Premetto che l'occasione di scrivere questo post mi è stata fornita da IKEA. Proprio l'azienda svedese ha venduto al sottoscritto un tavolo per la sua casa di Manchester, il problema è che gliel'ha spedito danneggiato per cui, sempre il sottoscritto, non è riuscito a montarlo.
Ho chiamato invano il servizio clienti, quando lo scorso giovedì mi sono finalmente deciso di prendere il tram direzione Ashton-Under-Lyne da Manchester Piccadilly e di andare a sostituire il pezzo rovinato.
Così, di prima mattina e prima di andare a lavorare, mi sono messo in viaggio con la mia ragazza con tanto di gambe del tavolo imballate e in balia del tempo da lupi che c'era quel giorno. Il vero problema era un vento che ti portava via.
Passata la fermata di Etihad Campus, dove ero smontato solo una settimana fa per la partita di Champions del City, Chiara mi ha fatto notare che nel tragitto ci si sarebbe fermati anche a Droylsden, omonimo stop della squadra del posto.
Non ho perso tempo e, confermato che dal Metrolink stop allo stadio c'era soltanto una camminata di 3 minuti, non ho resistito e, malgrado l'intemperia incombente, abbiamo deciso di scendere.
Il campo, per meglio dire il Butcher's Arms Ground di Droylsden, capacità di ben 3.500 spettatori, era in effetti a pochissimi passi dalla stazione e si vedevano già dalla distanza i riflettori.
Da fuori è davvero molto bello, presenta una parte Old, io avrei detto anni '30, ma la più sapiente enciclopedia wikipedia ricorda la data di nascita precisa: 1892. Vero è che nel tempo, più precisamente nel 1952 è stato ristrutturato, tuttavia qui il fascino è tantissimo.
Sopra l'entrata principale c'è una scritta, fatta con mattoni del rosso della squadra, DFC (Droylsden Football Club), la scritta per esteso invece è sul muretto proprio in parte alla tribuna, il tutto sempre con mattoni rossi.
Come si nota da subito, l'entrata costa £10 per i tifosi che intendono vedersi una partita della formazione di casa.
The Bloods, come sono chiamati i giocatori del Droylsden, giocano nella Evo-stick League Premier Division, ma vantano un passato di tutto rispetto avendo raggiunto nel 2007 l'apice dei loro risultati coinciso con l'esperienza in Conference National, 5o gradino della piramide del calcio inglese.
Sono riuscito a fare un paio di foto da fuori le sbarre del cancello del campo, quando ho notato che nella club house, stranamente (giovedì mattina!) c'era qualcuno.
Visto il tempo che veramente andava peggiorando, ho deciso che sarebbe stato meglio per me e la mia ragazza entrare un paio di minuti a scaldarci. Qui però siamo stati accolti alla grande, come spesso accade in questi club, e un signore ci ha chiesto da dove venivamo e che ci facevamo nel desolato stadietto del Droylsden.
E' stata l'occasione giusta per iniziare una conversazione, gli ho detto che venivo dall'Italia e che per il mio blog mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa sui Bloods.
Mi ha spiegato come la squadra stia navigando in acque a dir poco pessime, appena 2 sono infatti i punti racimolati fino adesso e purtroppo al passivo pesano la sconfitta di sabato scorso in casa per 0-5 e quella di ottobre, non ancora smaltita e ampiamente dibattuta nel Manchester Evening News per 0-10..e sempre in casa.
Così, con la naturalezza e gentilezza con cui ci spiegava queste cose, è uscito dalla caldissima club house e ci ha aperto lo stadio, il campo vero e proprio. Il vento buttava via i bidoni ma noi potevamo tranquillamente salire al coperto della tribuna coi posti a sedere, veramente bella!
Non potevo non andare a vedere le terraces, questa esperienza mi mancava e devo dire che quelle erano stupende. Per altro tutti i posti lungo tutto il perimetro del campo, in piedi o a sedere che fossero, erano tutti coperti.
Ho anche dato un'occhiata alle panchine e paradossalmente erano aperte ai lati, in questo modo i tifosi volendo possono interagire e non poco con i giocatori che attendono di entrare nel vivo del gioco.
Così, una volta finito di fare un pò di foto, siamo rientrati nella club house per ringraziare e per andarcene, in realtà, memore di quanto avevo chiesto prima, ovvero se avesse il DFC un club shop, il signore ha preso le chiavi e l'ha aperto solo per noi.
Non vendevano spille o portachiavi, in compenso c'erano delle maglie bellissime del Droylsden firmate Macron e delle sciarpe che sul serio ho fatto fatica a trattenermi dal non prendere.
Ci sono rimasto a vedere un sacco di copie di Football Manager 2008, in realtà, sapendo della loro esperienza in Conference non c'è molto da stupirsi, quel momento storico che veniva ricordato dal gioco valeva bene il fatto di essere ancora venduto nel piccolo club shop.
Alla fine Chiara mi ha regalato un bellissimo accessorio per il cellulare dei Bloods...
Spero proprio il Droylsden riesca a tirarsi su dalla scabrosa situazione di classifica in cui si trova, a me come squadra e come ambiente è piaciuta molto e posso garantire che in un futuro non troppo lontano andrò a vedermi una partita..e chissà che nel frattempo non arrivi anche la prima vittoria stagionale!!