Tacchettee: adoro quell'immagine, rappresenta secondo me l'essenza di Diego, non certo quello degli ultimi periodi.


Maradona io non l'ho mai visto giocare dal vivo, rimane in ogni caso un'icona del calcio mondiale, probabilmente il più forte calciatore che abbia mai calcato un prato verde.. e il simbolo della squadra che ha vinto lo scudetto nell'anno in cui sono nato io.. Grande Diego!

domenica 29 novembre 2020

Il granata dell'Union CS

Ho sempre seguito con moltissimo interesse le sorti di una squadra con un passato decisamente importante: l'Union Clodia Sottomarina.
Da quando poi ho iniziato a frequentare più assiduamente la città di Chioggia non ho potuto fare a meno di seguirne i risultati e appassionarmi a ciò che gravita attorno alla squadra che veste in granata.
Nell'ultimo periodo poi, conosciuti i ragazzi del Museo Ballarin, ho avuto modo di entrare ancora più dentro la storia di questa società che, negli anni '70, ha vissuto periodi gloriosi addirittura in Serie C!
Tanti i campioni che hanno vestito la casacca dei veneziani, molti hanno pure calcato i campi della massima serie italiana, come Franco Cerilli e Francesco Casagrande, solo per nominarne un paio.
Attualmente l'Union CS milita nel campionato di Serie D, la scorsa travagliata stagione ha sfiorato degli storici playoff per salire di categoria! Ma da quando il Museo Ballarin ha iniziato a ricostruire il grande passato dei ciosoti (chioggiotti in dialetto locale ndr), anche le maglie indossate dai calciatori hanno iniziato a significare qualcosa.


Questa stagione, dopo anni e anni di vana ricerca, sono riuscito ad ottenere una divisa da gioco, per altro una di quelle usate dai calciatori, con tanto di numero (il 6 mio preferito, quest'anno indossato dal difensore Pastorelli o dal centrocampista Erman) e di patch Serie D ricamata sulla manica destra.


La maglia è granata, colore adottato nel 1971, dopo la fusione tra Clodia e Sottomarina, molto probabilmente in onore del Grande Torino nel quale militavano Aldo e Dino Ballarin.
Al centro, appena sotto lo sponsor "boscolo bielo", trovano spazio il leone rampante ed il cavalluccio marino, realizzati componendo le parole "UNION CLODIENSE 1971".
Sul petto serigrafato l'immancabile stemma societario, mentre a destra c'è il ricamo Erreà, ditta che con PM Sport fornisce all'Union tutto il materiale da gioco.


Il retro sul colletto presenta l'anno di fondazione 1971, quindi il nome della squadra, il numero squadrato e molto grande, ed il secondo sponsor proprio sotto la numerazione.
Ma la particolarità che più mi piace sono i bordini delle maniche: quello a sinistra è bianco-azzurro in onore all'U.S. Clodia, mentre quello a destra è nero-verde per celebrare l'U.S. Sottomarina.
La squadra allenata da Mister Andreucci è pronta a stupire e a giocarsi questo difficile campionato 2020/'21, in attesa di tornare in quel calcio professionistico dove, in passato, si è tolta più di qualche soddisfazione.

sabato 21 novembre 2020

"Mi chiamo Francesco Totti", che film!

In un'epoca dove i film al cinema non si possono andare a vedere, è uscito quello dedicato all'ex capitano dell'AS Roma Francesco Totti, intitolato appunto "Mi chiamo Francesco Totti".
Fin qui niente di strano, ne sono usciti di film in questo anomalo 2020, pochi per la verità, e ancor ameno hanno lasciato traccia.
Quello del Pupone però, distribuito su Amazon Prime Video e su Sky Cinema il lunedì 16 Novembre, ha però lasciato un'importate scia di commenti soprattutto nel mondo del calcio: in questa settimana tutti ne hanno parlato decisamente con toni positivissimi.


