sabato 24 settembre 2016

Tour Mestalla

Il martedì della nostra permanenza a Valencia c'era in programma la visita di uno degli stadi più belli d'Europa a mio parere, il Mestalla, casa del Valencia CF.
Fin da piccolo son cresciuto sentendo parlare de "L'infierno del Mestalla", il tifo valenciano non è mai stato secondo a nessuno, ne in patria ne in Europa, tanto che le squadre che ci dovevano giocare partivano già da uno svantaggio psicologico.
A piedi dunque abbiamo raggiunto l'impianto, già dalle vie periferiche si sorgevano i lati di questa meravigliosa struttura che sorge in un quartiere residenziale e che sovrasta l'affluente del Turia, il Mestalla appunto.
Appena arrivati abbiamo appreso che il tour seguente si sarebbe svolto ben 2 ore dopo, alle 15.45! Inizialmente nemmeno volevamo fare il tour, tuttavia la storia di questo stadio attirava molto.


Poco male, ne abbiamo approfittato per fare un bel giro attorno al campo, veramente enorme tanto che per circumnavigarlo ci abbiamo messo parecchio! Tutto attorno ci sono immagini delle vittorie della squadra della Comunidad, comprese le ultime che ho potuto vedere coi miei occhi!! Oltre ad un immancabile pipistrello arancio che la fa da padrone in quello sfondo nero.


Dato che mancava ancora parecchio tempo all'inizio del giro siamo anche stati al Tienda ufficiale del Valencia, una meraviglia, bella quanto lo store principale all'Ayuntamiento in città!


Tra le altre cose c'erano esposte 2 maglie storiche, una coppa e molte seggioline della panchina bianconera!!


Oltre a questo il merchandise era veramente una favola, alla fine Chiara mi ha regalato il gagliardetto del Valencia CF e una medaglietta dell'Estadio Mestalla.



Una volta fatto il biglietto siamo stati condotti in sala vip dal ragazzo che avrebbe diretto questo tour.


Per raggiungere questo settore della tribuna centrale si passa per una scalinata veramente vecchia scuola come un pò tutti i pavimenti e le pareti!


Si perché il Mestalla è il secondo stadio più vecchio di Spagna, nato nel 1923, dopo aver subito diversi miglioramenti nel corso del tempo, è più giovane solo dello stadio dello Sporting Gijon!!
La tribuna vip era veramente ben tenuta, ciò nonostante non assomigli per niente agli impianti di ultima generazione! Basti sapere che solo i presidenti avversari (che siedono vicini durante le partite) hanno a disposizione un monitor dove vedere le azioni salienti!!



Siamo scesi quindi nella stanza dei trofei: quante coppe ha vinto il Valencia!! Molte delle quali anche in Europa come la UEFA Cup conquistata con Rafa Benitez, oppure la Recopa portata a casa battendo l'Arsenal!! 


Prima di entrare nella stanza delle conferenze ci è stato presentato un mini museo del Valencia CF, le cose che mi son piaciute maggiormente sono state le fasce da capitano (indossate tra gli altri da Albelda, Cañizares e Baraja) e alcune scarpe appartenute ai più forti calciatori che hanno vestito questa camiseta blanca!



Ecco, bianco e nero sono da sempre stati i colori ufficiali del Valencia CF, cosa c'entra allora l'arancione? È il colore delle arance, frutto della città di Valencia!! Ha talmente tanta importanza che ad oggi è di fatto uno dei 3 colori ufficiali della squadra.
Abbiamo visto un video del Valencia che festeggiava la conquista di una coppa dalla terrazza dello stadio. 


Non potevamo certamente perdercelo, cosi José (nome della guida), ci ha portato proprio lì dove le persone in estasi per una vittoria, hanno portato la squadra in trionfo!!
La press room era un pò come me la aspettavo a parte il fresco, nel grande cartellone dietro la schiena dell'intervistato campeggiano gli sponsor societari. In questa stanza possono lasciate dichiarazioni solamente gli allenatori delle squadre e non i giocatori!!


Dove i calciatori sono invece obbligati a rilasciare interviste per contratto è la mix zone, ogni partita almeno 2 volontari devono rispondere alle domande dei giornalisti!!


Lo spogliatoio del Valencia, rigorosamente arancio nero bianco, non è per la verità molto grande, si può comunque dire che è veramente fantastico. In ogni postazione c'è la foto del giocatore e in alto c'è la sua maglia messa in bacheca. Mi son fatto la foto nella cabina di Parejo, il mio calciatore preferito della formazione valenciana!!


