sabato 23 settembre 2023

Che storia il Bali United!

Mica capita tutti i giorni di avere tra le mani la maglia del Bali United Football Club!
E' però quello che mi è successo prima dell'inizio delle ferie estive quando, due carissimi amici, Andrea e Federica, di ritorno dal viaggio di nozze, mi hanno regalato niente meno che la terza maglia 2019 del Bali United FC.


Si tratta di una divisa molto speciale, è stata utilizzata dalla squadra indonesiana con sede a Gianyar durante la stagione del primo successo in Liga 1 AFC, il massimo campionato dell'Indonesia nel quale tutt'ora milita la squadra.
E' interamente nera con dettagli rossi e bianchi e, la particolarità, è che risulta tappezzata interamente di sponsor!
Il logo sul cuore è ricamato e riporta la dicitura BU e il pallone da calcio.
Il Bali United FC è stato fondato nel 1989 (quindi ha una storia relativamente recente), ha però un discreto seguito, basti pensare che il Kapten I Wayan Dipta Stadium ha una capienza di circa 18.000 spettatori.
Da sempre la squadra è composta per la stragrande maggioranza da calciatori indonesiani, tuttavia la presenza di qualche brasiliano è sempre stata ben vista
In particolare, cercando referenze sulla maglia, ho trovato una foto del difensore Willian Pacheco, nativo di Sao Paulo ed ex di Corinthians e Botafogo - in entrambi i casi parliamo di squadra B.
Questa maglia è senza dubbio un pezzo incredibilmente raro della mia collezione, a cui inevitabilmente sono molto legato perchè è stato un pensiero speciale da due grandi amici.

domenica 17 settembre 2023

Il calcio raccontato da Repice

In occasione del Future Vintage Festival 2023, importante rassegna che quest'anno si è svolta a Padova, c'è stato l'interessantissimo incontro con uno dei miei grandi miti della radiocronaca calcistica, Francesco Repice.
Chi, come me, ha passato diverse ore in macchina in orari di partite giocate, certamente saprà a chi mi sto riferendo: cosentino di nascita, classe '63, Repice è una di quelle voci inconfondibili, chiare e incredibilmente precise, raccontano tutto in dettaglio tralasciando praticamente nulla di quello che si vive in campo.
Lo scorso 10 settembre dunque, presso il Centro Culturale S. Gaetano in centro a Padova, ho avuto modo di assistere a questo racconto di Repice, reduce dalla partita di qualificazioni agli Europei di calcio 2026, Macedonia-Italia, terminata con il deludente risultato di 1-1.


