Le sue conoscenze non rimangono in superficie ma sfociano in aneddoti che definire unici e interessantissimi potrebbe risultare riduttivo.
Era da qualche anno ormai che cercavo un'occasione per conoscerlo e la scorsa domenica si è presentata. Buffa sarebbe stato a Montebelluna, al Pala Mazzalovo, per mettere in scena "Il rigore che non c'era" il suo ultimo spettacolo teatrale.
Tutto parte da una stanza in cui sono presenti, oltre che a Buffa, un narratore ed un pianista, coadiuvati di tanto in tanto dalla cantante Jvonne Giò: tutti i protagonisti sono bloccati nel tempo e nello spazio e si inizia la digressione con il fantastico racconto di Buffa su quel rigore inesistente fischiato ai danni dell'Estrella Polar nel lontano 1958 dall'arbitro Herminio Silva, assoggettato ai rivali, il Deportivo Belgrano.
Un pugno dritto nel naso del direttore di gara ha fatto sì che quel rigore sarebbe dovuto essere battuto ad una settimana di distanza a seguito dell'immediata sospensione della gara, settimana nella quale il portiere "El gato" Diaz dell'Estrella è divenuto una vera e propria celebrità.
Ma gli aneddoti di certo non finiscono qui, ecco infatti la storia de "El loco" Houseman, grande campione del mondo con l'Argentina che ha militato per anni nell'Huracan, portandolo ai vertici del calcio albiceleste, salvo poi passare una vecchiaia segnata dall'alcolismo e dalla povertà, sotto il nomignolo di "Chupe": strepitoso il coro a lui dedicato, “Y Chupe Chupe Chupe. No deje de chupar. El Loco es lo mas grande, del futbol nacional”.
L'attenzione si sposta poi su Garrincha, uno degli esterni che ha fatto la storia del calcio brasiliano e mondiale: le sue finte hanno mandato fuori campioni incredibili, difensori di fama mondiale.
E poi via, un susseguirsi di aneddoti particolarissimi, da Cristiano Ronaldo a Mandela, da Alì alla conquista del Perù, l'avvocato ne ha raccontate di ogni.
Prima dello spettacolo ho anche avuto modo di farmi firmare il libro che più mi è piaciuto, ovvero Storie Mondiali, da Buffa stesso, una grande emozione stringere la mano a questo grande giornalista, per altro molto disponibile.
Inutile dire che sia rimasto molto contento di aver assistito a questo spettacolo, ora tornerò a seguire l'avvocato su Sky a vederlo e sentirlo raccontare le più strabilianti storie sul mio sport preferito e sui suoi campioni.
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