domenica 29 giugno 2025

Operazione Nostalgia a Vicenza

Lo scorso 28 giugno è stata una data importantissima per tutti gli appassionati del calcio di "una volta", quello a cavallo tra gli anni '90 e i primi 2000: si è infatti svolto, presso lo Stadio Romeo Menti di Vicenza, il Raduno di Operazione Nostalgia, decisamente un appuntamento imperdibile per chi è appunto nostalgico di quel pallone e di quei protagonisti di una ventina-trentina di anni fa.
Vista la vicinanza non potevo certamente perdere l'occasione di partecipare, a differenza di Ferrara, quest'anno, con Chiara abbiamo deciso di andare anche a vedere la partita e non solo il Village.
Partiti con la calura del primissimo pomeriggio, siamo arrivati nei pressi del Menti in un momento abbastanza tranquillo, ho avuto la possibilità di incontrare subito Marco Amelia, terzo portiere della Nazionale Italiana Campione del Mondo 2006 e numero 1 fortissimo di Livorno, Milan e Chelsea, tra le altre.
Questo stadio è decisamente un monumento, qui i Lanerossi Vicenza hanno scritto la storia calcistica della città e chi più di Paolo Rossi ne rappresenta i valori! Ecco quindi sorgere proprio la statua di Pablito di fianco all'ingresso dello store vicentino (per altro molto ben fornito di materiale decisamente bello).


Il village di Operazione Nostalgia è come al solito tirato a lucido, c'era Lemonsoda che forniva ventagli agli acquirenti delle lattine e faceva tatuaggi temporanei (anche io mi son fatto fare la sagoma di un calciatore, mentre Chiara quella di un gelato!), Dole che distribuiva banane e gonfiabili, l'immancabile birra Ceres, One More Time - il negozio delle maglie da calcio, gagliardetti e memorabilia vintage, Futbol Emotion - partner della manifestazione in quanto fornisce le divise per la partita, e moltissimi altri.


Proprio da Futbol Emotion Chiara mi ha fatto il regalo di compleanno che attendevo da moltissimo, ovvero la maglia bianca di Operazione Nostalgia con ZAMORANO 1+8 sulla schiena, decisamente qualcosa che desideravo da quando ho saputo che l'attaccante cileno ex Inter, Real Madrid e Club America sarebbe stato presente al raduno di Vicenza.
Poco dopo sono anche riuscito a farla firmare proprio dal mio mito Bam Bam!


Durante la permanenza al village ho avuto modo di incontrare ed avere l'autografo appunto da Ivan Zamorano, Hernanes, ex centrocampista di Sao Paulo, Lazio e Inter, e Francesco Flachi, ex attaccante della Sampdoria e della Fiorentina, davvero molto disponibile, soprattutto con i più piccoli.


Troppo bello condividere tempo e spazio con questi grandissimi campioni della Serie A di qualche anno fa, sono delle leggende che tutti noi amanti del calcio abbiamo mitizzato in quell'epoca straordinaria.
Alle 18.30 ci siamo messi in coda per poter accedere alla tribuna distinti assieme a Niccolò e Giorgia, una coppia di amici con cui avremmo condiviso la partita quella sera: diciamo che i tornelli erano oltremodo lenti, organizzazione un pò sommaria all'interno dello stadio, vedi anche le lunghissime code agli sforniti bar del Menti.


A parte questo, in campo sono stati presentati tutti i grandi protagonisti della serata, campioni del calibro di Totti, Zamorano, Candela, Rivaldo, Di Natale, Toldo, Amelia, Frey, Pizarro, Hernanes, Aldair, Vierchowod e moltissimi calciatori che hanno vestito la maglia del Lanerossi Vicenza come Schwoch, Murgita, Lopez, Beghetto, Viviani, Di Carlo e Luiso tra gli altri. Ad allenare una delle due compagini addirittura il grandissimo Francesco Guidolin.


In campo, complice una serata caldissima, il ritmo è stato abbastanza basso, tuttavia si son riusciti a vedere sprazzi da campione incredibile, come lo stupendo goal di Murgita di testa su assist di rabona di Pizarro, o come i controlli pieni di classe di Rivaldo.


