mercoledì 30 ottobre 2013

Regali viola

Per anni la mia seconda squadra è stata la Fiorentina, la squadra di Firenze, la Viola.
Il motivo è presto detto: mia mamma per un periodo ha lavorato da quelle parti e io mi ritrovavo non di rado a passeggiare per le viette che circondano il Duomo o per i mercatini di San Lorenzo. Proprio qui vendevano le repliche di numerose maglie viola, inoltre c'era il negozietto un pò imbucato del Collettivo, noto gruppo ultras che popolava la curva Fiesole.
Ma questo post vuole incentrarsi principalmente su alcuni gadget della Fiorentina che mi sono stati regalati dai miei familiari nel corso del tempo, ogni volta infatti che qualcuno si è recato nel capoluogo toscano mi ha portato qualcosa della squadra come ricordo.
Mia mamma e tornata a Firenze nel 2010 e, in quella stagione la Viola giocava in trasferta con un completo bianco a bordi viola, decisamente la vestibilità era ottima, il lavoro fatto dalla Lotto era ineccepibile. Così mi ha portato a casa i pantaloncini away di quell'annata, lo scudetto è ricamato sulla gamba destra mentre su entrambe le bande laterali appare il logo della ditta trevigiana fatto del materiale che ricorda vagamente un vellutino. L'acquisto, come ha specificato mia mamma, è stato fatto nel negozio in cui io passavo la maggior parte dei pomeriggi, ovvero quello di articoli sportivi ma soprattutto calcistici, dietro al duomo.


Qualche tempo più tardi, parliamo dell'anno 2011/'12 la mia ragazza e stata un week end con i suoi genitori a visitare Firenze e, a mia insaputa, è andata in cerca dello store ufficiale della Fiorentina in centro. Io non ne conoscevo l'esistenza, ma vicino alla casa di Dante c'è un Viola Store dove vendono tutto il merchandising dei gigliati.
Mi ha regalato una bellissima matita viola che riporta lo scudetto e la scritta ACF Fiorentina e una bellissima polo, anche questa viola, con un giglio sulla spalla sinistra.



Inoltre mi ha anche portato a casa il bigliettino da visita del nuovo negozio monotematico nel centro di Firenze.
Ultima esperienza, ma non meno importante, è stata quando mia sorella e stata in gita un paio di giorni lo scorso febbraio sempre nella città toscana. Memore anche lei della mia sfrenata e per niente celata passione per i gigliati, mi ha regalato al suo ritorno lo scalda-collo della Fiorentina in pile e firmato Joma, sponsor tecnico dalla stagione 2012/'13. Sono stato davvero molto contento di questo oggetto perchè mi ha tenuto compagnia in un momento molto delicato dell'anno scorso, quando ho subito un importante infortunio.


Mi reputo molto fortunato chiaramente, le persone che mi vogliono bene mi pensano quando sono via e io non posso che esserne contentissimo! Tra l'altro la Viola resta sempre una delle mie squadre preferite!!

martedì 29 ottobre 2013

Ajax...al volo!

Come avevo premesso eccomi di nuovo qui, io, fidanzata di un football maniaco, a scrivere di calcio. Ad essere precisi di qualcosa che conosco meglio, lo shopping calcistico.
Il mio post precedente riguardava ciò che si può trovare o meno negli Stati Uniti della lega MLS.
Tornando dal mio viaggio oltreoceano, come capita quasi a tutti, ho fatto scalo nell’indescrivibilmente grande aeroporto di Amsterdam.
Neanche a dirlo ero stata istruita a dovere, sapevo ancor prima di partire che, nella Venezia del nord la squadra da seguire era l’Ajax.
Appena atterrata dopo 11 ore di trasvolata sono entrata in uno dei terminal centrali dell’aeroporto, teoricamente avrei dovuto trascorrere solo 50 minuti prima del volo successivo.
Sfortunatamente per problemi vari il mio viaggio è stato ritardato di un’ora, a quel punto che potevo fare? SHOPPING!!
L’Aeroporto di Amsterdam, come ho già detto è molto grande, per raggiungere i vari terminal si può essere costretti a camminare per almeno venti minuti.
Nella mia esperienza, attraversando 4 o 5 terminal sono incappata, più o meno casualmente in un paio di negozi interessanti.
Nel dettaglio credo la catena che ho visitato fosse “Holland Gift & Souvenirs”.


