domenica 12 giugno 2022

I miei campioni: Adriano

Correva l'estate 2005 e il mio cuore di 15enne impazziva all'idea di passare, per il secondo anno consecutivo, qualche giorno a Riscone di Brunico a vedere la mia Inter in ritiro.
Il sogno di poter incontrare qualche calciatore che vedevo solitamente nei muri della mia cameretta grazie ai tanti poster era troppo grande, Mr Mancini, Zanetti, Cordoba, erano tutti miei grandi pupilli; tuttavia io impazzivo per Adriano Leite Riberiro, all'epoca l'attaccante principale di una rosa davvero unica.
L'idea di poter finalmente avere un suo autografo nella mia pur folta collezione di firme nerazzurre non mi faceva dormire la notte, fin quando un giorno, finito l'allenamento della prima squadra, proprio Adriano si è concesso un "bagno di folla" tra i tifosi interisti.
Non so come ma son riuscito ad intrufolarmi in mezzo alla bolgia, ho allungato il mio braccio e l'Imperatore di Milano mi ha firmato il foglietto!


Che soddisfazione! Poco importa che la "A" fosse fatta al volo, avevo il mio cimelio in tasca e tanto bastava!
Nel frattempo, mentre io e mio amico Francesco passavamo i pomeriggi appesi alle transenne del campo di allenamento di Brunico, mia sorella e sua sorella avevano conosciuto dei ragazzi della primavera dell'Inter e, uno di loro, Abdoulaye Diarra, era in camera proprio con il campione brasiliano.
L'intervento delle sorelle è stato provvidenziale, la mattina dopo proprio Diarra si è presentato con una serie di autografi con dediche di Adriano.


Appena tornato a casa ho provveduto ad "imbustare" entrambi i miei atografi dell'Imperatore, per me troppo importanti!
La stagione precedente, quella del 2004/'05, ero stato a San Siro a vedere con mio papà Inter - Basilea, preliminare di Champions League vinto dai nerazzurri di Mancini per 4 a 1. In quell'occasione Adriano aveva messo in rete ben 2 palloni, facendomi gasare a tal punto da supplicare mia mamma di prendermi la maglia (all'epoca si prendevano dalle bancarelle) del mio idolo calcistico.


Che felicità aver tra le mani la divisa con il numero 10 del brasiliano, un campione che ho sempre amato anche nei momenti più difficili, uno che ha contribuito a rendere grande la mia Inter!

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