Il film parte dalla sera prima dell'ultima partita in carriera, tante domande per Totti, e la certezza comunque di aver incantato il popolo di Roma come nessuno prima di lui.
Quella giornata è stata lo spunto per parlare della sua vita personale e soprattutto della sua carriera calcistica, dalle giovanili con la Lodigiani (allora 3a squadra di Roma.. o 2a se si è romanisti..), passando per l'esordio in serie A ed il bellissimo rapporto con l'allora capitano giallorosso Giannini, quindi la gestione Zeman, la fascia di capitano, la maglietta "6 unica" per Ilary, lo scudetto 2000/'01, il mondiale 2006 e molto molto altro.
Non è stata di certo una carriera anonima quella dell'VIII re di Roma, come spesso è stato definito Totti dai suoi tifosi che sempre lo hanno sostenuto all'Olimpico e distante dalle mura amiche.
E' decisamente un racconto attraverso immagini che fa molto emozionare, anche se la "Maggica" non è mai stata la mia squadra, Totti è però sempre stato uno dei miei calciatori preferiti di sempre!
Da piccolo desideravo visitare la Capitale solo per lui, e quando a 16 anni son stato diverse volte nella "Città Eterna" è stata anche l'occasione per acquistare più cose possibili riguardanti Francesco Totti.
Ricordo che in un negozio in centro chiamato Calcioitalia, avevo preso la fascia da capitano della Diadora con il gladiatore disegnato - Totti l'ha usata negli anni d'oro della sua carriera e ora rimane un gran bel cimelio: come lo è il Soccerstarz che, sempre da ragazzino avevo trovato in una bustina.


E poi libri su libri, amavo le foto con Totti mentre indossava la maglia giallorossa, quindi in libreria ne ho diversi!
Continuo a dire che in questo film c'è qualcosa di speciale, forse anche perchè non si cade mai nelle banalità, anzi è tutto così vero che vengono analizzati aspetti meno belli o piacevoli della carriera del Capitano, sicuramente l'ultima gestione Spalletti ne è la prova.
Ma ciò che rimane alla fine è l'emozione che si vive ripercorrendo 25 anni di una carriera che è riassumibile in una sola parola: maggica!

domenica 15 novembre 2020

Lo stadio è pieno.. di orsetti!

Per ogni amante del calcio che si rispetti, il fatto di non andare allo stadio praticamente dallo scorso marzo è qualcosa di difficile da accettare - seppur necessaria.
Le partite in televisione si possono guardare ma, il colpo d'occhio delle tribune desolate senza dubbio non aiuta ad esaltarsi e ad incitare la squadra: si rischia insomma di distrarsi, manca quell'enfasi che solo i cori degli stadi gremiti potevano regalare. Chissà che quanto prima si possa tornare a popolare i seggiolini dei vari impianti sportivi in maniera da godersi come si deve una bella partita di calcio.
Ma nel frattempo, l'SC Heerenveen, squadra che milita in Eredivisie olandese, ha avuto una trovata a dir poco geniale: riempire gli spalti dell'Abe Lenstra Stadion con ben 15.000 orsetti, ciascuno dei quali indossava la maglia a strisce bianco blu e petali di ninfea rossi, propria della formazione della Frisia.
Nell'occasione, i locali hanno battuto 4-0 il malcapitato Emmen: evidentemente i pelosi spettatori hanno portato discreta fortuna all'11 allenato da Johnny Jansen.
Gli orsetti sono stati messi in vendita ed il ricavato interamente devoluto a fondazioni legate ai bambini malati di cancro! Inutile dire che gli stessi sono stati letteralmente andati a ruba nel giro di qualche ora.. e purtroppo non sono riuscito ad accaparrarmene uno. Resta il fatto che questa è stata un'iniziativa grandiosa da parte del club olandese.
Ho fatto però in tempo a vedere lo straordinario video dell'SC Heerenveen, dove si vede la marcia degli orsetti alla volta del Abe Lenstra Stadion, intenti a prendere i mezzi pubblici e a mangiarsi un bel panino prima di accomodarsi negli spalti.