Attirata immediatamente da scaffali pieni di oggetti bianco-rossi da un lato e arancio-neri dall’altra, sono entrata senza freni, all’interno non c’erano solo oggetti calcistici, ma ce n’erano comunque parecchi tra le grandi accozzaglie di zoccoli tipici e piatti da collezione.
Per quanto riguarda il merchandise della nazionale Olandese c’erano specialmente maglie e palloni, il merchandise dell’Ajax invece era più completo, ciò sicuramente invitava all’acquisto dato che i prezzi potevano essere più contenuti.


C’erano molte cose che mi colpivano, tra matite e sciarpe, pupazzetti, ciabatte e portachiavi.


Una cosa che mi sento di criticare è la mancanza del cartellino col prezzo su buona parte dei prodotti, cosa che scoccia non poco dato che mi sono ritrovata con una manciata di souvenir in mano a dover chiedere il prezzo in cassa.
Sicuramente vale la pena di fare un giro in quei negozietti per passare il tempo e far felice il proprio fidanzato.
E’ per questo che tornata in Italia ho potuto consegnare ad Andrea un pacchetto contenente un gagliardetto raffigurante Aiace, con la sicurezza che prima o dopo avremmo visitato Amsterdam e visto assieme molto più Ajax di quanto se ne possa vedere dall’aeroporto.


giovedì 24 ottobre 2013

The Ammies

Last Tuesday I was in Manchester with my girlfriend, I had been dreaming to attend a non-league match for a while, possibly a Salford City Football Club one. I've probably been attracted by the team's unusual colours (orange and black), or maybe by the team's logo which seems representative of a long history in a football context.
On that 8th of October was going to be played the rematch for the 6th day of the Evostik Premier Division North season, 9th level of the classical UK's football pyramid, considered as a respectful league since the players are semi-professionals.(Between the team's line-up are included players who milited in Football League clubs).
The upcoming match was between Salford City and Bamber Bridge FC, the "bianconeri" who come from Preston periphery.
The playing field is Moor Lane, the ancient ground dates back to the 17th century and became the City home during the 70ies.
Moor Lane is situated on the north of Manchester, it's possible to get there by bus, there's a comfortable stop in the city center on Blackfriars St. Parsonage, the direction is Bury and the final stop for the ground is Kersal Vale:
being honest the toughest part of the trip was finding the final stop since I hadn't a map with the bus direction and stops.
Luckily after asking some people for advice me and my girlfriend found the right stop and dismounted the bus.
We immediately took the stadioum's road, this must not be overlooked as it was dark and that was an unkown part of the city for us, after 5 minutes walk in a beautiful block we saw the Salford's ground.


The entrance was very tight and definitely "old school", you have to pass trough a foot pedal operatedturnstile which looks pretty old-fashioned.


We bought the £7 ticket and a match program for only £1, unfortunately as I said the match was postponed so the match program was a couple weeks old and had different date and slightly different datas, apart from that it was very well done.


 
There's more than one stand around the pitch so the spectators can choose where to sit or stand, the main one looks old, it has the tipical brick walls which keep fascinating me as an Italian lover of the British style.
Some squared pylons support the roof's stand blocking the view during the game, it's a pretty common thing in the non-league stadiums, I find it chatacteristic so the pros overcome the cons.
When we got there the team's mister was organising the pitch for some pre-match exercises, we passed really close to him while walking around the pitch(it's a really nice thing in my opinion because we can't do it in Italy, not even in the smaller districts pitches).


 
At that point we went looking for the Club Shop, the society of Ammies answered one of my tweets saying that there was one, even if small.
Keeping entering in the wrong doors that are on the main stand's side, before getting in the shop, I saw a small pub and the club house.


 
From there my night changed, positively of course, I had the opportunity to meet a very kind man, Tony, who was managing the shop and knows everything about Salford FC.
Once we introduced he couldn't avoid expressing how strange seemed that two italians could get into the Manchester pheripery to see the City.
He told me and my girlfriend a lot of interesting anectodes on Moor Lane, even though this ground has been used for centuries now, it only became the home of Salford FC in the mid seventies.
The players also have a singular nickname due to the fact that they formed the amateurs football team of Salford, they are called "the Ammies".