Il momento che io attendevo con maggior trepidazione era senza dubbio la visita alle panchine e al campo. 


Essere li in mezzo a quel catino enorme faceva effetto anche da vuoto, figuriamoci nelle partite di cartello contro i rivali di Real Madrid o Barcelona dove non c'è un posto libero a pagarlo oro!!
Le panchine sono come sempre molto comode e riportano tutte lo stemma del Valencia CF.


Prima di terminare il tour ci è stata mostrata la cappella dentro lo stadio, obbligatoria per tutti gli stadi nell'epoca della dittatura, oggi le squadre possono decidete se tenerla o meno.
Sicuramente uno degli stadi più belli e storici che abbia mai visitato, una meta da raggiungere per ogni appassionato di calcio, senza ombra di dubbio.
Amunt Valencia!!!

domenica 18 settembre 2016

Una ola a Levante!

Con Chiara da qualche tempo abbiamo deciso di tornare a visitare la Spagna dopo la felice esperienza di Barcellona di ormai 5 anni fa. La nostra scelta è ricaduta su un'altra città della costa meridionale, Valencia!
Dal momento stesso in cui abbiamo prenotato ho pensato che sarebbe stato veramente forte andare a vedere qualcosa da quelle parti così calcistiche. Le due squadre che portano alti i colori della città della Comunidad sono Valencia CF e Levante UD.
Al momento della presentazione del calendario della Liga Santander e della Liga 1|2|3 ho notato che il sabato del nostro arrivo in città si sarebbe disputata la partita tra Levante UD e Real Zaragoza!!
Mi son subito dato da fare per cercare i biglietti in modo da non perdere tempo ma è stata veramente dura complice il fatto che in Spagna li mettono in vendita meno di una settimana prima dell'incontro.


In ogni caso, durante il mio primo giretto per le vie valenciane, sono stato alla Tienda Granota in centro città, negozio ufficiale della squadra, dove ho potuto acquistare finalmente i biglietti per la tribuna alta ma abbastanza centrali!!
In questa occasione Chiara mi ha regalato un bellissimo braccialetto del Levante UD da indossare immediatamente per l'occasione!!


A parte tutto il negozio in centro Valencia della squadra granota è molto piccolo, ciò nonostante è veramente pieno di qualsiasi articolo della società valenciana.
Abbiamo preso la metro da Colon a Machado e siamo smontati a pochi passi dall'Estadio Ciutat di Valencia. C'era veramente molta gente giunta in città direttamente da Zaragoza, tutti rigorosamente con maglia bianca bordata di blu!!
Da fuori lo stadio del Levante può non dire molto, sembra infatti uno degli impianti vecchi anni '50, molto spoglio e molto ma molto poco tecnologico.


Ma non ci vuole molto a capire che la bellezza sta proprio qui! Andate a vedere una partita di queste e riuscirete a capire la bellezza del futbol.
Si perché fuori mica ci sono i camion pieni di lucine a vendere panini, ci sono però baracchini che vendono a 1€ sacchetti di semi di girasole, pipas,  da sbucciare durante la partita!! C'è persino un signore che fa avanti indietro vendendo stecchi di liquirizia, non ho mai visto niente di simile.
Siamo stati alla Tienda dello stadio ma effettivamente non c'era moltissimo se non un paio di teche con materiale del museo granota!! 


Quando abbiamo preso posto in tribuna i portieri del Levante si stavano già scaldando, lo stadio era semi vuoto ma i tifosi del Zaragoza che già dalle prime ore del pomeriggio popolavano le vie della città, avevano già riempito il loro settore ballando a ritmo delle canzoni spagnole attuali come "La bicicleta" di Shakira!!


Nella tribuna in cui eravamo seduti c'erano molti tifosi ospiti e la cosa bella è che parlavano tranquillamente con quelli di casa. Mi ha stupito anche non vedere reti attorno al campo!!
Queste le formazioni che sono scese in campo:


Pronti via e Levante subito in vantaggio! Percussione spaventosa di Morales dalla sinistra e tap-in vincente di Jason dopo appena 2 minuti di gioco.


Real Zaragoza che non sta certamente a guardare, è il 10 quando Lanzarote pennellate all'incrocio un calcio di punizione dai 30 metri e porta il parziale sull'1-1!! 


