Una pomeriggio, durante la pausa pranzo a lavoro, un mio collega mi ha detto di guardare un articolo su "Il mattino di Padova" online, un trafiletto che raccontava la storia di un ragazzo, Nicolò De Marchi, che per passione, o per una sorta di scommessa, sarebbe andato dallo Juventus Stadium a Berlino a piedi!!
La società bianconera, proprio in occasione della semifinale di Champions, aveva lanciato l'hashtag #SeAndiamoInFinale, così i tifosi hanno potuto sbizzarrirsi sui propositi in caso di superamento del turno..ma l'idea di Nicolò deve essere piaciuta non poco dalle parti di Torino tanto che il ragazzo, fatte su armi e bagagli, è partito alla volta dell'Olympiastadion di Berlino!!
Ricordo che tutte le sere tornato da lavoro guardavo sul canale ufficiale Youtube della Juventus (eh sisi per seguirlo anche io ho guardato il canale bianconero!) i video su questa bellissima avventura supportata dalla società in primis, quindi dagli sponsor Samsung e Jeep nei 9 giorni che lo hanno visto protagonista.
E appena Nicolò, studente all'università di Venezia ma soprattutto amante della Juventus e del calcio, ha fatto ritorno in Italia, avrei voluto fargli mille domande: così, sabato scorso, ho avuto occasione di incontrarlo nella sua Sottomarina per un'intervista che racconta davvero alla perfezione lo spirito di quei giorni che hanno fatto sognare il tifo bianconero.
1) Chi è Nicolò e quando/come nasce la passione per la Juventus?
Nicolò è un tifoso passionale della Juve, ama la Juve ma è un tifoso normale, come gli altri. La passione, il momento in cui sono diventato veramente tifoso è stato il 5 maggio 2002 (purtroppo per gli interisti!!), è stata una data importante per tutti gli juventini. Quel giorno ero a casa di mia zia e vedo alla tv questa partita: il calcio lo avevo già visto ma non lo ero mai stato li a vedere! Mio papà mi ha spiegato un pò di cose e, con il fatto che lui era juventino così come la mia famiglia, sono diventato tifoso della Juve. Ho coltivato questa mia passione andando al cinema, poi allo stadio nelle trasferte vicine come a Verona, Trieste e Udine, poi una volta cresciuto l'ho seguita sempre di più, non tanto per la Juve come squadra, quanto come società ed i valori che ha: è una società super seria e io mi reputo un ragazzo altrettanto serio quindi mi ci rivedo.
2) Quando hai scritto il famoso tweet avevi sognato che tutto questo sarebbe potuto succedere?
Assolutamente no! Io il tweet l'ho scritto il giorno prima del match contro il Real, quando era stato lanciato l'hashtag. Io l'ho sparata grossa sperando di essere ritweettato. Già essere messo tra i preferiti o ricevere un ritweet è un qualcosa di incredibile, ma chiaramente non è successo! Io già avevo scritto tanti tweet ma mai nessuno mi aveva considerato però alla fine non sei ne arrabbiato ne triste, c'è un sacco di gente che scrive! Poi il giorno dopo il ritorno col Real, alcuni miei amici mi hanno scritto messaggi sul mio tweet. Mi son chiesto come facessero a sapere del mio tweet che avevo 8 seguaci di numero!! Mi sono arrivati altri messaggi finchè non ne arriva uno che dice "Sei sulla pagina facebook della Juventus!". Vado a vedere e ci sono io ed altri 10 tweet: mi ha fatto un certo effetto essere la!! Poi mi è iniziato a venire un pò di timore, adesso che ero stato scoperto forse dovevo farlo! Allora gli ho messo la foto di Google Maps con il percorso da fare e mi hanno risposto ancora dicendo che iniziava da quel momento la mia avventura chiedendomi di postare delle foto con l'hashtag perchè potessi essere seguito! Li per li è iniziata l'idea un pò pazza con un mio amico di andare sul serio a Berlino assieme. Però, studiando e avendo un esame, saremmo dovuti partire il 20 maggio però, facendo due conti non sarebbe stato possibile. Poi arrivare la senza biglietto non era il massimo! Così abbiamo mollato tutto..
3) Cosa hai detto alla tua famiglia quando la Juve ti ha chiesto di partire da un giorno per l’altro?
Il giorno 26 mi arriva il messaggio della Juve dicendo che se io fossi andato a piedi mi avrebbero dato il biglietto. Ho risposto assolutamente si! C'ho pensato in quella frazione di secondo passando da dire "è impossibile!", però se me lo chiedono loro ci sarà un modo per farcela! Solo dopo mi hanno detto che non sarei dovuto andare a piedi ma in bici oltre alla Jeep di supporto. Solo dopo aver accettato però mi è stato detto della bici!!