 
I remembered already that Enock Balotelli, brother of the well known Mario, who militated for Manchester City, had played for a little for the Manchester nort-western team.
It's been fun understanding how the fame preceded poor Enock, who had to fulfill his will of a football black-and-orange career playing for just 5 minutes.
The time flew and it was already time to go and attend the match, but not before having left the shop with: a scarf, a badge, a cup, a couple stickers and a pen, everything strictly branded SCFC.

 
We ate the usual sandwich (bought in the City center at Subway), sat on the stand close to the midfield line and the "hostility" begun.
It was maybe fault of the timing but unfortunately, on a tuesday night at 7.45 p.m., the stands were almost empty.
Tony had anticipated that the team, supporters included, were having a hard time and for that reason the stadium attendences were greatly diminished.



The referee was a girl who well managed the match, excemption made for the lasts handful of minutes. She should have been more strict since the Bamber Bridge's players started to feel the tension rising.
By the way they started the match at their best, the guests were pressing the Ammies and snatched a penalty after only a couple minutes caused by a guillible collision in the penalty area: central shot and O'Bryan, home goalkeeper, lands on the right. The result was then 0-1.

 
At that moment Salford felt the importance of changing the match inertia, they started to press until they obtained a penalty in their favour. Mota, the spanish funambulist, takes charge of the shot and smoothly strucks the Bamber goalkeeper! 1-1.

 
During half-time I had to go to the restroom and followed behind the main stand a man that seemed to have my same need.
Right there rise the old changing rooms, included the referees one, all of them in old and British style. Also toilets kept up with the same style. Nowadays the players change themselves inside some sort of containers.


 
The second time went on more slowly and saw the Salford City shove pursuing the victory goal and the Bamber Bridge get dangerous only on a couple of counterattacks.
At the end, after an action on the left and a good cue, home n. 10 Bancroft bagged the definitive goal. The result was then 2 nets to 1 for Salford, partial that wouldn't have changed anymore until the end of the game.

 
The little audience and I were very happy for the victory and the convincing performance of the guys in orange shirt, we all went then to cheer the team near the changing rooms.
Eventually me and my girlfriend went to say goodbye to Tony at the Club Shop clearly with the promise we would have come back one day to see another match of the Ammies.
We went again over the street that connects Moor Lane to Kersal Vale and, taken again autobus n. 92, went happily and fully satisfied by the night, back to the hotel.

I miei campioni: Rodrigo Palacio

Al centro dell'attenzione, nella rubrica "I miei campioni", per la prima volta vorrei mettere un'attaccante, Rodrigo Palacio.
Argentino di nascita, ha mosso i primi passi nella sua terra d'origine arrivando ad essere elemento importante per uno squadrone come il Boca Juniors di Buenos Aires. Arriva in Italia grazie al Genoa che lo fa crescere e maturare fino al momento in cui diventa proprio il simbolo della società gialloblu.
L'Inter, attratta dalle maiuscole prestazioni del trenza, soprannome non casuale in quanto si rifà alla treccina che porta sulla testa rasata, decide di accaparrarselo, portandoselo così all'ombra della Madunina.


Parliamo della stagione 2012/'13, annata disastrosa per la formazione milanese ma eccezionale per l'attaccante che, partito da riserva, è divenuto ben presto elemento indispensabile nello scacchiere di Stramaccioni, affermandosi dapprima in Europa League, quindi in Campionato. Senza dimenticare poi l'esploit in Coppa Italia quando, in mancanza di portieri, si è ritrovato per una manciata di minuti a difendere la porta nerazzurra contro il Verona..esperienza che gli è valsa il soprannome di PaRacio!
Personalmente l'ho visto un'infinita di volte in televisione, mentre dal vivo soltanto in occasione di Inter-Tottenham lo scorso anno. A prescindere dal fatto che sia un attaccante con eccezionale fiuto del goal, Palacio ha dimostrato di saper far reparto da solo. In quell'occasione ha segnato e fatto segnare (Cassano), oltre chiaramente ad avere tenute vive le poche speranze di qualificazione dell'Inter.


