Si perchè l'ultimo successo in campionato risale all'anno del Triplete, una stagione magica e unica nel suo genere: unica come questa che sta volgendo al termine, dall'inizio alla fine senza spettatori a riempire gli anelli di San Siro (stadio che più volte durante l'anno si è parlato di volerlo sostituire..).
L'Inter arriva alla vigilia del campionato 20/'21 con una Finale di UEFA Europa League persa al fotofinish contro il Sevilla, con un Conte non troppo sicuro e con una squadra tutta da rimotivare.
L'inizio, nonostante le due vittorie contro Fiorentina e Benevento, evidenzia qualche carenza in fase difensiva, le incertezze del Capitano e portiere Handanovic di certo non aiutano. Sarà lo stesso Handanovic a diventare un baluardo da metà campionato in poi.
Così, per tornare ad avere una certa solidità nel reparto arretrato, il Mister torna a dare fiducia a Skriniar, da in mano le redini dell'impostazione di gioco a Bastoni e la regia a De Vrij: la difesa è registrata, ora il focus si sposta a centrocampo.
Per la mediana Barella arretra al ruolo di mezzala, Brozovic è il perno di centrocampo, a destra Hakimi garantisce spinta, qualità, assist e un buon numero di reti (il che non guasta!).
A sinistra parte Young, poi subentra un Perisic stratosferico, capace di adattarsi a fare pure la fase difensiva, segnando pochi goal ma decisivi!
Il vero capolavoro è però Eriksen: il danese, partito come elemento "di troppo" e utile nel perdere tempo nelle sostituzioni durante i minuti di recupero, viene reinventato dal tecnico mezzala sinistra: la fiducia la prende il Coppa Italia quando, con una punizione meravigliosa, regala il passaggio del turno all'Inter in una partita dura che verrà ricordata principalmente per lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic!
Menzione d'obbligo deve andare al 12esimo titolare di questa formazione, Darmian, che da difensore/centrocampista esterno (a destra o sinistra non fa differenza) è riuscito a segnare due goal-macigno rispettivamente contro Cagliari e Hellas Verona, che hanno fruttato la bellezza di 6 punti - a dir poco decisivi per la conquista del 19° tricolore.
Davanti la LU-LA, Lukaku e Lautaro, una coppia goal stellare che ha fatto sognare dalla prima giornata tra goal e assist a ripetizione. Alexis Sanchez è stato un ottimo gregario, capace di stancare ed annichilire le difese nelle fasi finali dei match.
Per come la vedo io, l'opera d'arte di Antonio Conte prende forma in due momenti chiave: la vittoria in Coppa Italia contro il Milan, ma soprattutto quella in Serie A contro la Juventus per 2-0, con un Nicolò Barella sugli scudi per quantità e qualità!
Di sicuro non è il normale scudetto, ma essere interisti non è assolutamente sinonimo di normalità: la vittoria finale arriva domenica pomeriggio 2 Maggio, seduti sul divano, quando il Sassuolo riesce a fermare la forte Atalanta di Gasperini al Mapei Stadium.
La festa nerazzurra può avere inizio, in Piazza Duomo a Milano, sotto l'Inter 1908 HQ, ad Appiano Gentile e a San Siro - oltre a tutte le altre piazze d'Italia.
Lukaku prende la macchina e festeggia come un tifoso per le vie di Milano, Zanetti, Antonello e Zhang sopra la sede nerazzurra sventolano bandiere: è un vero e proprio sogno interista che si concretizza.
Nonostante l'anno difficile, il covid, la distanza fisica, io questo scudetto l'ho vissuto tantissimo: quante partite tra Sky e Dazn vissute come se fossi stato seduto in un seggiolino a San Siro nel Secondo Anello, quante Gazzette studiate per capire le mosse di Conte, quanti scongiuri e speranze! L'attesa per il nuovo logo e per la nuova maglia, la voglia di veder segnare i ragazzi in maglia nerazzurra..
Fino allo scorso pomeriggio dove il sogno di vedere il 19esimo scudetto è diventato realtà.
Che bello andare in edicola e prendere la Gazzetta con in copertina i festeggiamenti per questo meraviglioso titolo!
Uno scudetto unico, come la squadra che tifo da una vita!
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