Schwoch e Di Natale sono sempre in formissima, Hernanes ha segnato una punizione incredibile ed ha esultato con la capriola in aria come faceva anni fa sui palcoscenici più importante della nostra Serie A e del Brasileirao.
Alla fine l'hanno spuntata 9-5 le leggende in maglia nera.
Poco male, tutti si son divertiti, una ola ha accompagnato le ultime battute del match e devo dire che è stato un enorme piacere rivedere tutti questi super calciatori calcare ancora una volta il prato di uno stadio.
I ragazzi di Operazione Nostalgia sono veramente stati bravissimi ad organizzare questo evento nel quale partecipano sempre tante persone alle quali, il calcio di una volta, manca davvero tantissimo.

domenica 22 giugno 2025

Gli stadi che ti restano dentro

Per qualsiasi tifoso, la cosa migliore che possa vivere, è quella di stare seduti, o in piedi, in delle gradinate, a sostenere la propria squadra.
Queste gradinate fanno parte dello stadio, luogo di culto per qualsiasi appassionato del pallone; figurarsi che il sottoscritto non riesce a farsi un viaggio senza passare a visitare lo stadio della squadra locale, sono affascinato dalle storie dietro questi giganti di cemento, delle persone che li popolano e, anche se in alcuni casi ho trovato chiuso o non era possibile visitarli, per me anche vederli da fuori trasmette grande emozione.
Nel corso degli anni ho iniziato a collezionare miniature di stadi fatti di puzzle, oppure di Lego, io adoro gli stadi e mi trasmettono qualcosa di speciale.
Di recente Chiara mi ha regalato 3 spille che vengono dal sito Football Pins and Badges, ormai un mio riferimento per quanto riguarda questo genere di articolo: sono quelle di 3 stadi che, nel corso dei miei viaggi e della mia vita mi hanno trasmesso importantissime emozioni.
Iniziamo con Highbury, il mitico impianto dell'Arsenal FC a due passi dall'omonima stazione della metro: ci ho dedicato di recente un intero post, per me questo rimane per struttura uno dei più belli di sempre, poi se ripenso a uno dei miei film preferiti, Fever Pitch, non posso che adorarne ogni suo minimo dettaglio.
Come già scritto in precedenza, Highbury non esiste più, o meglio, le sue caratteristiche nelle facciate esterne sono invariate, ma all'interno, dove c'era il campo, oggi ci sono appartamenti.
I ricordi più belli legati a questo angolo londinese sono senz'altro i goal di Henry con i Gunners, la clamorosa vittoria dell'Inter per 3-0 nel 2003 e la stagione degli invincibili sotto la guida di Arsene Wenger!


La seconda spilla è dell'Etihad Stadium di Manchester, attuale casa del Manchester City: di sicuro non annovera la storia della spilla precedente, tuttavia per me racchiude ricordi indelebili, legati al periodo in cui abitavo li vicino, a Salford!
All'Etihad ci sono stato per la partita di Champions City - Victoria Plzen, nel 2013; è uno stadio meraviglioso, decisamente moderno e molto comodo, si vede bene un pò ovunque.
Se penso a questo posto mi viene in mente la canzone "Blue Moon", diffusa prima di ogni partita dei Cityzens, penso a quando me lo son vissuto di sera, con un pò di freddo ma con un'atmosfera unica nel suo genere.
Ripenso a Dzeko in maglia del Man City, al riscaldamento di Joe Hart e al rigore del Kun Aguero, tutto in quella sera di novembre 2013.


Infine, la terza spilla, è l'unica che viene da fuori Inghilterra, ovvero Argentina! Parliamo dello stadio Alberto José Armando, noto a tutti come "La Bombonera", nel quartiere La Boca di Buenos Aires - dove ci gioca il Boca Juniors, squadra dove hanno militato anche Maradona, Tevez e Palacio.
Luogo mistico per ogni appassionato di calcio, è senza dubbio lo stadio più iconico e conosciuto della Repubblica Federale.
Ci son stato nel 2022, durante il mio viaggio di nozze: ne ho visitato il museo e mi sono goduto ogni minuto in questo quartiere, a due passi dal Caminito: non mi è sembrata una brutta zona, tutt'altro, sono impazzito per tutto quel blu e giallo dappertutto.
Che posto fantastico, quanta storia: sognavo di mettere piede alla Bombonera da quando vedevo i goal di Palermo su Sportitalia, da quando Burdisso e Schiavi rendevano grande il Boca Juniors, da quando ho conosciuto le gesta del Mono Montoya, un portiere particolare, ma bravissimo, come vuole la tradizione sudamericana.


