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In rosa sono segnati gli Stadi, mentre in blu gli altri punti d'interesse calcistico!!
lunedì 28 aprile 2014
sabato 26 aprile 2014
I cappellai di Stockport
Non sarebbe giusto fare iniziare questo post dal giorno stesso in cui ho vissuto quest'esperienza, devo ricollegare il tutto al mio viaggio di ritorno da Chester nel week end di Pasqua.
In quella data, mentre ero in treno, ad Altrincham sono montati alcuni tifosi della squadra locale, diretti chissà dove. Per la verità 2 fermate dopo ho capito dove erano diretti: allo stadio dello Stockport County FC, struttura che ho pure intravisto in lontananza dai finestrini del treno.
Mancando pochi giorni al mio rientro in Italia, ho deciso con la mia ragazza che sarebbe stato bello fare un giretto da qualche parte, magari nei dintorni, l'unica accortezza era magari evitare di spendere troppo.
Così, dopo aver studiato attentamente Google Maps, mi si è riaccesa la lampadina leggendo Stockport!
L'unico problema era capire se, oltre allo stadio, ci fosse qualcos'altro di carino da vedere nel Council a sud di Manchester. E proprio qui c'è stata una grossa sorpresa, Stockport è infatti un centro incredibilmente ricco di storia e di industria: industria di cappelli, tanto è vero che Lewis Carroll, nel suo "Alice in Wanderland" si è proprio ispirato ad un cappellaio che viveva qui.
Non solo, qui ci sono innumerevoli tracce del periodo Tudor, poi il Market, la St. Mary Cathedral oltre che un'originale Art Gallery.
La prima tappa in ogni caso è stata la visita dello stadio dello Stockport County FC, Edgeley Park. Il modo più pratico per raggiungerlo è prendere il treno da Manchester Piccadilly (£2,30 andata/ritorno) e smontare a Stockport che dista poco più di 5 minuti. Da qui basta seguire le molteplici indicazioni per lo stadio e dopo nemmeno 10 minuti ci si ritrova all'ombra di questa struttura davvero molto antica.
Edgeley Park si trova in mezzo a un caseggiato, un pò come il Craven Cottage, anche qui poi si tratta di case in cui ci abitano persone benestanti, per cui difficilmente si trova spazzatura in giro e gente poco raccomandabile.
La main stand è anche la parte più antica dello stadio, è dipinta per metà di blu (colore principale della squadra) e riporta la scritta "Stockport County A.F.C.".
Qui si trova pure l'entrata per gli spogliatoi di giocatori e ufficiali di gara, oltre chiaramente a numerosi tornelli per i tifosi di casa.
Questo stadio risale addirittura al 1901, in verità per le prime partite della squadra si è dovuto attendere fino al 1902. Dopo ben 112 anni lo stadio si è meritato l'"Heritage Trust" dal council di Stockport.
Sono riuscito tra l'altro a sbirciare dentro i cancelli e ho intravisto il campo e la stand di fronte, decisamente molto bello il terreno di gioco e le tribune, anche da dentro. In giornata c'era la partita contro l'Harrogate Town, per cui anche se poca, c'era gente nei pressi dello stadio già di mattina!
Abbiamo fatto una passeggiata fino alla Cheadle End, dove lo SCFC mi aveva detto che era situato lo store ufficiale della squadra. Speravo fosse aperto in modo da prendere qualche ricordo, fortunatamente le porte erano aperte!
Dentro era davvero incredibile la varietà di prodotti che erano venduti, dalle maglie di gara (addirittura 3 e sponsorizzate Umbro), a portachiavi, le immancabili spille, pupazzi, calendari, tazze, sciarpe e non solo!!
Chiara ha preso il calendario autografato da tutti i giocatori del County e anche due bellissime spille col crest davvero particolare della squadra.
Nel frattempo ho preso la Match Card dell'ultima giornata di campionato con nientepopodimenoche Phil Jevons, capitano della formazione che proprio in questa giornata avrebbe giocato la sua ultima partita in carriera.
Usciti dal Club Shop ho fatto una foto alla Cheadle End anche se meritava nettamente meno della main stand.
Finito il giro allo stadio ci siamo recati verso il centro a visitare le numerose attrazioni che offre questo pur piccolo paese della periferia di Manchester. La cosa più interessante senza dubbio è stata l'Hat Works Museum, il museo dei cappelli. Come scrivevo prima, Stockport è famosa proprio per i cappelli, tanto è vero che il soprannome dei giocatori del County è "The Hatters".
Al museo in particolare ho immortalato un'immagine a dir poco emblematica che univa la mia passione calcistica alla città..
Stockport mi ha decisamente sorpreso, sarà che non mi aspettavo nulla di ecclatante, sarà stato il sole che ci ha accompagnato per tutta la giornata, fatto sta che mi ha davvero colpito, probabilmente anche più di Chester. La squadra poi è vecchissima ed è inutile dire che uno stadio del genere rientra sicuramente tra le mie passioni!
In quella data, mentre ero in treno, ad Altrincham sono montati alcuni tifosi della squadra locale, diretti chissà dove. Per la verità 2 fermate dopo ho capito dove erano diretti: allo stadio dello Stockport County FC, struttura che ho pure intravisto in lontananza dai finestrini del treno.
Mancando pochi giorni al mio rientro in Italia, ho deciso con la mia ragazza che sarebbe stato bello fare un giretto da qualche parte, magari nei dintorni, l'unica accortezza era magari evitare di spendere troppo.
Così, dopo aver studiato attentamente Google Maps, mi si è riaccesa la lampadina leggendo Stockport!
L'unico problema era capire se, oltre allo stadio, ci fosse qualcos'altro di carino da vedere nel Council a sud di Manchester. E proprio qui c'è stata una grossa sorpresa, Stockport è infatti un centro incredibilmente ricco di storia e di industria: industria di cappelli, tanto è vero che Lewis Carroll, nel suo "Alice in Wanderland" si è proprio ispirato ad un cappellaio che viveva qui.
Non solo, qui ci sono innumerevoli tracce del periodo Tudor, poi il Market, la St. Mary Cathedral oltre che un'originale Art Gallery.
La prima tappa in ogni caso è stata la visita dello stadio dello Stockport County FC, Edgeley Park. Il modo più pratico per raggiungerlo è prendere il treno da Manchester Piccadilly (£2,30 andata/ritorno) e smontare a Stockport che dista poco più di 5 minuti. Da qui basta seguire le molteplici indicazioni per lo stadio e dopo nemmeno 10 minuti ci si ritrova all'ombra di questa struttura davvero molto antica.
Edgeley Park si trova in mezzo a un caseggiato, un pò come il Craven Cottage, anche qui poi si tratta di case in cui ci abitano persone benestanti, per cui difficilmente si trova spazzatura in giro e gente poco raccomandabile.
La main stand è anche la parte più antica dello stadio, è dipinta per metà di blu (colore principale della squadra) e riporta la scritta "Stockport County A.F.C.".
Qui si trova pure l'entrata per gli spogliatoi di giocatori e ufficiali di gara, oltre chiaramente a numerosi tornelli per i tifosi di casa.