Non male per essere la mia prima partita in Liga 1|2|3!!
Ma la squadra granota insiste fino a trovare di nuovo il gol con Roger e fissare il punteggio sul 3-1 con Campaña a fine primo tempo.
Parziale che si fa ancora più pesante quando il bomber di casa segna ancora, questa volta su calcio di rigore.
La partita sembra essere chiusa tanto è vero che le due tifoserie hanno dato vita ad una ola infinita e molto divertente!!


Riesce a riaccendere la luce ancora Lanzarote ancora una volta su calcio di punizione. Le speranze dei tifosi bianco blu sembrano vive, purtroppo il tempo passa e non ci sarà più occasione per cambiare il risultato. Al 90' il Levante esce vincitore per 4-2!!


Sulle note dell'inno ufficiale granota io e Chiara abbiamo deciso di andare a vedere se c'era la possibilità di incontrare qualche calciatore vicino agli spogliatoi.
Appena girato l'angolo ci siamo trovati davanti il pullman del Real Zaragoza, grigio con il logo rosso sui lati e dietro tutto il palmares della società.


Dopo un pò sono usciti anche i protagonisti della partita tra le file ospiti, sono riuscito a fare la foto assieme a Alex Barrera e Lanzarote, mentre per il Levante ho fatto la foto con Paco Montañés.
In realtà sono usciti molti giocatori e tutti erano molto disponibili! È stata un'esperienza fantastica e mi son divertito moltissimo.
Uomo partita MyFootbalLand: José Luis Morales


Alla fine di questa 4a giornata della Liga 1|2|3 il Levante comanda la classifica con 10 punti frutto di 3 vittorie e un pareggio.

venerdì 9 settembre 2016

Giacinto Facchetti, Il rumore non fa gol

Milano anni '60, una città che sta rifiorendo, verrebbe da dire centro nevralgico di un'Italia che sta ripartendo decisa. Il Duomo, il castello dei Visconti, il tram che passa tra questi mega palazzo dove la vita della gente borghese si svolge senza patemi ma con grande impegno.
E poi due squadre di calcio, i rossoneri del Milan ed i nerazzurri dell'Inter, formazioni che dominano in Italia ma soprattutto in Europa, di questi anni non ce n'è proprio per nessuno.
È in questo contesto che si inserisce l'ultimo libro di calcio che ho letto. Che poi forse libro non sarebbe la definizione giusta dal momento che è una storia illustrata: si perché le pagine sono formate da disegni con dialoghi, una sorta di fumetto che ci narra una storia meravigliosa, in parallelo, di un giocatore simbolo dell'Inter di quel periodo, Giacinto Facchetti.


La trama appunto coinvolge il terzino di Treviglio solo marginalmente essendo incentrata invece sulle vicende di un padre giornalista sportivo e del figlio che ne vuole ripercorrere le orme.
Il filo conduttore sarà Facchetti, la voglia di raccontarne le gesta e l'aspirazione un giorno di poterlo intervistare e vivere da vicino.
Sono stato subito colpito dal fatto che tre autori, Maggioni, Barzi e Castelluccio, avessero composto un progetto simile con disegni meravigliosi e dialoghi tanto avvincenti.
Tra le pagine viene raccontata la storia della grande Inter del mago Herrera, di Mazzola, delle vicende della nazionale di cui Facchetti era capitano.
Delle grandi vittorie della sua presidenza in nerazzurro e dei momenti comunque più difficili.
Ho deciso immediatamente di acquistarlo per Amazon poiché mi ha veramente incuriosito dal primo momento in cui ho letto le prime cose da Twitter e susseguentemente in internet. d
Direi che si tratta di un libro completo, un must per chiunque abbia ammirato quest'uomo tutto d'un pezzo e dai sani principi etici anche in ambito sportivo.
Questa recensione è per me l'occasione di ricordare un capitano che non ho potuto vivere in campo ma che ho saputo apprezzare nell'arco della sua presidenza interista.


Non potrò mai dimenticare quando, sia nel 2001 che nel 2002, in occasione del Trofeo Tim a Trieste sono riuscito a incontrarlo e ad avere il suo autografo.
In occasione di una fiera a Bologna ho anche acquistato la figurina anni '70 di Facchetti, allora capitano interista!!

domenica 4 settembre 2016

MyFoodBalLand: Il piatto preferito di Samuele Longo

Lancio lungo dalla metà campo, pallone che giunge nella zona presidiata da due difensori, l'attaccante isolato va in contrasto aereo e spiazza tanto da mandare fuori tempo il marcatore. La sfera si dirige verso la porta mentre spalla a spalla la punta del Girona FC prova a farsi spazio avvicinandosi ancora alla porta: stanco scaglia una sassata che il portiere può toccare ma non deviarne la corsa.. è rete!
Sembra quasi un film e invece è tutto vero! Questo è stato l'esordio di Samuele Longo con la maglia biancorossa del Girona Futbol Club, formazione della Segunda spagnola.