Inutile dire quanto mi piacerebbe conoscerlo, nel frattempo, anche in questo caso, mi accontento della sua piccola statuetta in fimo, creata proprio pochi giorni dopo la grandissima sfida Europea che l'ha visto protagonista!


Quest'anno la stagione sembra essere iniziata ancora una volta col piglio giusto, di recente una sua doppietta è valsa un pareggio insperato in casa del Toro..e molti altri risultati sono certo che arriveranno grazie al Trenza..

martedì 22 ottobre 2013

Un salto a Bury FC

Un venerdì come tanti a Manchester mi era venuta una grandissima voglia di andare a visitare lo stadio del Bury FC, formazione che milita in League Two, e che attualmente non se la passa troppo bene. Lo scorso campionato infatti è retrocessa dal terzo gradino ed ora i risultati sperati sembrano non arrivare.
Bury è una cittadina, prevalentemente industriale, a nord della Greater Manchester, per raggiungerla si può prendere il Metrolink dal centro, quindi Market Street, che raggiunge il capolinea Bury. Ce ne sono un'infinità di tram che raggiungono questa zona, per cui qualsiasi momento è buono per salire e andare a visitare Gigg Lane.
Gigg Lane è proprio lo stadio degli Shankers, come vengono definiti i membri della squadra biancazzurra. Questo può contenere la bellezza di 11,800 spettatori ed è stato costruito nientepopodimenoche nel 1885, anno di fondazione del Bury FC. Orgogliosamente si annoverano, tra gli altri trofei, ben 2 FA Cup, nel 1900 e nel 1903.
Ma tornando al racconto, smontati alla fermata del Metro, ho da subito iniziato a cercare indicazioni per lo stadio, ma apparentemente non se ne trovavano. Dato che ero con la mia ragazza e che i minuti erano a dir poco contati per altri appuntamenti in mattinata, ho deciso di chiedere a un signore se sapesse indicarmi la via più breve per andare a vedere Gigg Lane. Questo mi ha accompagnato molto gentilmente fino all'uscita della stazione e mi ha detto che avrei trovato ciò che cercavo proseguendo sempre dritto per una strada.


In effetti in una quindicina di minuti scarsi ci siamo ritrovati davanti un cartellone che pubblicizzava l'imminente match di quarta divisione tra il Bury FC e il Morecambe.


Visto quello ho iniziato a intravedere dei piloni e dei fari alti che indubbiamente portavano all'impianto. Si passa davanti ad un favoloso quartiere tipicamente inglese, tanti mattoni a vista e qualche spazio verde.
Si raggiunge così finalmente Gigg Lane: da fuori è la tradizione a farla da padrone, lo stadio sembra essersi fermato nel tempo, non dico a inizi del '900 ma agli anni '70 si. Il paragone più azzeccato è forse quello con uno stadietto da Subbuteo.



Molto bella la biglietteria anche se purtroppo ci avevano parcheggiato davanti...


Fortunatamente i cancelli erano aperti perchè stavano preparando tutto per la partita contro gli Shrimps il giorno dopo, così ho anche avuto modo di vedere da vicino alcuni elementi della struttura, come ad esempio la Bury FC supporters society e l'entrata principale per le famiglie, con annesso scudetto della squadra locale.




Menzione a parte merita l'entrata dei giocatori perchè in quei 20 minuti in cui sono stato a Gigg Lane, vedendola aperta, mi sarei fiondato dentro alla ricerca di qualcuno a cui domandare curiosità e magari qualcosa di matchworn (la mia spudorataggine, se così la posso definire, non conosce limiti), ma fortunatamente avevo la mia ragazza a fianco che mi ha trattenuto dal farlo: avevamo davvero pochissimo tempo.


Prima di andarcene abbiamo fatto un mini giro all'interno del club shop che è aperto pressochè tutti i giorni e questo rende merito alla dirigenza degli Shankers!


Tra i tanti prodotti ce n'erano molti fuori portata per il mio budget, le maglie non erano molto costose ma purtroppo molte presentavano dei difetti di produzione, per cui mia morosa mi ha regalato un bellissimo portachiavi del Bury FC con lo scudetto raffigurato e la ragazza alla cassa è stata molto gentile a consegnarci una borsetta gigante della squadra, nonostante l'acquisto decisamente poco voluminoso.