Questo stadio risale addirittura al 1901, in verità per le prime partite della squadra si è dovuto attendere fino al 1902. Dopo ben 112 anni lo stadio si è meritato l'"Heritage Trust" dal council di Stockport.
Sono riuscito tra l'altro a sbirciare dentro i cancelli e ho intravisto il campo e la stand di fronte, decisamente molto bello il terreno di gioco e le tribune, anche da dentro. In giornata c'era la partita contro l'Harrogate Town, per cui anche se poca, c'era gente nei pressi dello stadio già di mattina!
Abbiamo fatto una passeggiata fino alla Cheadle End, dove lo SCFC mi aveva detto che era situato lo store ufficiale della squadra. Speravo fosse aperto in modo da prendere qualche ricordo, fortunatamente le porte erano aperte!
Dentro era davvero incredibile la varietà di prodotti che erano venduti, dalle maglie di gara (addirittura 3 e sponsorizzate Umbro), a portachiavi, le immancabili spille, pupazzi, calendari, tazze, sciarpe e non solo!!
Chiara ha preso il calendario autografato da tutti i giocatori del County e anche due bellissime spille col crest davvero particolare della squadra.
Nel frattempo ho preso la Match Card dell'ultima giornata di campionato con nientepopodimenoche Phil Jevons, capitano della formazione che proprio in questa giornata avrebbe giocato la sua ultima partita in carriera.
Usciti dal Club Shop ho fatto una foto alla Cheadle End anche se meritava nettamente meno della main stand.
Finito il giro allo stadio ci siamo recati verso il centro a visitare le numerose attrazioni che offre questo pur piccolo paese della periferia di Manchester. La cosa più interessante senza dubbio è stata l'Hat Works Museum, il museo dei cappelli. Come scrivevo prima, Stockport è famosa proprio per i cappelli, tanto è vero che il soprannome dei giocatori del County è "The Hatters".
Al museo in particolare ho immortalato un'immagine a dir poco emblematica che univa la mia passione calcistica alla città..
Stockport mi ha decisamente sorpreso, sarà che non mi aspettavo nulla di ecclatante, sarà stato il sole che ci ha accompagnato per tutta la giornata, fatto sta che mi ha davvero colpito, probabilmente anche più di Chester. La squadra poi è vecchissima ed è inutile dire che uno stadio del genere rientra sicuramente tra le mie passioni!
martedì 22 aprile 2014
Alla fine, il Chester FC
Per queste vacanze pasquali, dato che mia mamma veniva a farmi visita, ho pensato che sarebbe stato bello andare a visitare una città particolare, non una delle solite che sembrano più centri commerciali che altro.
Così si è deciso di andare a Chester, cittadina dello Cheshire a pochissimi kilometri dal Galles. Ciò che rende particolare veramente questa città è la struttura degli edifici, la loro architettura stile "Tudor", sono tutte bianche con i sostegni neri o marroni, solitamente in legno.
Con una decina di sterline andata/ritorno si raggiunge Chester, da Manchester ci si mette all'incirca un'oretta e mezza se si prende il treno.
Devo dire che da subito, appena uscito dalla stazione, mi sono meravigliato di quanto bello fosse questo posto, l'unico appunto che mi viene da fare è che comunque le catene di negozi sono sempre quelle pure li.
Tra le tante cose da vedere, sono rimasto particolarmente sorpreso dalla passeggiata che si può fare dalle mura della città, mura che per altro sono del periodo romano!
La Chester Cathedral è davvero molto bella, come del resto le rive del fiume della città, il River Dee.
Ma dato che il mio mood calcistico non va mai in vacanza, dal momento che si era programmato di andare a visitare la città in questione ho iniziato a informarmi su come raggiungere lo stadio della squadra locale, il Chester Football Club, fondata nel 1885!
Lo stadio, per l'appunto, si chiama Deva Stadium e si trova decisamente fuori rispetto al centro e alle mura.
Quindi, per potere pensare di visitare questa struttura, ho dovuto informarmi se fosse aperto: qui devo proprio ammettere che il CFC non è decisamente una squadra semplice da contattare! Ne un tweet ne una mail hanno mai ricevuto una risposta, soltanto alla seconda chiamata ho ricevuto una risposta: il campo e lo store sono chiusi, ad eccezione del sabato quando si gioca!
Un vero peccato, avrei veramente voluto visitare il Deva Stadium, tuttavia non c'era verso di ottenere qualcosa: non mi sarei aspettato che una squadra di Conference Premier avesse il campo perennemente chiuso ai visitatori!
Ma la fortuna aiuta gli audaci, per cui, passeggiando nei pressi della Town Hall, ho avvistato un centro d'informazioni. Qui si vendevano souvenir di ogni genere della città, tra le miriadi di penne, spille e portachiavi però ho avvistato una borsetta del Chester Football Club..
Mia mamma ha deciso di farmi il regalo di Pasqua prendendomela e io ero decisamente soddisfatto dell'acquisto! A dire il vero è molto semplice, blu come il colore della squadra, con la stampa bianca: una vera fortuna trovare un prodotto ufficiale nel centro informazioni!!
Inoltre, facendo tappa a Waterstones, ho trovato un bellissimo libro che narrava la storia del CFC, dagli albori fino ai giorni nostri, un must per tutti i supporters dei Blues..
Ho pensato non fosse il caso di prenderlo visto il costo e il peso, in ogni caso, presso il "The Works" di Chester ho trovato un altro simpaticissimo gadget da portare a casa: un leone con la divisa inglese, creato appositamente per i mondiali..
Chiaramente Chester non può essere considerata una città calcistica, ha talmente tante cose storiche che la rendono unica che inevitabilmente il football scende in secondo piano.
Personalmente mi sono goduto questa gita alla grande, tra le altre cose ho pure avuto la fortuna di trovare qualcosa inerente al Chester FC e alla nazionale inglese di calcio.
Così si è deciso di andare a Chester, cittadina dello Cheshire a pochissimi kilometri dal Galles. Ciò che rende particolare veramente questa città è la struttura degli edifici, la loro architettura stile "Tudor", sono tutte bianche con i sostegni neri o marroni, solitamente in legno.
Con una decina di sterline andata/ritorno si raggiunge Chester, da Manchester ci si mette all'incirca un'oretta e mezza se si prende il treno.
Devo dire che da subito, appena uscito dalla stazione, mi sono meravigliato di quanto bello fosse questo posto, l'unico appunto che mi viene da fare è che comunque le catene di negozi sono sempre quelle pure li.
Tra le tante cose da vedere, sono rimasto particolarmente sorpreso dalla passeggiata che si può fare dalle mura della città, mura che per altro sono del periodo romano!
La Chester Cathedral è davvero molto bella, come del resto le rive del fiume della città, il River Dee.
Ma dato che il mio mood calcistico non va mai in vacanza, dal momento che si era programmato di andare a visitare la città in questione ho iniziato a informarmi su come raggiungere lo stadio della squadra locale, il Chester Football Club, fondata nel 1885!