Insomma, 3 stadi che per forza di cose porto nel cuore: non sono sicuramente gli unici, devo ammettere che ogni impianto in cui ho messo piede mi ha regalato sensazioni uniche, di forte, fortissima passione calcistica.

domenica 15 giugno 2025

Un finale che fa male..

Doveva essere il coronamento di un sogno, alla fine il protagonista, dopo tante avversità e peripezie (una finale di Champions persa per un pelo contro l’imbattibile Man City di Guardiola nel 2023), atti eroici (eliminazione incredibile del Barcelona per mano di Acerbi con goal all’ultimo secondo e di Frattesi nei supplementari), avrebbe dovuto vincere, trionfare, e doveva essere portato in tripudio dal suo popolo, quei milioni di tifosi nerazzurri che davvero ci credevano.
Si, perché lo scorso 31 maggio, tutti i cuori interisti del mondo ci credevano ad alzare la UEFA Champions League, un trofeo troppo importante per arricchire una stagione che, pur piena di soddisfazioni e di impegni, in bacheca non aveva ancora portato nulla.
L’Inter di Inzaghi ha sempre espresso un gioco eccellente, è quello che mi sarei aspettato di vedere anche all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, contro il giovanissimo Paris Saint Germain allenato da un bravissimo Luis Enrique, anche lui ex blaugrana.
Però in quella serata, iniziata da un fantastico pre-match show dei Linkin Park, band di Los Angeles che ha aumentato i giri dei tifosi che hanno stipato gli spalti dello stadio bavarese, l’Inter non è proprio mai scesa in campo, ed è stata battuta nettamente dai francesi, in grado di schierare grandissimi talenti come Doué e Dembelé.
Un risultato duro, fin troppo severo per chi ha dato tutto nella stagione 2024/’25: ma la palla è tonda e, in genere, il campo ha sempre ragione.
Rimane il rammarico soprattutto di aver visto degli pseudo-tifosi in maglia nerazzurra abbandonare gli spalti dopo appena 60 minuti, disinteressati del fatto che a casa ci fossero milioni di persone che avrebbero pagato oro per poter avere quel posto ed incitare Lautaro e company per tutta la gara, anche con un risultato sfavorevole.
Siamo arrivati secondi, e non è mica un brutto risultato, tutt’altro; è maturato nella peggior maniera possibile, ma l’Inter se l’è potuta giocare li in campo la finale di questo nuovissimo format della Champions League.
Io ho seguito l’intera giornata nerazzurra tra Inter TV e la diretta di TV8, non mi son perso un istante di quei momenti che sarebbero potuti risultare storici.
È andata male, sicuramente, ma da interista mi rimane l’orgoglio per quello che ho visto dare in campo in tutta la stagione. Anche se è stata steccata la partita più importante e fondamentale della stagione, rimane pur sempre un’annata da ricordare.
Qualche giorno prima della grande partita, Chiara mi ha regalato la spilla celebrativa. In sostanza è l’unica cosa che ho legata a questa partita, dopo di che ho preferito lasciar perdere la ricerca di altri pezzi di memorabilia.