Calcio e orsetti.. che abbinata! Personalmente impazzisco per entrambe le cose, tanto è vero che ho la casa invasa da orsi e pupazzi in generale.
Ultimamente Chiara ha cucito per un mio cane di peluche, Rolly, la maglia away dell'SV Werder Bremen 2013/'14, anno in cui ha militato tra le fila dei tedeschi Luca Caldirola, difensore di scuola Inter che da sempre ho ammirato: tanto è vero che alle spalle Rolly porta il numero 3 dell'italiano.


Ma non è l'unico caso di pupazzo con la maglia di una squadra, ho una vera e propria curva di morbidi sostenitori in camera! Arsenal, Manchester City, Everton, Inter, Piovese e PSG sono solo alcuni dei pupazzi tifosi che ho! 


Ognuno con la sua storia, con una maglia realizzata a mano o comprata, purchè la passione per il calcio non manchi mai e si continui a supportare la propria squadra anche in questo periodo dove purtroppo gli stadi devono continuare a rimanere vuoti.

sabato 7 novembre 2020

Memorabilia dell'Inter

Per come concepisco il calcio sarebbe impossibile limitarsi a seguire la mia squadra del cuore, l'Inter, solo nella stagione nella quale sta disputando le partite: per me conta molto la storia, tutti coloro che ne hanno indossato la maglia ne fanno parte e, chiaramente, la passione per il nerazzurro mi fa costantemente andare alla riscoperta del passato, soprattutto quello più distante.


Per molto tempo ho studiato la Grande Inter di Herrera, quella di Bersellini, lo scudetto dei record di Trapattoni - sono riuscito a vivermi la meravigliosa cavalcata UEFA di Ronaldo e Simoni (sebbene facessi solo la seconda elementare e i ricordi siano abbastanza annebbiati..), fino alla gloriosa conquista del Triplete di Mourinho.
Ogni epoca porta con se un'innumerevole quantità di oggetti che erano stati creati a posta, gli eroi dei campionati passati hanno firmato autografi e tutto questo non fa altro che aumentare la mia voglia di andare alla ricerca di tutto questo.
Nell'ultima settimana è successo che il mio amico e collega Niccolò trovasse, in una libreria di antiquariato, niente meno che il libro di Sandro Mazzola "La Prima Fetta di Torta" del 1977!


Ottimo ritrovamento, se non fosse che questo libro è addirittura unico nel suo genere perchè..al suo interno ha ben 3 autografi di Sandrino Mazzola, ex numero 8 e capitano dell'FC Internazionale!!


Evidentemente il precedente possessore di questo libro era riuscito a trovare la mezzala nerazzurra in più occasione e a farsi firmare il volume.
Inutile dire che ora questo libro ha un posto d'onore proprio nella vetrina delle memorabilia calcistiche.
Ma non finisce qui: un altro mio collega, Gianluca, ha avuto l'opportunità di incontrare niente meno che Massimo Paganin, ex difensore interista dal 1993 al 1997! Durante questi anni Paganin ha anche vinto la Coppa UEFA del 1994 oltre alla fascia di capitano della formazione dell'Inter!
Gianluca è riuscito a farsi firmare per me una foto che avevo trovato proprio del difensore vicentino, inutile dire che anche questa è finita dritta dritta nella mia vetrina.


Non è mai semplicissimo riuscire a trovare questo genere di cose, ma quando si riesce a ricostruire un piccolo tassello di storia della propria squadra del cuore, la soddisfazione che ne deriva è grandissima!

