I più assidui lettori del blog ricorderanno che, poco prima dello scorso Natale, sono stato a Bologna alla presentazione del
libro "Un amore chiamato calcio", opera scritta a più mani,
promossa dalla Lega dei Collezionisti.
Lo stesso evento, dopo altre peregrinazioni in giro per l'Italia, è stato portato, grazie al supporto degli amici del Museo Aldo e Dino Ballarin, proprio a Chioggia, più precisamente nella splendida cornice del Tempietto San Martino in centro alla città.
L'inaugurazione della mostra di maglie e cimeli calcistici si è svolta lo scorso sabato 3 giugno, sotto un cielo azzurro ed un sole battente, situazione perfetta per presentare questa fantastica esposizione.
Oltre a Davide e Nicoletta del Museo Ballarin Chioggia, a presentare l'evento c'erano il vicesindaco della città, e vari esponenti della Lega dei Collezionisti, supportati da Marco Scarpa, attuale dirigente della Nazionale Italiana di Calcio e altri ex calciatori locali come Corrado Penzo e Aldo Bullo.
Dopo il rito del taglio del nastro, ecco finalmente la mostra che tanto desideravo vedere, con subito ad iniziare una splendida teca dedicata ai gemelli del goal della Sampdoria, Vialli e Mancini - e relativo gagliardetto blucerchiato.
Una parte che ho letteralmente amato è stata quella relativa all'"Allenatore nel Pallone", film cult di Lino Banfi a cui sono molto legato, anche se son nato diversi anni dopo ciò non mi ha impedito di appassionarmene e di vederlo un sacco di volte. C'erano esposti il poster/locandina del film e una maglia della Longobarda in lanetta con il numero 7 sulle spalle - divisa che per la cronaca è stata utilizzata nel film!
Immancabile una parete con le splendide maglie granata del Grande Torino, squadra legata indissolubilmente con questa cittadina veneziana, grazie ai fratelli Ballarin.
Sempre legate al calcio locale c'erano delle teche con le maglie dell'Union Clodiense indossate da Rizzi ed Alberto Ballarin e del Venezia Calcio, dagli anni '60 (quando la divisa era interamente verde con colletto e polsini neri), agli anni '90 quando ad indossare i colori lagunari erano Recoba e Maniero e la divisa mostrava un fantastico leone arancio-nero-verde!
Importante la quantità di oggetti legati alla nostra Nazionale Italiana di Calcio - ecco quindi far bella mostra di se, tra le altre vetrine, le casacche azzurre del 1982, quelle del 2006 e quelle del 2021 che, di recente, ci hanno consentito di vincere a Wembley l'Europeo. C'erano le maglie di Chiesa ed Immobile, oltre al pallone di EURO 2020 ed il gagliardetto di Italia-Turchia.
Le maglie azzurre ani '30 portano con se grande fascino, senz'altro per la grande qualità di quei ragazzi che, nel periodo fascista, hanno conquistato ben 2 mondiali (nel '34 e nel '38) ed una olimpiade (nel '36).
Da qui parte una serie di teche super interessanti per le divise più iconiche del nostro calcio italiano e per quello europeo e mondiale.
Ecco quindi quella di Falcao della Roma, quella di Re Cecconi della Lazio, di Zico dell'Udinese e veramente moltissime altre.
Personalmente mi è piaciuta moltissimo la maglia dell'Argentina di Leo Messi del 2009 e il gagliardetto di Argentina-Svizzera del 1980, una delle prime partite a cui Maradona ha preso con la selezione albiceleste.
E via quindi di altre vetrine, contenenti maglie e gagliardetti di Parma, Fiorentina, Ascoli, Empoli, Real Madrid, Ajax e chi più ne ha più ne metta. Visto che ero un ragazzino delle superiori, ho apprezzato molto la teca del Messina con la maglia 2004/'05 di Parisi, terzino giallorosso che ammiravo molto tra i banchi di scuola.
Impossibile poi non dedicare un angolo anche al Napoli, recente Campione d'Italia, di cui erano presenti le divise indossate da Maradona e da Osimhen, attuale bomber della formazione azzurra.
Dopo essermi dilungato a parlare con l'esperto Marco Cianfanelli che ha raccontato alcuni aneddoti sui tantissimi gagliardetti esposti, è arrivato il momento di lasciare questa splendida esposizione.
Ancora complimenti agli organizzatori, a Davide e Nicoletta su tutti, per aver allestito ancora una volta questo interessantissimo evento a Chioggia, esposizioni che, a mio avviso, valgono veramente tanto e danno la possibilità di vedere da vicino cimeli di cui si è solo sentito parlare.