Arriva da “Football Pins and Badges”, brand inglese che realizza spillette smaltate celebrative delle partite più importanti di ogni maggior competizione europea e britannica, appunto.
Ora testa bassa e focalizzata al FIFA Club World Cup, un altro evento storico che l’Inter è riuscita a giocarsi grazie a quanto di buono il club ha fatto negli ultimi 4 anni.
Forza nerazzurri!

lunedì 2 giugno 2025

Leggere di Zico

Quando penso a Zico penso alla Gavea, un posto meraviglioso, straordinario, li a Rio de Janeiro, terra di fantasia, di talento e di leggenda. Un luogo permeato di storia e di tanto amore per il calcio, quello che i ragazzi delle giovanili del Flamengo coltivano quotidianamente in quel clima perfetto per passare le giornate al campetto.
O Galinho do Quintino, così come era soprannominato uno dei più forti calciatori brasiliani di tutti i tempi, è nato calcisticamente proprio qui e, incarnando appieno lo stile carioca di giocare a pallone: è profondamente legato anche all'Italia, visto il passato con la maglia bianconera dell'Udinese a cavallo degli anni '80.
In occasione del mio compleanno, mia sorella mi ha regalato un libro veramente splendido che son riuscito a leggere letteralmente in una manciata di giorni: si intitola "O Zico o Austria", è stato scritto da Enzo Palladini - di cui avevo già letto il racconto su Recoba - ed è pubblicato da Edizioni Incontropiede.


La copertina vede un Zico giovanissimo con la casacca del Flamengo, un disegno decisamente ben fatto!
All'interno viene raccontata la storia del campiona brasiliano dall'infanzia al ritiro dal calcio giocato, narrando anche le molteplici esperienze di Arthur Antunes Coimbra anche da allenatore giramondo.
Dal Maracanà di Rio allo stadio Friuli di Udine, dagli spalti giapponesi fino a quelli turchi - tutti hanno amato vedere la camisa numero 10 da Gavea muoversi per il prato verde e segnare goal a ripetizione e sfornare assist incredibili per i compagni.
Nel suo ricchissimo palmares resta un incredibile 0 alla voce "mondiali vinti", l'unico riconoscimento di spessore che manca a questo campionissimo.
Ed è proprio da qui che il libro parte a raccontare tutta la storia di Zico, dalle peripezie burocratiche per arrivare in Italia, all'infortunio che ha rischiato di porre fine, anzitempo, alla sua carriera.
Un libro sicuramente non è sufficiente per capire appieno questo grande calciatore, però può dare lo spunto per approfondire quanto di buono ha portato allo sport che tanto amo.
Sicuramente un volume consigliato a tutti gli appassionati di calcio sudamericano e di grandi talenti..

sabato 24 maggio 2025

Club World Cup 25, l'album Panini!

Con le competizioni nazionali, almeno in ambito europeo, ormai alle batture conclusive, con il mese di maggio che sta volgendo al termine, ecco che ci avviciniamo ad ampie falcate verso il primo mondiale di calcio per club della storia di questo fantastico sport.
Prima edizione, Stati Uniti - paese, tra l'altro, designato per ospitare i prossimi FIFA World Cup per nazionali nel 2026!
Sono anni che il paese a stelle e strisce sta investendo per portare alla ribalta quello che definiscono Soccer, e quale miglior vetrina se non ospitare le 32 società calcistiche migliori del pianeta?
Ebbene si, al FIFA Club World Cup 2025 parteciperanno proprio i club più blasonati del mondo, non mancheranno per l'Italia FC Internazionale e Juventus, per l'Argentina ci saranno Boca Juniors e River Plate, quindi Manchester City, Real Madrid, Fluminense, Flamengo, PSG, Bayern Muenchen e tantissime altre squadre che hanno fatto la storia di questo gioco.
Il trofeo di questo torneo è sensazionale, rotante e dorato, decisamente di un prestigio unico: il pallone invece riprende la bandiera USA ed è quindi bianco, rosso e blu, bellissimo!
Per entrare nello spirito di questa nuova competizione che prenderà il via il prossimo 14 Giugno con Al Ahly - Inter Miami all'Hard Rock Stadium di Miami , ho deciso di acquistare l'album di figurine Panini legato a questo evento: per forma e struttura ricalca molto le collezioni dei mondiali ed europei delle nazionali, è molto scarno per la verità.


A ciascuno dei 32 club sono dedicate 2 facciate dove vengono presentati innanzitutto il logo della squadra, i 14 giocatori più rappresentativi, infine le figu speciali "The Emblem", "The Chosen One" e "The Crowd Hero".


