Il giorno dopo il derby di Manchester all'Old Trafford che è stato meritatamente dai Blues, squadra che onestamente sta esprimendo il miglior gioco nella Premier League, si è tenuto presso il National Football Museum di Manchester un appuntamento imperdibile: una conferenza in cui avrebbero partecipato personaggi di spicco per parlare del calcio nella città in questione, il tutto nell'ambito del progetto "Manchester Histories Festival".
Nello specifico hanno presenziato Ian Mellor, ala sinistra del Manchester City dal 1970 al 1973, Martin Buchan, scozzese, giocatore e in seguito capitano del Manchester United dal 1972 al 1983 e infine Gordon Taylor, bandiera del Bolton Wanderers e Blackburn Rovers.
La sala in cui si è tenuto l'incontro è stata il cinema del museo al primo livello, una stanzetta piccola e accogliente in cui i tre protagonisti si sono alternati per raccontare le proprie esperienze e aneddoti.
Ha iniziato Taylor presentando l'iniziativa: è stato il personaggio che ha parlato di più e ha raccontato vicende veramente interessanti. Come quando, giocando nel Birmingham City contro il grande Manchester United ha sovrastato la leggenda Denis Law. "Prova a farlo di nuovo" la secca provocazione di Law. Al pallone successivo altro contrasto e ancora "alla prossima che fai ti rompo il naso".."arbitro hai sentito cosa mi ha detto??", "si Gordon, ma credo ce l'avesse con te!!"..il gioco procede, pallone a campanile, Taylor salta per raggiungere la sfera e Law apre i gomiti: il tutto è finito con la promessa frattura del naso!! E quando da eroe Taylor in spogliatoio si è fatto sistemare il setto, è andato dal mister a chiedere di poter rientrare, sentendosi rispondere: "Gordon, siamo sotto di 5-0, stai fuori, almeno in 10 uomini possiamo avere un alibi!!"..nel secondo tempo lo United ha dilagato con una doppietta di Best.
Ha raccontato di quella volta in cui è stato a ricevimento da Brian Clough per avere consigli e dopo 8 ore di attesa dell'ex allenatore del Derby County si è sentito dire: "Fai quello che credi Gordon..ah a proposito hai da fare questo sabato?", "Be si, magari un giro in centro..", "Perchè vedi mio fratello deve andare a vedere l'Everton ma è da solo..lo accompagni tu?..no perchè se ci vai tu puoi prendere che giocatore vuoi.."
Ian Mellor è stato forse più sulle sue, ha raccontato di come fin da piccolo desiderasse fortemente fare parte del Manchester City, a 16 anni era il suo pensiero fisso!! Era soprannominato "spider", ragno, perchè da giovane era estremamente alto, lungo e con braccia e gambe finissime a detta sua e dei suoi compagni. Anche lui ha un aneddoto legato a Brian Clough, personaggio veramente incredibile!! Era difatti stato chiamato a giocare dall'allora mister del Brighton & Hove Albion, la destinazione, giocando allora a Norwich, non era propriamente delle più gradire ma, trattandosi di Cloughie, come si faceva a rifiutare? Con grande esaltazione è sceso a sud dell'Inghilterra a firmare il contratto per i Seagulls..salvo scoprire qualche giorno dopo che l'allenatore aveva firmato per il Leeds United!!
Martin Buchan è stato simpaticissimo nelle sue risposte, un vero signore!! A prescindere dall'accendo scozzese che recentemente ho imparato a capire e ad apprezzare con le "R" marcate, aveva sempre la battuta pronta. Come quando ad inizio conferenza gli è stato chiesto se si ricordava di qualche goal segnato in carriera: "Si, si certo! Tutti e 4!!" la risposta che ha divertito la sala. Ha raccontato come, arrivato dall'Aberdeen FC, è stato preso sotto l'ala protettrice di Sir Bobby Charlton e di come potesse scegliere tra Liverpool, United e Leeds: "C'è sempre stata una sola squadra in cui desideravo giocare, e questa era lo United". Appena arrivato a Manchester dunque è andato a vedere il replay della partita di FA Cup tra Middlesborough e i red devils. All'ennesimo cross smarcante di Best il pensiero è stato "qui ragazzi ci sarà da divertirsi". Ma non erano propriamente gli anni delle spese folli, per quanto Buchan stesso abbia confermato di essere stato uno dei trasferimenti più onerosi dell'epoca: "sentivo la responsabilità sulle spalle, avevano speso £120,000, poi fortunatamente un mio compagno è stato prelevato per £200,000 allora la cosa mi ha tranquillizzato". Dicevo che non erano momenti sfarzosi, difatti "si giocava con le maglie rosse della Umbro senza loghi, ne della Umbro ne del MUFC, semplicemente una maglia rossa e col colletto bianco".
Tra gli stadi recenti ha detto di preferire il Villa Park dove ci è stato un paio di stagioni fa e dove ha sentito l'atmosfera del calcio negli anni '70.
Il giocatore preferito ha detto essere stato Bestie, sempre lui, quel funambolico esterno nordirlandese che ha fatto girare la testa a parecchie retroguardie in quel Manchester United.
Finita la conferenza Taylor è stato interrotto dal presentatore che ha ringraziato gli ospiti e il pubblico. Gordon però non si è perso d'animo ribadendo che "se stiamo qui a parlare di calcio possiamo stare qui anche un'altra ora!!".
Ma quando le domande si sono esaurite i 3 giocatori si sono fermati con noi, personalmente sono corso a farmi fare l'autografo e la foto con queste 3 vere e proprie leggende del calcio inglese ma soprattutto mancuniano. Tutti e 3 dopo aver firmato si sono congedati con una stretta di mano e un "Thanks for asking!", cose speciali, d'altri tempi..
Un'esperienza davvero unica e importantissima che il National Football Museum ha organizzato gratuitamente.
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