Lo stadio, per l'appunto, si chiama Deva Stadium e si trova decisamente fuori rispetto al centro e alle mura.
Quindi, per potere pensare di visitare questa struttura, ho dovuto informarmi se fosse aperto: qui devo proprio ammettere che il CFC non è decisamente una squadra semplice da contattare! Ne un tweet ne una mail hanno mai ricevuto una risposta, soltanto alla seconda chiamata ho ricevuto una risposta: il campo e lo store sono chiusi, ad eccezione del sabato quando si gioca!
Un vero peccato, avrei veramente voluto visitare il Deva Stadium, tuttavia non c'era verso di ottenere qualcosa: non mi sarei aspettato che una squadra di Conference Premier avesse il campo perennemente chiuso ai visitatori!
Ma la fortuna aiuta gli audaci, per cui, passeggiando nei pressi della Town Hall, ho avvistato un centro d'informazioni. Qui si vendevano souvenir di ogni genere della città, tra le miriadi di penne, spille e portachiavi però ho avvistato una borsetta del Chester Football Club..
Mia mamma ha deciso di farmi il regalo di Pasqua prendendomela e io ero decisamente soddisfatto dell'acquisto! A dire il vero è molto semplice, blu come il colore della squadra, con la stampa bianca: una vera fortuna trovare un prodotto ufficiale nel centro informazioni!!
Inoltre, facendo tappa a Waterstones, ho trovato un bellissimo libro che narrava la storia del CFC, dagli albori fino ai giorni nostri, un must per tutti i supporters dei Blues..
Ho pensato non fosse il caso di prenderlo visto il costo e il peso, in ogni caso, presso il "The Works" di Chester ho trovato un altro simpaticissimo gadget da portare a casa: un leone con la divisa inglese, creato appositamente per i mondiali..
Chiaramente Chester non può essere considerata una città calcistica, ha talmente tante cose storiche che la rendono unica che inevitabilmente il football scende in secondo piano.
Personalmente mi sono goduto questa gita alla grande, tra le altre cose ho pure avuto la fortuna di trovare qualcosa inerente al Chester FC e alla nazionale inglese di calcio.
giovedì 17 aprile 2014
A spasso con Bert
Non mi aspetto che lo conosciate sia chiaro. Non sapevo nulla di lui nemmeno io fino a poco fa, fino all'estate scorsa, ecco.
Bert Trautmann, è di lui che parlerà questo post, è stato il portiere del Manchester City negli anni '50, ma possiamo tranquillamente sbilanciarci e dire che questo ragazzotto tedesco è proprio la più grande leggenda del club a est della città.
Il primo impatto che ho avuto con questa figura è stato al National Football Museum quando, incuriosito dal busto che ha dovuto indossare per essersi spezzato l'osso del collo, ho iniziato ad interessarmi alla sua storia.
Lo stesso giorno della mia prima visita al museo, Bert è venuto a mancare, ne hanno parlato tutti i notiziari e io, come una spugna ho iniziato ad assorbire informazioni a non finire, e ad affascinarmi pure a questo personaggio unico.
Ne parlo ora perchè ho finito il libro dedicato a lui che la mia ragazza mi ha regalato a Natale, si intitola "Trautmann's Journey" ed è stato scritto da Catrine Clay.
Ebbene, questo libro è presentato a mo' di romanzo, l'autrice ha intervistato il portierone e, dalle informazioni ricevute, ne ha tratto una storia bella, a tratti commovente, a volte dura ma alla fine lieta.
Non voglio chiaramente rovinare nulla a chi deciderà di leggere questo bellissimo racconto, in ogni caso Bert nasce e vive a Brema per tutta la sua giovane età, la seconda guerra mondiale però incombeva e Hitler, nella Germania di allora, faceva il buono e il cattivo tempo.
La "journey" di Trautmann passerà dunque per anni spesi come ragazzo nella gioventù hitleriana, quindi come soldato durante il conflitto, come prigioniero di guerra in Inghilterra e infine, come l'ho conosciuto io, come portiere dei citizens.
Proprio in quest'ultima sezione è spiegato benissimo cosa è accaduto in quella famosissima finale di FA Cup nel 1956 quando, scontratosi con Murphy, attaccante del Birmingham City, ha riportato la frattura del collo.
Incosciente e accecato dal dolore però, lui che aveva vissuto momenti ben peggiori in Russia durante i combattimenti, decide stoicamente di rimanere in campo, compiendo altre prodigiose e decisive parate, portando alla vittoria il Manchester City.
Il video al National Football Museum, alla fine, riporta "nessuno ha meritato di vincere una finale di FA Cup più di Bert Trautmann"..
Bert Trautmann, è di lui che parlerà questo post, è stato il portiere del Manchester City negli anni '50, ma possiamo tranquillamente sbilanciarci e dire che questo ragazzotto tedesco è proprio la più grande leggenda del club a est della città.
Il primo impatto che ho avuto con questa figura è stato al National Football Museum quando, incuriosito dal busto che ha dovuto indossare per essersi spezzato l'osso del collo, ho iniziato ad interessarmi alla sua storia.
Lo stesso giorno della mia prima visita al museo, Bert è venuto a mancare, ne hanno parlato tutti i notiziari e io, come una spugna ho iniziato ad assorbire informazioni a non finire, e ad affascinarmi pure a questo personaggio unico.
Ne parlo ora perchè ho finito il libro dedicato a lui che la mia ragazza mi ha regalato a Natale, si intitola "Trautmann's Journey" ed è stato scritto da Catrine Clay.
Ebbene, questo libro è presentato a mo' di romanzo, l'autrice ha intervistato il portierone e, dalle informazioni ricevute, ne ha tratto una storia bella, a tratti commovente, a volte dura ma alla fine lieta.
Non voglio chiaramente rovinare nulla a chi deciderà di leggere questo bellissimo racconto, in ogni caso Bert nasce e vive a Brema per tutta la sua giovane età, la seconda guerra mondiale però incombeva e Hitler, nella Germania di allora, faceva il buono e il cattivo tempo.
La "journey" di Trautmann passerà dunque per anni spesi come ragazzo nella gioventù hitleriana, quindi come soldato durante il conflitto, come prigioniero di guerra in Inghilterra e infine, come l'ho conosciuto io, come portiere dei citizens.
Proprio in quest'ultima sezione è spiegato benissimo cosa è accaduto in quella famosissima finale di FA Cup nel 1956 quando, scontratosi con Murphy, attaccante del Birmingham City, ha riportato la frattura del collo.
Incosciente e accecato dal dolore però, lui che aveva vissuto momenti ben peggiori in Russia durante i combattimenti, decide stoicamente di rimanere in campo, compiendo altre prodigiose e decisive parate, portando alla vittoria il Manchester City.
Il video al National Football Museum, alla fine, riporta "nessuno ha meritato di vincere una finale di FA Cup più di Bert Trautmann"..
lunedì 14 aprile 2014
Un compleanno Wanderers
Per quest'anno ho ricevuto davvero dei regali molto speciali, in particolare mia sorella, con altre persone della mia famiglia, ha deciso di regalarmi una partita in quel di Manchester.