A dire il vero, le 2 squadre statunitensi che prenderanno parte al torneo, ovvero Inter Miami e Seattle Sounders, hanno solamente 1 facciata con le 3 figu speciali e la rosa solamente scritta, senza avere le figurine dei singoli giocatori, probabilmente un problema di diritti, dato che anche il PSG non presenta il logo ufficiale - peccato che siamo arrivati ad un punto nel quale non si riesca più ad avere tutte le squadre presentate in maniera omogenea e completa.
Le singole figurine sono molto semplici, al centro c'è il busto del calciatore, ci sono riportati il logo del team di appartenenza, la nazionalità, la data di nascita e, chiaramente, nome e cognome.


Mia mamma mi ha regalato anche 2 bustine di Adrenalyn XL Panini della FIFA Club World Cup: sono delle carte decisamente straordinarie, perfino quelle base sono bellissime con grafiche accattivanti!
Nei pacchetti ho trovato anche il portiere del Palmeiras Weverton, Pavlovic del Bayern, Cuccurella versione "Crowd Hero" del Chelsea, il centrocampista del Botafogo Gregore e Martinez Quarta del River Plate.


Ho pure trovato una card molto speciale e rara, la "Golden Baller" di Cole Palmer, attaccante del Chelsea che ha disputato una stagione decisamente eccezionale con la divisa dei Blues. Queste card sono proprio bellissime, sono addirittura plastificate, dei fantastici pezzi da collezione.


Per quanto riguarda la mia Inter, farà parte del gruppo E assieme agli argentini del River Plate, ai giapponesi dell'Urawa Red Diamonds e ai messicani del Monterrey. Giocherà la prima partita al Rose Bowl Stadium di Los Angeles contro la squadra di Sergio Ramos, quindi i restanti 2 match verranno disputati al Lumen Field di Seattle, dove solitamente ci gioca la franchigia di NFL Seattle Seahawks!
Sono davvero molto esaltato all'idea di seguire questo mondiale per club, inutile dire che mi affascinano molto gli scontri tra club europei e sudamericani.
In tema soccer americano poi, Chiara mi ha regalato un fantastico cappellino dei New York Red Bulls, color panna e nero, ideale per indossarlo la prossima estate al mare.


Adoro veramente questo cappellino, è ricamato molto bene con il logo del club newyorkese proprio in fronte. Questa è stata la prima squadra statunitense che mi sia entrata nel cuore tanti anni fa, quando la MLS era appena stata concepita, con il format attuale.
Il roster 2025 dei NY Red Bulls può vantare giocatori del calibro di Choupo-Moting e dei sudamericani Morales, Carmona e Carballo.
Non resta che aspettare il kick off di questi mondiali per club, sognando gli Stati Uniti calcistici!

domenica 18 maggio 2025

Il mio 2025 interista, tra Champions, Pasqua e Valentino Rossi

Sono un po' di anni che Nike, quando è il momento di realizzare le divise per l'Inter, mette in commercio una versione da tifoso, definita Stadium, e una rispecchiante tutte le caratteristiche di quelle che i calciatori indossano in campo, la cosiddetta Match.
Fino ad ora non avevo mai acquistato quest'ultimo modello, spesso il costo è proibitivo, tuttavia la vera ragione è che continuo ad essere innamorato del logo ricamato sulla divisa, piuttosto che termo-applicato come avviene nelle maglie indossate in partita.
Inutile dire che la Match ha un valore superiore, se non altro perché rispecchia tutte le caratteristiche autentiche di ciò che viene indossato in gare di Serie A oppure Champions!
Visto che la stagione 2024/'25 ha un valore assolutamente importante per me, per prima cosa perché è il primo campionato vissuto da mio figlio Alessandro, quindi perché è pure la prima annata che vede spuntare nel logo la seconda stella, ho deciso che fosse finalmente arrivato il momento di coronare il sogno di acquistare questa maglia.
La scelta è ricaduta sulla maglia home dell'Inter 2024/'25, quella nerazzurra: la trama del tessuto è molto particolare, il logo Inter Milano con le due stelle è in gommina così come lo swoosh Nike.
Ho preso la maglia versione Champions League con la patch della Starball e Respect, visto che lo scorso novembre ho visto proprio i nerazzurri battersi con l'Arsenal nella massima competizione europea.