domenica 1 novembre 2020

Juve-Inter, una sera al Delle Alpi

Facciamo bel salto temporale indietro di circa 17 anni, io ero in terza media, l'avevo iniziata da poco, e il mio passatempo era quello di ricalcare i disegni de "La Nostra Moviola", fatti da Giovetti: me li riadattavo a piacimento, mi inventavo i goal più incredibili, quasi tutti della mia Inter.
A scuola le giornate passavano così, a trafiggere Buffon (allora come oggi portiere della Juventus) a suon di "matitate" e "pastellate" di Vieri, Recoba, Cruz, Martins. Erano i miei eroi e io quell'Inter la seguivo eccome.
Era la stagione 2003/'04, i nerazzurri come al solito mi facevano penare e, dopo qualche giornata di campionato, a Cuper era subentrato Zaccheroni.
Nel frattempo mia mamma, che come ora pensava a me costantemente, era venuta a conoscenza che il papà di una sua alunna gestisse uno Juventus Club a Piove di Sacco, proprio vicino a dove abitavo.
Senza che io sapessi nulla, in modo da non subite cocenti delusioni nel caso non fosse riuscita nell'impresa, era riuscita a prenotarmi un biglietto per il big match che si sarebbe disputato allo Stadio Delle Alpi di Torino il seguente 29 Novembre: Juventus-Inter!
Non ricordo la reazione che ho avuto a quella strabiliante notizia, ricordo come fosse ieri però che nel mio quadernino nel quale disegnavo senza sosta le moviole, gli Juve Inter hanno iniziato a pullulare!
Non stavo nella pelle e quel sabato a scuola fissavo costantemente l'orologio nel campanile della chiesa che si intravedeva dalla finestra, le parole dei professori nemmeno le sentivo, c'era la mia Inter da andare a vedere.
All'ora di pranzo, con un pullman di tifosi bianconeri, sono partito da solo alla volta di Torino, erano gasati a mille e io lo stesso: parlavano di Nedved e di Del Piero, nella mia testa invece Oba Martins faceva le capriole!
Mi hanno regalato il calendario della Juve, così ho iniziato a studiarmelo bene, è un ricordo che custodisco gelosamente tutt'ora anche perchè riporta la sfida che avrei visto di li a poco: ah, non sapevo in che settore avrei visto il match, a me bastava vederlo!


A pochi minuti dallo stadio ci siamo fermati per cenare, panino con la porchetta in piedi in autogrill, e via che si va!
Arrivati al Delle Alpi le bancarelle erano piene di maglie bianconere, io avevo scorto una sciarpa dell'Inter ma ovviamente non ho potuto prenderla!
Ho recuperato però un programma della partita che ho tenuto per tutto il tempo in tasca senza leggerlo, dato che col formato dei quotidiani ancora non andavo molto d'accordo..


All'ingresso mi hanno fatto entrare con l'abbonamento di un altro tifoso, ero nella curva della Juve, ero nel covo del tifo bianconero! Gli sfottò allo spicchio di tifosi interisti dalla parte opposta si sprecavano, del resto stiamo parlando del Derby d'Italia!
La Juventus avrebbe potuto allungare sulle inseguitrici, per l'Inter l'occasione era ghiotta per rosicchiare qualche punto agli avversari torinesi..
Ricordo benissimo il freddo gelido di quella serata, così come quel capolavoro di punizione di Julio Ricardo Cruz, proprio sotto di me e a quella curva! Un vero colpo di classe dopo appena 11 minuti di gioco.
Mi sembrava impossibile, però i nerazzurri tenevano molto bene il campo, Camoranesi si è divorato un goal gigantesco davanti a Toldo ma a parte questo nient'altro da segnalare.
Il secondo tempo è partito sulla falsa riga del primo e, dopo una sgroppata di Capitan Zanetti, Cruz ancora ha ribadito in rete il 2-0 - la Juve era davvero annichilita!
Oba Martins infine ha chiuso i conti rubando un pallone sanguinoso dai piedi di Legrottaglie, il terzo era servito.
Solo a tempo quasi scaduto Montero ha siglato il goal della bandiera, ma la mia Inter era uscita da Torino con i 3 punti in tasca!
Ero al settimo cielo, la delusione a fianco a me era palpabile ma io non stavo nella pelle: ad ogni goal non esultavo, stringevo solo il pugno in tasca del giubbotto..
Non hanno più voluto portarmi via dopo quella volta, avranno pensato che portassi sfortuna alla Juve.. non penso abbiano mai saputo la mia vera fede, è stata comunque un'esperienza meravigliosa che, a distanza di anni ricordo con immenso piacere.