Mio papà era stra euforico: lui è tifosissimo e sente le partite più di me. A casa quando guardiamo le partite lui è quello agitato e io quello che lo calma! Però quando segniamo c'è delirio!! Mia mamma come tutte le mamme era un pò preoccupata, aveva paura non ce la facessi.
4) Finchè pedalavi riuscivi ad immaginare la giornata del 6 giugno o prevaleva la concentrazione?
Quando pedalavo ero concentrato soprattutto nel tragitto ma capitava spesso di pensarci soprattutto col fatto che mi sono accorto che la gente mi incominciava a seguire, mi scrivevano "Ci vediamo a Berlino", ho detto magari arrivo la e c'è qualcuno che mi aspetta!!
5) Cosa hai imparato della Juve come squadra e come società avendola vissuta da “dentro” o comunque più da vicino? E’ come te l’aspettavi?
Non era come me lo aspettavo ma ancora meglio! E' stato tutto stra-organizzato. Nonostante questa cosa sia partita molto velocemente, c'è stata comunque una grandissima organizzazione, nel giro di pochissimo tempo era già tutto prenotato, nonostante magari non sapessimo esattamente la tappa del giorno dopo!
6) La Juve ti ha vestito di tutto punto, fornendoti tra le altre cose un cellulare e una macchina per il supporto: cosa nel futuro terrai con più affetto o orgoglio?
Si mi ha dato un paio di polo che erano quelle con cui andavo in bici, la giacca della tuta gialla, un k-way, le scarpe, il telefono Samsung e la Jeep. Ho tenuto qualcosa, la tutina della bici: la terrò con affetto perchè è il simbolo del mio viaggio. Ero con quella addosso tutto il giorno!!
7) Com’è stata l’accoglienza dei tifosi juventini durante il tragitto ma soprattutto a Berlino?
Allora, durante il tragitto c'è qualcuno che mi ha riconosciuto, soprattutto i primi due giorni che eravamo ancora in Italia. Una volta arrivati in Svizzera, Liechtenstein, Austria e Germania zero perchè la gente non mi conosceva. Forse però è stato meglio così perchè se iniziavo a fermarmi non sarei più arrivato!! L'accoglienza a Berlino è stata grandiosa ma soprattutto inaspettata con i pupazzoni e un sacco di gente.
8) Ci racconti l’atmosfera dentro e fuori dallo stadio (e in centro città), nel fatidico giorno?
L'atmosfera che c'era il giorno stesso era incredibile, sia dentro che fuori, perchè quelli del Barcellona magari erano più abituati di noi, quindi quelli della Juve erano stra gasati, soprattutto fuori dallo stadio! Dentro purtroppo avendo preso goal subito si sono smorzati un pò gli animi!! Vedevo la gente felice, ci credevano tutti come ci credevo anche io..Purtroppo non ce l'abbiamo fatta ma per noi era già una vittoria essere la.
9) A 22 anni come ti cambia aver fatto un’esperienza del genere?
Si, questa è un'esperienza che sicuramente mi ha cambiato in senso assolutamente positivo. Intanto perchè ho fatto un'esperienza che mi ha permesso di vedere i limiti del mio corpo a livello sportivo, non solo a livello fisico ma anche mentale. Poi son passato dall'essere una persona normale con pochi seguaci ad essere continuamente contattato, nel bene e nel male e, non essendo abituato, sono contento di averla gestita bene! Mi ha cambiato anche il fatto di aver approcciato con le telecamere.
4) Finchè pedalavi riuscivi ad immaginare la giornata del 6 giugno o prevaleva la concentrazione?
Quando pedalavo ero concentrato soprattutto nel tragitto ma capitava spesso di pensarci soprattutto col fatto che mi sono accorto che la gente mi incominciava a seguire, mi scrivevano "Ci vediamo a Berlino", ho detto magari arrivo la e c'è qualcuno che mi aspetta!!
5) Cosa hai imparato della Juve come squadra e come società avendola vissuta da “dentro” o comunque più da vicino? E’ come te l’aspettavi?
Non era come me lo aspettavo ma ancora meglio! E' stato tutto stra-organizzato. Nonostante questa cosa sia partita molto velocemente, c'è stata comunque una grandissima organizzazione, nel giro di pochissimo tempo era già tutto prenotato, nonostante magari non sapessimo esattamente la tappa del giorno dopo!
6) La Juve ti ha vestito di tutto punto, fornendoti tra le altre cose un cellulare e una macchina per il supporto: cosa nel futuro terrai con più affetto o orgoglio?
Si mi ha dato un paio di polo che erano quelle con cui andavo in bici, la giacca della tuta gialla, un k-way, le scarpe, il telefono Samsung e la Jeep. Ho tenuto qualcosa, la tutina della bici: la terrò con affetto perchè è il simbolo del mio viaggio. Ero con quella addosso tutto il giorno!!