"Questi siamo" recita la prima pagina del Corriere dello Sport, riferendosi agli Azzurri di Mister Spalletti - e qui il radiocronista di Tutto il Calcio Minuto per Minuto si collega per ribadire come, se negli anni d'oro a cavallo tra i '90 e i '00 avevamo una generazione eccezionale di calciatori del calibro di Del Piero, Totti, Nesta e Cannavaro, oggi la disponibilità di grandi campioni è decisamente inferiore.
Da qui c'è stata l'epoca dei Cassano e dei Balotelli, calciatori di indiscussa classe ma di altrettanta fragilità che non son riusciti a mantenere quanto di buono avevano mostrato in gioventù.
La vera spiegazione per la vittoria inaspettata di Euro 2020? Per Repice è riconducibile alla ferrea difesa allestita dal duo Chiellini e Bonucci, esperti centrali che si sono presi sulle spalle una squadra giovane conducendola alla vittoria finale contro l'Inghilterra proprio a Wembley.
Si divaga poi sulla questione araba: "il pallone ve lo stanno bucando", così descrive l'attuale situazione il radiocronista di Radio Rai 1, come dargli torto? Tutti questi milioni per sponsorizzare il gioco più bello del mondo nei paesi arabi dopo che era stata abortita l'idea della Superlega non fanno di certo bene allo spirito sportivo e del calcio stesso.
Capitolo nazionale: per Repice al momento Spalletti, neo CT azzurro, è il miglior allenatore del mondo, non c'è Guardiola che tenga! Mancini invece ha fatto una scelta di vita, difficile rinunciare a tutti quei milioni, onestamente.
C'è una cosa che accomuna ciò che ha fatto Mancini nel 2021 agli Europei e quello che ha fatto un altro grandissimo azzurro come Paolo Rossi: il fatto di aver riportato il popolo italiano in piazza dopo anni di terrore nei quali la gente aveva paura di stare in giro fuori di casa, Pablito a seguito degli anni di piombo, il Mancio invece dopo gli anni del covid.
Sul modo di fare le radiocronache, Repice è senza dubbio un innovatore grazie al modo di enfatizzare il racconto, prendendo come modello Victor Hugo Morales, giornalista uruguaiano celeberrimo in Sud America.
Ma meglio una radiocronaca con un talent o da soli? La risposta è "dipende"! Dipende da molti fattori, in primis le modalità di intervento della seconda voce o commento tecnico.
Fare il radiocronista non è di certo un mestiere semplice, lo dimostrano soprattutto i momenti nei quali, dare un'informazione, ha un'importanza molto elevata: l'esempio che porta Repice è quel drammatico Catania - Palermo giocato al Massimino dove ha perso la vita l'ispettore Raciti: continuavano arrivare in cuffia informazioni sulla gravità degli scontri fuori dallo stadio, tuttavia il bravo cronista deve saper temporeggiare finchè non si hanno info certe da poter divulgare, onde evitare di dare fake news o allarmare inutilmente gli ascoltatori.
E' la grande responsabilità del cronista quello di dare nozioni certe e verificate.
Se si dovesse stilare una lista dei momenti più belli vissuti facendo questo lavoro, Repice proprio non ha dubbi e li elenca uno a uno: senz'altro un Juventus - Roma nell'anno dello scudetto romanista nel quale è stato bordocampista e, a fine partita quando i giallorossi di Mister Capello hanno riagguantato il pareggio insperato, è andato sotto il settore ospiti del Delle Alpi ad esultare assieme a Totti e Batistuta.
Altro momento indimenticabile è stato il Mondiale 2006, in particolare la semifinale contro la Germania quando, con le reti di Grosso e Del Piero abbiamo eliminato i padroni di casa andando a conquistare quello che sarà il 4o titolo iridato della nazionale italiana di calcio.
Un'altra cartolina particolarmente importante nella carriera di Repice è stata la finale di Champions League tra Barcelona e Manchester United a Wembley quando a prendere l'attenzione è stato Eric Abidal, a seguito di un periodo veramente molto difficile, prendendosi tutta la gloria che il francese meritava.
Ultimo ma non ultimo frame speciale è stata la partita Argentina - Inghilterra del mondiale '86, quella nella quale Maradona ha segnato il goal de "La Mano de Dios" e "El gol del siglo" e quando Victor Hugo Morales, sempre lui, ha coniato una nuova definizione per il campione argentino, "Barrilete Cosmico"!
In chiusura si è parlato delle modalità di fare giornalismo, passando in rassegna la polemica programmata, quella ideata da Biscardi, un grande giornalista che ha creato di fatto un modo tutto suo di riportare notizie calcistiche.
Un ultimo tip da parte di Repice: un radiocronista non scrive! Anche se sembra incredibile, tanto impreziosite da vocaboli tanto descrittivi, le sue presentazioni delle partite non sono mai lette da un foglio di carta, bensì raccontate di getto, al momento, accompagnate dalle emozioni che suscita la partita e lo stadio.
Terminata la conferenza, sono riuscito a fare una foto assieme al radiocronista che, nonostante il ritardo per il treno prossimo alla partenza, ha trovato il tempo di firmarmi il libro che avevo acquistato anni fa su Inter - Barcelona, semifinale di Champions League 2009/'10.


Erano anni che desideravo incontrarlo per potere avere la firma su questo volume che mi son letto proprio per rivivere quel match indimenticabile dei nerazzurri.
Lo stesso giorno, sempre per restare a tema vintage, sono stato a Second Hand Padova, un negozio dove vendono vestiario usato ma di grandi marchi e, in molti casi, di squadre sportive - calcio, football e baseball tra tutti.
Chiara mi ha regalato la maglia dei Philadelphia Eagles, una squadra che milita in NFL, il campionato di football americano. 