Dato che il Manchester City l'avevo già visto e visto che anche lo United l'avevo visitato in più occasioni, ho pensato che sarebbe stato interessante andare a vedere il Bolton Wanderers FC, squadra dell'omonima cittadina nella periferia di Manchester.
Così ho deciso di prenotare i biglietti, con me è venuta anche Chiara, il processo è molto semplice in quanto basta acquistare i tagliandi dal sito ufficiale e stamparli da casa, altrimenti si possono richiedere per posta ma questo servizio a un costo considerevole anche in Inghilterra.
Incredibilmente i posti che io reputo migliori (primo anello centrale dalla parte delle panchine) erano quelli meno costosi così mi ci sono catapultato.
Il match in questione era Bolton - Barnsley FC del 12 aprile, i Trotters stanno vivendo un momento di forma eccezionale dato che arrivano da quattro ottimi risultati consecutivi, mentre i Reds hanno una situazione di classifica a dir poco allarmante, rischiano la retrocessione e per questo dovranno affrontare la partita con estrema voglia ed efficacia.
Lo scorso sabato allora siamo partiti molto presto, già di mattina, abbiamo prima preso il Metrolink da dove abito a Piccadilly Station, quindi abbiamo preso il treno per Blackpool North che fermava a Horwich Parkway, fermata che dista solamente 200 metri dallo stadio di Bolton.
Difatti, appena siamo scesi dopo nemmeno una mezz'oretta di viaggio, abbiamo subito visto in distanza il Reebok Stadium, un impianto moderno ma davvero bello, vagamente da distante mi ha ricordato il City of Manchester Stadium.
Avvicinandoci abbiamo potuto apprezzare il logo della squadra davanti all'impianto e pure la statua di Nat Lofthouse, leggenda dei Wanderers, che è stata inaugurata ad inizio stagione.
Chi, come noi, pensava che a metà aprile il tempo nel bel mezzo del Lancashire fosse clemente, si sbagliava di grosso: non ricordo sinceramente di aver patito così tanto freddo di recente, ne tanto meno di aver affrontato tutto quel vento in una sola volta.
Alle 12.30 eravamo li fuori in attesa che magari arrivassero dei giocatori per avere il loro autografo e magari una foto assieme.
Prima tappa comunque è stata il Bolton Central, in pratica la "casa del merchandise" dei whites, non solo venivano venduti prodotti di ogni genere, bensì anche biglietti ed esperienze con la squadra.
Sono rimasto veramente senza parole quando sono entrato, mai visto così tanto materiale per una squadra di Championship, ce n'era per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Incredibile ma vero, c'era l'offerta matchday: maglia home o away a £10, appena ho visto questo cartello sono andato immediatamente ad accaparrarmene una home!!
La maglia è firmata Adidas, è bianca con inserti blu e rossi, non dimenticando poi il nuovo logo con il basso la rosa rossa di Lancaster.
La mia ragazza mi ha regalato un bellissimo portachiavi dei Wanderers, mentre io ho completato lo svaligiamento con una penna e pure il match programme della partita!!
A questo punto siamo tornati in balia del brutto tempo per vedere se qualche giocatore iniziava ad arrivare allo stadio: a questo proposito ho pure chiesto a uno stewart se sapesse indicarmi da che punto dovessero arrivare, purtroppo mi ha detto che non hanno un'entrata fissa, dipende da come gli gira.
Ad essere sincero ero un pò abbattuto, non sapevo se avrei visto qualcuno del Bolton da vicino, quando all'improvviso Alan Hutton è apparso dal nulla. Ho cercato invano la penna in mezzo alle mille cose del mio sacchetto ma niente, se ne è uscita troppo tardi, quando il difensore era già in spogliatoio.
Ma non molto tempo dopo ho visto parcheggiarsi una Jaguar da cui è smontato David Wheater, altissimo difensore del Bolton che si è fermato per firmare il mio programma e pure altri.
Ora potevo veramente essere felice, pochissimo dopo comunque è arrivato pure Joe Mason, giovane classe '91 in prestito fino a questa partita dal Cardiff City. Anche qui ho avuto la possibilità di avere l'autografo e pure di pare la foto assieme.
Ho pure visto Neil Danns, il centrocampista in prestito dal Leicester, purtroppo appena ha visto un pò di tifosi ha fatto uno scatto diritto negli spogliatoi!!
Pochissimo dopo è arrivato il pullman del Barnsley FC e si è parcheggiato proprio davanti ai miei occhi. I giocatori sono scesi uno alla volta e hanno salutato tutte le persone che erano li.
Tra tutti mi hanno colpito Chris O'Grady, stella della squadra, e M'Voto, difensore francese enorme!! I reds sono entrati nello spogliatoio, poco dopo alcuni sono usciti di nuovo per dare biglietti a delle persone li fuori. Uno addirittura è andato da un bambino che stava con suo papà, a cui ha passato i tagliandi, mentre continuava a giocare e parlare col piccolo tifoso. In questo mi è davvero venuto da pensare a quanta differenza ci sia tra il calcio italiano e questo qui!!
Per ultimo è entrato il magazziniere del Barnsley, portando con se un vassoio di frutta già tagliata, probabilmente per uno spuntino all'intervallo..
Si era fatta l'1.30 per cui, una volta aperti gli ingressi del Reebok Stadium, siamo entrati per pranzare con la pizza che ci eravamo portati da casa, era davvero buona e pure lo stewart sembrava averla notata date le occhiate bramose che le lanciava!!
Il campo era in perfette condizioni ed è stata una sorpresa bellissima accorgersi di quanto vicini ai giocatori potessimo essere, difatti i posti erano in 6a fila,si potevano tranquillamente sentire i dialoghi tra i ragazzi in campo.
Dopo un pò sono usciti i portieri a fare riscaldamento, Adam Bogdan, l'estremo difensore dei Trotters era davvero in forma, il preparatore continuava a tirargli dei missili che puntualmente venivano bloccati.
E' stata la volta del resto della squadra di fare riscaldamento, al loro ingresso in campo i whites hanno ricevuto un convinto applauso; lo stesso non si può dire per gli ospiti che, nonostante la trasferta comunque, sono stati seguiti da un notevole numero di supporters. Durante il riscaldamento Danns, ha calciato un pallone in tribuna colpendo un bambino: si sarà scusato mille volte e alla fine è andato a sincerarsi di persona delle condizioni. Un bel gesto!
Il calcio d'inizio è stato posticipato di 7 minuti per commemorare l'anniversario dei 25 anni dalla tragedia di Hillsborough, inoltre è stato pure osservato un minuto di silenzio.
Pronti, partenza, via e il Barnsley è già in attacco, evidentemente la voglia di non andare in League One è più forte dei mezzi tecnici, in ogni caso il Bolton regge per tutto l'avvio di gara agli assalti dei reds.
Va detto che la formazione di casa sembrava già sazia prima ancora di iniziare, nonostante tutto è riuscita in qualche importante azione offensiva.