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Dopo un paio di stagioni in Italia con le maglie di Cagliari e Frosinone, l'attaccante scuola Inter è tornato a calcare i campi iberici, campi che lo hanno visto già protagonista in passato e che presumibilmente riescono a tirargli fuori il meglio!
Tutto questo preambolo per introdurre nuovo post della rubrica MyFoodbalLand: abbiamo chiesto quale fosse il piatto preferito di Samuele, rispettivamente italiano e spagnolo, alla sorella Tatiana che, in tutto questo, è stata nostra "complice", fornendoci tutte le informazioni!!

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Per quanto riguarda il cibo preferito italiano del neo goleador del Girona la risposta è stata semplice: la pasta! Quello spagnolo invece ci ha incuriosito non poco, l'arroz de leche.. per questo abbiamo provato a farlo con risultati decisamente buoni!
Naturalmente abbiamo svolto delle ricerche per conoscere meglio questo piatto, sicuramente i siti migliori sono quelli in lingua spagnola, dato che il dolce in questione è un assoluto classico della tradizione latina.
Inutile dire che internet propone una varietà di ricette quasi infinita, cilene, colombiane, spagnole, argentine e chi più ne ha più ne metta. Alla fine, come immaginabile, abbiamo optato per una versione personalizzata (per un motivo principale, l'intolleranza al lattosio che impedisce di usare prodotti molto lavorati come il latte condensato).
La ricetta è davvero molto semplice e ricorda la preparazione del porridge inglese. Seppure alcune ricette che abbiamo incontrato durante le nostre ricerche prevedessero la cottura del riso in acqua come primo step, noi abbiamo optato per seguire quelle che prevedono di bollire il riso direttamente nel latte per poter rendere molto più cremoso e denso il composto alla fine. Detto ciò, consci che ognuno ha le proprie preferenze consigliamo di adattare i tempi di cottura in modo personale. Ora vi lasciamo alla ricetta di questo dolce straordinario nella sua tradizionale genuinità.

Difficoltà: Semplice
Tempi di preparazione: 60'
Serve: 4 persone

Ingredienti:                       
- 120 gr di riso
- 120 gr di zucchero
- 1 litro di latte (meglio se intero)
- la scorza di un limone
- cannella in polvere qb
- una noce di burro
- uvetta OPZIONALE


Iniziamo tagliando 3 o 4 scorze di limone con il pelapatate, possibilmente di limoni non trattati, e sciacquando il riso per un paio di volte sotto l'acqua corrente. A questo punto mettiamo il latte a bollire in una pentola capiente con le scorze di limone e della cannella (se avete una stecca è meglio, noi abbiamo usato la polvere per convenienza).



Portiamo ad un lieve bollore e aggiungiamo il riso che dovrà cuocere per 20 minuti a fuoco basso. Raccomandiamo di mescolare con continuità per evitare che il riso attacchi e che il latte strabocchi.


Passati 20 minuti è arrivato il momento di aggiungere lo zucchero mescolando per farlo sciogliere per bene. Abbiamo continuato la cottura per altri 20-25 minuti a fuoco basso o fino ad ottenere una consistenza densa (tenendo conto che raffreddandosi l'arroz con leche si rapprende ancora di più).


Terminata la cottura, eliminiamo le scorze di limone, la stecca di cannella e aggiungiamo una noce di burro per ammorbidire il tutto. Noi, a questo punto, per dare un twist in più alla ricetta abbiamo anche aggiunto una manciata di uva sultanina precedentemente ammollata in acqua tiepida e abbiamo servito in 4 ciotoline.




L'arroz con leche può essere mangiato freddo in estate se tenuto in frigo o caldo, specialmente d'inverno, quando può diventare un grande classico della tradizione natalizia perchè il sentore di cannella si abbinerebbe perfettamente ai freddi weekend invernali passati sul divano a vedere un bel film o, perchè no, una bella partita del Girona!



* Foto di proprieta del Girona FC (http://www.gironafc.cat/)