domenica 1 novembre 2020

Juve-Inter, una sera al Delle Alpi

Facciamo bel salto temporale indietro di circa 17 anni, io ero in terza media, l'avevo iniziata da poco, e il mio passatempo era quello di ricalcare i disegni de "La Nostra Moviola", fatti da Giovetti: me li riadattavo a piacimento, mi inventavo i goal più incredibili, quasi tutti della mia Inter.
A scuola le giornate passavano così, a trafiggere Buffon (allora come oggi portiere della Juventus) a suon di "matitate" e "pastellate" di Vieri, Recoba, Cruz, Martins. Erano i miei eroi e io quell'Inter la seguivo eccome.
Era la stagione 2003/'04, i nerazzurri come al solito mi facevano penare e, dopo qualche giornata di campionato, a Cuper era subentrato Zaccheroni.
Nel frattempo mia mamma, che come ora pensava a me costantemente, era venuta a conoscenza che il papà di una sua alunna gestisse uno Juventus Club a Piove di Sacco, proprio vicino a dove abitavo.
Senza che io sapessi nulla, in modo da non subite cocenti delusioni nel caso non fosse riuscita nell'impresa, era riuscita a prenotarmi un biglietto per il big match che si sarebbe disputato allo Stadio Delle Alpi di Torino il seguente 29 Novembre: Juventus-Inter!
Non ricordo la reazione che ho avuto a quella strabiliante notizia, ricordo come fosse ieri però che nel mio quadernino nel quale disegnavo senza sosta le moviole, gli Juve Inter hanno iniziato a pullulare!
Non stavo nella pelle e quel sabato a scuola fissavo costantemente l'orologio nel campanile della chiesa che si intravedeva dalla finestra, le parole dei professori nemmeno le sentivo, c'era la mia Inter da andare a vedere.
All'ora di pranzo, con un pullman di tifosi bianconeri, sono partito da solo alla volta di Torino, erano gasati a mille e io lo stesso: parlavano di Nedved e di Del Piero, nella mia testa invece Oba Martins faceva le capriole!
Mi hanno regalato il calendario della Juve, così ho iniziato a studiarmelo bene, è un ricordo che custodisco gelosamente tutt'ora anche perchè riporta la sfida che avrei visto di li a poco: ah, non sapevo in che settore avrei visto il match, a me bastava vederlo!


A pochi minuti dallo stadio ci siamo fermati per cenare, panino con la porchetta in piedi in autogrill, e via che si va!
Arrivati al Delle Alpi le bancarelle erano piene di maglie bianconere, io avevo scorto una sciarpa dell'Inter ma ovviamente non ho potuto prenderla!
Ho recuperato però un programma della partita che ho tenuto per tutto il tempo in tasca senza leggerlo, dato che col formato dei quotidiani ancora non andavo molto d'accordo..


All'ingresso mi hanno fatto entrare con l'abbonamento di un altro tifoso, ero nella curva della Juve, ero nel covo del tifo bianconero! Gli sfottò allo spicchio di tifosi interisti dalla parte opposta si sprecavano, del resto stiamo parlando del Derby d'Italia!
La Juventus avrebbe potuto allungare sulle inseguitrici, per l'Inter l'occasione era ghiotta per rosicchiare qualche punto agli avversari torinesi..
Ricordo benissimo il freddo gelido di quella serata, così come quel capolavoro di punizione di Julio Ricardo Cruz, proprio sotto di me e a quella curva! Un vero colpo di classe dopo appena 11 minuti di gioco.
Mi sembrava impossibile, però i nerazzurri tenevano molto bene il campo, Camoranesi si è divorato un goal gigantesco davanti a Toldo ma a parte questo nient'altro da segnalare.
Il secondo tempo è partito sulla falsa riga del primo e, dopo una sgroppata di Capitan Zanetti, Cruz ancora ha ribadito in rete il 2-0 - la Juve era davvero annichilita!
Oba Martins infine ha chiuso i conti rubando un pallone sanguinoso dai piedi di Legrottaglie, il terzo era servito.
Solo a tempo quasi scaduto Montero ha siglato il goal della bandiera, ma la mia Inter era uscita da Torino con i 3 punti in tasca!
Ero al settimo cielo, la delusione a fianco a me era palpabile ma io non stavo nella pelle: ad ogni goal non esultavo, stringevo solo il pugno in tasca del giubbotto..
Non hanno più voluto portarmi via dopo quella volta, avranno pensato che portassi sfortuna alla Juve.. non penso abbiano mai saputo la mia vera fede, è stata comunque un'esperienza meravigliosa che, a distanza di anni ricordo con immenso piacere.

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