Quando tutto sembrava procedere tranquillamente verso una fine di primo tempo abbastanza scialba, ecco un improvviso lancio dalle retrovie del Bolton a cercare la punta Beckford. Questo, indisturbato, stoppa il pallone, salta in velocità il portiere e deposita il pallone in rete per l'1-0.
Adesso le cose si fanno particolarmente dure per gli ospiti, nel secondo tempo invece che offendere si ritraggono, lasciando in questo modo spazio all'inventiva di un ottimo Spearing, capitano dei Trotters.
A pochi minuti dalla fine poi succede l'impensabile: da un disimpegno sbagliato dalla difesa lancastriana, ne approfitta il Barnsley con il suo attaccante che entra in area e viene falciato da Baptiste! Il rigore, ineccepibile va detto, viene concesso: si incarica della battuta O'Grady che si fa incredibilmente impnotizzare da Bogdan e manda il pallone addosso il palo. Lo sdegno dei tifosi reds è grande, la delusione ancora di più quando, dopo un paio di altre sortite offensive del Bolton, l'arbitro mette fine alla partita.
Così si è concluso l'incontro, io con Chiara siamo andati a fare un bel giretto al centro commerciale proprio adiacente allo stadio, a coronamento di una giornata pressochè perfetta!!
A Bolton hanno costruito un impianto nuovo, funzionale, accogliente: un lavoro fatto con la testa che ha aiutato a legare ulteriormente i tifosi alla squadra. Questa è senza dubbio un'esperienza che rifarei immediatamente!!
Dato che il Manchester City l'avevo già visto e visto che anche lo United l'avevo visitato in più occasioni, ho pensato che sarebbe stato interessante andare a vedere il Bolton Wanderers FC, squadra dell'omonima cittadina nella periferia di Manchester.
Così ho deciso di prenotare i biglietti, con me è venuta anche Chiara, il processo è molto semplice in quanto basta acquistare i tagliandi dal sito ufficiale e stamparli da casa, altrimenti si possono richiedere per posta ma questo servizio a un costo considerevole anche in Inghilterra.
Incredibilmente i posti che io reputo migliori (primo anello centrale dalla parte delle panchine) erano quelli meno costosi così mi ci sono catapultato.
Il match in questione era Bolton - Barnsley FC del 12 aprile, i Trotters stanno vivendo un momento di forma eccezionale dato che arrivano da quattro ottimi risultati consecutivi, mentre i Reds hanno una situazione di classifica a dir poco allarmante, rischiano la retrocessione e per questo dovranno affrontare la partita con estrema voglia ed efficacia.
Lo scorso sabato allora siamo partiti molto presto, già di mattina, abbiamo prima preso il Metrolink da dove abito a Piccadilly Station, quindi abbiamo preso il treno per Blackpool North che fermava a Horwich Parkway, fermata che dista solamente 200 metri dallo stadio di Bolton.
Difatti, appena siamo scesi dopo nemmeno una mezz'oretta di viaggio, abbiamo subito visto in distanza il Reebok Stadium, un impianto moderno ma davvero bello, vagamente da distante mi ha ricordato il City of Manchester Stadium.
Avvicinandoci abbiamo potuto apprezzare il logo della squadra davanti all'impianto e pure la statua di Nat Lofthouse, leggenda dei Wanderers, che è stata inaugurata ad inizio stagione.
Chi, come noi, pensava che a metà aprile il tempo nel bel mezzo del Lancashire fosse clemente, si sbagliava di grosso: non ricordo sinceramente di aver patito così tanto freddo di recente, ne tanto meno di aver affrontato tutto quel vento in una sola volta.
Alle 12.30 eravamo li fuori in attesa che magari arrivassero dei giocatori per avere il loro autografo e magari una foto assieme.
Prima tappa comunque è stata il Bolton Central, in pratica la "casa del merchandise" dei whites, non solo venivano venduti prodotti di ogni genere, bensì anche biglietti ed esperienze con la squadra.
Sono rimasto veramente senza parole quando sono entrato, mai visto così tanto materiale per una squadra di Championship, ce n'era per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Incredibile ma vero, c'era l'offerta matchday: maglia home o away a £10, appena ho visto questo cartello sono andato immediatamente ad accaparrarmene una home!!
La maglia è firmata Adidas, è bianca con inserti blu e rossi, non dimenticando poi il nuovo logo con il basso la rosa rossa di Lancaster.
La mia ragazza mi ha regalato un bellissimo portachiavi dei Wanderers, mentre io ho completato lo svaligiamento con una penna e pure il match programme della partita!!
A questo punto siamo tornati in balia del brutto tempo per vedere se qualche giocatore iniziava ad arrivare allo stadio: a questo proposito ho pure chiesto a uno stewart se sapesse indicarmi da che punto dovessero arrivare, purtroppo mi ha detto che non hanno un'entrata fissa, dipende da come gli gira.
Ad essere sincero ero un pò abbattuto, non sapevo se avrei visto qualcuno del Bolton da vicino, quando all'improvviso Alan Hutton è apparso dal nulla. Ho cercato invano la penna in mezzo alle mille cose del mio sacchetto ma niente, se ne è uscita troppo tardi, quando il difensore era già in spogliatoio.
Ma non molto tempo dopo ho visto parcheggiarsi una Jaguar da cui è smontato David Wheater, altissimo difensore del Bolton che si è fermato per firmare il mio programma e pure altri.
Ora potevo veramente essere felice, pochissimo dopo comunque è arrivato pure Joe Mason, giovane classe '91 in prestito fino a questa partita dal Cardiff City. Anche qui ho avuto la possibilità di avere l'autografo e pure di pare la foto assieme.
Ho pure visto Neil Danns, il centrocampista in prestito dal Leicester, purtroppo appena ha visto un pò di tifosi ha fatto uno scatto diritto negli spogliatoi!!
Pochissimo dopo è arrivato il pullman del Barnsley FC e si è parcheggiato proprio davanti ai miei occhi. I giocatori sono scesi uno alla volta e hanno salutato tutte le persone che erano li.
Tra tutti mi hanno colpito Chris O'Grady, stella della squadra, e M'Voto, difensore francese enorme!! I reds sono entrati nello spogliatoio, poco dopo alcuni sono usciti di nuovo per dare biglietti a delle persone li fuori. Uno addirittura è andato da un bambino che stava con suo papà, a cui ha passato i tagliandi, mentre continuava a giocare e parlare col piccolo tifoso. In questo mi è davvero venuto da pensare a quanta differenza ci sia tra il calcio italiano e questo qui!!
Per ultimo è entrato il magazziniere del Barnsley, portando con se un vassoio di frutta già tagliata, probabilmente per uno spuntino all'intervallo..
Si era fatta l'1.30 per cui, una volta aperti gli ingressi del Reebok Stadium, siamo entrati per pranzare con la pizza che ci eravamo portati da casa, era davvero buona e pure lo stewart sembrava averla notata date le occhiate bramose che le lanciava!!
