All'epoca giocavo nei giovanissimi della Piovese, ero il capitano e c'era la possibilita di andare a giocare per il Calcio Padova: la cosa chiaramente mi esaltava e per tutta la stagione ho seguito le sorti della squadra della mia citta in serie C1, talvolta anche andando allo stadio.
Un pomeriggio di aprile ho anche convinto mio papà a vedere un allenamento del Padova a Bresseo, vicino ai colli Euganei.
Arrivati li avevo tutti i miei idoli a pochi passi e io e mio papà eravamo gli unici presenti all'allenamento. Noi e un vecchietto poco più in la. Un signore per la verità che aveva un'aria elegante e vagamente competente. Nel frattempo io ero già perso a vedere quei presunti campioni fare una partitella. Mio papà a un certo punto mi ha spiegato chi fosse il signore al mio fianco: Aurelio Scagnellato, capitano del Padova degli anni 50, quel Padova che giocava nell'Appiani, nella fossa dei leoni, come lo chiamavano. Quel Padova che ha schiantato una dietro l'altra Inter, Milan e Juventus e che in un'occasione è riuscito ad arrivare 3o in Serie A.
Mi sono avvicinato titubante al capitano per chiedere l'autografo, avevo infatti soltanto letto queste vicende su un libro, avevo visto le foto di lui da giovane e non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione.
Il signor Aurelio mi ha guardato con aria incuriosita e mi ha subito chiesto se sapessi chi fosse lui. Di fronte alla mia preparazione la curiosità ha lasciato spazio alla simpatia nei miei confronti. Come avrebbe fatto un nonno col suo nipote ha iniziato a raccontarmi di Pin, il portiere storico del Padova, di Blason lo stopper roccioso che ha fatto diventare grande Inter e la squadra patavina. Mi ha raccontato degli allenamenti al velodromo Monti, li in parte all'Appiani e del mister, el paron Nereo Rocco. Quante storie quel pomeriggio e quante partite storiche rivissute per bocca del recordman di presenze nella società di Padova.
Ad un certo punto mi ha chiesto se anche io giocassi a calcio. Alla mia risposta affermativa ha voluto sapere in che ruolo. Giocavo libero allora e il fatto che fossi capitano non ha fatto altro che aumentare la simpatia nei miei confronti.
All'improvviso mi ha chiesto di seguirlo fino alla sua macchina perchè voleva vedere se aveva un gagliardetto da regalarmi. Purtroppo non ne aveva più, ma non riusciva a darsi pace. Ecco che l'ho visto entrare negli spogliatoi e tornare fuori poco dopo con un sacchetto di carta con qualcosa accartocciato dentro. Nel frattempo si era accalcata gente a vedere l'allenamento e Aurelio mi ha raccomandato di aprire il pacco soltanto una volta salito in macchina. Come se non bastasse mi ha lasciato il numero di telefono perche se andavo a vedere una partita dei biancoscudati potevo andare in tribuna ovest con lui e i dirigenti. Inoltre voleva portarmi un poster di quel Padova glorioso di cui lui era il leader.
In macchina dato che ero curiosissimo ho aperto il sacchetto e ho trovato la 3a maglia del Padova della stagione precedente con il numero 6, quello del libero. Mi ha tolto il respiro vedere che Aurelio Scagnellato mi aveva regalato una maglia originale e usata dai giocatori che ammiravo.
Un paio di settimane dopo in occasione di Padova Reggiana gli ho telefonato e ci siamo dati appuntamento in tribuna ovest. Purtroppo lo stadio era stracolmo e non siamo riusciti a trovarci dato che non aveva un cellulare.
Da li non lo ho piu sentito, mi ha regalato un pomeriggio unico e ogni volta che prendo in mano la maglia nera riaffiorano tutti quei racconti che ha voluto condividere con me.
E una sera mio papa mi ha chiamato, tre anni dopo l'incontro con Aurelio..il capitano era mancato quel giorno. Ho provato una sensazione bruttissima come se se ne fosse andato un caro amico. Ma so che e solo andato a capitanare una squadra piu importante.
Forse la forza del grande Padova era la grandezza delle persone come Scagnellato, Blason, Rosa, Hamrin, Pin e Rocco..persone vere e soprattutto persone umane.
Mi sei mancato Lello, forse se ci fossero piu persone come te il calcio e il mondo sarebbero migliori.
In ogni caso grazie di tutto..
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