A proposito, non riesco a capire il significato del logo..qualcuno lo sa?
In ogni caso sono convinto che presto riuscirò a vedere una partita di questa squadra, si respira proprio quel clima Old Football da queste parti!!

lunedì 21 ottobre 2013

Domande a Javier Zanetti

Avevo 14 anni appena compiuti e ricordo la stagione 2003/'04 alla grande, seguivo la mia Inter ovunque e, nonostante a casa non avessi internet, riuscivo a tenermi aggiornatissimo sulle vicende della squadra.
Molto del merito andava al fatto che per un compleanno mi fossi fatto regalare l'abbonamento alla rivista ufficiale "Inter Football Club" per cui ogni mese mi arrivava a casa una ventata fresca di news nerazzurre.
La mia grandissima passione quell'anno era il capitano di mille battaglie, Javier Zanetti, che in quella travagliata stagione fatta di alti e purtroppo altrettanti bassi e terminata con un tiratissimo 4o posto, non smetteva di metterci anima e corpo per portare a casa punti preziosi per l'allora squadra di Zaccheroni.
Così è successo che nella rivista ci fosse uno spazio dedicato proprio a domande/richieste che i tifosi potevano fare a Pupi e io, da grandissimo ammiratore, ho da subito cercato mille domande da fare al mio campione. Ricordo di aver scritto un sacco di email e di non averne mai mandata una perchè, a mio parere, erano troppo stupide per Javier, allora ho sempre aspettato di trovare qualcosa di bello da scrivere e nel frattempo leggevo trasognato le risposte che apparivano nelle prime pagine del magazine.
Finalmente un giorno, avevo 13 anni, ho deciso di fargli qualche domanda riguardante un altro giocatore di quell'Inter, che a mio avviso sarebbe diventato nell'arco di pochi anni una grandissima bandiera nerazzurra: Ivan Ramiro Cordoba. Con l'occasione gli avevo anche richiesto un contatto di Cafè Colombia e se era vera la notizia di allora che stesse rinnovando il proprio contratto fino al 2009!
A sorpresa la mia lettera è stata pubblicata con mia estrema felicità, inoltre è stata aggiunta una foto di Cordoba in maglia da trasferta (che per la cronaca adoravo).
Questa la risposta di JZ: "Ivan è una grandissima persona in più di un grandissimo difensore. Lui ha un bel rapporto con tutta la squadra anche perchè è uno cui non piace far polemica. E' molto attaccato a questa maglia e ha un contratto con scadenza al 2009. Ivan ha il suo sito ufficiale, puoi scrivergli li: www.ivanramirocordoba.com."
Unica pecca è stato vedersi scrivere Daniele sotto la mail solo perchè l'ho inviata con l'indirizzo di mia mamma..Dany appunto...


Inizio stagione 2005/'06, l'Inter è fresca di vittoria di Supercoppa Italiana e il capitano purtroppo è fermo ai box per un infortunio. Nuovamente ho provato a contattarlo tramite le pagine di Inter Football Club e, nella "posta del capitano" ho recapitato una mail che parlava dei giovani della Primavera che all'inizio del ritiro avevo conosciuto proprio li a Riscone. Gli ho anche domandato quali fossero per lui i ragazzi pronti a fare il grande salto in prima squadra.
Ancora una volta Zanetti mi ha risposto: "Io sto molto bene, dovrei rientrare subito con la Prima Squadra. Ho avuto modo di giocare con la Primavera ultimamente e devo dire che sono molti giocatori interessanti... Non mi va di fare nomi, ma sono veramente forti e hanno proprio un bel gruppo."


Ora purtroppo riuscire a comunicare coi ragazzi dell'Inter è diventato abbastanza difficile, mi è successo un paio di volte con Joel Obi e Juan Jesus attraverso twitter e comunque è sempre una bellissima sensazione!

venerdì 18 ottobre 2013

Ho vinto con la Juve

Chi mi conosce bene sa anche che io con i bianconeri di Torino non ho molto da spartire, diciamo pure che soffro di una profonda rivalità calcistica dovuta al fatto di essere da sempre un accanitissimo tifoso nerazzurro.
Ma è pur sempre vero che la mia passione calcistica non conosce limiti per cui qualunque cosa inerente a questo gioco a me interessa molto, rientra tutto nella MyFootballand!
E così è successo che lo scorso aprile o maggio notassi nelle bottigliette di Powerade, che trangugiavo finiti gli allenamenti, la pubblicità per cui, provando a giocare il codice dell'etichetta di ogni bottiglia, si potevano vincere maglie autografate dai giocatori della Juventus oppure le borracce che gli stessi bianconeri usano durante le partite.