Il campo era in perfette condizioni ed è stata una sorpresa bellissima accorgersi di quanto vicini ai giocatori potessimo essere, difatti i posti erano in 6a fila,si potevano tranquillamente sentire i dialoghi tra i ragazzi in campo.
Dopo un pò sono usciti i portieri a fare riscaldamento, Adam Bogdan, l'estremo difensore dei Trotters era davvero in forma, il preparatore continuava a tirargli dei missili che puntualmente venivano bloccati.
E' stata la volta del resto della squadra di fare riscaldamento, al loro ingresso in campo i whites hanno ricevuto un convinto applauso; lo stesso non si può dire per gli ospiti che, nonostante la trasferta comunque, sono stati seguiti da un notevole numero di supporters. Durante il riscaldamento Danns, ha calciato un pallone in tribuna colpendo un bambino: si sarà scusato mille volte e alla fine è andato a sincerarsi di persona delle condizioni. Un bel gesto!
Il calcio d'inizio è stato posticipato di 7 minuti per commemorare l'anniversario dei 25 anni dalla tragedia di Hillsborough, inoltre è stato pure osservato un minuto di silenzio.
Pronti, partenza, via e il Barnsley è già in attacco, evidentemente la voglia di non andare in League One è più forte dei mezzi tecnici, in ogni caso il Bolton regge per tutto l'avvio di gara agli assalti dei reds.
Va detto che la formazione di casa sembrava già sazia prima ancora di iniziare, nonostante tutto è riuscita in qualche importante azione offensiva.
Quando tutto sembrava procedere tranquillamente verso una fine di primo tempo abbastanza scialba, ecco un improvviso lancio dalle retrovie del Bolton a cercare la punta Beckford. Questo, indisturbato, stoppa il pallone, salta in velocità il portiere e deposita il pallone in rete per l'1-0.
Adesso le cose si fanno particolarmente dure per gli ospiti, nel secondo tempo invece che offendere si ritraggono, lasciando in questo modo spazio all'inventiva di un ottimo Spearing, capitano dei Trotters.
A pochi minuti dalla fine poi succede l'impensabile: da un disimpegno sbagliato dalla difesa lancastriana, ne approfitta il Barnsley con il suo attaccante che entra in area e viene falciato da Baptiste! Il rigore, ineccepibile va detto, viene concesso: si incarica della battuta O'Grady che si fa incredibilmente impnotizzare da Bogdan e manda il pallone addosso il palo. Lo sdegno dei tifosi reds è grande, la delusione ancora di più quando, dopo un paio di altre sortite offensive del Bolton, l'arbitro mette fine alla partita.
Così si è concluso l'incontro, io con Chiara siamo andati a fare un bel giretto al centro commerciale proprio adiacente allo stadio, a coronamento di una giornata pressochè perfetta!!
A Bolton hanno costruito un impianto nuovo, funzionale, accogliente: un lavoro fatto con la testa che ha aiutato a legare ulteriormente i tifosi alla squadra. Questa è senza dubbio un'esperienza che rifarei immediatamente!!
domenica 13 aprile 2014
Assaggi di Brasile 2014..
Mancano giusto un paio di mesi all'inizio dei Mondiale, un appuntamento a dir poco imperdibile per ogni appassionato di calcio.
Quest'anno saranno disputati in Brasile, un peccato da un lato perchè sarà difficile seguirli dato l'orario delle partite ma l'entusiasmo è alle stelle.
Il primo assaggio di questo spirito l'ho avuto circa un mese fa quando, al National Football Museum, è stata organizzata una piccola festa per inaugurare il count down per questo incredibile evento.
Con l'occasione sono stati invitati ballerini di samba e di capoeira, freestyler che facevano di tutto col pallone ai piedi, un piccolo buffet e una statua a dimensione reale di Pelè. Vedendola, devo essere onesto, ho pensato si trattasse di una persona reale, dopo qualche minuto di immobilità ho realizzato che era solo una copia fatta molto bene!!
Giusto un paio di giorni fa sono stato ad un Tesco, nota catena di supermercati inglese ed ho visto uno stand in parte ai giornali che inevitabilmente attirava l'attenzione per i colori sgargianti.
Mi sono avvicinato ed ho visto che si trattava dei nuovi album Panini dedicati ai mondiali di Brasile 2014, il discorso è che erano distribuiti gratuitamente con all'interno la figurina di Cristiano Ronaldo!! Non ho resistito e subito l'ho preso..
In seguito Chiara mi ha fatto una bellissima sorpresa prendendomi pure una bustina giusto per riempire qualche spazio, tra quelle che ho trovato ho deciso di postare Milner, dato che l'ho visto giocare proprio qui a Manchester.
In questa collezione le figurine sono leggermente più piccole di dimensione, a lato riportano alcune informazioni sul giocatore.
Dicevo che questo stand attirava l'attenzione, anche perchè non c'erano soltanto album Panini, ma pure le cards Match Attax della competizione iridata.
C'erano infine anche degli ometti simili ai Lego che già avevo visto a Londra nel 2012, io non riuscivo a resistere dal prenderne almeno uno così, dato che si stava facendo una spesetta, Chiara ha pensato di prenderne uno.
Una volta aperto ho trovato niente meno che David Luiz del Brasile. In effetti speravamo entrambi di trovarlo, troppo caratteristico con quei capelli, inoltre gioca per il Chelsea, squadra inglese che ammiro!!
Ci stava che iniziasse a propagarsi questa atmosfera mondiale, non vedevo l'ora..
Quest'anno saranno disputati in Brasile, un peccato da un lato perchè sarà difficile seguirli dato l'orario delle partite ma l'entusiasmo è alle stelle.
Il primo assaggio di questo spirito l'ho avuto circa un mese fa quando, al National Football Museum, è stata organizzata una piccola festa per inaugurare il count down per questo incredibile evento.
Con l'occasione sono stati invitati ballerini di samba e di capoeira, freestyler che facevano di tutto col pallone ai piedi, un piccolo buffet e una statua a dimensione reale di Pelè. Vedendola, devo essere onesto, ho pensato si trattasse di una persona reale, dopo qualche minuto di immobilità ho realizzato che era solo una copia fatta molto bene!!
Giusto un paio di giorni fa sono stato ad un Tesco, nota catena di supermercati inglese ed ho visto uno stand in parte ai giornali che inevitabilmente attirava l'attenzione per i colori sgargianti.
Mi sono avvicinato ed ho visto che si trattava dei nuovi album Panini dedicati ai mondiali di Brasile 2014, il discorso è che erano distribuiti gratuitamente con all'interno la figurina di Cristiano Ronaldo!! Non ho resistito e subito l'ho preso..
In seguito Chiara mi ha fatto una bellissima sorpresa prendendomi pure una bustina giusto per riempire qualche spazio, tra quelle che ho trovato ho deciso di postare Milner, dato che l'ho visto giocare proprio qui a Manchester.
In questa collezione le figurine sono leggermente più piccole di dimensione, a lato riportano alcune informazioni sul giocatore.
Dicevo che questo stand attirava l'attenzione, anche perchè non c'erano soltanto album Panini, ma pure le cards Match Attax della competizione iridata.
