Dopo un viaggetto di circa un paio d'ore in macchina, abbiamo raggiunto la bellissima città di Trento, parcheggiato e raggiunto il primo posto nel quale desideravo andare, ovvero il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, dove si sarebbe svolto un meeting con Gabriel Omar Batistuta e Javier Adelmar Zanetti, dal titolo "Forza Argentina".
La coda per entrare era già abbastanza lunga a circa un'ora e mezza dall'inizio dell'evento, tuttavia siamo riusciti lo stesso ad accaparrarci i biglietti (gratuiti, come quelli di ogni evento qui al Festival) per dei bellissimi posti.
Nel frattempo in coda abbiamo incontrato un personaggio alquanto particolare, un francese sulla settantina con il suo librone dei 100 anni della FIFA: nel corso della sua vita è riuscito a farsi firmare le pagine del volume da tutti i più grandi del calcio mondiale, inclusi Pelè e Maradona!
Accompagnati dal tango della fisarmonica che ha diffuso in sala una grande atmosfera argentina, si son presentati Batistuta e Zanetti, entrambi in perfetta forma e vogliosi di parlare di qualunque argomento.
Zanetti, attuale vicepresidente dell'Inter, ha raccontato di quando dalla piccola squadra del Banfield, inaspettatamente, è stato chiamato a Milano insieme a Rambert per vestire la casacca nerazzurra.
La storia raccontata da Batigol invece è decisamente diversa: ha raccontato di aver iniziato a giocare a pallone molto tardi, a 18 anni ha fatto il primo allenamento serio! Poi River Plate, Boca Juniors e la famigerata chiamata in Italia della Fiorentina, nella quale, dopo 2 anni di difficile adattamento, è esploso come Bomber ed ha attirato le attenzioni della Roma, squadra con la quale è riuscito anche a vincere lo scudetto 2000/'01!
Il Pupi ha definito l'Inter una vera e propria famiglia con la quale sta cercando di crescere anche fuori dal campo nel suo nuovo ruolo dirigenziale, mentre Batistuta ha un allevamento di mucche ed al momento è un pò fuori dal mondo del calcio.
Capitolo mondiali: per entrambi gli ex calciatori della albiceleste, l'Argentina ha buone chances per arrivare fino in fondo alla competizione, soprattutto perchè li davanti c'è un certo Leo Messi: tutti e 2 però erano d'accordo nel dire che non è la vittoria del mondiale a definire la carriera di un calciatore, bensì il percorso fatto e, in questo, Messi sicuramente non è secondo a nessuno.
E Maradona quindi? Il quiz su chi potesse essere migliore tra la "Pulga" e "El Pibe de oro" è finito in sostanziale pareggio per i due campioni. Zanetti ha detto che forse Maradona aveva più leadership fuori dal campo, tuttavia sono da valutare entrambi con un 10!
Un piccolo aneddoto su Lautaro Martinez raccontato da Batigol: "All'inter non ho dimostrato niente, complice anche un infortunio in uno scontro con Emre, tuttavia almeno ho segnalato ai nerazzurri il profilo di Lautaro, mi son fatto perdonare..".
Finita l'interessantissima conferenza a tema calcio argentino, siamo usciti per andare a mangiare qualcosa e, chi troviamo in piazza a giocare un torneo di Padel? Niente meno che il mio idolo Lele Adani, ex difensore centrale della mia Inter e grandissimo appassionato di futbol sudamericano.
Appena l'ho visto, assieme a mia sorella, gli siamo corsi incontro e siamo riusciti a fare la foto insieme e io anche a farmi fare l'autografo!
Felicissimi siamo andati a mangiare un panino prima di rimetterci in coda per rientrare dentro il Centro Servizi Culturali per il secondo meeting giornaliero, quello con Zico e Paulo Roberto Falcao intitolato "Il Brasile dei Fenomeni".
Il talk si è subito instradato sul 3-2 inflitto dall'Italia alla nazionale verdeoro durante i mondiali 1982, a detta di Falcao il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio ma, come ha ribadito anche l'ex SC Internacional e Roma, il calcio non è uno sport giusto.
Fa eco Zico dicendo che, se il Brasile quel giorno avesse segnato 5 goal, gli azzurri ne avrebbero fatti 6, troppo organizzata e forte quella squadra ricca di campioni quali Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Conti, Antognoni, Paolo Rossi… e Scirea! Ma quel Brasile rimaneva comunque una squadra "che incantava".
L'allora CT della Selecao Tele Santana aveva chiesto ai suoi di non snaturare il loro gioco contro l'Italia, ricordando però, all'uscita degli spogliatoi, che a loro per passare sarebbe bastato un pareggio..
Si è aggiunto alla conversazione anche Franco Causio, presente in sala e grande amico dell'ex Flamengo e Udinese Zico.
Esilarante il momento nel quale, proprio Causio e l'ex compagno di squadra in Friuli, hanno mimato il gran goal fatto a San Siro contro il Milan, di scavetto.
E Qatar 2022? Tutti d'accordo col dire che sicuramente il Brasile ha una rosa importante con Neymar in grande spolvero su tutti! I 3 portieri poi, si potrebbe tirare a sorte su chi far giocare!
Una volta finita anche questa splendida conferenza, son riuscito ad avere l'autografo di Falcao, grandissimo centrocampista della Nazionale di Calcio Brasiliana!
La giornata era ancora però ricca di cose da fare, siamo andati in centro a Trento per vedere quanto la Gazzetta aveva preparato e organizzato. Veloce visita al bookstore della rosea, poi abbiamo raggiunto Palazzo Thun per vedere com'era fatto. Infine abbiamo ammirato un palazzo storico trentino con alle finestre le prime pagine più gloriose del quotidiano!
Avevamo un ultimo appuntamento, quello a Palazzo delle Albere, per vedere la mostra "I colori della vittoria": per raggiungere però siamo passati in parte allo Stadio Briamasco dove gioca l'A.C. Trento che, per la cronaca, aveva appena pareggiato la propria partita contro la Triestina.
Ho anche intravisto il bomber della squadra trentina, Cristian Pasquato, ex conoscenza del Padova Calcio e del Modena FC!
La mostra comunque riguardava tutte le più belle, vittoriose e storiche maglie che i calciatori hanno indossato nella storia.
Pelè, Maradona, Cruyff, Best, Cannavaro e chi più ne ha più ne metta, ce n'era proprio per tutti i gusti.
Inutile dire che per il sottoscritto la sezione di maglie interiste era particolarmente interessante, in ogni caso devo ammettere che ogni singola divisa, anche quelle del Milan stesso, erano qualcosa di eccezionale.
Questa è stata l'ultima tappa prima di rimetterci in viaggio verso casa. Il Festival dello Sport di Trento è stato sul serio qualcosa di magico, per un grande appassionato di calcio come me decisamente è stata una giornata indimenticabile!