sabato 24 ottobre 2020

Memorabilia: tra Vicenza Calcio e British Football

Un paio di settimane fa, sono stato a trovare Niccolò, un mio collega e ormai un amico: la passione che ci accomuna è il calcio, manco a dirlo! E ancora di più la ricerca di quel calcio passato che non c'è più, dall'epoca pionieristica, passando per gli anni '60 e '70, per finire con gli anni '90 da noi meglio conosciuti perchè abbiamo avuto modo di viverli in prima persona.
L'occasione è stata ghiotta per vedere finalmente la sua fantastica collezione di cimeli che nel corso degli anni è riuscito ad accumulare, pezzi che decisamente potrebbero fare invidia ad un museo di calcio!
La sua grande passione è il Vicenza Calcio: quello che senza ombra di dubbio mi ha colpito maggiormente è stato il raccoglitore nel quale custodisce tutti i biglietti delle partite a cui ha preso parte della squadra biancorossa: biglietti di trasferte, di match vissuti allo stadio Menti, vittorie, sconfitte e pareggi. Ogni tagliando ha il suo aneddoto, al sua storia!
Mi ha anche regalato un giornalino di presentazione del Vicenza Calcio 1995/'96, squadra che poi si sarebbe laureata vincitrice della Coppa Italia nella stagione successiva. Per questo motivo lo reputo un gran pezzo da collezione..


Sempre del Vicenza, oltre ad avere tantissime maglie, molte delle quali match worn, ha due gagliardetti della campagna di Coppa delle Coppe che i veneti hanno disputato nel 1997/'98, venendo eliminati dal Chelsea, futuro campione della competizione. Nella fattispecie i gagliardetti sono quelli di Vicenza-Roda Kerkrade (quarti di finale) e di Vicenza-Chelsea (semifinale).


Mi ha anche dato una cartolina che i biancorossi hanno stampato in occasione del lancio del loro sito web!


Altro pezzo magnifico è una schedina del Totocalcio del 1968 in cui si giocava un Inter-Brescia, match che finirà con la vittoria nerazzurra per 3-0 con la rete di Nielsen e la doppietta di Angelo Domenghini allo stadio Meazza!


Parlando di British Football invece, mi ha regalato la cartolina di uno dei miei campioni preferiti di tutti i tempi: Duncan Edwards. Edwards è stato un centrocampista di grande talento del Manchester United di Sir Matt Busby, lo stesso United che ha subito un tragico incidente aereo nel 1958!
La cartolina, edita dalla Royal Mail britannica, rievoca i più grandi campioni della storia, tra cui appunto il 18 volte nazionale inglese Duncan Edwards!


Mi ha invece lasciato senza parole vedere la maglia di Paolo Di Canio del Charlton Athletic FC, interamente rossa con il numero 11 sulle spalle, decisamente un pezzo strepitoso! Parliamo della stagione 2003/'04, quella antecedente al passaggio dell'attaccante alla Lazio.


Poi Toffs: proprio Niccolò mi ha presentato la ditta che produce a mano le maglie storiche delle maggiori compagini del mondo, non a caso lui ne ha veramente moltissime, una più bella dell'altra!

domenica 18 ottobre 2020

Superga e Grande Toro... gita a Torino!

