Di recente Netflix ha lanciato una serie chiamata "The English Game" che ripercorre la strana vicenda di Suter che, per approdare dal Partick, compagine scozzese, alla squadra del Lancashire chiamata Darwin e per trasferirsi nell'omonima città, ha ricevuto denaro.
Stessa dinamica accadrà per il suo trasferimento al Blackburn Rovers.
Ai tempi dei pionieri in Inghilterra e nel resto del mondo mai si era verificato un fatto simile. Dimentichiamoci i faraonici ingaggi moderni, un tempo il football era giocato esclusivamente dalle classi aristocratiche che vedevano il pallone come un vero e proprio passatempo: diversa la situazione di chi era dotato atleticamente e tecnicamente ma che doveva passare le giornate in fabbrica e non aveva tempo per sostenere gli allenamenti necessari.
La storia trasmessa da Netflix nel corso di 6 episodi vede la figura di Suter contrapporsi a quella del gentiluomo inglese Arthur Kinnaird, imprenditore e giocatore di punta dell'Old Etonians per la conquista della FA Cup.
Sebbene la storia non ricalchi fedelmente i veri fatti accaduti, va dato atto che ci sono numerosissimi interessanti spunti e aneddoti per il calcio dell'epoca, primo tra tutti, a mio avviso, l'esultanza a testa in giù di Lord Kinnaird, marchio di fabbrica del calciatore.
Le ambientazioni nell'Inghilterra dell'800 sono davvero suggestive, così come lo sono le divise da calcio dell'epoca e i palloni.
Tutto questo mi ha rimandato con la mente al National Football Museum di Manchester che ho avuto il piacere di visitare numerose volte: li c'era una statua di Arthur Kinnaird e li Chiara mi ha regalato il libro "The Rules of Association Football 1863" con le regole agli albori del calcio, oltre che una medaglietta del NFM stesso.
L'idea di realizzare una serie sul football pionieristico la trovo un'idea assolutamente interessante, la realizzazione senza dubbio non è da meno!
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