Ho pensato che valesse la pena provare a sfidare la fortuna per questo concorso così al mio secondo tentativo è venuta fuori incredibilmente la scritta: "Hai Vinto!". Chiaramente il mio influsso interista ha fatto si che non mi aggiudicassi propriamente la divisa della Vecchia Signora, ma la borraccia che, per la cronaca, è pure nerazzurra!!


Ecco che a distanza di 5 mesi abbondanti mi è stata recapitata a casa la vincita, alla fine una qualsiasi cosa di calcio è meglio di niente..almeno posso dire di aver vinto qualcosa con la Juve!

lunedì 14 ottobre 2013

Gli Ammies

Lo scorso martedì mi trovavo con la mia ragazza a Manchester e ormai da tempo avevo programmato che mi sarebbe piaciuto molto vedere una partita di Non-League, possibilmente del Salford City Football Club, attirato forse dai colori inusuali per una squadra di calcio (arancio e nero), forse dallo scudetto che sembrava nascondere dietro di se una notevole storia dal punto di vista calcistico.
Proprio in quel giorno andava in scena il recupero della 6a giornata del campionato Evostik Premier Division North, 9o scalino della piramide calcistica inglese e considerata una lega di tutto rispetto essendo i giocatori dei semiprofessionisti (tra le formazioni delle squadre si annoverano anche calciatori che hanno militato in club della Football League).
L'incontro in questione era tra, appunto, il Salford City e il Bamber Bridge FC, i bianconeri provenienti dalla periferia della cittadina di Preston.
Il campo di gioco è Moor Lane, antichissimo terreno risalente addirittura al 17esimo secolo e che è diventato stadio del City negli anni '70. Moor Lane si trova a nord di Manchester e per raggiungerlo è sufficiente prendere un bus dalla centralissima zona di Blackfriars st. Personage in direzione Bury e fermarsi a Kersal Vale: devo ammettere che la parte più difficile è stata andare in cerca della fermata in questione dal momento che non avevo a disposizione cartine della tratta del bus.
Fortunatamente una volta chiesto in giro con la mia ragazza abbiamo finalmente trovato il giusto stop e siamo scesi. Abbiamo imboccato la via in direzione stadio immediatamente, cosa non da trascurare, e passeggiando per uno dei quartieri più belli che abbia mai visto in Inghilterra ci siamo ritrovati davanti il campo del Salford.


L'entrata e molto stretta e decisamente old anche perchè si passa attraverso un tornello azionato manualmente e dalle fattezze antiquate.


Si acquista il biglietto a £7 e il match program a solo £1, purtroppo essendo stata questa partita rinviata rispetto alla precedente data riportava ancora le informazioni di qualche giornata d'anticipo ma era fatto ugualmente benissimo.


Si può scegliere su quale stand stare, la tribuna principale deve avere molti anni, ha i tipici mattoni a vista da fuori e le tribune lasciano immaginare il grande passato di questa squadra. Dei piloni squadrati sorreggono la copertura e ostacolano la vista ma, come per la maggior parte di stadi della Non-League e non solo, è anche questo il bello della faccenda.
Il mister della squadra ospite al nostro ingresso stava preparando il campo per le esercitazioni pre-partita e gli siamo passati proprio accanto nel tentativo di circumnavigare il campo (cosa a dire il vero molto bella perchè in Italia non e possibile farlo nemmeno nei campetti di provincia).



A quel punto siamo andati alla ricerca del club shop, la società degli Ammies mi aveva risposto ad un tweet dicendomi che ne avevano uno, per quanto piccolo.
Sbagliando a entrare nelle innumerevoli porte che sono situate in parte alla main stand, ho anche visto il piccolo pub e la club house proprio prima di entrare nel negozietto ufficiale.