C'erano infine anche degli ometti simili ai Lego che già avevo visto a Londra nel 2012, io non riuscivo a resistere dal prenderne almeno uno così, dato che si stava facendo una spesetta, Chiara ha pensato di prenderne uno.
Una volta aperto ho trovato niente meno che David Luiz del Brasile. In effetti speravamo entrambi di trovarlo, troppo caratteristico con quei capelli, inoltre gioca per il Chelsea, squadra inglese che ammiro!!
Ci stava che iniziasse a propagarsi questa atmosfera mondiale, non vedevo l'ora..
giovedì 10 aprile 2014
I ragazzi del '92
Lo scorso Natale la mia ragazza mi ha fatto un regalo veramente bello, il DVD di "Class of '92". Proprio durante le festività era uscito questo film, era stato abbondantemente pubblicizzato qui a Manchester e alla fine, dopo averlo desiderato per un bel pò, me lo sono ritrovato sotto l'albero.
In pratica questo DVD parla della storia di 6 ragazzi come gli altri che però sono diventati leggenda: David Beckham, Ryan Giggs, Phil e Gary Neville, Nicky Butt e Paul Scholes. Ad accomunarli è il fatto di aver giocato in una squadra grandiosa, la youth team del Manchester United nel 1992, per poi prendersi il loro posto nella prima squadra dei Red Devils, proprio sotto la guida di Sir Alex Ferguson.
Nel documentario/film, sono intervistati tutti i protagonisti, ognuno di loro rievoca dei ricordi molto simpatici dei tempi passati nello United, si parla di partite indimenticabili come la finale al Camp Nou tra Manchester e Bayern Monaco.
A me personalmente ha fatto piacere vedere la semplicità di questi ragazzi, primo tra tutti Beckham che viene osannato come non so che, ma alla fine si rivela sempre un ragazzo come gli altri. Un aneddoto che mi ha colpito è il fatto che lo zio tifoso del Tottenham e il papà sostenitore dello United, a tutti i Natali gli regalassero una maglia delle rispettive squadre.
Oppure Giggs, parlando dei fratelli Neville, ha ricordato di come si preoccupassero sempre di essere preparati prima di ogni partita, davvero scene che non ci si aspetterebbe da questi miti ma che fanno capire come anche loro vivano tutto questo come un vero e proprio sogno realizzato.
"Class of '92" è interamente in inglese e senza sottotitoli, in ogni caso, va detto, merita essere visto da tutti i tifosi del calcio inglese.
Sempre durante le festività natalizie, all'Epifania, la mia ragazza Chiara mi ha regalato bagnoschiuma e deodorante di Beckham, giocatore della classe del '92 che ho sempre ammirato!!
Colgo l'occasione di questo post per comunicare che il Salford City FC, squadra che recentemente ho seguito e a cui ho dedicato un paio di post, è stato recentemente acquistato da questi ragazzi che hanno intenzione di farla crescere apportando nuove risorse al club della Manchester Nord-Occidentale.
In pratica questo DVD parla della storia di 6 ragazzi come gli altri che però sono diventati leggenda: David Beckham, Ryan Giggs, Phil e Gary Neville, Nicky Butt e Paul Scholes. Ad accomunarli è il fatto di aver giocato in una squadra grandiosa, la youth team del Manchester United nel 1992, per poi prendersi il loro posto nella prima squadra dei Red Devils, proprio sotto la guida di Sir Alex Ferguson.
Nel documentario/film, sono intervistati tutti i protagonisti, ognuno di loro rievoca dei ricordi molto simpatici dei tempi passati nello United, si parla di partite indimenticabili come la finale al Camp Nou tra Manchester e Bayern Monaco.
A me personalmente ha fatto piacere vedere la semplicità di questi ragazzi, primo tra tutti Beckham che viene osannato come non so che, ma alla fine si rivela sempre un ragazzo come gli altri. Un aneddoto che mi ha colpito è il fatto che lo zio tifoso del Tottenham e il papà sostenitore dello United, a tutti i Natali gli regalassero una maglia delle rispettive squadre.
Oppure Giggs, parlando dei fratelli Neville, ha ricordato di come si preoccupassero sempre di essere preparati prima di ogni partita, davvero scene che non ci si aspetterebbe da questi miti ma che fanno capire come anche loro vivano tutto questo come un vero e proprio sogno realizzato.
"Class of '92" è interamente in inglese e senza sottotitoli, in ogni caso, va detto, merita essere visto da tutti i tifosi del calcio inglese.
Sempre durante le festività natalizie, all'Epifania, la mia ragazza Chiara mi ha regalato bagnoschiuma e deodorante di Beckham, giocatore della classe del '92 che ho sempre ammirato!!
Colgo l'occasione di questo post per comunicare che il Salford City FC, squadra che recentemente ho seguito e a cui ho dedicato un paio di post, è stato recentemente acquistato da questi ragazzi che hanno intenzione di farla crescere apportando nuove risorse al club della Manchester Nord-Occidentale.
lunedì 7 aprile 2014
Spotting Subbuteo!!
La patria del Subbuteo non può che essere l'Inghilterra, qui difatti è nato il noto gioco che di recente sta venendo rivalutato da grandi e piccini.
Peter Adolph, negli anni che furono, ha sviluppato un'idea già esistente, dando origine di fatto agli ometti che tanto sono diventati celebri nel tempo.
In questo breve post ci tenevo a mostrare delle testimonianze concrete di questo gioco nella città in cui vivo, Manchester, dove il Subbuteo sembra davvero aver lasciato una profonda traccia.
Innanzi tutto è possibile visitare al secondo livello del National Football Museum un'ampia bacheca in cui sono esposte squadre, accessori come la torretta per la BBC, oppure vari palloni, il tabellone segna punti, i primi esempi di omini fatti di cellulosa, HW, LW, bandierine e porte, insomma: chi più ne ha, più ne metta!!
Mi è piaciuto davvero molto tra l'altro vedere una piccolissima insenatura sul muro del museo in cui sono esposti altri omini che giocano una partita 5 vs 5.
Il bello però l'ho scoperto poco tempo fa quando, passeggiando per i Northern Quarters della città, sono capitato dalle parti della sede, o presunta tale dato che sebra tutto molto abbandonato, della Umbro. Facendo molta attenzione non ho potuto fare a meno di notare degli omini che giocavano con un pallone Umbro!!
Una delle due squadre rappresentava chiaramente il Manchester United, l'altra aveva una divisa bianconera ma non saprei a quale società faccia riferimento. Una cosa è certa, e cioè che quella vetrina è stata allestita un bel pò di tempo fa visto che le miniature erano abbastanza sbiadite e il vetro parecchio impolverato..
Peter Adolph, negli anni che furono, ha sviluppato un'idea già esistente, dando origine di fatto agli ometti che tanto sono diventati celebri nel tempo.
In questo breve post ci tenevo a mostrare delle testimonianze concrete di questo gioco nella città in cui vivo, Manchester, dove il Subbuteo sembra davvero aver lasciato una profonda traccia.
