Insomma, per me il calcio è sempre stato verde oro e, se dobbiamo dirla tutta, per me c'è sempre stato solo uno stadio che si distaccava dagli altri, che era più grande, che era più bello e più capiente: parliamo dello Estádio Jornalista Mário Filho, conosciuto da tutti come Maracanà!
Durante il mio viaggio a Rio de Janeiro, assieme a Chiara sono riuscito a coronare il mio grande sogno di visitare questo gigante che continua ad ospitare, a partire dal 1950, tutte le partite della nazionale di calcio del Brasile.
Questa volta niente Uber, siamo partiti con la metropolitana da Siqueira Campos, lo stop più vicino a Copacabana, linea arancio fino a Central dove abbiamo cambiato prendendo la linea verde fino appunto a Maracanà.
Impossibile sbagliarsi, appena si esce una strada conduce dritti dritti li, al fantastico stadio che è stato ristrutturato di recente nel 2013 per prepararsi al meglio ai mondiali brasiliani del 2014.
Da fuori non sembra enorme ma, basta avvicinarsi giusto un attimo e si percepisce tutta l'imponenza di questo meraviglioso impianto.
Appena si entra per fare il tour ci si imbatte subito in un paio di shop, quello delle due squadre che giocano in questo stadio, ovvero Fluminense e Flamengo, e quello dello stadio vero e proprio dove è possibile anche acquistare modellini del Maracanà, oppure agende e quant'altro.
Abbiamo fatto i biglietti per il tour con partenza alle 10.00, tuttavia non sarebbe stato un tour guidato, bensì autonomo e assieme ad un gruppo di persone. Mi è un pò dispiaciuto non avere particolari spiegazioni, avrebbe reso il tutto molto più avvincente, magari conoscendo particolari aneddoti sulle tantissime partite che si son giocate qui.
Prima di iniziare però Chiara mi ha realizzato e regalato la medaglietta dell'Estadio Maracanà, oggetti che colleziono da quando ho iniziato a girare per il mondo alla scoperta di questi stadi che ho sempre e solo visto in TV oppure nelle mie ricerche in internet.
Si inizia la visita con un bel revival del Mondiale 1950, quello del Maracanazo per capirsi: il super favorito Brasile, padrone di casa, ospita l'Uruguay che, inaspettatamente, ribalta il vantaggio iniziale verdeoro (che all'epoca giocavano con una divisa bianca) e si aggiudica la Copa Rimet vincendo la partita per 2-1.
Tragedia in tutto il paese, la Selecao si rifarà più tardi grazie ad un ragazzino con discrete doti calcistiche, un certo Pelé.
In ogni caso palloni, cartoline, gagliardetti e album della rassegna iridata 1950 fanno bella mostra di se proprio all'ingresso dello stadio.
A seguire la parte dedicata all'altro mondiale carioca, quello del 2014, con la mascotte gigante Fuleco che giganteggia su tutti gli altri cimeli esposti.
In parte ci sono delle esposizioni per ognuno dei grandi campioni che hanno calcato il prato verde qui a Rio, ecco dunque scarpe, palloni e calchi dei piedi di Ronaldinho, Neymar Jr, Pelé e Garrincha, oltre ovviamente alla più forte calciatrice brasiliana, Marta!
Proprio di fronte a questi "stand" ci sono delle esposizioni per ciascuna delle squadre più blasonate in Brasile come ad esempio il Vasco da Gama, la Fluminense, il Botafogo, il Flamengo e l'America FC.
Anche qui venivano mostrate le maglie storiche di questi club e qualche altro cimelio come palloni, sciarpe e, per un interista come il sottoscritto, la divisa di Adriano e i guantoni di Julio Cesar!
Da qui si accede ad una nuova stanza dove ci sono altri calchi di piedi di grandissimi campioni del futebol, come Ronaldo il Fenomeno e Vavà, Falcao, Amarildo e Brito.
L'evoluzione della divisa della Selecao è ben spiegata nello stanzone successivo dove si ripercorrono tutte le fasi della maglia del Brasile calcistico, dal 1914 fino agli anni '90, dal bianco con inserti blu iniziale al giallo e verde dei giorni nostri, passando per moltissime vittorie ma anche per cocenti delusioni.
Gli spogliatoi (ben 4 e tutti molto grandi) sono lo step successivo, all'interno sono appese maglie delle maggiori squadre di calcio del mondo, ho visto ad esempio quelle di Inter, Ajax, River Plate, Bayern e anche quelle delle società brasiliane come Gremio, Vasco, Botafogo e tutte le altre grandi.
Il tunnel che conduce al campo da gioco è davvero impressionante, ci si sente da subito catapultati nel mito!
Lo spettacolo e l'emozione che si vivono quando si palesano davanti agli occhi il campo verde e le tribune valgono senz'altro l'attesa ed il prezzo del biglietto.
I seggiolini sono sfumati con colori che vanno dal blu al giallo, il campo non era in perfettissime condizioni ma, visto che la sera prima avevano giocato Fluminense e Botafogo (2 a 2 per la cronaca), tutto sommato non era neanche così male.
Classiche foto di rito sulla panchina e poi a godersi il profumo dell'erba e questa imponenza che tanto avevo sognato di vedere un giorno..
Il tempo vola quando si fa qualcosa che si ama e per me quel tour è decisamente durato un attimo: siamo rientrati nella pancia del Maracanà per vedere gli ultimi spazi del museo, ovvero la sala conferenze stampa e i tantissimi gagliardetti appesi di squadre che hanno solcato questo campo mitico.
Come ultima cosa da vedere c'era una mostra di tutte le maglie che O'Rey Pelé ha indossato nel corso della sua carriera, giusto modo di omaggiare il più grande calciatore brasiliano di tutti i tempi!
Al termine della visita siamo andati allo store del Maracanà e Chiara, per il mio prossimo onomastico, mi ha regalato la maglia della Fluminense Football Club replica del 1952, collo a V, logo FFC ricamato sul petto, numero 10 ricamato sul retro, e strisce verticali inconfondibili verde, bianco e granata. La maglia è in cotone e decisamente meravigliosa, un pezzo da collezione unico, soprattutto perchè regalato al Maracanà, un luogo magico per me.
Prima di congedarci dall'Estadio Mario Filho siamo andati a vedere la statua di Hilderaldo Bellini, storico capitano della Selecao, celebre per aver alzato per la prima volta una coppa del mondo ai mondiali di Svezia 1958 e, in seguito, anche a Cile 1962.
La visita al Maracanà è stata qualcosa di estremamente fantastico, ora il mio sogno sarebbe quello di vederci una bellissima partita, o di Brasileirao o di Libertadores, con un clima incredibile, come si respira solo qui a Rio de Janeiro.
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