E finalmente è arrivato il giorno in cui sono riuscito a visitare Torino, capoluogo del Piemonte e casa di due delle più grandi società calcistiche italiane come Juventus e Torino.
E' proprio la squadra granata che ha sempre suscitato in me grande fascino da quando, il destino a dir poco avverso, ha terminato in maniera incredibilmente tragica la storia di una delle compagini più forti che sia mai esistita.
Il Grande Torino, appunto, si può dire mi abbia spinto ad andare a Torino, complici le mostre chioggiotte dei fratelli Ballarin, complice il libro "Il romanzo del Grande Torino", la fiction Rai legata a questa vicenda e lo straordinario racconto di Federico Buffa, visto su Sky più e più volte.
La prima tappa non poteva essere che Superga, il colle divenuto famoso prima per la meravigliosa Basilica, che con una giornata di sole come quella che ho trovato è da togliere il fiato, poi per l'incidente aereo che ha messo fine a una storia magica, ai ragazzi del Presidente torinese e torinista Ferruccio Novo.
Il memoriale dell'accadimento è li, proprio dietro la Basilica, basta circumnavigarla in quel piazzale dal quale è possibile ammirare la città dall'alto, vederne la Mole Antonelliana e le arterie principali, interamente racchiuse da palazzi storici.
Sciarpe, gagliardetti, adesivi, pupazzi, il tutto delle più disparate squadre del mondo, fanno da cornice alla lapide nella quale sono riportati tutti i nomi degli eroi granata, dello staff tecnico del club, dei giornalisti e dell'equipaggio.


A fianco una bellissima foto gigante di quel Grande Torino, realizzata da Davide e Nicoletta del Museo Aldo e Dino Ballarin di Chioggia, e di recente installato nel terrapieno del colle e in sostituzione di un precedente che presentava qualche refuso.
Di fronte alla lapide c'è un'immagine molto bella del Capitano Valentino Mazzola, numero 10 granata, oltre ad una foto dei fratelli Ballarin.


Terminato il bellissimo giro a Superga, mi son diretto con Chiara alla volta del centro del capoluogo piemontese per raggiungere l'hotel proprio nei pressi della stazione di Porta Susa.
Messi giù i bagagli ci siamo immediatamente avviati per le vie di questa magnifica città, fino ad arrivare in Piazza Castello dove c'è il Granata Store, di modeste dimensioni ma incredibilmente ben fornito di qualsivoglia articolo del FC Torino!


Io ho acquistato la nuova maglia granata 2020/'21, logo con il Toro rampante ricamato sul petto, dettagli bianchi e scritta all'interno del colletto "GRANATA E' UNA SECONDA PELLE".


Chiara invece mi ha regalato i pantaloncini da portiere del FC Torino stagione 2019/'20, campionato nel quale la porta della squadra è stata difesa niente meno che da Salvatore Sirigu, estremo difensore passato per la nazionale azzurra!


Mi piacciono moltissimo essendo di un colore lime con i bordi granata.
Ultima tappa alla scoperta di questa fantastica società nata nel 1906 è stata la visita alla sede storica del Grande Torino in via Alfieri 6, dove la Presidenza del Torino Calcio ha lavorato dal 1929 al 1961


Chiaramente è un luogo storico per i tifosi torinisti in quanto il Presidentissimo Ferruccio Novo ha plasmato proprio qui la leggenda del Grande Torino!

domenica 11 ottobre 2020

Pomeriggio alla Pinetina

Il giorno dopo Benevento-Inter, terminato con il punteggio di 5 a 2 per i nerazzurri, sono stato ad Appiano Gentile (CO) assieme a Chiara per visitare il Suning Training Center in memory of Angelo Moratti: premetto che dopo anni e anni di onorata carriera da tifoso interista, mai prima di quest'anno ero riuscito a raggiungere la Pinetina, centro sportivo che ospita tutte le sedute di allenamento dell'Inter.


Essendo la giornata seguente un match di trasferta, ero più che sicuro che non avrei trovato anima, tanto è vero che non erano presenti tifosi ad aspettare i giocatori!
A mettermi la pulce nell'orecchio che potesse esserci qualcuno è stato il fatto che ho incrociato in macchina la ragazza che cura i social media dell'Inter che stava uscendo dal parcheggio, per cui ho iniziato a pensare che qualche personaggio della società meneghina ci sarebbe pure potuto essere.