La divisa è colore "Midnight Green" e nera ed è della stagione 2009/'10 (la stessa del Triplete nerazzurro!). A marchio Reebok, è la divisa di LeSean McCoy che quell'anno ha giocato alla grande in quel di Philadelphia.
Una giornata veramente splendida, all'insegna del vintage e del calcio proprio nella mia città, Padova!

domenica 10 settembre 2023

Tutti i Football di Vienna

Tanto tanto football durante i 5 splendidi giorni che ho trascorso a Vienna - parlo di più football perchè, in questo caso, non è stato solamente il calcio ad attirare la mia attenzione!
Ma andiamo con ordine: innanzitutto, passeggiando per i vari negozi della stazione centrale di Vienna, in un supermercato, ho trovato l'album della Admiral Bundesliga Austriaca 2022/'23 edito da Panini: è un album completo con tutte le squadre che competono appunto in massima serie e in Erste Liga, la seconda serie per l'appunto.


E' senz'altro una raccolta molto più semplice e con meno figurine rispetto a quella italiana, come particolarità però è che hanno una card all'interno dei pacchetti di figu.
Per questo motivo ho anche acquistato un pacchetto singolo, in modo da vedere come fosse strutturata la raccolta.
Un pomeriggio abbiamo deciso di visitare la zona adiacente al Prater di Vienna, il famosissimo parco giochi austriaco: da queste parti si puà trovare l'Ernst Happel Stadion, sorto nel 1929 e capiente più di 53.000 posti!
Qui ci gioca le partite la OFB, la nazionale di calcio austriaca di Marko Arnautivic e compagni; lo stadio è intitolato allo storico calciatore e allenatore di origine viennese Ernst Happel.


Sotto una leggera pioggerellina, assieme a Chiara siamo andati in perlustrazione di questo stadio davvero imponente e nel quale l'Inter ha vinto, nel 1964, la Coppa dei Campioni contro il Real Madrid, battendo gli spagnoli per 3-1.
Tutto attorno allo stadio c'erano dei palloni da calcio in cemento, veramente particolari ma molto caratteristici.


In parte allo stadio c'è un centro commerciale, denominato non a caso "Stadion" dentro cui c'è un bellissimo store dell'SK Rapid Wien, detentore di ben 32 campionati austriaci.


Abbiamo fatto un'interessante visita e, tra varie maglie, orsetti, palloni autografati, c'erano pure moltissimi libri sulla storia di questo importantissimo club viennese.
Alla fine Chiara mi ha regalato la maglia da allenamento dell'SK Rapid Wien, verde con le maniche nere e logo Rapid e Puma stampati sul petto.


Mi è piaciuta immediatamente questa divisa, devo ammettere che nella sua semplicità rispecchia molto lo stile del club calcistico di Vienna!
Infine, proprio l'ultimo giorno, abbiamo passeggiato in una zona molto commerciale che non avevamo battuto precedentemente: qui abbiamo scovato diversi negozi stupendi, tra cui uno di Comics, nel quale ho acquistato una bustina di Cards Score di NFL del 2021 (parliamo di Football Americano, nella foto assieme al Pinguino Mate e il suo pallone NFL realizzato sempre da Chiara), inoltre da TK Maxx Chiara mi ha regalato una felpa straordinaria dei Las Vegas Raiders a marchio New Era, compagine anche questa di National Football League negli USA!