Proprio qui possiamo dire che la serata è cambiata in un senso positivo, ho avuto la fortuna di conoscere un simpaticissimo signore, Tony, che gestiva il negozio e che chiaramente conosceva moltissimo della squadra di casa.
Una volta presentati è rimasto sorpreso come dei ragazzi dall'Italia potessero venire nella periferia di Manchester a seguire le sorti del City. Ha raccontato a me e alla mia ragazza molti interessantissimi aneddoti riguardo Moor Lane, un campo che viene ormai utilizzato da secoli, sebbene solo di "recente" per pratiche calcistiche e che solo dagli anni '70 è divenuto la casa del Salford City FC.
Questi ultimi poi hanno un particolare soprannome dovuto al fatto che fossero la squadra degli amatori di Salford, gli Ammies per l'appunto.


Spazio anche alle curiosità, sapevo difatti che Enoch Balotelli, fratello del più famoso ex attaccante del Manchester City Mario, aveva passato un periodo a giocare tra le file della squadra di Nord-Ovest Manchester. E' stato divertente intendere come la fama avesse preceduto di gran lunga il povero Enoch, il quale si era dovuto accontentare nella sua carriera in arancio-nero di soli 5 minuti.
Ma era già ora di andare ad assistere al match non prima di essere uscito dal negozio con: una sciarpa, una spilla, una tazza, un paio di adesivi e la penna, tutto rigorosamente firmato SCFC.


Panino di rito (preso in centro da Subway), posto in tribuna in prossimità della linea di centrocampo e le "ostilità" potevano iniziare.
Probabilmente per colpa dell'orario, martedì alle 7.45 di sera, gli spalti di Salford erano abbastanza vuoti. Mi era stato preannunciato da Tony che la squadra, tifosi compresi, viveva un momento di difficoltà per cui la presenza di persone allo stadio era diminuita notevolmente.



L'arbitro era una ragazza che è riuscita a gestire la partita molto bene a parte l'ultima decina di minuti che sarebbe potuta essere più fiscale da quando i giocatori del Bamber Bridge hanno iniziato a sentire il nervoso e la tensione.
In ogni caso si è partiti col botto, con gli ospiti subito a pressare gli Ammies e a guadagnarsi dopo solo pochi minuti un calcio di rigore per un ingenuo contatto in area: pallone centrale e O'Bryan, il portiere di casa, che si butta alla sua destra. Il risultato era di 0-1.


Ma è stato qui che il Salford ha avvertito l'importanza di cambiare l'inerzia della partita, ha iniziato a spingere fino a trovare un rigore a suo favore. Mota, il funambolo spagnolo, si incarica della battuta e spiazza senza problemi il portiere del Bamber! 1-1.


A fine primo tempo poi sono dovuto andare al bagno e ho seguito dietro la tribuna principale un signore che sembrava avere la stessa necessità. Proprio li dietro sorgevano gli spogliatoi di una volta, compreso quello degli ufficiali di gara, in uno stile veramente old e inglese. I bagni pure mantenevano lo stesso stile. Adesso i giocatori di entrambe le squadre si cambiano su delle specie di container.



Secondo tempo un po' più blando che vede prevalentemente il Salford City spingere alla ricerca del goal della vittoria e il Bamber Bridge rendersi veramente pericoloso solo in alcune ripartenze.
Alla fine, dopo un'azione insistita sulla sinistra e un buono spunto, il n. 10 locale Bancroft ha insaccato la definitiva rete dell'incontro. Il risultato era ora di 2 reti a 1 per il Salford, parziale che non sarebbe cambiato più fino alla fine della partita.
I pochi presenti compreso il sottoscritto erano molto contenti per la vittoria e per la convincente prestazione dei ragazzi in divisa arancione, siamo allora andati tutti a salutare la squadra vicino agli spogliatoi.
Infine io e la mia ragazza siamo passati a dare un saluto a Tony al club shop con chiaramente la promessa che saremmo tornati un giorno per un'altra partita degli Ammies.
Quindi abbiamo ripercorso la strada che da Moor Lane porta a Kersal Vale e, preso lo stesso autobus n. 92 siamo ritornati a casa contenti e veramente soddisfatti della serata.