giovedì 28 novembre 2013

Come ho visto City-Plzen

La giornata era cominciata normalissimamente, avrei dovuto starmene a casa a lavorare alle mie cose, tra l'altro mi era appena scaduto l'abbonamento del Metrolink per cui era garantito il relax assoluto anche nella sera. Sera che però avrebbe presto riservato sorprese!
C'è da dire che la giornata in questione è stata lo scorso mercoledì, in concomitanza con la 5a giornata di Champions League.
Qui a Manchester quando ci sono grosse partite il centro va in tilt, tutti si riversano negli stadi (i 2 principali chiaramente), tram e autobus sono presi d'assalto e ogni angolo pullula di tifosi che indossano i colori della propria squadra.
Ma torno al racconto del pomeriggio intanto: mentre sono al computer a lavorare, mi fermo qualche minuto a guardare twitter, quando scorgo tra i tanti post quello del National Football Museum: "Inviaci una tua foto al museo per aver la possibilità di vincere 2 biglietti per la partita di questa sera City vs Viktoria Plzen". Al che ho desistito dall'inviare una foto..per i primi 20 secondi! Poi non ce l'ho più fatta e ho inviato una mia foto mentre stavo visitando al museo, foto che puntualmente è stata ritwittata.
Ma le ore erano ormai passate così, certo che quei biglietti sarebbero andati a qualche fortunato visitatore, sono andato a ricontrollare la pagina del NFM sul social network e con sorpresa ho visto che non c'erano molti altri candidati.
Verso le 4 e mezza circa è arrivato un tweet a dir poco insperato: avevo vinto i biglietti!! Potevo ritirarli seduta stante presso il museo, il problema a questo punto era raggiungerlo in tempo da Salford, data l'ora di punta per prendere il Metrolink!! Con la mia ragazza non ci siamo persi d'animo, siamo usciti di casa come eravamo e abbiamo fatto un biglietto giornaliero per il tram che abbiamo fortunatamente preso qualche minuto più tardi: non so come descriverlo, insomma, è stato il viaggio più lungo della mia vita, non credevo saremo riusciti ad arrivare in tempo al NFM per avere i biglietti...
Invece, facendo una corsa stile Jesus Navas dei tempi migliori, siamo arrivati in tempo!! Dopo un paio di minuti, mentre eravamo in mezzo ai tifosi del Plzen che chissà per quale motivo avevano ritenuto opportuno radunarsi proprio li prima della gara, un ragazzo del museo, Adam, ci ha portato una busta contenente i tanto desiderati biglietti.


Incredibile: nel giro di un'ora eravamo passati dal passare la sera in pantofole e divano a vedere una partita di Champions League; devo essere sincero, non mi è mai capitata una cosa simile!!
Così, con più calma a quel punto, siamo andati a prenderci un paio di Sausage Rolls da Greggs, quindi ci siamo diretti verso la fermata di Market Street per aspettare il Metro che ci avrebbe portati direttamente a Etihad Campus, fermata dell'Etihad Stadium.
Dopo un viaggio durato si e no una decina di minuti siamo stati sommersi da luci blu ovunque, atmosfera strepitosa in quel del City of Manchester Stadium. Effettivamente si differenzia di gran lunga dalla classicità dell'Old Trafford, non parliamo poi di uno stadio come il Cottage.


Ma nonostante l'aria di modernità era tutto fantastico, quando siamo arrivati, nel palco allestito fuori dall'impianto stavano facendo quiz per tifosi, mentre lo store era assediato da fan di un pò tutte le nazionalità.
Anche noi abbiamo fatto un velocissimo giro nel negozio ufficiale ma la tensione e la curiosità erano troppo alte per non andare ad esplorare qualsiasi angolo di quella zona.


Molto bella anche la facciata principale dello stadio, per l'occasione addobbata a festa e con temi natalizi (niente rosso-oro da queste parti, il blu è il colore che prevale su tutto!).


Non poteva di certo mancare l'acquisto del match program, in copertina c'erano Aguero, Silva e Fernandinho, sotto chiaramente la scritta Manchester City-Viktoria Plzen, Champions League.


E' stata finalmente la volta che siamo entrati nello stadio, nella Family Stand, proprio dietro una delle porte. Incredibile, i posti dei nostri biglietti erano favolosi ed erano in 12esima fila, i giocatori manco a dirlo si sarebbero visti alla grande e sembrava di essere in campo. Campo che di per se era un tappeto, un tavolo da biliardo. Al centro campeggiava il mega pallone della Champions ed era tutto pronto per l'evento.


I portieri sono stati primi a scendere nel terreno di gioco per il riscaldamento, non potevo non scendere dalla tribuna e fotografare uno dei miei idoli Joe Hart mentre svolgeva i suoi esercizi di stretching con Pantilimon, il suo secondo.


Poi è stata la volta di tutta la squadra che è stata accolta per la verità da un applauso non convintissimo dei supporter di casa. Tutt'altro piglio i ceci di Plzen che per tutti i 90 minuti hanno saltato e cantato per la loro formazione rossoblu.
Durante la lettura delle formazioni il clima era ancora dei più tranquilli e sereni, ho fotografato il momento in cui hanno chiamato Yayà Tourè, decisamente il giocatore dei Blues che ammiro di più e che per l'occasione sedeva in panca.


City in campo con: Hart; Richards Demichelis Lescott Kolarov (c); Milner Fernandinho Javi Garcia Nasri; Aguero Dzeko. Allenatore Pellegrini.
Le squadre poi sono entrate in campo, la famosissima canzoncina della Champions è stata cantata da mezzo stadio e finalmente le ostilità potevano cominciare.



Il Viktoria Plzen è partita con un piglio decisamente battagliero, altro che vittima sacrificale come forse la maggioranza dei Blues si attendeva. Ha guadagnato subito un paio di corner prima di capitolare per la prima volta: da un innocuo cross in area, un difensore ceco prende il pallone di braccio e l'arbitro giustamente concede il calcio di rigore: parte Aguero e i citizens sono avanti di 1a0.


Ma il Viktoria spinge e trova dopo poco il meritato pari con un bolide all'incrocio scagliato dal limite dell'area. Hart non può molto sul tiro che finisce alle sue spalle.
Finisce il primo tempo ma non prima di aver visto volare letteramlmente nell'ordine il portiere del Viktoria e quello di casa.
Nel secondo tempo la musica sembra cambiare con l'innesto di Navas sulla fascia, ma il vero cambiamento si ha quando in cattedra sale Yayà Tourè, subentrato a Fernandinho. L'ivoriano difende palla e la scarica ad un compagno che crossa in centro, Nasri è tutto solo e con una mezza acrobazia insacca per il 2-1 City.
Per chi dava per spacciati gli ospiti si è dovuto ricredere qualche minuto dopo, quando una percussione sulla sinistra e un tiro angolato rasoterra non hanno lasciato scampo alla retroguardia di casa.
Poi però la grande squadra emerge, Negredo, anche lui subentrato dalla panchina, ha rimesso tutto a posto con un facile tap-in. Dzeko di testa invece ha chiuso il conto a tempo ormai scaduto.


Così, mentre lasciavo lo stadio con la mia ragazza e di sottofondo le note di Blue Moon facevano atmosfera, ho ripensato a quella serata che è stata davvero magica.
Mai mi sarei immaginato una cosa simile, adesso inevitabilmente mi sento un pò legato anche al Manchester City, squadra non dal grande passato ma, a quanto pare, dal futuro brillante.

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