sabato 4 aprile 2020

Rivivere il Grande Torino: Intervista al Museo Aldo e Dino Ballarin

Maglie, palloni, figurine, foto, chi più ne ha più ne metta. A me le memorabilia calcistiche fanno sempre sognare, a prescindere dalla squadra di appartenenza: mi danno la sensazione di rivivere i tempi andati, belli o brutti che fossero, e mi danno la possibilità di conoscere realtà che altrimenti, perse nel passato, non sarebbero mai arrivate ai giorni nostri.
Ecco perchè ogni qualvolta che ne ho la possibilità corro a vedere mostre e musei in ambito calcistico, per riscoprire la storia del mio sport preferito.
Negli ultimi anni, spunti per rivivere la storia del calcio me li ha offerti il Museo del calcio Fratelli Ballarin di Chioggia, grazie alle mostre legate principalmente al Grande Torino, il club che ha reso celebri i fratelli Aldo e Dino Ballarin, e alla squadra della loro città Chioggia, ovvero l'Union CS.


Superfluo dire quanto questi oggetti mi abbiano affascinato e quanto abbiano contribuito a far accrescere la mia curiosità attorno a questo mondo di football retrò.


Attraverso però le pagine del sito http://www.museoballarinchioggia.it/ ho avuto l'opportunità di conoscere Davide e Nicoletta, i fautori di questo bellissimo progetto denominato appunto "Museo del calcio Fratelli Ballarin di Chioggia", che si ripropone di ricostruire la storia incredibile dei due fratelli chioggiotti diventati leggenda assieme al Grande Torino, presumibilmente la squadra più forte che il calcio italiano abbia mai visto.


Non mi son lasciato sfuggire l'occasione di porre loro alcune mie domande/curiosità, a cui Davide e Nicoletta hanno prontamente risposto.
Ecco di seguito l'intervista!

1) Ci raccontate come è nata l'idea del Museo Aldo e Dino Ballarin?
Ho l’onore di essere la nipote di Dino (mio nonno) e Aldo Ballarin.
Questo onore in questi anni si è trasformato in missione: mantenere vivo il loro ricordo, per sempre.
Tutto è iniziato il 4 Maggio 1999 quando sono stata per la prima volta a Torino con la famiglia e il mio fidanzato (oggi marito) Davide, in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia di Superga. Era una giornata di pioggia incessante, vento e nebbia, proprio come “quel giorno” e per chi c’era cinquant’anni prima sembrava di rivivere la tragedia. Abbiamo partecipato alla S. Messa sul colle di Superga, proprio nella Basilica sul cui terrapieno si schiantò l’aereo; poi a turno siamo stati a vedere la lapide, che si trova proprio nel punto dello schianto. Siamo scesi a Torino e abbiamo visitato la Mostra preparata per l’occasione: ricordo la ruota dell’aereo, le scarpe e le maglie dei giocatori, i loro documenti e gli oggetti personali, la valigetta del massaggiatore… É stata un’esperienza emozionante e suggestiva: indimenticabile.
Naturalmente non ho potuto conoscere mio nonno: mia mamma Laura aveva solo sei mesi al momento della sciagura e nemmeno lei purtroppo ha molti ricordi del suo papà. 
É grazie a nonna Dina – sua moglie – ai suoi racconti e al materiale raccolto durante tutti questi anni se io e Davide ci siamo appassionati tanto al Grande Torino e ci impegniamo per fare in modo che il ricordo rimanga sempre acceso.
Parecchi anni fa abbiamo allestito un due siti internet: www.aldodinoballarin.net e www.ilgrandetorino.net. e un paio di anni fa il nuovo www.museoballarinchioggia.it.

Abbiamo allestito mostre dal 2005 al 2020 (vedi link http://www.aldodinoballarin.net/intro.htm) , pubblicato dei libretti e nel luglio 2005 è uscito il nostro libro “Aldo e Dino Ballarin, uniti per sempre”:128 pagine, racconta la storia dei due fratelli dalla tenera età fino all’incidente, il tutto accompagnato da numerose fotografie inedite dell’epoca. Prefazione di Franco Ossola e Angelo Padoan. Non siamo degli scrittori ma abbiamo lavorato con il cuore e nutriamo la speranza che questa opera possa trasmettere la nostra passione ai lettori e contribuire a rendere viva la memoria di quei grandi campioni … per sempre!


2) Nel corso del tempo avete allestito numerose mostre, molte delle quali hanno riscosso un buon successo in termini di visite. C'è un progetto o un sogno nel cassetto di rendere il Museo permanente? Futuri progetti?

Tutto il materiale pubblicato nel sito www.museoballarinchioggia.it fa parte dell'archivio familiare, e abbiamo ancora tanti cimeli da inserire. Il nostro sogno è quello di allestire, un giorno, un museo fisico perenne nella città natale di Aldo e Dino, Chioggia. Così il museo non sarebbe solo virtuale. Il progetto è di portare avanti la storia del calcio.

3) Quali sono rispettivamente il cimelio a cui è personalmente più legata e quale invece è secondo lei il più particolare?

I cimeli ai quali sono più legata sono le maglie indossate da Aldo e Dino, i biglietti dell'aereo del viaggio di Lisbona, le cartoline spedite da Lisbona ai loro cari.
Il cimelio più particolare: le lettere scritte fra Dino e Dina e i familiari a Chioggia.



4) In tutte le mostre che avete fatto c'è stata la presenza di materiale proveniente dall'Union CS (e dalle società antenate), ad evidenziare comunque il forte legame tra i fratelli Ballarin e la squadra della loro terra natale. Avete una sorta di collaborazione con l'Union CS?

I cimeli dell'Union CS visibili nelle mostre sono di provenienza familiare. Moltissimi materiali sono stati dati da un tifosissimo dell'Union CS: Raffaele Varagnolo, conosciuto con il nome di Brasile. I cimeli del Clodia e del Sottomarina sono stati raccolti da Davide, mio marito, attraverso gli ex giocatori.

5) Da quello che si evince dalle memorabilia e dai racconti dell'epoca, ma soprattutto da quello che ha potuto apprendere in questi anni di gestione del Museo, cosa aveva Il Grande Torino in più delle altre squadre che hanno fatto la storia del calcio?

Il Grande Torino non era solo la squadra più forte al mondo dal punto di vista calcistico, ma era un punto di riferimento per tutti i tifosi di un'Italia distrutta dalla guerra.
Era un momento di ripartenza e di ricostruzione: Il Grande Torino ha donato la forza di rinascita, vincendo lo scudetto per 5 anni consecutivi... solo il destino li fermò, nel culmine della sua bellezza.


6) C'è un cimelio che sognate di recuperare o di avere in un futuro nella vostra collezione?

Piacerebbe avere il biglietto dell’ultima partita del Torino contro il Benfica del 3/5/1949.

Un grosso grazie va a Nicoletta e Davide per la disponibilità e simpatia nel rispondere alle mie curiosità e per mettere a disposizione le foto di questo post: crediti delle stesse vanno al sito http://www.museoballarinchioggia.it/ .

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