7) Com’è stata l’accoglienza dei tifosi juventini durante il tragitto ma soprattutto a Berlino?
Allora, durante il tragitto c'è qualcuno che mi ha riconosciuto, soprattutto i primi due giorni che eravamo ancora in Italia. Una volta arrivati in Svizzera, Liechtenstein, Austria e Germania zero perchè la gente non mi conosceva. Forse però è stato meglio così perchè se iniziavo a fermarmi non sarei più arrivato!! L'accoglienza a Berlino è stata grandiosa ma soprattutto inaspettata con i pupazzoni e un sacco di gente.
8) Ci racconti l’atmosfera dentro e fuori dallo stadio (e in centro città), nel fatidico giorno?
L'atmosfera che c'era il giorno stesso era incredibile, sia dentro che fuori, perchè quelli del Barcellona magari erano più abituati di noi, quindi quelli della Juve erano stra gasati, soprattutto fuori dallo stadio! Dentro purtroppo avendo preso goal subito si sono smorzati un pò gli animi!! Vedevo la gente felice, ci credevano tutti come ci credevo anche io..Purtroppo non ce l'abbiamo fatta ma per noi era già una vittoria essere la.
9) A 22 anni come ti cambia aver fatto un’esperienza del genere?
Si, questa è un'esperienza che sicuramente mi ha cambiato in senso assolutamente positivo. Intanto perchè ho fatto un'esperienza che mi ha permesso di vedere i limiti del mio corpo a livello sportivo, non solo a livello fisico ma anche mentale. Poi son passato dall'essere una persona normale con pochi seguaci ad essere continuamente contattato, nel bene e nel male e, non essendo abituato, sono contento di averla gestita bene! Mi ha cambiato anche il fatto di aver approcciato con le telecamere.
10) Che effetto fa essere supportato direttamente dalla tua squadra del cuore e dai suoi giocatori (Marchisio)?
E' stato forte perchè sono abituato a vedere sui profili dei social network dei giocatori e vedere che c'erano foto mie è stato incredibile! Vedere foto, video, fotogallery intere dedicate a me, una playlist su youtube non so nemmeno come descrivere la sensazione!! E quando Marchisio mi ha tweettato mi ha fatto piacere sia per il fatto che un grande campione mi ha scritto ma anche per il fatto che mi ha fatto capire che la mia storia è arrivata anche a loro! Quindi speravo potesse dare una carica in più per la partita e spero di averli motivati anch'io nel mio piccolo.
11) Il giorno della finale hai avuto l’occasione di conoscere alcuni giocatori ed ex-giocatori..c’è un incontro che ti ha fatto particolare piacere?
Il giorno della finale ho conosciuto in albergo Trezeguet, Salas, Davids, Albertini, un sacco di ex giocatori, soprattutto quando sono arrivato allo stadio sono arrivato con il bus dall'albergo ed ero in corriera con Mattiello e siamo stati assieme. Salutavano me e salutavano lui!! Ho cenato con lui ed è incredibile questa cosa! Ho incontrato Caceres che è stato il giocatore simbolo perchè mi ha riconosciuto: io sono andato la, appena gli sono andato mi ha chiesto se ero io il ragazzo che aveva raggiunto Berlino a piedi e in bici!! Il fatto che lui mi abbia riconosciuto è stato pazzesco! Ho incontrato anche altri come Marrone, Asamoah e Romulo che erano infortunati
12) Ritieni che la vittoria avrebbe reso la giornata ancora più speciale o già con questa esperienza una Champions personale l’hai già vinta?
Nel caso in cui avessimo vinto sarebbe stato meglio sia per la Juve, poi anche per me!! Però io sono già contento così, io di questa finale non avrò un brutto ricordo come gli altri tifosi. Avrò un bel ricordo perchè l'ho vissuta in prima persona, ho fatto qualcosa che nessuno ha mai fatto o pensato di fare e chissà se qualcuno la rifarà in futuro!! Sono felice e contento di aver fatto questa esperienza poi chiaro che a fine partita ero triste. Dal giorno dopo però ho realizzato quanto bello è stato comunque!!
Un grandissimo ringraziamento a Nicolò per la sua simpatia e disponibilità dimostrata sia nei 9 giorni di viaggio, sia durante l'intervista!!
Grazie anche a Chiara che, come sempre mi ha aiutato nella stesura di questa intervista.
..Ma secondo me questa storia avrebbe ancora moltissimi aneddoti da raccontare..
Un grandissimo ringraziamento a Nicolò per la sua simpatia e disponibilità dimostrata sia nei 9 giorni di viaggio, sia durante l'intervista!!
Grazie anche a Chiara che, come sempre mi ha aiutato nella stesura di questa intervista.
..Ma secondo me questa storia avrebbe ancora moltissimi aneddoti da raccontare..