Innanzi tutto è possibile visitare al secondo livello del National Football Museum un'ampia bacheca in cui sono esposte squadre, accessori come la torretta per la BBC, oppure vari palloni, il tabellone segna punti, i primi esempi di omini fatti di cellulosa, HW, LW, bandierine e porte, insomma: chi più ne ha, più ne metta!!
Mi è piaciuto davvero molto tra l'altro vedere una piccolissima insenatura sul muro del museo in cui sono esposti altri omini che giocano una partita 5 vs 5.
Il bello però l'ho scoperto poco tempo fa quando, passeggiando per i Northern Quarters della città, sono capitato dalle parti della sede, o presunta tale dato che sebra tutto molto abbandonato, della Umbro. Facendo molta attenzione non ho potuto fare a meno di notare degli omini che giocavano con un pallone Umbro!!
Una delle due squadre rappresentava chiaramente il Manchester United, l'altra aveva una divisa bianconera ma non saprei a quale società faccia riferimento. Una cosa è certa, e cioè che quella vetrina è stata allestita un bel pò di tempo fa visto che le miniature erano abbastanza sbiadite e il vetro parecchio impolverato..
mercoledì 2 aprile 2014
United-Bayern l'ho vista lo stesso
Il Manchester United è riuscito a superare il turno contro i greci dell'Olympiacos, il sorteggio di Nyon a questo punto li ha messi di fronte ad un'altra molto difficile situazione, o per meglio dire, formazione. Quella del FC Bayern Munchen, compagine tedesca attualmente campione in carica della Champions League.
Come al solito, saputo di questa imperdibile occasione, sono andato alla disperata ricerca di tagliandi per vedere il match, quando mi sono ritrovato di fronte una cocente delusione: non avendo mai visto una partita dello United non potevo nemmeno candidarmi ad ottenere dei biglietti!
Pazienza, la partita me la sarei goduta ugualmente, magari in maniera alternativa!! Così, il giorno prestabilito, sono andato prima possibile all'Old Trafford, sempre con la mia ragazza al seguito, con la speranza di vedere i giocatori entrare allo stadio.
Scesi dal Metrolink ci siamo diretti verso lo stadio e nel tragitto ho comprato un badge della partita da uno dei pochi sognori che li vendono.
Incredibilmente questo, resosi contodi trovarsi davanti a due veneti, ha sfoggiato tutta la sua bravura nel parlare in dialetto veneto, dicendo che aveva vissuto per molti anni a Venezia, prima di tornare a Manchester. Insomma, un inglese che parla veneto non è cosa da tutti i giorni, soprattutto trovarlo nella strada per l'Old Trafford!!
Nel frattempo, tra i numerosissimi tifosi dello United e qualche bavarese nei vestiti tipici della loro regione che affollavano il piazzale della Matt Busby Stand, si facevano largo i bagarini, gli unici ad essere in possesso dei biglietti..ho sentito alcuni chiedere fino a £5,000 per vedere la partita!!
Non essendoci verso di entrare siamo allora andati a vedere l'ingresso dei giocatori allo stadio. Come sempre i primi ad arrivare sono stati quelli del Manchester, il loro pullman completamente nero li ha smontati a pochi metri dallo stadio così si sono solamente intravisti. Fortunatamente questa volta sono riuscito a fotografare Fellaini, probabilmente il giocatore più caratteristico per via dei capelli.
Poco prima erano arrivati Sir Alex Ferguson, l'ex portiere Peter Schmeichel ed il mega Mercedes nero dei Glazers, i proprietari del Manchester United.
Una decina di minuti più tardi è arrivato anche il pullman del Bayern, davvero bellissimo e personalizzato con colore e stemma della formazione bavarese.
Sono riuscito a intravedere mentre entravano Guardiola, Ribery, Schweinsteiger e Van Buyten, anche loro con la tuta di rappresentanza. Un vero peccato che queste squadre non si concedano minimamente ai tifosi, in ogni caso è sempre molto bello partecipare a questi eventi.
Prima di tornare verso casa ci siamo presi un bel panino con pulled pork e salsa gravy, giusto per godere appieno lo spirito della Champions League.
A casa poi mi sono seguito la partita su itv, decisamente un livello altissimo di calcio giocato che ha portato ad un pareggio per 1a1, risultato che lascia aperte le porte per qualsiasi esito!!
Come al solito, saputo di questa imperdibile occasione, sono andato alla disperata ricerca di tagliandi per vedere il match, quando mi sono ritrovato di fronte una cocente delusione: non avendo mai visto una partita dello United non potevo nemmeno candidarmi ad ottenere dei biglietti!
Pazienza, la partita me la sarei goduta ugualmente, magari in maniera alternativa!! Così, il giorno prestabilito, sono andato prima possibile all'Old Trafford, sempre con la mia ragazza al seguito, con la speranza di vedere i giocatori entrare allo stadio.
Scesi dal Metrolink ci siamo diretti verso lo stadio e nel tragitto ho comprato un badge della partita da uno dei pochi sognori che li vendono.
Incredibilmente questo, resosi contodi trovarsi davanti a due veneti, ha sfoggiato tutta la sua bravura nel parlare in dialetto veneto, dicendo che aveva vissuto per molti anni a Venezia, prima di tornare a Manchester. Insomma, un inglese che parla veneto non è cosa da tutti i giorni, soprattutto trovarlo nella strada per l'Old Trafford!!
Nel frattempo, tra i numerosissimi tifosi dello United e qualche bavarese nei vestiti tipici della loro regione che affollavano il piazzale della Matt Busby Stand, si facevano largo i bagarini, gli unici ad essere in possesso dei biglietti..ho sentito alcuni chiedere fino a £5,000 per vedere la partita!!
Non essendoci verso di entrare siamo allora andati a vedere l'ingresso dei giocatori allo stadio. Come sempre i primi ad arrivare sono stati quelli del Manchester, il loro pullman completamente nero li ha smontati a pochi metri dallo stadio così si sono solamente intravisti. Fortunatamente questa volta sono riuscito a fotografare Fellaini, probabilmente il giocatore più caratteristico per via dei capelli.
Poco prima erano arrivati Sir Alex Ferguson, l'ex portiere Peter Schmeichel ed il mega Mercedes nero dei Glazers, i proprietari del Manchester United.
Una decina di minuti più tardi è arrivato anche il pullman del Bayern, davvero bellissimo e personalizzato con colore e stemma della formazione bavarese.
Sono riuscito a intravedere mentre entravano Guardiola, Ribery, Schweinsteiger e Van Buyten, anche loro con la tuta di rappresentanza. Un vero peccato che queste squadre non si concedano minimamente ai tifosi, in ogni caso è sempre molto bello partecipare a questi eventi.
Prima di tornare verso casa ci siamo presi un bel panino con pulled pork e salsa gravy, giusto per godere appieno lo spirito della Champions League.
A casa poi mi sono seguito la partita su itv, decisamente un livello altissimo di calcio giocato che ha portato ad un pareggio per 1a1, risultato che lascia aperte le porte per qualsiasi esito!!
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