Insomma, tra le vie viennesi non ci siamo certamente fatti mancare football, sia calcio con la Bundesliga austriaca, che NFL!

domenica 3 settembre 2023

I viola di Vienna

Il giorno prima di ferragosto, assieme a Chiara, mia sorella e suo compagno, siamo stati a visitare la Generali Arena - meglio conosciuta come Franz Horr Stadion di Vienna, proprio nella capitale austriaca.
Si tratta senza ombra di dubbio dello stadio più semplice da raggiungere con i mezzi pubblici, nella fattispecie abbiamo preso la metro dal centro città e siamo smontati veramente a due passi dallo stadio.
Rimodernata nel 2008, è comunque una struttura che ha quasi 100 anni se si considera che è stata costruita niente meno che nel 1925!
Ospita circa 17.500 tifosi e, giusto qualche giorno fa, è stata palcoscenico della sfida di UEFA Conference League tra i padroni di casa del FK Austria Wien e il Legia Varsavia (che per la cronaca si è imposta con un perentorio 5-3 eliminando gli austriaci dalla competizione).


Da fuori lo stadio non sembra molto grande, è situato in una zona periferica molto comodo da raggiungere. Adiacente ci sono i campi da allenamento dove stavano svolgendo una seduta proprio i ragazzi di una squadra giovanile dei viola.
Siamo subito entrati dal Fanshop ufficiale che era aperto, alcune persone erano intente ad acquistare i biglietti per le partite di Bundesliga Austriaca, il massimo campionato nel quale milita appunto l'Austria Wien.
Il negozio è molto ben fornito, oltre alle maglie home e away c'erano davvero un sacco di articoli anche per la casa, oppure libri riguardanti la squadra, pupazzi della mascotte Super Leo e ancora mentine brandizzate e abbigliamento vario.


Abbiamo immediatamente acquistato i biglietti per il museo della squadra, per una volta siamo riusciti ad avere il biglietto cartaceo che ultimamente sta andando in disuso.
Il museo dell'FK Austria Wien 1911 ripercorre l'intera storia del club, da prima della fondazione stessa: sarò sincero però, l'intera esposizione era in lingua tedesca e la mancanza di spiegazioni comprensibili ha fatto si che non riuscissi a godere appieno della storia viola e dei cimeli esposti.


Nella stanza del museo c'era comunque una parte che mi ha decisamente colpito, ovvero quella dedicata a Matthias Sindelar, attaccante e leader della squadra viennese e della OFB (nazionale di calcio austriaca) durante gli anni '30: oltre ai 225 goal in maglia viola il campione è mancato a soli 36 anni per cause tutt'ora sconosciute, sta di fatto che attorno a questa scomparsa sono state elencate una serie di leggende metropolitane. Nonostante tutto, rimane senza dubbio una delle personalità calcistiche più importanti della storia del Fussball austriaco.


La ricostruzione dell'ufficio di Hugo Meisl, storico allenatore del Wunderteam - come era chiamata la nazionale biancorossa nel ventennio che va dal 1919 al 1937 - lascia senz'altro senza parole! 
I mobili d'epoca, le foto della sua nazionale alla parete, alcune coppe ed il libro "Das Wunderteam" sono decisamente speciali.


Durante la storia moderna invece l'Austria Wien ha avuto, per ragioni di sponsorizzazioni, anche altre denominazioni, come ad esempio Austria Memphis! Decisamente belle le maglie della squadra negli anni in cui si faceva copioso utilizzo del flock.


Delle 24 Bundesliga messe in bacheca dal club, l'ultima vinta è datata 2012/'13 - conquistata dall'allenatore Peter Stöger, sin dalla conferenza stampa di presentazione si era detto convinto della possibilità di conquistare un titolo con la squadra della propria città.
Al museo sono esposti gli occhiali del Mister e un autografo dello stesso.


Nel corso degli anni comunque l'Austria Wien ha calcato anche i prestigiosi palcoscenici della UEFA Champions League, ha affrontato negli anni '90 anche la mia Inter e non sono mancati incontri di lusso anche durante la scorsa stagione di Europa League dove alla Generali Arena è stata ospite anche il Villarreal CF.
Prima di uscire Chiara mi ha regalato la sciarpa in raso bianca e viola celebrativa appunto del girone di Europa League 2022/'23, un ricordo veramente bello per la squadra dell'FK Austria Wien!


Assieme alla sciarpa ho messo anche il pupazzo del Pinguino argentino Mate, grande fan del FK Austria Vienna e di NFL, che sempre Chiara mi ha regalato durante la stupenda visita allo Zoo di Vienna!