Come personalizzazione ho deciso di farmi applicare DE VRIJ 6: il difensore olandese, scuola Feyenoord, è da sempre uno dei miei calciatori interisti preferiti, per dedizione e bravura - inoltre è una bandiera, vestendo la divisa nerazzurra ormai dal 2018, vincendo 2 Scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane. È stato nominato miglior difensore della Serie A nella stagione 2019/'20.


Una maglia decisamente meravigliosa e storica, per me ha davvero un valore importante, anche perché l'ho acquistata grazie all'aiuto economico di mia mamma, mio nonno e dei genitori di Chiara.
Mi è arrivata pochi giorni prima di Pasqua, periodo nel quale mia sorella mi ha anche regalato l'uovo di Pasqua ufficiale dell'Inter, come da tradizione.


L'uovo è sempre realizzato da Balocco ma quest'anno ci sono decisamente delle sorprese più interessanti! Sono stato fortunatissimo a trovare una collana con piastrina in metallo blu con il logo Inter Milano, decisamente perfetta da aggiungere alla collezione.


Un altro regalo che ho ricevuto, questa volta in occasione del nostro anniversario, è da parte di Chiara: si tratta della maglia dell'Inter che è stata realizzata in collaborazione con Valentino Rossi, il 9 volte campione di MotoGP, marchigiano di nascita ma romagnolo di adozione, visto che la carriera motociclistica si è svolta principalmente in questa regione. E interista di fede chiaramente!
La divisa riprende quella away 2024/'25, ha però una banda verticale al centro di colore giallo, dove sono riportati i simboli del campione di Tavullia, ovvero il sole e la luna.
Realizzata ovviamente in collaborazione con il marchio americano Nike e FC Inter come riporta un'etichetta in basso a sinistra, sotto lo swoosh sul petto c'è il numero 46 che Valentino ha sempre utilizzato.
Questa maglia è stata utilizzata in occasione della vittoria per 3-1 sul Cagliari a San Siro lo scorso 12 aprile 2025, a segno sono andati per i nerazzurri Arnautovic, Lautaro e Bisseck!


A prescindere da come finirà questa stagione, per me resterà sempre un'annata davvero speciale.

domenica 11 maggio 2025

Monza - Atalanta, che spettacolo il derby lombardo!

In occasione della 35esima giornata del campionato di Serie A 2024/'25, assieme al mio collega Fabio, sono stato invitato da U Power ad assistere alla partita Monza - Atalanta allo stadio Brianteo di Monza.
Orario tipico dei vecchi tempi per questo match, ore 15 di domenica, come non mi capitava da molte, molte partite!
Detto questo, per raggiungere il capoluogo lombardo il 4 maggio, ovvero l'ultimo giorno del ponte del 1 maggio, abbiamo deciso di partire con anticipo, già alle 10 di mattina, per provare ad evitare il grande traffico del rientro.
Autostrada scorrevole, così abbiamo raggiunto il parcheggio Azzurro dello stadio con buon anticipo e, soprattutto, evitando il tanto traffico che c'è nella città brianzola.


A piedi abbiamo raggiunto il Gate 1 dello U Power Stadium, per entrare nella Tribuna Gold Centrale, dove ci avrebbe aspettato anche un rinfresco proprio prima dell'inizio dell'incontro e pure durante la pausa tra il primo ed il secondo tempo.
Difatti, appena arrivati, ci è stato consegnato un bellissimo braccialetto azzurro in tessuto con tanto di logo dell'AC Monza, per entrare nella Lounge Autodromo.


Qui abbiamo pranzato a base di casoncelli bergamaschi, cucinati proprio in onore degli ospiti, panini vari e focacce.
Siamo subito usciti poi a vedere l'uscita delle squadre un campo per il riscaldamento, tanti i campioni che sarebbero scesi in campo nel pomeriggio.
Per primo è uscito Gasperini, allenatore dell'Atalanta, per vedere le condizioni del perfetto manto erboso monzese.
Quindi sono uscite entrambe le squadre, sotto le ovazioni delle rispettive curve: iconico il momento in cui è stata trasmessa la canzone Live is Life, ovviamente a tutti è venuto in mente il famosissimo palleggio di Maradona con la maglia del Napoli.