Dopo poco tempo infatti è uscita una Volvo blu con a bordo Antonio Conte che ha salutato me e Chiara che eravamo li a farci delle foto all'ingresso: non mi aspettavo di trovare il mister dell'Inter proprio li a pochi minuti dal sorteggio dei gironi di Champions League che si sarebbe svolto quel pomeriggio.
A distanza di qualche minuto sono usciti altri membri dello staff tecnico, mentre stavamo pensando di andar via contenti del saluto del Mister, è arrivato Antonio Pintus, preparatore atletico dei nerazzurri voluto fortemente da Conte e prelevato la scorsa stagione dal Real Madrid!
Vestito con la tuta dell'Inter e anche lui in una Volvo blu molto interista, si è fermato molto gentilmente e mi ha fatto l'autografo su una busta che prontamente mi ha allungato Chiara e abbiamo fatto una foto assieme.


Anche lui era di fretta in attesa di vedere i sorteggi della serata! Questi ultimi hanno decretato che, in questa Champions League 2020/'21, l' Inter farà parte del Gruppo B assieme a Real Madrid, Shakhtar Donetsk e Borussia Moenchengladbach.
La mattina stessa, mentre ancora ero in centro a Torino, al Nike Store ho acquistato i pantaloni della tuta da allenamento dell'Inter di questa stagione: bello vedere che gli stessi sono usati da Lukaku e da Lautaro nelle sedute al Suning Training Center!


In particolare mi piace moltissimo il logo FCIM interamente di colore giallo sullo sfondo nero dei pantaloni!
Tornato da questo giro tra Torino e Como, mio nonno mi ha fatto un regalo veramente speciale e che mai mi sarei immaginato: il cuscino ufficiale dell'Inter!


Da un lato ha il logo FCIM, dall'altro la scritta INTER, in entrambi i casi con il nerazzurro a fare da sfondo!

sabato 3 ottobre 2020

MyFoodBalLand: a cena da Ciro Ferrara

Dopo un sacco di tempo dal mio primo Juventus - Inter nel lontano Novembre 2003 allo Stadio delle Alpi di Torino, sono finalmente tornato nel capoluogo Piemontese con la mia ragazza Chiara, alla ricerca di eccellenze calcistiche nella nostra penisola!
Questa volta ho pensato sarebbe stato molto interessante andare a mangiare "Da Ciro", ristorante e pizzeria di Ciro Ferrara, ex difensore del Napoli e della Juventus appunto, oltre che della Nazionale Italiana!
Ferrara per me è sempre stato un calciatore molto corretto che, pur vestendo la casacca bianconera che tanto stride con la mia passione, l'ho sempre visto un valoroso e leale combattente in campo al pari di Del Piero.
A testimonianza di questo ricordo che mia mamma, quando ero ancora ragazzino, mi ha regalato un simpaticissimo libro scritto proprio da Ciro Ferrara, libro che per altro conservo molto gelosamente, tanto mi era piaciuto!


Napoletano e classe 1967, con la maglia della Juve ha giocato ben 358 partite e segnato 20 reti: Torino è la città che lo ha di fatto adottato e lui li ha aperto il suo ristorante "Da Ciro", dove non è improbabile incontrarlo la sera mentre ci si gusta una buonissima pizza napoletana.
Lo scorso martedì sera, dopo aver prenotato per le ore 20.30, con Chiara mi sono diretto in Corso Vinzaglio a Torino, dove ha sede il ristorante: il locale è davvero molto accogliente e si respira quella veracità napoletana.


Il personale è davvero molto disponibile e accomodante, difficile trovarsi male.
Io ho ordinato una pizza Salsiccia e Friarielli, Chiara una pizza fuori menù (mezza Sant'Anastasia e mezza Ripieno al Forno), entrambe buonissime e gigantesche!



Per concludere in bellezza abbiamo preso anche una fetta di Pastiera Napoletana, anche se già eravamo pienissimi!!


L'esperienza è stata davvero bella e sicuramente tornando a Torino mi piacerebbe ritornarci, cercando di incontrare Ciro.