Monza con la necessità di vincere per rimandare un verdetto che sembra ormai inevitabile, ovvero la retrocessione in cadetteria, Atalanta obbligata a prendere i 3 punti per mantenere il vantaggio sulle inseguitrici alla ricerca della qualificazione alla prossima UEFA Champions League.
Con questi presupposti, sotto la guida dell'arbitro Pairetto, sono stati scelti dagli allenatori questi 11 per disputare questo interessantissimo derby lombardo:
MONZA (3-5-2): Pizzignacco; Pereira (46' Lekovic), Caldirola (16' Brorsson), Palacios; Birindelli, Castrovilli (46' Forson), Bianco, Akpa Akpro, Kyriakopoulos (76' Ciurria); Caprari (71' Vignato), Mota. All. Nesta.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou (46' Toloi), Hien, Djimsiti (76' Cuadrado); Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere (64' Pasalic), Lookman (80' Brescianini); Retegui (76 Maldini). All. Gasperini.


Tifo atalantino in silenzio, dopo la scomparsa del tifoso Claris, curva monzese solidale per questo motivo con i nerazzurri, tuttavia non son mancate nel corso della gara numerose contestazioni alla dirigenza dell' AC Monza per aver venduto i migliori giocatori della rosa durante il mercato di gennaio e per il triste girone di ritorno che è stato giocato.
Monza in campo con il kit home d'ordinanza, rosso con banda verticale bianca, Atalanta invece con un bellissimo e sgargiante completo giallo, terza divisa della stagione con banda orizzontale sul petto nerazzurra.
Non passano nemmeno 12 minuti quando, da un'iniziativa del bomber italo-argentino Retegui, viene servito al limite dell'area Charles De Ketelaere che, tagliata la difesa biancorossa, spiazza l'incolpevole Pizzignacco e deposita il goal del vantaggio atalantino.
La squadra di casa però non sta a guardare e, dopo un fantastico coast-to-coast di Bianco, trova il tiro da fuori con Birindelli che non centra il colpaccio per centimetri.
Al minuto 23' ecco il raddoppio della Dea: dopo una percussione sulla sinistra, la difesa brianzola riesce a recuperare la sfera ma non è abile a liberare velocemente l'area con Castrovilli e Pereira. Si avventa con grande opportunismo De Ketelaere che sigla la doppietta di giornata.


Poco prima del 45' ci prova Caprari con un potente tiro dal limite dell'area ma trova un attento Carnesecchi sulla sua strada.
Inizio di ripresa da incubo per il Monza, infilato dall'Atalanta per la terza volta: questa volta la grande sponda di Retegui trova Lookman che è freddissimo a battere il portiere monzese sul primo palo!
La partita però è tutt'altro che chiusa, prima il brasiliano della Dea, Ederson, si divora di testa la rete del 4-0, poi Forson del Monza, sempre di testa, si vede bloccare un tiro sempre di testa da un Carnesecchi in grande spolvero.


Al minuto 80' incredibile occasione nerazzurra con l'ex Daniel Maldini che, solo davanti a Pizzignacco, si fa ipnotizzare da quest'ultimo.
Mancano appena 2 minuti al 90' quando Brescianini, pure lui ex della partita, riesce da dentro l'area piccola a siglare il quarto goal atalantino con un potente destro e a chiudere di fatto i conti.


Questo risultato molto pesante condanna i brianzoli alla retrocessione in Serie B, mentre consente all'Atalanta di gestire il vantaggio sulle inseguitrici per il posto Champions.
E' stata un'esperienza molto divertente, siamo tornati a casa relativamente presto, non prima di aver intravisto anche i pullman delle due squadre, parcheggiati appena fuori dello U Power Stadium.


Uomo Partita Myfootballand: Mateo Retegui (Atalanta)